Un “Menestrello” D’Altri Tempi , Dal New Jersey Non Solo Springsteen! John Gorka – Bright Side Of Down

john gorka bright side of down

John Gorka – Bright Side Of Down – Red House Records/Ird

Era il lontano 1987 quando, noncurante delle mode imperanti in quel periodo, John Gorka esordiva con I Know, dimostrando di essere un folksinger in grado di proporre canzoni di una bellezza cristallina, interpretate con garbo e grazia http://www.youtube.com/watch?v=GpqSv5enfW8 . Da allora Gorka ha continuato ad incidere a scadenze piuttosto regolari, un album ogni paio d’anni, senza modificare di una virgola il proprio genere, non si è imbarcato in strane operazioni sonore, non ha mai nemmeno provato a mettere in piedi una band, ma ha continuato a bazzicare locali, pub e coffeehouses e diffondere la sua musica. Per chi non conosce il personaggio, dovete sapere che il buon John (nativo del New Jersey http://www.youtube.com/watch?v=g7gRn61x1-Q ) si trasferisce in gioventù in Pennsylvania, dove frequenta il college e coltiva l’amore per la musica folk. Inizia a girare in lungo e in largo gli Usa e durante un lungo soggiorno in Minnesota compone le canzoni del citato I Know (distribuito da un’etichetta locale la “mitica” Red House Records), e le incide con l’aiuto di giovani cantautrici in ascesa come Shawn Colvin e Christine Lavin.

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Il lavoro di  Gorka e la sua forte personalità attirano l’attenzione della Windham Hill Records, che lo mette subito sotto contratto e gli fa pubblicare in regolare sequenza Land Of The Bottom Line (90), Jack’s Crows (91) e Temporary Road (92, album che propongono sonorità sempre più curate, che lo rendono una delle figure più interessanti del panorama “neo-folk”. I successivi Out Of The Valley (94) e Between Five And Seven (96) sono sempre di buon livello, mentre l’eccellente After Yesterday (98), The Company You Keep (01) e Old Future Gone (03), lo vedono tornare alla sua etichetta di partenza, a dimostrazione delle difficoltà incontrate dall’artista nel suo tentativo di imporsi sul mercato americano http://www.youtube.com/watch?v=8632B6lgtM8 . Dopo una breve pausa ecco Writing In The Margins (06) e  So Dark You See (09), nei quali John ritorna alle sue radici, a quel folk intimista e malinconico, prima di pubblicare con la collaborazione delle sue compagne di etichetta Lucy Kaplansky e Eliza Gilkyson l’album Red Horse (10) http://discoclub.myblog.it/2010/08/07/un-piccolo-supergruppo-red-horse-gilkyson-gorka-kaplansky/ .

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Bright Side Of Down è stato registrato, prodotto e mixato da Rob Genadek presso il Brewhouse Recording Studio di Minneapolis, Minnesota, ed è il quinto consecutivo sotto la sua produzione:  anche in questa occasione John Gorka, voce, chitarre acustiche e banjo, è stato raggiunto in studio dallo stesso Rob Genadek batteria e percussioni, Dirk Freymuth alle chitarre elettriche e bouzouki, Jeff Victor alle tastiere, Enrique Toussaint, Michael Manring (*NDB. Discepolo di Jaco Pastorius e autore di vari pregevoli album strumentali, bellissimi quelli per la Windham Hill http://www.youtube.com/watch?v=zaK2GU9pgos ) e Gordy Johnson al basso e Cale Baglyos al violino, e  le immancabili Eliza Gilkyson, Lucy Kaplansky, e Claudia Schmidt, per il suo tredicesimo album in studio, uno dei personaggi più longevi del cantautorato americano.

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Tutte le canzoni sono ritagliate per la voce tenorile e suadente di Gorka, a partire dall’agreste Holed Up Mason City, la delicata title track Bright Side Of Down con le voci femminili di Eliza Gilkyson e Lucy Kaplansky, passando per le cadenzate High Horse e More Than One, la rilettura di una cover dell’amico scomparso Bill Morrissey, She’s That Kind Of Mystery http://www.youtube.com/watch?v=6UI89HD86U0  e il costante ritmo di Outnumbered. L’acustica Don’t Judge A Life apre la seconda parte del disco, seguita dalla dolce e breve filastrocca Honeybee (dedicata alla figlia), Procrastination Blues con cori quasi gospel, in duetto con la brava Claudia Schmidt, il folk ricco di “pathos” di Thirstier Wind, il capolavoro del disco http://www.youtube.com/watch?v=TjjocKivwn4 , la ballata dolente Mind To Think con il violino di Cale ad accompagnare la melodia, e la chiusura poetica di Really Springs con al controcanto Antje Duvekot http://www.youtube.com/watch?v=WSvukwSffYc .

Bright Side Of Down è uno di quei lavori fatti con pazienza e talento (anche se la sua musica può sembrare ripetitiva, e forse per i non aficionados può esserlo, forse), ma la costante qualità artistica che da sempre accompagna le prove di John Gorka, lo rende senz’altro una delle voci più credibili della canzone d’autore intelligente e di qualità.

Tino Montanari

numero uno

*NDB Ogni tanto mi “intrometto” negli articoli degli altri con qualche intervento, video, aggiunta di qualche nome che merita essere conosciuto: il bello di un Blog è anche condividere con gli altri la buona musica, quindi se ogni tanto mi scappa la “citazione” non ci fate caso. O meglio, fateci caso!

Bruno Conti

Un “Menestrello” D’Altri Tempi , Dal New Jersey Non Solo Springsteen! John Gorka – Bright Side Of Downultima modifica: 2014-03-20T11:50:49+01:00da bruno_conti
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