Un Altro!?! Johnny Winter – Live Bootleg Series Vol.10

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Johnny Winter – Live Bootleg Series Vol.10 – Friday Night

Ebbene sì, un altro, è il secondo del 2013 e il decimo pubblicato dalla Friday Music dal 2007 ad oggi (qui trovate quello che ho scritto sull’argomento nel Blog e altro http://discoclub.myblog.it/?s=johnny+winter+bootleg+series+9&submit=Cerca). Non male come media, considerando che la serie dedicata a Dylan, che pubblica anche materiale di studio, per amor di Dio, e pure confezioni multiple, però è arrivata a 10 volumi in 22 anni dall’uscita del primo, nel lontano 1991, che raccoglieva pure i primi tre capitoli in unica confezione. Il materiale è sempre interessante, Johnny Winter dal vivo non tradisce mai, si ripete pochissimo nella scelta dei pezzi, ma viceversa non sempre la qualità sonora è eccelsa, ok di Live Bootleg Series si tratta, ma ci sono Bootleg e bootleg, alcuni sono registrati dal mixer, quindi soundboard quality, ma non è matematico, questa volta i 6 brani sono tutti piuttosto buoni, ma non sempre nei precedenti volumi è stato così. Poi il fatto di non sapere di che anno sono le registrazioni, chi ci suona, in che località si è tenuto il concerto, non è molto professionale.

Si presume che il materiale provenga, più o meno, dal lasso di tempo che va dal periodo fine anni ’70 agli inizi anni ’90, ogni tanto era riportato che il bassista fosse Jon Paris, che ha suonato spesso con lui in quella decade, ma per deduzione non come fatto certo. Bontà loro, almeno vengono indicati i titoli dei brani contenuti nei CD, in qualche volume c’è anche una breve presentazione che rimane abbastanza sul vago, nel caso del volume 10 porta la firma di Tom Guerra, musicista di Vintage Guitar Magazine, due o tre numeri fa c’era una breve prefazione di Warren Haynes. Tutti giustamente a cantare le lodi di uno dei più grandi chitarristi blues (e non solo) bianchi degli ultimi 50 anni. Però le cose migliori d’archivio dal vivo non sono uscite in questa serie: penso al fantastico Live At Fillmore East 10/3/70 o all’ottimo Woodstock Experience con la registrazione completa della sua partecipazione al celebre Festival, ma anche l’eccellente Rockpalast del 1979, uscito sia in CD che DVD, che coincide in molti casi con quello del presente CD.

Comunque “accontentiamoci”, perché ci va comunque di lusso: questa volta troviamo, forse per il periodo in cui viene pubblicato il dischetto, una inconsueta Please Come Home For Christmas che predispone al periodo festivo http://www.youtube.com/watch?v=N1pkLRRZGTE, ancorché non sia una versione straordinaria, senza brillare è comunque una piacevole canzone. Gagliarda è la versione di Suzie Q, il celeberrimo brano di Dale Hawkins, che tutti ricordano nella versione dei Creedence e che Winter interpreta in quello spirito bayou-rock, con voce sicura e chitarra tagliante. Notevole è la versione di un piccolo classico del blues, Diving Duck Blues, un brano di Sleepy John Estes fatto alla Johnny Winter, con la sezione ritmica libera di improvvisare e la chitarra dell’albino texano in vena di torrernziali equilibrismi sonori di alta scuola, con qualche deriva hendrixiana, un brano che vale il prezzo d’ammissione quasi di solo. Love her with a feeling è il classico slow blues che non può mancare in un concerto del nostro http://www.youtube.com/watch?v=PPCOc0k3Obc, un brano di Lowell Fulsom che trasuda feeling ad ogni nota e che illustra ancora una volta quella scuola texana che negli anni a seguire avrebbe prodotto anche il grande Stevie Ray Vaughan, fa capolino anche una armonica che non è dato di sapere da chi sia suonata.

One Step At A Time è l’unico brano a firma di Winter e proviene dall’album del 1978, White, Hot & Blue, lo stesso che conteneva anche Divin’ Duck e quindi ci fa ritenere che il concerto venga proprio da quella epoca, un brano nel classico Chicago Blues Style di Winter di quegli anni, gli stessi in cui produceva il grande Muddy Waters per la sua etichetta Blue Sky. A questo punto potrei azzardare che l’armonicista presente in modo più che evidente anche in questa canzone sia Pat Ramsey, che appariva nel disco in studio. E per creare un ulteriore collegamento con l’opera del grande Muddy l’ultimo brano presente in questo CD (canzone natalizia già citata a parte) è una versione ricca di elettricità di Catfish Blues, pezzo che si ricorda anche nelle esperte mani dell’altrettanto grande Jimi Hendrix, al quale la versione di Johnny si può tranquillamente accostare. E se non ho ascoltato male mi pare che la proverbiale slide di Winter non faccia mai la sua apparizione in questo capitolo 10, che rimane comunque un signor disco per gli appassionati di blues e di Winter in particolare.

Bruno Conti

Un Altro!?! Johnny Winter – Live Bootleg Series Vol.10ultima modifica: 2013-12-04T11:08:55+01:00da bruno_conti
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