Ripassi Per Le Vacanze 3. Montgomery Gentry – Folks Like Us

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Montgomery Gentry – Folks Like Us – Blaster Records 

L’abbigliamento in copertina lascia chiaramente intendere che genere facciano Eddie Montgomery e Troy Gentry, quindi giochiamo subito a carte scoperte, siamo di fronte a un duo di notevole successo nell’ambito del country americano. O quanto meno lo sono stati: in pista dalla metà degli anni ’90, quando insieme al fratello maggiore di Eddie, John Michael Montgomery, avevano fondato un gruppo di scarso successo. Poi le strade si sono divise, John Michael ha avuto un successo strepitoso nelle classifiche di settore, i Montgomery Gentry invece, pure: dal 1999 al 2011, sette album tutti nelle Top 10 delle charts country e ottimi risultati di vendita, con milioni di dischi venduti nel corso degli anni. Adesso che i CD si vendono molto meno vedremo se questo Folks Like Us, che è il secondo ad uscire per una etichetta indipendente, ripeterà i numeri dei precedenti, soprattutto i 6 usciti per la Columbia. Il gruppo o duo, chiamatelo come volete, ha comunque sempre mantenuto nella propria carriera un tipo di sound che, oltre al mainstream di Nashville, si avvicina a stilemi decisamente vicini al southern rock, quindi molte chitarre elettriche, impasti vocali notevoli, energia, senza mai dimenticare l’uso delle ballate o comunque quel pizzico, più o meno grande, di appeal commerciale e radiofonico.

E non c’è nulla di male: in effetti scorrendo i nomi dei musicisti che suonano anche in questo nuovo album sono all’incirca gli stessi che si trovano nei dischi di Jason Aldean, Alabama, Tracy Lawrence, Trace Adkins  e simili, molto amati dagli appassionati più osservanti, ma meno da chi scrive, compreso il produttore Michael Knox, che nel caso in questione confeziona un prodotto dove le ballate elettriche e i pezzi southern sono decisamente più energici di quelli, che so, di Brooks And Dunn, o almeno da quelle parti come sound. In effetti i due non è che si scrivano i brani, salvo rare eccezioni, non suonano strumenti, e quindi le origini del Kentucky, appena sopra il Tennessee, sono un mero dato statistico. Comunque, come la si voglia vedere, il risultato è più che accettabile: We Were Here è una bella ballata elettrica, con i due che si alternano come voce solista e poi armonizzano, la sezione ritmica è grintosa, le chitarre si fanno sentire, le tastiere hanno un suono “umano” e sono giusto le melodie ad avvicinarli a tratti al classico Nashville Sound commerciale di oggi, perché quando le soliste guidano le danze la loro vena sudista viene a galla https://www.youtube.com/watch?v=JRnSjShh89g . Anche Headlights è un brano quasi rock, con riff di chitarra a destra e a manca e continue aperture delle due soliste di Kurt Allison e Adam Shoenfeld, che sono il tratto distintivo di tutto il disco e di questo brano in particolare.

Anche quando il suono si ammorbidisce come nell’ottima ballata In A Small Town, l’intreccio di voci e chitarre acustiche e slide ad affiancare le elettriche potrebbe rimandarci a gente come la Eli Young Band, un gruppo di buon country-rock http://discoclub.myblog.it/2011/08/22/buon-country-rock-dal-texas-via-nashville-eli-young-band-lif/ . Quando appare a duettare con loro anche Chris Robertson della band southern/hard rock dei Black Stone Cherry, in un brano come Back On A Dirt Road, abbiamo la conferma che siamo lontani dalle mollezze della Nashville più bieca. I due non saranno dei fautori del roots rock o del genere Americana, ma si lasciano ascoltare, non male anche l’energica Two Old Friends e e la tirata Folks Like Us, sempre con le chitarre spianate in primo piano. Non manca una ballatona ruffiana come Pain, ma fa parte dello stile del duo, che poi si redime subito, con un boogie southern come Hillbilly Hippies che ha il cuore, e anche il resto, al posto giusto https://www.youtube.com/watch?v=QIvSQiA2VuI  e Better For It, altra ballata tipicamente country, non è malaccio, una steel qui, un tocco di organo là e il risultato non supera il tasso glicemico più di tanto. E pure la conclusiva That’s Just Living, canzone di impianto rock radiofonico americano AOR, si salva sempre grazie all’uso massiccio delle chitarre. Per gli amanti del genere: belle canzoni, belle voci, chitarre a tutto riff, poteva andarci peggio, visto quello che circola al momento nelle classifiche americane di settore.

Bruno Conti

Ripassi Per Le Vacanze 3. Montgomery Gentry – Folks Like Usultima modifica: 2015-08-12T13:33:29+02:00da bruno_conti
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