Nome Intrigante, La Musica Un Po’ Meno! Kings Road Band – Spiral Stares

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Kings Road Band – Spiral Stares – Self Released

Sono un quartetto, vengono da Los Angeles, California, la loro musica si ispira a quella di Doors, Hendrix, Stones, Janis Joplin e molti altri, un misto di rock, blues elettrico e psichedelia. Wow! O così almeno recita la biografia della King Road Band https://www.youtube.com/watch?v=uG-HTDpCCQs . Ci sono due Hernandez in formazione, Carlos e Gloria, anche dai lineamenti somatici rilevati dalle foto paiono fratelli, quali in effetti sono, lui alle chitarre, lei alla voce: e qui sta l’inghippo. Musicalmente mi ritrovo con le fonti di ispirazione, l’iniziale Follow The Light addirittura ha qualche tocco à la Jefferson Airplane, con la chitarra di Carlos che traccia delle linee ispirate a quel sound e dei tocchi alla solista che potrebbero venire dai primi brani dei Big Brother, mentre l’organo di Charlie Fountaine rafforza questa vicinanza d’intenti ai Doors, anche per l’uso dei pedali, come faceva Manzarek, per sostituire il basso che non c’era in formazione https://www.youtube.com/watch?v=2mM6qG2Gyl8 . Il problema è che alla voce non ci sono Grace Slick, Janis Joplin, né tantomeno Jim Morrison, ma una ragazza dalla voce che per quanto tagliente la si voglia dipingere, sembra più una pallida controfigura (e ho detto tutto) di Susanna Hoffs delle Bangles. Forse, ma forse, anche per il tipo di voce, si potrebbero accostare agli X di Exene Cervenka e John Doe, che però erano molto più punk ed incazzati e in seguito hanno avviato una carriera all’insegna della roots music più rigorosa.

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Tornando alla Kings Road Band (da non confondere con i Kings Road, che erano molto meglio), musicalmente, pur con questa tendenza revivalistica spinta (che dal vivo si estrinseca anche in spettacoli di luci stroboscopiche molto sixties), sono anche validi, gli intrecci di chitarre e organo ogni tanto si spingono in territori psych più spinti, come nella lunga, conclusiva Third Eye Encounters, che oscilla tra Big Brother e Quicksilver, e quando la voce tace (si è capito che non mi piace molto, non è un fatto personale, un semplice parere, magari ad altri, più versati nell’indie rock, potrebbe anche essere gradita), il dualismo chitarra-organo sviluppa delle interessanti atmosfere. Altrove si potrebbero tracciare paragoni con il psych-pop divertente di ? & The Mysterian o Sam The Sham & The Pharaos (quelli di Wooly Bully), ad esempio in She’s Only Beautiful Sometimes, che potrebbe essere un singolo potenziale, da unire al riff alla Volunteers di Follow The Light.

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Altrove, ad esempio in Old Friend (l’altro brano che supera i sei minuti), quando Fountaine passa al piano, il suono si fa più classic rock, anche in Tears Of the Sun o addirittura vira al boogie, come nella scatenata Creatures Of the Night. Elementi più dark e ricercati nella lenta Killing You o bluesati come in Stacy’s Jam, che tiene fede al nome e cerca più l’improvvisazione. Però la voce da ragazzina capricciosa ed umorale della Hernandez rovina gli sforzi meritevoli degli altri musicisti, mancherebbe il batterista George Liebel da ricordare, così li abbiamo citati tutti https://www.youtube.com/watch?v=JMsKPFAgZBU . Pare che a Los Angeles siano considerati creatori di “Good Vibrations” sin dal lontano 2011, anno della loro apparizione (forse anche prima https://www.youtube.com/watch?v=Py7Ie_Gz6lY), ma lo dice sempre il loro sito, crederci o no? L’impegno c’è, per il resto vedete voi!

Bruno Conti

Nome Intrigante, La Musica Un Po’ Meno! Kings Road Band – Spiral Staresultima modifica: 2014-07-14T11:58:16+02:00da bruno_conti
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