L’Avete Chiesto Voi? Rick Estrin And The Nightcats – You Asked For It…Live

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Rick Estrin And The Nightcats – You Asked For It…Live – Alligator 08-07-2014

Non so se abbiamo proprio chiesto per averlo (voi lo avete fatto? Io no, o non me ne sono accorto), comunque un bel CD dal vivo di Rick Estrin And The Nightcats è sempre cosa gradita. Si tratta ovviamente del primo Live del gruppo, che in anni recenti, con la nuova ragione sociale, ha prodotto solo un paio di dischi in studio, entrambi molto buoni e fedelmente riportati da chi scrive (http://discoclub.myblog.it/2012/07/13/e-intanto-l-alligator-non-sbaglia-un-disco-rick-estrin-and-t/) , ma la dimensione concertistica ha sempre un suo fascino particolare, soprattutto per ciò che concerne il blues e dintorni, ma anche in generale. Per parafrasare un famoso disco di Jimmy Buffett, You Had To Be There, ma anche se non c’eravate il surrogato del disco rende bene l’idea e se qualcuno ha chiesto per averlo una ragione ci sarà pure stata. Oltre a tutto, anche come Little Charlie And The Nighcats, quando Charlie Baty era ancora il leader della formazione, non usciva un Live dal lontano 1991. Dei vecchi, a parte Estrin, non c’è più nessuno, ma sound ed etichetta, la Alligator, sono sempre quelli. Quindi ben venga questo You Asked For It…, pimpante album che ci permette di gustare una formazione al top della forma, con l’armonicista e cantante Rick Estrin (in occasione del suo 64° compleanno si è registrato questo disco al Biscuits And Blues di San Francisco, sua città natale) che divide gli spazi solisti con l’ottimo Christoffer “Kid” Andersen, chitarrista norvegese che ad ogni disco si conferma sempre più come uno dei migliori al suo strumento (l’erede, se e quando vorrà ritirarsi, di Jimmie Vaughan, o comunque un suo pari) e con Lorenzo Farrell, il bassista, che opera anche all’organo e al Moog conferendo al sound una maggiore varietà di opzioni e J. Hansen, batterista dallo swing quanto mai accentuato.

Il pubblico apprezza e si diverte, anche per i divertenti siparietti e presentazioni che un “vecchio” gigione come Estrin ha metabolizzato in oltre 40 anni sui palchi di mezza America. Prendete la presentazione di My Next Ex-Wife, anche con qualche parolaccia “bippata”, mette il pubblico nella giusta predisposizione per gustarsi il brano al meglio, su un groove funky che avrebbe reso orgoglioso l’Isaac Hayes più nasty dei tempi di Shaft, Rick racconta le disavventure del suo divorzio, ma poi la band cattura un mood Stax anni ‘70 dove l’organo di Farrell, la chitarra in overdrive di Andersen, molto hendrixiana e l’armonica di Estrin fanno meraviglie, grande gruppo .

Ma già dalla partenza, con il classico “Are You Ready For The Blues” che introduce una fulminante Handle With Care, dove il materiale è veramente da maneggiare con cura, si capisce perché la formazione è considerata tra le migliori della Bay Area ed il suo leader spesso candidato come miglior armonicista ed Entertainer ai Blues Music Awards, senza dimenticare il fantastico l’assolo di Kid Andersen, un miracolo di equilibri sonori, in bilico tra R&R e Blues  Non tutto il disco è così scintillante, ma anche la divertente New Old Lady, molto Blues Brothers, e comunque tipica delle revue anni cinquanta e sessanta dove blues, rock and roll, soul, R&b e divertimento si intrecciavano con gusto sopraffino. O una New Old Lady, funky blues d’annata si accoppia con le classiche dodici battute di Baker Man Blues, cantate con grande aplomb dal batterista J. Hansen, che ha anche scritto il pezzo.

Trascinante anche il ritmo scandito nella poderosa Keep Your Big Mouth Shut o nello shuffle della divertente Smart Like Einstein per poi rallentare in That’s Big, anche questa preceduta da una lunga introduzione di Estrin, sempre istrionico e buffo nelle sue divagazioni, ma poi è blues, swingato e classico, prima di tuffarsi in una divagazione country, come You Gonna Lie, dove Johnny Cash sposa i Blasters e Kid Andersen estrae dal cilindro (fate conto che lo abbia) una lunga improvvisazione sulla sua chitarra che è da ascoltare per crederci, micidiale, rockabilly boogie, con la solista che si inerpica su territori che furono cari al Danny Gatton più funambolico, prima di lasciare il giusto spazio ai brevi assolo della sezione ritmica . A proposito di Blasters, uno slow blues con uso d’organo come Never Trust A Woman porta la firma di Rick Estrin e Dave Alvin e avrebbe fatto un figurone su Super Session con ancora un maiuscolo lavoro di Andersen alla solista https://www.youtube.com/watch?v=RjdaBBxa5Cc . Dump That Chump, richiesta a gran voce dal pubblico. è un altro dei cavalli di battaglia dei Gattoni Notturni, e Don’t Do It sembra un brano dei migliori Fabulous Thunderbirds mentre la conclusiva Too Close Together, un brano di Sonny Boy Williamson, solo un contrabbasso ad accompagnare l’armonica di Estrin, è l’occasione per ascoltare un maestro al lavoro, avete presente Room To Move su The Turning Point di John Mayall? Siamo da quelle parti https://www.youtube.com/watch?v=d6gPtj-LA-s . Settantacinque minuti che passano in un baleno!

Bruno Conti

L’Avete Chiesto Voi? Rick Estrin And The Nightcats – You Asked For It…Liveultima modifica: 2014-06-29T19:33:37+02:00da bruno_conti
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