Vi Piacciono Quelli Bravi? Kevin Gordon – Long Gone Time

kevin gordon long gone time

Kevin Gordon – Long Gone Time – Crowville Media 

Kevin Gordon è la perfetta epitome dell’ “unsung hero” (termine che ho usato recentemente anche per Albert Lee  http://discoclub.myblog.it/2015/11/14/eroe-celebrato-albert-lee-highwayman/e che forse rende meglio l’idea dell’italiano “eroe non celebrato o sconosciuto”). Un cantautore nativo della Louisiana, ma che da anni vive a Nashville, dove per mantenersi gestisce anche una sorta di galleria d’arte “alternativa” situata all’interno della propria abitazione, e la drammatica immagine posta in copertina di un cervo che annega tra i flutti del diluvio successivo ad un evento terribile, intitolata After The Flood (Katrina), opera di Michael Noland, illustra perfettamente sia il tipo di articoli in vendita in quella galleria, quanto la musica di Gordon. Canzoni potenti ed espressive, incentrate in parte sui suoi ricordi della adolescenza e gioventù vissuta a Monroe, una piccola cittadina a nord di New Orleans, ma anche sulla vita in generale della provincia americana, piccole storie che sono come novelle o sceneggiature cinematografiche, vivide e ricche di particolari, non lontane nel risultato finale, anche a livello musicale, dal tipo di canzoni che ha sempre scritto uno come Greg Brown (non per nulla Kevin si è laureato all’università dello Iowa), o anche un John Prine.

In effetti in alcuni brani di questo Long Gone Time appare anche Bo Ramsey, a lungo chitarrista di Brown e cantautore pure in proprio, che appare nei dischi di Gordon sin dal bellissimo Cadillac Jack’s #1 Son, l’album del 1998 prodotto da Garry W. Tallent, producendo poi  il successivo Down To The Well di Kevin Gordon, mentre per O Come Look At Burning e Gloryland del 2011 https://www.youtube.com/watch?v=4izrzhic4rk , altri piccoli gioiellini assolutamente da avere, come i precedenti album, la produzione era curata da Joe V.McMahan, che lo fa anche in questo nuovo album, oltre a suonare la chitarra in tutte le tracce. Il risultato è il solito stile, a cavallo tra Americana, rockabilly, blues delle piantagioni e dei bayou della Louisiana, ma anche a tratti honky tonk country, folk e persino sciabolate rock alla Stones americani (non per nulla Keith Richards si era impadronito della sua Deuce And A Quarter per usarla come duetto con Levon Helm in All The King’s Horses, il disco registrato con i sidemen di Elvis)https://www.youtube.com/watch?v=l0jpqF1uolk .

Tra i suoi fans anche Buddy Miller e Peter Guralnick, che ne hanno cantato le lodi e Lucinda Williams, Kate Campbell e Southside Johnny, che ne hanno inciso le canzoni. Anche in questo nuovo Long Gone Time il suono si situa tra acustico ed elettrico, quasi in pari misura, narrando storie autobiografiche di vecchi amici d’infanzia di Gordon, ma anche di leggendari personaggi come il cowboy Brownie Ford, metà bianco e metà Comanche, protagonista di due canzoni e altre avventure tra reale e surreale, che necessiterebbero della presenza dei testi nella confezione, ma ci dobbiamo “accontentare” della musica. Che va dal blues & roll rurale dell’iniziale All In The Mystery, scritta con Gwil Owen, dove oltre alla chitarra minimale di McMahan si gusta anche il piano di Tyson Rogers, la storia dolceamara di GTO, che racconta la sfortunata storia di una bramata automobile, quasi a tempo di rockabilly, come se gli NRBQ si fossero riuniti per l’occasione di una jam con gli Stones.

Altrove ci sono le storie della Louisiana, come l’amara e nostalgica Letter To Shreveport, dove si racconta dei tempi in cui Johnny Horton si sentiva alla radio, con la musica che vira verso un atmosferico e swampy blues di grande intensità, la acustica e laconica Walking On The Levee, con Bo Ramsey alla chitarra slide, che suona quasi come qualche traccia perduta del miglior Greg Brown, un folk rurale di grande bellezza. E ancora la paranoia americana di Shotgun Behind The Door, quasi una minacciosa ninna nanna (anche se sembra un ossimoro) degna di John Prine. Passando per il semi country della twangy Crowville,sempre con Ramsey alla slide, l’elegiaca Goodnight Brownie Ford, delicata e appassionata come le migliori ballate di Tom Russell https://www.youtube.com/watch?v=y82VXcTDe8c , per poi tornare al crudo blues-rock della dura, quantomeno nel testo, Immigrant, con l’eccellente lavoro della chitarra di McMahan, veramente magistrale in questo pezzo https://www.youtube.com/watch?v=voXKI1GkG3A .

I ritmi tra boogie e New Orleans della mossa Church On Time https://www.youtube.com/watch?v=o7CzZSr63kg  e quelli spezzati e “paludosi” della lunga Cajun With A K, che racconta sempre storie bluesate della Louisiana, anche grazie ad una armonica che si fa largo tra chitarre, contrabbasso e un piano minimale, bellissima. Concludono il tutto le bonus, la traccia palese e non nascosta, Following A Night (The Preacher’s Wife), di nuovo sotto forma di una intensa ballata folk acustica in compagnia di Bo Ramsey e If You Will, traccia nascosta, altrettanto bella. Se vi piacciono quelli bravi, qui ne trovate uno!

Bruno Conti     

Vi Piacciono Quelli Bravi? Kevin Gordon – Long Gone Timeultima modifica: 2015-12-11T08:54:34+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo