Supplemento Della Domenica: Il Momento Magico Continua! Elton John – Wonderful Crazy Night

elton john wonderful crazy night

Elton John – Wonderful Crazy Night – Mercury/Universal CD – Deluxe CD – Super Deluxe 2CD/LP

Il momento a cui mi riferisco nel titolo è quello che accompagna il cantante e pianista inglese fin dagli inizi del nuovo millennio, cioè quando con Songs From The West Coast (2001) si è rimesso di nuovo a fare bei dischi, suonati ed arrangiati come si deve, dopo almeno dieci-quindici anni di album altalenanti (alcuni proprio deludenti) e canzoni troppo commerciali, anche se in qualche caso il vecchio fuoriclasse veniva fuori (il problema non era compositivo, ma più che altro di costruzione sonora). Dopo quel disco Elton John ha pubblicato altri quattro album in studio, tutti abbondantemente sopra la sufficienza (solo Peachtree Road aveva qualche passaggio a vuoto, ma più per una ripetitività nelle canzoni che altro), con punte di eccellenza nel lavoro in duo con Leon Russell The Union http://discoclub.myblog.it/2010/10/24/duelin-pianos-elton-john-leon-russell-the-union/ , e soprattutto nel bellissimo The Diving Board di tre anni or sono, un disco ricco di sontuose ballate pianistiche che ci faceva ritrovare l’Elton degli anni settanta http://discoclub.myblog.it/2013/09/24/un-tuffo-negli-anni-settanta-elton-john-the-diving-board-570/ .

Ora (ma era annunciato da diversi mesi) ho tra le mani il nuovissimo CD di Reginald, intitolato Wonderful Crazy Night, che conferma il momento di forma ritrovata del nostro e si propone come il valido seguito di The Diving Board: alla produzione troviamo ancora T-Bone Burnett (per la terza volta consecutiva), ed Elton è accompagnato, oltre che dai fidi Davey Johnstone alla chitarra e Nigel Olsson alla batteria, da Matt Bissonette al basso, Kim Bullard alle tastiere ed organo, John Mahon ed il grande Ray Cooper (un altro habitué) alle percussioni, oltre ad una sezione fiati in un paio di pezzi e dallo stesso Burnett alla chitarra solista in Blue Wonderful. Ebbene sì, Wonderful Crazy Night è un altro grande disco, più immediato del suo predecessore, in quanto si torna ad atmosfere più rock, con maggior spazio riservato alle chitarre (che in The Diving Board erano quasi assenti), e che ci conferma che la forma compositiva di Elton non accenna a diminuire (tutti i brani sono scritti con l’ormai inseparabile partner Bernie Taupin); Burnett poi si (ri)afferma come produttore di vaglia, un sarto che cuce attorno alle canzoni sonorità perfette e destinate a fare di questo disco uno di quelli che ascolteremo a lungo durante tutto il 2016. Dieci canzoni, dodici nella costosa versione deluxe singola e quattordici nella solita e costosissima super deluxe (il consueto stillicidio insomma, c’è anche un’altra versione per la catena americana Target con due pezzi del disco in versione live).

L’album si apre con la title-track, un boogie pianistico gioioso e ritmato, con Elton subito in gran spolvero (sia vocalmente che con le dita, il suo assolo è breve ma da antologia), un avvio decisamente positivo. All’inizio In The Name Of You sembra un brano comune, ma poi arriva il ritornello ed il livello si alza sensibilmente: ritmica sempre sostenuta e strumentazione d’alta classe; Claw Hammer è più sinuosa e raffinata, si ode uno shaker in sottofondo e l’atmosfera è notturna (qui c’è lo zampino di Burnett), ma nel refrain il brano si apre e per pochi secondi fa filtrare un raggio di luce: bello l’assolo centrale di chitarra in puro stile jingle-jangle. Blue Wonderful è una magnifica rock ballad, una di quelle che Elton tira fuori quando è particolarmente ispirato, melodia splendida e toccante ed accompagnamento semplicemente perfetto: da sentire e risentire; molto bella anche I’ve Got 2 Wings, con un andamento vagamente country ed una fisa in sottofondo a darle un sapore roots, ma la melodia è tipica di Elton ed il refrain è uno dei migliori del CD.

A Good Heart è il primo vero slow dell’album, ma la strumentazione è ricca ed il risultato è ancora notevole, in primis per lo splendido motivo centrale (uno dei più belli del disco), che ci dimostra che Elton sta vivendo una seconda giovinezza dal punto di vista compositivo; Looking Up è in rotazione già da qualche mese, un uptempo vivace con il nostro scatenato al piano, il classico brano che cresce dopo diversi ascolti. Guilty Pleasure è un folk-rock trascinante e che fa battere le mani (o muovere il piede, vedete voi), una canzone atipica per Elton ma decisamente gustosa, mentre Tambourine riporta l’album su territori più consueti, con un lento elettroacustico servito nuovamente da un motivo di grande impatto, ed un assolo chitarristico che ricorda molto George Harrison. The Open Chord, altra ballata raffinata e strumentata con grande classe, chiude la versione “normale” del CD: la deluxe edition (che è quella in mio possesso) aggiunge la tenue Free And Easy, leggermente più risaputa delle precedenti, e l’elettrica e potente England And America, rockin’ Elton at his best (Children’s Song e No Monsters sono i due brani della versione super deluxe, ma non li ho ascoltati).

Elton John pare sia ormai tornato a fare grande musica in pianta stabile, e noi non possiamo che gioirne. Peccato che nessuno gli abbia detto che la copertina è veramente brutta.

Marco Verdi

Supplemento Della Domenica: Il Momento Magico Continua! Elton John – Wonderful Crazy Nightultima modifica: 2016-02-07T12:01:12+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo