Aggiornamento: A Gennaio Si Festeggia Il 50° Anniversario Della “Invasione” Degli Stati Uniti Con Un Bel Cofanetto Dei Beatles – The U.S Albums. Escono Anche Gli Album Singoli!

*NDB Qualche giorno fa vi avevo anticipato l’uscita del cofanetto dei dischi “americani” dei Beatles: ora è ufficiale che saranno disponibili anche i singoli CD (con l’eccezione di The Beatles Story che rimarrà esclusivo al cofanetto). Una buona notizia per chi aveva già i due The Capitol Albums e non si voleva ricomprare il tutto, potendo acquistare separatamente A Hard Day’s Night [Original Motion Picture Soundtrack],Yesterday And Today, Hey Jude e la versione americana di Revolver, i cui brani non erano presenti nei due cofanetti da quattro CD usciti nel 2009. Le copertine e il contenuto li vedete sotto.

That’s all!
beatles us albums

The Beatles – The U.S. Albums – Apple/Universal – 13 CD – 21-01-2014

Non sono passati neppure due mesi dalla uscita di On Air, il doppio CD con il secondo volume delle registrazioni “inedite” alla BBC dei Beatles che è già pronto un nuovo manufatto per festeggiare il 50° anniversario dello sbarco del quartetto di Liverpool sul suolo americano: per la verità i Beatles atterrarono al JFK Airport di New York il 7 febbraio del 1964, ma non si può stare a guardare il capello, sulla precisione del cinquantenario! Nel caso cosa dovremmo dire del servizio andato in onda ieri sera nel TG1 di prima serata che trattava dell’arrivo in Italia degli One Direction e che, dopo avere snocciolato vari dati sulle loro vendite e guadagni in giro per il mondo concludeva, testuale, giuro, me lo sono segnato: “Forse solo i Beatles, tra le “Boy Bands” inglesi, hanno creato tanto clamore per il loro arrivo a Milano” (sic), questo è il video che c’è su YouTube se volete verificare http://www.youtube.com/watch?v=47nCjXguhZM , e non è neppure del Mollicone nazionale che era impegnato con un servizio su uno dei film di Natale, dopo avere dato del “simpatico mascalzone” a Elvis la scorsa estate, come giudizio critico sulla sua carriera, in occasione dei 35 anni dalla morte.

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Questo era il video della CBS per il 30° anniversario dell’invasione, http://www.youtube.com/watch?v=w88VXGTrQ5c , sono passati altri 20 anni ma la Beatlemania non accenna a passare e la Universal, in occasione del passaggio del catalogo dalla EMI a loro, pubblica questo ennesimo cofanetto che, per la prima volta presenta l’integrale della discografia americana dei Beatles, che come tutti sanno è completamente diversa da quella inglese e del resto del mondo, alcuni dischi sono esclusivi ma i contenuti, al di là dei missaggi che sono differenti nelle due versioni, sono sempre quelli, ossia non ci sono canzoni inedite ma i brani sono distribuiti sugli album in modo completamente diverso rispetto alle loro controparti europee. Per la verità erano già usciti due cofanetti di 4 CD ciascuno, The Capitol Albums Volume 1 e The Capitol Albums Volume 2, che raccoglievano gran parte della discografia pubblicata appunto dalla Capitol negli Stati Uniti, ma questa volta, mantenendo il “trucchetto” di inserire sia la versione stereo che quello mono, gli album escono in miniature vinyl sleevees che replicano fino all’ultimo dettaglio le grafiche e le copertine degli album originali.  A Hard Day’s Night [Original Motion Picture Soundtrack], The Beatles’ Story, Yesterday And Today, Hey Jude e la versione americana di Revolver non erano presenti nei due box Capitol Albums e quindi vedono la luce in CD per la prima volta.

beatles us albums box

Questo sono i 13 album contenuti:

  1. Meet The Beatles!
  2. The Beatles’ Second Album
  3. A Hard Day’s Night (Original Motion Picture Soundtrack)
  4. Something New
  5. The Beatles’ Story
  6. Beatles ’65
  7. The Early Beatles
  8. Beatles VI
  9. Help! (Original Motion Picture Soundtrack)
  10. Rubber Soul
  11. Yesterday And Today
  12. Revolver
  13. Hey Jude

E se avete voglia e tempo di leggere, questi sono i singoli album, brano per brano con relative copertine e data di uscita del disco originale (6 album nello stesso anno(!), il 1964, non era male come media, c’è gente che non li ha pubblicati in tutta la vita) :

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Meet The Beatles (January 20, 1964)

  • I Want To Hold Your Hand
  • I Saw Her Standing There
  • This Boy
  • It Won’t Be Long
  • All I’ve Got To Do
  • All My Loving
  • Don’t Bother Me
  • Little Child
  • Till There Was You
  • Hold Me Tight
  • I Wanna Be Your Man
  • Not A Second Time

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The Beatles’ Second Album (April 10, 1964)

  • Roll Over Beethoven
  • Thank You Girl
  • You Really Got A Hold On Me
  • Devil In Her Heart
  • Money
  • You Can’t Do That
  • Long Tall Sally
  • I Call Your Name
  • Please Mr. Postman
  • I’ll Get You
  • She Loves You

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A Hard Day’s Night (Original Motion Picture Sound Track) (June 26, 1964)

  • A Hard Day’s Night
  • Tell Me Why
  • I’ll Cry Instead
  • I Should Have Known Better (instrumental)
  • I’m Happy Just To Dance With You
  • And I Love Her (instrumental)
  • I Should Have Known Better
  • If I Fell
  • And I Love Her
  • Ringo’s Theme (this Boy) (instrumental)
  • Can’t Buy Me Love
  • A Hard Day’s Night (instrumental)

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Something New (July 20, 1964)

  • I’ll Cry Instead
  • Things We Said Today
  • Any Time At All
  • When I Get Home
  • Slow Down
  • Matchbox
  • Tell Me Why
  • And I Love Her
  • I’m Happy To Just Dance With You
  • If I Fell
  • Komm, Gib Mir Deine Hand (I Want To Hold Your Hand… sung In German)

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The Beatles Story (November 23, 1964) *CD is box set only

  • On The Stage With The Beatles
  • How Beatlemania Began
  • Beatlemania In Action
  • Man Behind The Beatles – Brian Epstein
  • John Lennon
  • Who’s A Millionaire?
  • Beatles Will Be Beatles
  • Man Behind The Music – George Martin
  • George Harrison
  • A Hard Day’s Night – Their First Movie
  • Paul Mccartney
  • Sneaky Haircuts And More About Paul
  • The Beatles Look At Life
  • “victims” Of Beatlemania
  • Beatle Medley
  • Ringo Starr
  • Liverpool And All The World!

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Beatles ’65 (December 15, 1964)

  • No Reply
  • I’m A Loser
  • Baby’s In Black
  • Rock And Roll Music
  • I’ll Follow The Sun
  • Mr. Moonlight
  • Honey Don’t
  • I’ll Be Back
  • She’s A Woman
  • I Feel Fine
  • Everybody’s Trying To Be My Baby

 

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The Early Beatles (March 22, 1965)

 

  • Love Me Do
  • Twist And Shout
  • Anna
  • Chains
  • Boys
  • Ask Me Why
  • Please Please Me
  • P.s. I Love You
  • Baby It’s You
  • A Taste Of Honey
  • Do You Want To Know A Secret

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Beatles VI (June 14, 1965)

  • Kansas City
  • Eight Days A Week
  • You Like Me Too Much
  • Bad Boy
  • I Don’t Want To Spoil The Party
  • Words Of Love
  • What You’re Doing
  • Yes It Is
  • Dizzy Miss Lizzie
  • Tell Me What You See
  • Every Little Thing

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Help (Original Motion Picture Soundtrack) (August 13, 1965)

  • Help!
  • The Night Before
  • From Me To You Fantasy (instrumental)
  • You’ve Got To Hide Your Love Away
  • I Need You
  • In The Tyrol (instrumental)
  • Another Girl
  • Another Hard Day’s Night (instrumental)
  • Ticket To Ride
  • The Bitter End/you Can’t Do That (instrumental)
  • You’re Going To Lose That Girl
  • The Chase (instrumental)

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Rubber Soul (December 6, 1965)

  • I’ve Just Seen A Face
  • Norwegian Wood
  • You Won’t See Me
  • Think For Yourself
  • The Word
  • Michelle
  • It’s Only Love
  • Girl
  • I’m Looking Through You
  • In My Life
  • Wait
  • Run For You Life

 

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Yesterday And Today (June 20, 1966)

  • Drive My Car
  • I’m Only Sleeping
  • Nowhere Man
  • Dr. Robert
  • Yesterday
  • Act Naturally
  • And Your Bird Can Sing
  • If I Needed Someone
  • We Can Work It Out
  • What Goes On?
  • Day Tripper

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Revolver (August 8, 1966)

  • Taxman
  • Eleanor Rigby
  • Love You To
  • Here, There And Everywhere
  • Yellow Submarine
  • She Said She Said
  • Good Day Sunshine
  • For No One
  • I Want To Tell You
  • Got To Get You Into My Life
  • Tomorrow Never Knows

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Hey Jude (February 26, 1970)

  • Can’t Buy Me Love
  • I Should Have Known Better
  • Paperback Writer
  • Rain
  • Lady Madonna
  • Revolution
  • Hey Jude
  • Old Brown Shoe
  • Don’t Let Me Down
  • Ballad Of John & Yoko

Il tutto dovrebbe costare, indicativamente fra i 150 e i 200 euro, a seconda dei paesi ed uscirà, come detto, il 21 gennaio p.v..

Alla prossima.

Bruno Conti

Il Meglio Del 2013: Una Rivista E Un Sito Americani – Rolling Stone e American Songwriter

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Proseguendo con le liste di fine anno dei migliori dischi del 2013 approdiamo a Rolling Stone magazine e al sito di American Songwritwer (fratelli di sangue del nostro Blog)! Iniziamo con Rolling Stone (se cliccate sul link, potete vedere quella completa dei 50 sul loro sito, come al solito cerco di mettere solo le copertine dei dischi che non sono già apparsi in altre liste (più o meno, i Vampire Weekend vanno come il pane in tantissime classifiche):

vampire weekend modern vampires

1. Vampire Weekend – Modern Vampires of the City
2. Kanye West – Yeezus
3. Daft Punk – Random Access Memories

paul mccartney new deluxe
4. Paul McCartney – New Bravi! Anch’io più lo sento e più mi piace http://www.youtube.com/watch?v=5CfLUmVso30 magari non lo metterei nei primi dieci o quindici ma nei cinquanta sì!
5. Arcade Fire – Reflektor Moolto soppravalutato anche se non così brutto come mi era parso ai primi ascolti.
6. Queens of the Stone Age – …Like Clockwork Anche questo c’è in quasi tutte le liste

lorde pure heroine
7. Lorde – Pure Heroine Boh? Questo è tutto l’album, compresa Royals, giudicate voi http://www.youtube.com/watch?v=Tf5tR6d9Yao
8. The National – Trouble Will Find Me
9. Arctic Monkeys – AM

john fogerty wrote a song
10. John Fogerty – Wrote a Song for Everyone E’ un bel disco, però io preferisco le versioni originali, questa con i Dawes lo è (bello anche il loro Stories Don’t End), quindi http://www.youtube.com/watch?v=g2a_6CjCuzg

parquet courts
11. Parquet Courts – Tally All the Things That You Broke Questo, ammetto, devo approfondire, qui c’è un concerto dal vivo, se volete gradire http://www.youtube.com/watch?v=2rEwOhbSbeI

jake bugg
12. Jake Bugg – S/T Rolling Stone ha inserito nella classifica il primo disco omonimo del 2012, ma nel frattempo è uscito Shangri La che mi sembra decisamente migliore dell’esordio, anche se continua a non sembrarmi questo fenomeno imperdibile della “nuova” musica inglese, meglio gli Strypes, però… http://www.youtube.com/watch?v=p4wTRbW0aos

disclosure settle
13. Disclosure – Settle Un po’ di musica danzereccia
14. Drake – Nothing Was The Same E ancora. Continuo a preferire Nick (Drake), anche se è morto da 39 anni!

atoms for peace cd
15. Atoms for Peace – AMOK Mah, secondo me Thom Yorke non fa un disco veramente bello da parecchi anni http://www.youtube.com/watch?v=DpVfF4U75B8

I pareri sono assolutamente personali e forse per questo mi trovo molto con quello che dice:

AS-top-50-albums

Anche qui se cliccate sul link li trovate tutti e cinquanta.

 

jason isbell southeastern

01. Jason Isbell: Southeastern Disco assolutamente sottovalutato, molto bello. Amanda Shires, la nuova moglie di Isbell, a sua volta ottima cantante e violinista, appare solo in un brano, ma deve avere contribuito a dargli la serenata che prima mancava (oltre ad un passaggio in una clinica per un po’ di “rehab”). Non si nota che il disco non sia stato prodotto da Ryan Adams come previsto inizialmente, sarebbe stato un bel match. Nel filmato da Letterman c’è anche lei, bella e brava http://www.youtube.com/watch?v=nFOH_joT31U

patty griffin american kid
02. Patty Griffin: American Kid Altro gran disco che entrerà nei miei “recuperi” di fine anno per la classifica dei migliori del 2013. Ospite nel disco in tre pezzi, quel “figo” di Robert Plant, in attesa di riprendere entrambi l’avventura con i Band Of Joy http://www.youtube.com/watch?v=uMswPuc2QyQ

phosphorescent muchacho
03. Phosphorescent: Muchacho

guy clark my favorite
04. Guy Clark: My Favorite Picture of You E pure questo non scherza http://www.youtube.com/watch?v=6wjDbPvEFKM con una foto di copertina che emoziona!

john murry graceless age
05. John Murry: The Graceless Age

the national trouble will find me
06. The National: Trouble Will Find Me

kacey musgraves same trailer
07. Kacey Musgraves: Same Trailer, Different Park Questo è l’unico che non conosco bene, avevo notato l’aspetto fisico, so che fa musica country, ho sentito qualcosa, approfondirò, anche se il fatto di essere stata in tour con Lady Antebellum non deponeva a suo favore http://www.youtube.com/watch?v=kQ8xqyoZXCc

paul mccartney new deluxe
08. Paul McCartney: New In due classifiche diverse http://www.youtube.com/watch?v=9NAA6ZK4uNk

elvis costello wise up ghost
09. Elvis Costello and The Roots: Wise Up Ghost Per me una mezza delusione, ad altri è piaciuto (lo troverete in un’altra delle prossime liste): forse mi ero abituato troppo bene http://www.youtube.com/watch?v=9lfhafgiONU

sarah jarosz build me up
10. Sarah Jarosz: Build Me Up From Bones

bill callahan dream river

11. Bill Callahan: Dream River

vampire weekend modern vampires

12. Vampire Weekend: Modern Vampires Of The City

harris crowell old yellow moon
13. Emmylou Harris and Rodney Crowell: Old Yellow Moon Molti lo hanno “massacrato” o quasi perchè si aspettavano di più, per chi scrive un Signor Album (tutto maiuscolo) cantanti così bravi non ne fanno più molti, un’altra è la ex moglie di Crowell, Rosanne Cash, che a metà di gennaio pubblicherà il nuovo album The River And The Thread, ne parliamo a breve http://www.youtube.com/watch?v=skF8HFlj3FY

ashley monroe like a rose
14. Ashley Monroe: Like A Rose Anche questo forse non lo avrei inserito tra i primi 15, però la ragazza è brava e con le Pistol Annies rende di più, però come dimostra questo mini concerto la Monroe ha la stoffa della country singer http://www.youtube.com/watch?v=xoMzPhYYIsM

avett brothers magpie deluxe
15. The Avett Brothers: Magpie and the Dandelion Questo, forse, meritava la Top 10, ma comunque è tra i migliori dischi dell’anno http://www.youtube.com/watch?v=1Pi0fyfkt1w

Questo è il link del sito http://www.americansongwriter.com/ , uno dei migliori che parla della “nostra” musica, forse lo avevo già messo in passato, ma come si dice “repetita iuvant”!

Queste “classifiche” di fine anno possono anche essere l’occasione per scoprire qualche disco che magari vi era sfuggito durante il 2013, oppure qualche minuto di sano cazzeggio, per oggi è tutto.

Alla prossima.

Bruno Conti

Il Meglio Del 2013: Altre Riviste Inglesi – Q e NME

Direi che è il momento di accelerare con le liste di fine anno, ecco quelle di altre due delle più famose riviste musicali inglesi New Musical Express (di cui non condivido il 90% delle scelte, forse meno, 3 o 4 per classifica piacciono anche a me, altri li trovo orridi o inutili, ma il mondo è bello perché è vario e questo è un Blog di “Carbonari”, c’è anche la rubrica a provarlo).

q-mag-2013

Q Magazine’s Top Albums of 2013

arctic monkeys am


1. Arctic Monkeys – AM

2. Vampire Weekend – Modern Vampires of the City

3. David Bowie – The Next Day

4. Daft Punk – Random Access Memories

john hopkins immunity

5. Jon Hopkins – Immunity ??? Chi cacchio è? Confesso la mia ignoranza, ma immagino sarà dance elettronica! Confermo http://www.youtube.com/watch?v=Q04ILDXe3QE

manic street preachers rewind
6. Manic Street Preachers – Rewind the Film
http://www.youtube.com/watch?v=PwwtOd3pMlk

cass mccombs big wheel
7. Cass McCombs – Big Wheel and Others
http://www.youtube.com/watch?v=2lKF_G1hXsE

bill ryder jones a bad wind
8. Bill Ryder Jones – A Bad Wind Blows in My Heart
L’ex leader dei Coral con il suo album da solista http://www.youtube.com/watch?v=bKF-g_tnrn8 molto bello!

john grant pale green ghosts

9. John Grant – Pale Green Ghosts

haim days are gone
10. Haim – Days Are Gone
http://www.youtube.com/watch?v=1TffpkE2GU4

jagwar ma howlin
11. Jagwar Ma – Howlin’ http://www.youtube.com/watch?v=UvCA8Y4lW-k molto anni ’80 British, come peraltro gran parte delle scelte di Q, che rimane fedele in modo consistente alla scena musicale locale. Ci sono delle scelte interessanti, ma alcuni non li inserirei neppure tra i miei cinquemila preferiti dell’anno. Ma come si dice, de gustibus…
12. My Bloody Valentine – MBV

steve mason monkey minds
13. Steve Mason – Monkey Minds in the Devil’s Time http://www.youtube.com/watch?v=RKUEq_FNlSE
14. Queens of the Stone Age – Like Clockwork

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15. Foals – Holy Fire http://www.youtube.com/watch?v=siyXiKvtSpo

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NME Top 15

1. Arctic Monkeys AM

  1. Kanye WestKanye West
    Yeezus

  2. QOTSAQOTSA
    …Like Clockwork

  3. FoalsFoals
    Holy Fire

  4. SavagesSavages
    Silence Yourself

  5. Daft PunkDaft Punk
    Random Access Memories

  6. Arcade FireArcade Fire
    Reflektor

  7. Nick CaveNick Cave
    Push The Sky Away

  8. Laura MarlingLaura Marling
    Once I Was An Eagle

  9. David BowieDavid Bowie
    The Next Day

  1. Jon Hopkins – Immunity
  2. MIA – Matangi
  3. Drenge – Drenge
  4. Vampire Weekend – Modern Vampires Of The City
  5. Peace – In Love

Idem come sopra, li ho presi direttamente dal loro sito! In giornata penso di inserire altre liste.

Bruno Conti

Il Meglio Del 2013 By Jimmy Ragazzon (Mandolin’ Brothers)…E Qualche News Sul Nuovo Disco!

jimmy ragazzon pensa

Pensa che ti ripensa…ma direi questi…

Jimmy Ragazzon

 

My  Best Of 2013

 band live at the academy 4 cd

The Band: Live at  The Academy Of Music 1971

ry cooder live in san francisco

Ry Cooder & Corridos Famosos: Live In San Francisco

allen toussaint songbook

Allen Toussaint: Songbook

Bob Dylan: Another Self Portrait

los lobos disconnected

Los Lobos: Disconnected In New York City

Allman Brothers Band: Brothers & Sister Reissue

inside-llewyn-davis-original-soundtrack-300

Various Artists: Inside Llewyn Davis

mississippi fred mcdowell

Mississippi Fred McDowell: I Do Not Play No R&R

james cotton cotton mouth

James Cotton: Cotton Mouth Man

mavis staples one true vine

Mavis Staples: One True Vine

duane allman skydog

Duane Allman: Skydog – A  Retrospective

grateful dead sunshine dream front

Grateful Dead: Sunshine Daydream

HUMBLEPIEperformanceCOVER

Humble Pie: Performance Rockin’ The Fillmore

north mississippi allstars world boogie is coming

North Mississippi Allstar: World Boogie Is Coming

 guy davis juba dance

Guy Davis & Fabrizio Poggi: Juba Dance

paolo bonfanti exile

Paolo Bonfanti: Exiled On Backstreets

Concerti: Bob Dylan, Arcimboldi, Milano 2/11/13

                  Greg Trooper, with Alex Valle: da Trapani, Pavia

Libri:

Russel Banks: La Deriva Dei Continenti

Mauro Zambellini: Love And Emotion: Una Storia di Willy Deville

Nick Turse:  Kill Anything That Moves: The Real American War in Vietnam (molto istruttivo)

Perdita  Incolmabile:   JJ Cale

E…come dicono nel loro sito; Coming Soon:

Mandolin Brothers 2014

Sono stato “diffidato” dal dire troppe cose sul nuovo album dei Mandolin’ Brothers Far Out in uscita il 10 gennaio p.v. per la Ultra Sound distribuito da Ird, ma nelle parole dello stesso Jimmy questo è quanto sarà:

Lavorare con Jono (Manson) è stato un vero piacere, sia x le sue indubbie capacità di musicista e  produttore, sia x l’affinità cultural-musicale che ci accomuna. Persona splendida, gentile e puntigliosa, ha avuto la “pazienza” necessaria x sopportare le fisime ed i distinguo di 6 strambe menti pensanti,  ma mettendo paletti e fermezza dove e quando lo  riteneva necessario.
Inoltre con alcuni colpi di genio e qualche trick ha valorizzato tutto il lavoro, del quale siamo molto contenti.
Oltre a noi, partecipano lo stesso Jono, Cindy Cashdollar, John Popper,  Edward Abbiati,  la TPN Horn Section ed altri amici. L’ album, che si intitola “Far Out”  uscirà x  l’etichetta Ultra Sound Record e sarà distribuito dalla IRD. E’ certamente un poco + rock-oriented rispetto a tutti i 4 nostri lavori precedenti, ma questo è il risultato della musica da noi scritta, cioè 13 pezzi originali, senza alcuna cover. Inoltre abbiamo valorizzato le voci a disposizione nella band.

Cosa aggiungere? Comprate, comprate, comprate, salvo quelli che hanno partecipato al Crowd Funding e quindi hanno già ricevuto l’album in anteprima. Ovviamente recensione appena avrò l’OK.

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Nel frattempo i Mandolin’ Brothers, insieme ai Lowlands e moltissimi altri musicisti della zona del pavese partecipano a Stoned Town, una doppia compilations in CD per festeggiare i 50 anni di carriera dei Rolling Stones (era stato fatto anche con A Day In The Life dedicata ai Beatles). Stasera, come da locandina qui sopra, c’è l’ultima serata di presentazione del disco a Spazio Musica di Pavia.

Per le stranezze della rete, dove tutto si crea e nulla si cancella, se state leggendo questo Post tra due anni nel futuro, tenetene conto solo per il doppio CD, obviously!

Per oggi, that’s all, alla prossima

Bruno Conti

Fermate Le Rotative! Billy Joe + Norah – Foreverly

Billy Joe & Norah Foreverly

Billy Joe Armstrong + Norah Jones – Foreverly – Reprise/Warner CD

Questo disco non figura nella categoria “recuperi di fine anno” in quanto è uscito relativamente da poco (Novembre), e qui mi ricollego al titolo del post.

L’urlo “Fermate le rotative!” era un gergo tipico degli albori della carta stampata, quando, nel bel mezzo della produzione delle copie del quotidiano per il giorno successivo, giungeva in redazione una notizia “bomba” (il classico scoop), che costringeva i tipografi ad una sosta improvvisa per dare il tempo ai giornalisti di inserire all’ultimo istante la notiziona: i miei ricordi di pre-adolescenza associano questa frase a John Jonah Jameson (meglio conosciuto come JJJ), mitico direttore del Daily Bugle, quotidiano con il quale lavorava il fotografo Peter Parker nelle avventure di Spiderman.

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Le rotative in questione sono quelle delle varie classifiche dei “Best of 2013”, dato che questo Foreverly, disco d’esordio dell’inedita coppia formata da Norah Jones e Billy Joe Armstrong (leader dei Green Day), ha tutte le carte in regola per venire inserito tra gli album più importanti dell’anno che sta per concludersi http://www.youtube.com/watch?v=czpMQN4CStQ .

Foreverly, come suggerisce il titolo, è un omaggio da parte del duo agli Everly Brothers, ma è un omaggio particolare: non si tratta infatti di una serie di successi di Phil e Don reinterpretati (quindi niente Bye Bye Love, Wake Up Little Suzie o All I Have To Do Is Dream), ma la riproposizione, brano dopo brano, del secondo LP del duo, quel Songs Our Daddy Taught Us composto esclusivamente da traditionals e cover di country tunes che i due fratelli consideravano basilari per la loro formazione.

Billie-Joe-Armstrong-Norah-Jones

Quindi brani tradizionali country e folk (e qualche originale), portati al successo da gente come Bill Monroe, Charlie Monroe, Gene Autry, Merle Travis, Eddy Arnold, Chuck Wagon, John Jacob Niles ed altri, che rinascono a nuova vita grazie a questa sorprendente collaborazione tra la figlia di Ravi Shankhar e la popstar californiana.

Se però Norah aveva già mostrato con i suoi dischi (specie i primi due) di amare la musica di qualità, e con i due album coi Little Willies di non essere per nulla estranea al genere roots-Americana, la vera sorpresa è Armstrong, in quanto non mi sarei mai aspettato che potesse avere attinenza con questo tipo di sonorità, impegnato com’era negli ultimi anni a contraddistinguersi più per le sue bizze da star che per produrre musica decente con i Green Day.

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E invece il duo Norah/Billy Joe funziona a meraviglia, l’album degli Everly viene riproposto con grande classe e raffinatezza, non alterando né modernizzando gli arrangiamenti, ma dandogli soltanto una patina di freschezza grazie alle odierne tecniche di registrazione (l’album è prodotto da Billy e Norah stessi, e masterizzato dal leggendario Greg Calbi) http://www.youtube.com/watch?v=imjq0X7AkqU .

Un disco gradevolissimo dunque, con i nostri due leader che armonizzano quasi come i fratelli Everly, e si fanno accompagnare da pochi ma ottimi sessionmen (Tim Luntzel al basso, Dan Rieser alla batteria, Jonny Lam alla steel guitar e Charlie Burnham al violino, mandolino ed armonica), che suonano come si suol dire “in punta di dita”,  regalandoci tre quarti d’ora tra i più piacevoli di quest’anno.

Il noto traditional Roving Gambler apre il CD, arrangiato in stile country, con le due voci che si completano a vicenda in maniera perfetta ed un gran lavoro di Burnham all’armonica: se la Jones non mi stupisce (anche se da solista ultimamente ha preso strade che non condivido), Armstrong certamente sì, e molto http://www.youtube.com/watch?v=0K7vM_AhzUU .

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Long Time Gone è puro honky-tonk, fedele allo stile di Phil & Don, ma la purezza del suono è indubbiamente targata 2013: versione scintillante, da leccarsi i baffi (è il primo singolo), con Norah bravissima al piano http://www.youtube.com/watch?v=0R_rhdglVBk .

La delicata Lightning Express è cantata con una finezza ed una classe che non riconoscevamo almeno al 50% del duo (indovinate quale…), mentre Silver Haired Daddy Of Mine (uno dei grandi successi di Gene Autry), che è già una canzone strepitosa di suo, viene riletta in maniera splendida, con Norah che lascia scorrere le dita sulla tastiera con una fluidità incredibile: la migliore del lotto, almeno per me http://www.youtube.com/watch?v=LUZYwDB5mjI .

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La struggente Down In The Willow Garden vede i due armonizzare alla grande; la dolce Who’s Gonna Shoe Your Pretty Little Feet? è una ninna nanna country suonata e cantata con molto feeling: due voci e due chitarre, non serve altro.

Oh So Many Years, ancora honky-tonk, è intensa e godibile al tempo stesso, con Billy Joe che rilascia un bell’assolo di chitarra, piuttosto rock http://www.youtube.com/watch?v=q7lZhbCZ4QQ ; un violino introduce il noto traditional Barbara Allen, riproposta con molto rispetto: Armstrong qui sembra un incrocio tra Gram Parsons e Roger McGuinn, da non credere.

Rockin’ Alone, lenta, pianistica e decisamente raffinata precede I’m Here To Get My Baby Out Of Jail, una prison song dal deciso sapore folk (e Norah qui è voce solista); la distesa e quasi western Kentucky e lo slow Put My Little Shoes Away chiudono brillantemente un CD inatteso ma proprio per questo da apprezzare maggiormente.

In una parola: delizioso.

Marco Verdi

P.S: dato che, a causa di impegni pre e post-natalizi questo è il mio ultimo post del 2013, auguro a titolare, collaboratori e lettori del Blog di trascorrere delle Ottime Feste, e che il 2014 possa essere il più sereno possibile.

MV

Mi Sembra Di Conoscerli! Wayne Sharp and The Sharpshooter Band – Living With The Blues

wayne sharp living with the blues

Wayne Sharp And The SharpShooter Band – Living With Blues – Self released

La faccia ritratta nel disegno di retro copertina del CD e le foto interne di Wayne Sharp con figli, amici e familiari, non mi dicevano assolutamente nulla a livello fisiognomico, il cognome mi risvegliava qualche vago ricordo, ma di Todd Sharp ho perso le tracce, Randy, Elliott e Kevin non sono parenti, Edward ha la E finale, chi rimane? Poi ho iniziato a sentire il CD, il primo brano suona come Wang Dang Doodle anzi è Wang Dang Doodle, un bel blues con organo hammond e  due chitarre soliste e un piacevole vocione che sa trattare come l’argomento http://www.youtube.com/watch?v=AYxAHL-VjXU . Allora si va più in profondità nelle note e vedi che Wayne ringrazia alcuni “brothers in Blues”, tra cui Lamar Williams, con il quale, insieme a Jaimoe, aveva condiviso una band ad inizio anni ’80, che veniva dal giro Allman Brothers, gente già incrociata nei lontani anni ’60 http://www.youtube.com/watch?v=fwPrNThQZ28.

wayne sharp 1980

Ma soprattutto il nome che balza all’occhio è quello di Michael Burks, con cui Sharp ha condiviso quattro album per la Alligator ed  una dozzina di anni on the road, come organista della sua band e tutto si fa più chiaro. Un altro bluesman (bianco questa volta) che fa il suo esordio discografico abbastanza avanti negli anni, ma la classe c’è, nella Sharpshooter Band suonano i figli Sean e Grayson, il bassista Terrence Grayson (un omaggio, il nome del figlio?) era anche lui nella band di Burks, tra gli ospiti troviamo The “Legendary” Jackie Avery, un musicista che ha scritto brani per Arthur Conley, Dells e Johnnie Taylor (oltre ad essere stato sposato con una delle vocalist dei Wet Willie, di cui tra un attimo), che appare alla seconda voce e piano nel pezzo di Willie Dixon succitato.

wayne sharp band

All’altra chitarra solista, oltre al figlio Grayson, c’è l’ottimo Jon Woodhead (quello degli Ace di Paul Carrack negli anni ’70 e poi sessionman di lusso con Maria Muldaur, Leon Russell e anche con Santana, tra gli altri). E per completare gli ospiti, all’armonica in alcuni brani, c’è Jimmy Hall, proprio dei Wet Willie, a completare questa rimpatriata “sudista”. Il disco, uscito già da qualche mese, non è certo un capolavoro, ma si ascolta con piacere, ha quella patina rock-soul-southern alla Atlanta Rhythm Section che si unisce al blues a base organo Hammond/chitarra prevalente nel disco. Tra le altre cover, una bella ballata, Even Now, firmata David Egan/Buddy Flett di un gruppo minore, i Bluebirds, Close, di cui ignoro la provenienza, il classico Baby What You Want Me To Do, con Jimmy Hall all’armonica, quasi claptoniana.

wayne sharp

Southern Storm un’altra bella ballata che profuma di Sud, scritta dallo stesso Sharp che si cimenta anche al piano. Drivin’ Though The Delta, di nuovo con Hall, è un altro brano ancora molto southern, mentre Runnin’ Out Of Time conferma la predisposizione di Wayne per i brani lenti, confermata da una bella rilettura, molto vicina allo spirito originale, della super classica A Whiter Shade Of Pale, un must per ogni organista che si rispetti, che è sempre un bel sentire, anche se Gary Brooker (con e senza Procol Harum) è un’altra cosa. I Got My Gris Gris On You, senza infamia e senza lode e Put Me Down and Let Me Walk ancora con l’incisiva armonica del sempre bravo Jimmy Hall http://www.youtube.com/watch?v=P1LGHI4sZOk , ci portano all’omaggio conclusivo al grande Michael Burks, uno dei migliori buesmen delle ultime generazioni http://www.youtube.com/watch?v=J1hUzJlzHJQ , scomparso prematuramente per un infarto nel 2012 http://discoclub.myblog.it/2012/09/01/l-ultima-prova-dell-uomo-di-ferro-michael-burks-show-of-stre/ , con una Empty Promises che se non raggiunge l’intensità della versione dell’omone nero, è fatta con il cuore, e si sente. Il suo datore di lavoro era un’altra cosa, ma il disco, ripeto, si lascia ascoltare con piacere.

Bruno Conti

Un Disco Di “Pura Bellezza”! Zachary Richard – J’aime La Vie

zachary richard j'aime la vie

Zachary Richard – J’Aime La Vie – Zachary Richard/Spectra Music

Zachary Richard ritorna con l’ennesimo disco in francese, cosa che lo limita non poco sul mercato americano (dove non è presente con produzioni cantate in inglese da diversi anni), eppure questo suo nuovo lavoro J’Aime La Vie è particolare. Infatti sono 10 nuove canzoni composte a quattro mani da Zachary , con suo nipote Emile (il bambino di sua figlia con un handicap neuromotorio, ripreso in copertina) che contribuisce ai testi dell’album, con il suo amore per la vita (da qui il titolo del disco) . Succede allora che il nonno, con l’aiuto del nipote, (che contribuisce ai testi) si ritrovi a Cap Chat sulla penisola del Gaspè, a scrivere canzoni che evocano l’amore per la vita (vista con gli occhi di un bambino dolcissimo) e descritta con parole semplici e innocenti.

Ad accompagnare l’inedita coppia in questo viaggio, si prestano bravissimi musicisti “francofoni” d’area, che rispondano al nome di Eric Sauviat alle chitarre acustiche e dobro, Sylvain Quesnel alle chitarre elettriche, Jacques Roy al basso, Ray Lèger al violino e mandolino, Francis Covan alla fisarmonica e armonica, Jean-Guy Grenier al banjo, Marc Beaulieu al piano, percussioni e anche produttore di questo meritevole lavoro. Le canzoni sono deliziose, a partire dall’iniziale commovente J’aime La Vie , passando per il cajun di Tigre en Ville, il duetto fisarmonica e banjo di una dolcissima La Mer ,l’accorato sentimento di J’voudrais Me Promener e la toccante ballata pianistica Dans Mon Jardin (introdotta dalla voce del bambino). Il mondo di Emile, riparte con una filastrocca zydeco Hou Da Da, mentre una armonica accompagna Mon Cheval Napolèon, e non poteva mancare l’incanto adolescente di L’Avion, il folk-cajun di cittadinanza L’Espoir Est Dans Le Coeur , per poi chiudere con una ballata davvero pregevole L’Univers, dove spicca come sempre la voce di Richard.

Le radici di Zachary Richard attivista e ambientalista culturale, sono profondamente piantate nella sua nativa Lousiana , e lo dimostra ampiamente con questo 21° album della sua onorata carriera, dove traducendo i pensieri dell’adorato nipote, dimostra con versi toccanti di comunicare diritto al cuore: un disco per l’infanzia destinato ai “grandi”! Per quanto mi riguarda (sono arrivato alla terza recensione in due anni  http://discoclub.myblog.it/2012/11/30/alle-radici-della-lousiana-zachary-richard-le-fou/ ) Zachary Richard è il più americano dei cantautori francesi, e il più francese di quelli americani.

NDT: Ne sono entrato in possesso in ritardo, ma sarebbe entrato certamente nella mia “playlist” allargata del 2013

Tino Montanari

Bella, Brava, Bionda…E Suona Il Blues! Joanne Shaw Taylor – Songs From The Road

joanne shaw taylor songs from the road

Joanne Shaw Taylor – Songs From The Road – CD/DVD Ruf Records

Joanne Shaw Taylor, 27 anni, inglese (ma vive a Detroit, Michigan), è stata “scoperta” da Dave Stewart degli Eurythmics quando aveva 16 anni e poi, tramite tre album di studio con la Ruf Records, sì è costruita la reputazione di una delle più brave blueswomen inglesi, “The New Face Of The Blues”, l’ha chiamata una rivista britannica specializzata del settore (non per nulla è stata anche la chitarra solista nella band di Annie Lennox per il concerto del giubileo della Regina Elisabetta, magari l’avete vista in qualche filmato dell’evento, con le sue alette, era lei, breve assolo http://www.youtube.com/watch?v=OtNJ0lKwfLk ). Ed in effetti la “ragazza” è brava e questo Songs From The Road, della fortunata serie di CD+DVD dal vivo della etichetta tedesca, è una sorta di prova di laurea che la vede affiancarsi a gente come Jeff Healey, Luther Allison, Savoy Brown, recentemente anche i Royal Southern Brotherhood,  e molti altri che hanno visto pubblicati i loro sforzi in questi doppi album.

joanne shaw taylor 1

Il concerto è stato registrato al Borderline di Londra nel maggio di quest’anno, quindi in un locale volutamente piccolo, una sorta di club che preserva l’intimità dell’ascoltatore e la vicinanza ai musicisti che sono stimolati a dare il meglio, più che nelle arene, ammesso che sia così popolare da potersele permettere, forse nei Festival, e la vede accompagnata dal suo gruppo abituale, una solida sezione ritmica e l’organista Jools Grudgings per un set che parte dal blues, ma ha anche, e soprattutto, molto rock tra le sue frecce, a partire dalle due cover inserite nella parte centrale del concerto: una vigorosa rilettura di Manic Depression di Mastro Jimi (che per i misteriosi percorsi della discografia è presente solo nel CD ma non nel DVD, che però ha tre brani in più), dall’interessante arrangiamento che scombina la versione originale http://www.youtube.com/watch?v=hdI56Ts_EP8 , permettendoci di gustare i virtuosismi acrobatici della bionda chitarrista inglese, veramente brava e straripante nel lungo solo nella parte finale del brano (e questo è molto Hendrix)!  L’altra cover è quella di Jealousy, un brano scritto e cantato dal grande Frankie Miller, uno dei preferiti del sottoscritto ed uno dei più migliori cantanti del rock(blues) britannico degli anni ’70 http://www.youtube.com/watch?v=mpNI_jc_-HA  conoscerlo è già nota di merito e anche l’esecuzione con la voce gagliarda della Shaw Taylor, sostenuta dall’Hammond del bravo Grudgings, prima di esplodere in un assolo dal crescendo irresistibile, è da manuale Cencelli dei concerti dal vivo.

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Come peraltro il resto del materiale contenuto in questo Live: la nostra amica Joanne scrive delle belle canzoni e, se non fosse sconveniente dirlo, ma ormai vado, è un “gran manico”, con un sound della sua chitarra che non fa rimpiangere i grandi del genere. Sentite le sue evoluzioni nella lunghissima, oltre 10 minuti, Watch ‘Em Burn, che rinverdisce i fasti del british blues-rock dei primi anni ’70 http://www.youtube.com/watch?v=PkHq7rI4SME  o l’afflato anche melodico di un brano come Diamonds In The Dirt, uno dei suoi brani più celebri, o il funky soul della deliziosa Beautifully Broken, molto accattivante nelle sue movenze sinuose. Forse, almeno nella parte audio del doppio, manca uno slow blues di quelli lancinanti (ma c’è nella parte video, Time Has Come) http://www.youtube.com/watch?v=ec6M7dBPAaw , ma pezzi rock come le iniziali Soul Station o Tied And Bound, dai riff irresistibili di chitarra e organo, ci rimandano al sound di una Dana Fuchs o di una Beth Hart, meno brava come cantante la Shaw Taylor, un po’ forzata e non una voce “naturale” come le altre due, ma compensa abbondantemente  con le sue doti di chitarrista. Non ci sono punti deboli o brani scarsi nel repertorio che viene sciorinato nell’oretta abbondante del CD e nei 139 minuti del DVD, entrambi contenuti nella medesima confezione, quindi se amate il vostro blues molto energico e “roccato” o il vostro rock venato da ricche dosi di blues questo Songs From The Road di Joanne Shaw Taylor dovrebbe fare al vostro caso. Per dirla con una delle nostre classiche battute “femministe”, bella e brava (il brava l’ho aggiunto io, nel solito stupido titolo del film in italiano non c’era, in lingua originale Marrying Man, con Kim Basinger)!

Bruno Conti

Recuperi Di Fine Anno Parte 5 : Orgogliosamente Rock D’Autore Italiano! – Massimo Priviero – Ali di Libertà

massimo priviero ali di libertà

Massimo Priviero – Ali di Libertà – MPC Records/Self

Su Massimo Priviero, dopo 25 anni di carriera (è in pista dal 1988), e quindici dischi (con questo ultimo lavoro Ali di Libertà http://www.youtube.com/watch?v=o1g7VM5sPdQ ), per quanto mi riguarda, trovo ancora pertinente la famosa frase di Jon Landau (riferita a Bruce Springsteen) usata per lanciare il rocker del New Jersey ( voi trasportate a Jesolo!): ho visto il futuro del rock italiano, e il suo nome è Massimo Priviero. Una definizione impegnativa, alla quale Priviero non è riuscito, se non in piccola parte, a mantenere fede, ma che se non altro ha il merito di collocarlo all’interno di una tradizione sonora ben precisa (quella del più classico rock metropolitano a stelle e strisce), sviluppata sempre con estrema coerenza. Dopo una gavetta svoltasi in ambito locale, con formazioni rock e blues, e un breve periodo trascorso a suonare nelle stazioni delle metropolitane di alcune capitali europee, Massimo firma un contratto con la Wea, e il frutto del sodalizio è l’esordio con San Valentino(88) registrato a Londra (un buon esempio di cantautorato elettrico).

massimo priviero 1

Spinto dal relativo successo della canzone che dava il titolo all’album, per il lavoro successivo, Nessuna Resa Mai (90, viene chiamato Little Steven (allora ex colonna portante della E Street Band di Springsteen) nella doppia veste di ospite e produttore, mentre il seguente Rock in Italia (92) è realizzato in collaborazione con Massimo Bubola. Dopo due lavori interlocutori Non Mollare (94) e l’omonimo Priviero (98), seguono ancora delle buone produzioni, a partire da Poetika (01), Testimone (03) con cui si rinnova la collaborazione con Bubola, per poi passare all’Universal con cui incide Dolce Resistenza (06,) indi Rock & Poems (07), una colonna sonora Unbroken Ghost (08), Sulla Strada (09), lo splendido Rolling Live (10) e il recente Folkrock (12) condiviso con il bravissimo violinista Michele Gazich (un disco di cover, un atto d’amore verso la musica americana).

Lo accompagnano in questo nuovo viaggio musicale i fidati musicisti di sempre (tra cui il figlio Tommy), con ospiti importanti come il bravo Alex Cambise alle chitarre e mandolino, Paolo Bonfanti alla chitarra slide, il fisarmonicista Riccardo Maccabruni e il “pard” Michele Gazich al violino, per undici canzoni di spessore, che convivono fra rock e poesia. Il disco inizia con la potente  e coinvolgente title track Ali di Libertà, con l’armonica a segnare il percorso musicale, mentre il pianoforte di Onofrio Laviola accompagna la struggente Il Mare, seguita da un rock “stradaiolo” come Apri le Braccia. La chitarra slide di Paolo Bonfanti ruba la scena nel brano In Verità (con un riff che ricorda Thunder Road del Bosshttp://www.youtube.com/watch?v=BhGAEsSCEOI , mentre nella seguente Madre Proteggi, ritorna a proporsi la spiritualità di Priviero (dedicata alla Madonna di diverse categorie), per poi continuare con Occhi da Bambino con il figlio Tommy alla chitarra acustica e gli assoli di chitarra di Cambise e il violino straordinario di Gazich, un brano stupendo dove sgorga tutta l’anima di Massimo.

massimo priviero alzati

Si riparte con Alzati un potente e trascinante rock (perfetto per le esibizioni live) da suonare a tutto volume http://www.youtube.com/watch?v=M16t_LjdAnU , La Casa di mio Padre, una struggente ballata autobiografica, dove hanno un ruolo importante anche le voci di Lisa Petty e Deborah Bosio, mentre Io Sono Là è un brano cantato con forza e vigore, un grido di protesta in stile marcia militare, con chitarre, tastiere e fisarmonica che sviluppano un suono vibrante. L’album (purtroppo) si avvicina alla conclusione con le atmosfere irlandesi (la cornamusa e il tin whistle di Keith Eisdale) di Libera Terra, canzone epica divisa in due parti, La Forza e Il Sogno, una “sarabanda” musicale dove all’unisono si mescolano le anime rock di Springsteen e folk di Woody Guthrie, per poi terminare con una bonus track Bacio D’Addio,degna chiusura di questo manifesto artistico.

Con Ali di Libertà Priviero arriva alla perfetta quadratura del cerchio, in quanto ancora una volta si dimostra un bravo interprete, sia nelle ballate lente, sia nel rock più energico, e con il suo staff  e la presenza di ospiti eccellenti e perfettamente integrati, dà vita a dodici canzoni dove convivono (oltre al mestiere) rock e poesia. Massimo Priviero è un rocker (di quelli veri), uno che non molla, e anche se non ha mai venduto tonnellate di dischi, si è conquistato e mantenuto una sua “nicchia” e per quanto mi riguarda, ritornando alla famosa frase iniziale, Massimo è certamente il passato, il presente e ancora il futuro del rock italiano.

NDT: Questo CD può essere un regalo intelligente per le prossime festività natalizie, in alternativa a tanti stagionati e osannati cantanti dell’asfittica discografia italica.

Tino Montanari

Il Meglio Del 2013: Riviste Straniere – Mojo

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Continuiamo con le liste dei migliori dischi del 2013, questa volta tocca ad un’altra delle principali riviste musicali mensili inglesi, Mojo. Per evitare eventuali e ripetuti doppioni con le altre classfiche, di volta in volta inserirò solo copertine e link video di album non già apparsi negli altri Post (a parte il numero 1 eventuale), facciamo i primi 15 post dei Top, visto che molti album vengono duplicati da precedenti liste:

Mojo Magazine – Top 50 LPs of 2013

bill callahan dream river
1. Bill Callahan – Dream River

Questo è un gran bel disco http://www.youtube.com/watch?v=rxggnPfEaSw

una sorta di Nick Drake o John Martyn dei nostri giorni http://www.youtube.com/watch?v=y_Z4UvTJdjU

daft punk random access
2. Daft Punk – Random Access Memories
3. David Bowie – The Next Day
4. Arctic Monkeys – AM
5. John Grant – Pale Green Ghosts

deerhunter monomania
6. Deerhunter – Monomania http://www.youtube.com/watch?v=7qIqC7jjHfw

vampire weekend modern vampires
7. Vampire Weekend – Modern Vampires of the City http://www.youtube.com/watch?v=lkCKsfWJdRI

mark kozelek & jimmy lavalle

8. Mark Kozelek & Jimmy Lavalle – Perils from the Sea Dei quattro pubblicati da Kozelek quest’anno mi era piaciuto di più quello con i Desertshore comunque http://www.youtube.com/watch?v=xTwS7DWuUR8
9. Nick Cave & the Bad Seeds – Push the Sky Away

john murry graceless age
10. John Murry – The Graceless Age Questo è uno “strano” disco. Molto bello peraltro, uscito anche in una versione doppia, già nel 2012, ma stranamente Wikipedia riporta “pubblicato nel 2013 è stato inserito tra i migliori dischi del 2012 da Uncut” (scusa?). A parte la strana sequenza temporale, se non lo conoscete http://www.youtube.com/watch?v=h_DlGmaSlg8

phosphorescent muchacho
11. Phosphorescent – Muchacho altro ottimo disco http://www.youtube.com/watch?v=ZPxQYhGpdvg

prefab sprout crimson red
12. Prefab Sprout – Crimson Red un ulteriore disco che una recensione sul Blog la meritava http://www.youtube.com/watch?v=7DVE9Hxk2pA
13. My Bloody Valentine – MBV

holden inheritors
14. Holden – Inheritors Per questo ammetto la mia ignoranza, conosco il Giovane Holden, ma Holden James mi mancava, dopo un veloce ascolto ho scoperto perché, credo che continuerò a farne a meno http://www.youtube.com/watch?v=COoNYZ7WqX8 “troppo avanti” (o indietro) per me.

queens of the stone age lilìke clockwork

15. Queens of the Stone Age – Like Clockwork

Nei prossimi giorni continuiamo con altre riviste e siti (e manca sempre il resto delle mie scelte, una promessa, non una minaccia), senza tralasciare “recuperi” ed altre recensioni, come di consueto!

Bruno Conti