Doppi Dal Vivo Classici! Needtobreathe – Live From The Woods At Fontanel

needtobreathe live from the woods

Needtobreathe – Live From The Woods At Fontanel – 2CD Atlantic

Christian rock, che diavolo (scusate il piccolo gioco di parole) di genere è? Come certo saprete negli Stati Uniti hanno la mania di catalogare e suddividere tutti i tipi di musica, spesso le sfumature di differenza sono veramente impercettibili. Naturalmente la musica religiosa è da sempre presente nella musica popolare, soprattutto quella nera: gospel e spiritual sono tra gli originatori del soul, del R&B, ma sono anche musiche a sé stanti, personaggi come Sam Cooke, Aretha Franklin, i “reverendi” Solomon Burke e Al Green, hanno sempre oscillato tra sacro e profano, insieme a mille altri artisti, spesso la discriminante risiede soltanto nei testi, ma sul finire degli anni ’60, tale Larry Norman, definito “il padre del Christian Rock, ha dato un deciso impulso al genere, che peraltro già nasceva nella decade precedente, pubblicando un disco che conteneva il brano Why Should the Devil Have All the Good Music?, bella domanda! Forse perché il R&R è trasgressione, azzardo?  Diciamo che in quegli anni, soprattutto in ambito country, cominciavano ad apparire e/o a convertirsi vari solisti e gruppi: per citare qualcuno di quelli bravi, Mylon LeFevre (con e senza Alvin Lee), i fratelli Talbot, dopo lo scioglimento dei Mason Proffit, Richie Furay, dopo la fuoriuscita dai Poco, Barry McGuire, Cockburn, vengono inseriti nel filone, che poi produrrà gente come Amy Grant, i metallari Stryper, e altri che vogliamo dimenticare.

Arriviamo ai giorni nostri e a questi Needtobreathe, la band di Seneca, South Carolina, con già cinque album di studio in carniere, gli ultimi due, The Reckoning e Rivers In Wasteland, entrambi molto buoni. Se poi vogliamo, anche per la collocazione geografica, la band dei fratelli Rinehart farebbe del sano southern rock, con ampie spruzzate di alternative e country, come lascia intendere questo Live From The Woods At Fontanel, se aggiungiamo Nashville, Tennessee alla location del concerto. Per gli album di studio sono stati avanzati anche arditi paragoni con The Band, mentre questo nuovo disco, anche grazie alla dimensione Live, accentua la componente southern e di improvvisazione. Classica formazione sudista, con due chitarre, basso, batteria e tastiere, nei CD scorrono i migliori brani della band, con un suono più tirato rispetto ai dischi di studio di solito più “lavorati”: si parte con la tirata State I’m In, un brano che coniuga rock sudista e sonorità celtic rock, quasi alla Big Country, con i begli intrecci vocali del gruppo e notevoli folate chitarristiche. “Bear” Rhinheart III, il maggiore dei fratelli, ha un voce potente ed espressiva, e in Wanted Man, con la sua andatura galoppante, le tastiere in evidenza e una bella melodia, la mette a buon frutto negli oltre sette minuti del brano, tra pause e ripartenze, i soliti coretti, ruffiani ma efficaci, che culminano nel finale travolgente. Senza soluzione di continuità ci tuffiamo in Drive All Night, un brano che grazie alla presenza di mandolino, piano e organo potrebbe ricordare gli Avett Brothers più energici, molto coinvolgente. Tutti brani tratti dagli ultimi due album, come Difference Maker, la prima ballata della serata, un brano arioso, tra i primi Mumford And Sons e i Counting Crows, forse più semplice, ma molto piacevole all’ascolto, anche Multiplied viene da Wasteland e come i brani precedenti ha un che di innodico (non per niente fanno christian rock) nel suo incedere maestoso, con tutto il pubblico che canta https://www.youtube.com/watch?v=UwMG-P2KSwY ,  mentre Oh Carolina, dedicato alla loro regione di origine, dai tre minuti della versione di studio, si espande in una lunghissima versione oltre i nove minuti https://www.youtube.com/watch?v=-KrkbxVSUoA , con lunghe parti jam dove la band lascia andare gli strumenti, soprattutto la slide, mentre la conclusione della prima parte, affidata a Wasteland, un’altra bella ballata di stampo acustico, ci mostra di nuovo il loro lato più riflessivo e raffinato, con inevitabile finale in crescendo estatico.

La seconda parte si apre con due dei loro cavalli di battaglia, Keep Your Eyes Open e Washed By The Water (oltre gli otto minuti), dove la tensione rock sale nuovamente https://www.youtube.com/watch?v=lk-mrsesL6A , prima dell’elettroacustica e corale Something Beautiful, seguita da un peana allo stato che li ospita Girl Named Tennesse, con immancabile ovazione del pubblico e un sound che vira decisamente verso un country-rock energico e divertente, Brother fa parte dell’intermezzo acustico, mentre The Heart, di nuovo oltre i sette minuti, ci riporta al rock coinvolgente e da stadio della band, The Outsiders è un altro esempio del lato più intimista del gruppo, nella parte iniziale, ma poi si scatena nella parte centrale e finale. Ancora una bellissima ballata come More Heart, Less Attack e gran finale boogie-southern con Feet Don’t Fail Me Now https://www.youtube.com/watch?v=Xzg1KDoXhz8 , prima di chiudere definitivamente con una Devil’s Been Tallkin’, altro esempio del loro christian-country-southern.alternative-rock, per sintetizzare il disco in un solo termine: bello!

Bruno Conti

Doppi Dal Vivo Classici! Needtobreathe – Live From The Woods At Fontanelultima modifica: 2015-06-16T09:25:39+02:00da bruno_conti
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