“Grande Festa Musicale” Nelle Highlands Scozzesi! Runrig – Party On The Moor

runrig party on the moor

Runrig – Party On The Moor – Ridge Records –  3 CD  – 2 DVD – BLU-RAY

I Runrig più che un gruppo sono un fenomeno di costume, i loro concerti, sempre affollatissimi, si trasformano in “happenings” che inneggiano all’autonomia, se non all’indipendenza della Scozia. I promotori di tutto sono, a metà degli anni ’70, i fratelli Rory e Calum MacDonald, a cui dopo un breve periodo si aggiunge il cantante “storico” Donnie Munro. L’esordio avviene con Play Gaelic (78), che fin dal titolo mostra tutto lo spirito della formazione impegnata in brani (tradizionali e originali), cantati in “gaelico” su una base di folk elettrico convenzionale e gradevole. Notevoli passi avanti mostra il successivo The Highland Connection (79), dove spicca un’eccellente versione di uno dei tanti inni “non ufficiali” della Scozia (ufficialmente non ne ha nessuno) Loch Lomond.

La svolta artistica avviene con Recovery (81), con il materiale cantato quasi tutto in gaelico, mentre nei seguenti Heartland (85) e The Cutter And The Clan (87), propongono un rock epico e solenne (con reminiscenze dei mai dimenticati Big Country). Un concerto come spalla degli U2 a Dublino, li porta ad accasarsi alla Chrysalis Records, debuttando con Searchlight (89), a cui faranno seguire  The Big Wheel (91), Amazing Things (93), lo splendido live Transmitting Live (94) un poderoso esempio di rock da stadio (con le cornamuse che mantengono vivo il legame con la tradizione), Mara (95) e Beat The Drum (98). In Search Of Angels (99) vede per la prima volta assente Donnie Munro (dedicatosi alla politica), che viene sostituito da Bruce Guthro (un canadese che canta in gaelico, è il massimo!, comunque bravo), portando la band ad un calo d’ispirazione, certificato dai seguenti lavori The Stamping Ground (01), Proterra (03), Everything You See (07), intervallati da un altro eccellente album dal vivo Day Of Days (04), per il 30° anniversario di carriera tenuto nella magnifica “location” dello Sturling Castle di Edimburgo.

Il 10 Agosto 2013 una folla di dimensioni bibliche si riunisce nella pianura di Moor per festeggiare i quattro decenni di carriera di una delle band più longeve del folk-rock britannico  , e all’imbrunire vede salire sul palco Bruce Guthro voce e chitarra acustica, Rory MacDonald voce e basso, Iain Bayne alla batteria, Malcom Jones alla chitarra e fisarmonica, Brian Hurren alle tastiere e Calum MacDonald (autore dei testi con il fratello Rory) voce e percussioni, con l’apporto importante del violinista Duncan Chisholm e del tastierista Peter Wishart. Il sottoscritto, che li segue passo dopo passo sin dagli esordi (guardando il concerto in DVD), trova che il sestetto ha ancora il carisma e soprattutto forza ed energia da vendere, in quanto sul palco non si risparmiano per niente, anche perché con il pubblico di “fans” che si ritrovano, non sarebbe possibile comportarsi diversamente.

Devo anche riconoscere che non mi aspettavo un sound cosi “hard” da parte loro, che tende forse ad allontanarsi un po’ troppo dal folk, ma è anche indubbio che sulla scena ci sono un batterista e un percussionista, rispettivamente Iain Bayne e Calum MacDonald, che con il fratello Rory bassista costituisce la parte ritmica del gruppo, trovando nel “vocalist” Bruce Guthro (che come detto ha rilevato Donnie Munro), il terminale più idoneo “on stage” per tenere in mano le redini del gruppo. Ma se c’è qualcuno che stupisce sul palco è il chitarrista Malcom Jones, che suona di tutto, dalle cornamuse elettriche alla fisarmonica, assecondato dal più giovane della compagnia Brian Hurren, che suona sempre in piedi, saltellando da una tastiera all’altra, diventando complementare al suono di Malcom La festa inizia con un set di rock duro che parte con Only The Brave City Of Lights, Road Trip, Big Sky e Maymorning, passando per la celebre Dance Called America, ad affascinanti pezzi cantati in gaelico quali Siol Ghoraidh, Faileas Air Airidh  (con Julie Fowlis, nuova stella del folk scozzese che canta in gaelico) e An Sabhal Aig Neill. Arriva il momento delle dolcissime ballate The Engine Room, Book Of Golden Stories e Every River, seguite dalle rumorose The Summer Walkers e Dust, per poi chiudere la prima parte con l’apprezzatissima e curiosa scorribanda di un quartetto di suonatori di tamburo (Rory, Calum, Iain e Malcom), per il tripudio del pubblico. I Runrig  ritornano sul palco per la seconda parte con la presenza di Donnie Munro, che canta alla sua maniera The Cutter, Edge Of The World e una commovente An Ubhal As Airde (indovinate in quale lingua?), per poi passare il testimone al buon Guthro, nella trascinante Rocket To The Moon e nelle tambureggianti Alba e Pride Of The Summer. Una banda di cornamuse (la Inverness Royal British Legion Pipe Band) introduce Skye con il duetto vocale Bruce/Rory e lo strepitoso finale strumentale, mentre le struggenti Going Home, Hearts Of Olden Glory e On The Edge vedono come ospite il bravissimo violinista Duncan Chisholm. Richiamati sul palco a furor di popolo i Runrig eseguono Protect And Survive (il loro motivo più ecologista), Clash Of The Ash, la meravigliosa And We’ll Sing, con la chiusura affidata al classico “traditional” Loch Lomond, che il gruppo propone nella sua particolarissima versione, che accende i cuori di tutti i presenti fino in fondo.

La musica del sestetto scozzese risulta oggi più immediata e adatta ai gusti di un pubblico più vasto e cosmopolita, essendo meno legata alle radici folk che ne hanno caratterizzato gli esordi, e per il pubblico (tedeschi, danesi, neozelandesi e scozzesi) che sfollava sulle note dolcissime della famosa  Travellers, era grande la sensazione di aver assistito a qualcosa di speciale, non solo nella rituale celebrazione, ma di aver condiviso il viaggio di una grande band. *NDT:  i fortunati che inseriranno il DVD nel lettore (sorseggiando un buon whisky scozzese), noteranno che fra le persone dall’entusiasmo incontenibile, si possono vedere bambini in tenera età (come la mia nipotina), e arzille ultra ottantenni (come le mie zie), a dimostrazione che i valori e l’appartenenza di un popolo passano anche attraverso la musica.

Tino Montanari

“Grande Festa Musicale” Nelle Highlands Scozzesi! Runrig – Party On The Moorultima modifica: 2014-04-10T16:36:51+02:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo