Anticipazioni Novità, Ristampe E Cofanetti Aprile, Parte III/Supplemento. Shooter Jennings, Explosions In The Sky, Charles Bradley, Trembling Bells, Black Mountain, King Crimson, Ronnie Spector, Bellowhead, Eagles, Sandy Denny

shooter jennings countach

Controllando le uscite del prossimo mese di Aprile mi sono accorto che avevo lasciato fuori dai due post sulle anticipazioni molti titoli interessanti (alcuni anche perché al momento in cui scrivevo non erano ancora confermati e qualcuna delle uscite previste era proprio per il 1° aprile). Partiamo da uno di questi, il nuovo album di Shooter Jennings Countach (For Giorgio), in America già uscito il 26 febbraio e che ora viene pubblicato per il mercato europeo. Ci eravamo lasciati con il figlio di Waylon Jennings (di cui negli scorsi anni ho recensito positivamente anche http://discoclub.myblog.it/2013/03/15/finalmente-degno-di-tanto-padre-shooter-jennings/) con la segnalazione dell’ultimo EP uscito nel 2014 Don’t Wait Up (For George), dedicato al grande cantante country George Jones: in effetti pensavo che questo Countach fosse una sorta di seguito, tra i nomi coinvolti c’erano anche il recentemente scomparso Steve Young e Brandi Carlile, per quanto la presenza di Marilyn Manson non era diciamo sulla mia lunghezza d’onda. Ma poi ho letto bene i titoli dei brani e ho capito che il Giorgio in questione è Moroder: siamo quindi di fronte ad un tributo dedicato al musicista alto-atesino, quanto di più lontano ci può essere dal country e dal southern che sono gli stili abituali di Jennings. Il problema è che ho anche nel frattempo sentito il disco e siamo proprio in ambito disco elettronica anni ’80, sia pure con qualche violino svolazzante qui e là, e, per i miei gusti, il disco è veramente brutto, tra le cose più pacchiane ascoltate ultimamente. Basta dire che i due brani “migliori” sono The Neverending Story, quella con la Carlile e Cat People, con Manson, E ho detto tutto! Peccato, perché nel recente Southern Family la sua Can You Come Over? era una delle cose migliori.

explosions in the sky the wilderness

Sempre nei prossimi giorni è in uscita il nuovo album degli Explosions In The Sky The Wilderness, il settimo album di studio della band texana di psych-post-rock improvvisato e il primo dopo una serie di colonne sonore, quindi il seguito dell’ottimo Take Care, Take Care, Take Care del 2011. Etichetta Temporary Residence, per nove brani di splendida improvvisazione strumentale, come sempre

charles bardley changes

Cambiando completamente genere, esce la prima settimana di aprile il nuovo album di Charles Bradley Changes, etichetta Dubham, e nonostante il titolo non ci sono cambiamenti nello stile di Bradley, “The Screaming Eagle Of Soul” tiene fede al suo soprannome e continua a pubblicare album di ottima musica nera, sulla scia dei suoi idoli James Brown, Wilson Pickett Otis Redding. Questa volta, forse, la canzoni sono leggermente inferiori a quelle dei due dischi precedenti ( No Time For Dreaming http://discoclub.myblog.it/2011/12/31/un-nuovo-vecchio/ e Victim Of Love), ma trattasi sempre e comunque di grande musica soul. La title-track è una cover di una vecchia ballata dei Black Sabbath (!?!? ed è una versione straordinaria, sentire per credere: dedicata alla madre scomparsa.

trembling bells wide majestic aire

Altro cambio di genere ed altra voce splendida. Parlo di Lavinia Blackwall, la cantante dei Trembling Bells, uno dei gruppi più interessanti del “nuovo” folk britannico. Fondata nel 2008 dal batterista Alex Nelson la band scozzese, autrice di cinque album fino ad ora, è una delle formazioni più eclettiche in circolazione attualmente: paragonati a Pentangle, Fairport Convention, Incredible String Band, per la loro fusione di rock, folk, jazz, improvvisazione e rigore, hanno solo il “difetto” di pubblicare i loro CD per una piccola etichetta la Tin Angel (e prima la Honest John), quindi difficili da reperire e abbastanza costosi per noi euro-centrici, Ma vi assicuro vale la pena di approfondire, cosa che mi riprometto di fare, magari parlando anche dell’album del 2015 The Sovereign Self, oltre che di questo nuovo Wide Majestic Aire, che in teoria è un mini-album (però con ben sette brani e una durata oltre i trenta minuti, una canzone in meno dell’album dello scorso anno, che comunque aveva pezzi anche abbastanza lunghi). Per il momento sentite la meravigliosa title-track del nuovo album e godete dello splendido soprano della Blackwall. Siamo ai livelli di Jacqui McShee, Maddy Prior e Sandy Denny (di cui tra un attimo). Ma che voce ha!.

black mountain iv

Ulteriore cambio completo di genere, rispetto ai dischi di cui si è parlato finora, per il nuovo album dei Black Mountain: la band canadese, dopo sei anni di silenzio, in cui i vari componenti del gruppo si erano dedicati ai loro vari gruppi collaterali e alle meritorie attività di aiuto per poveri e bisognosi attraverso svariate associazioni benefiche, torna con IV, il nuovo disco che ci riporta al loro stoner-psychedelic-heavy rock, molto anni ’70 e anche molto godibile, un sound energico e tirato https://www.youtube.com/watch?v=_USHKQ4Ntc8 , ma anche raffinato a tratti ,come dimostra il nuovo CD, pubblicato come al solito dalla JagJaguwar il 1° aprile.

king crimson live in toronto

Per completare le uscite della prima settimana di aprile manca il nuovo, ennesimo, disco dal vivo dei King Crimson. Il doppio, Live In Toronto, a differenza del solito, non comprende materiale d’archivio, ma un concerto abbastanza recente, tenuto il 20 Novembre del 2015 dalla band di Robert Fripp, nell’ultima configurazione, quella con tre batteristi, più Jakko Jakszyk, chitarra e voce, nel ruolo che fu di Adrian Belew, Tony Levin al basso, Mel Collins a flauto e sax. Si tratta di un doppio CD pubblicato dalla DGM/PANEGYRIC, questi i brani:

Disc 1:
1 Threshold Soundscape
2 Larks’ Tongues In Aspic Part I
3 Pictures Of A City
4 VROOOM
5 Radical Action (To Unseat the Hold of Monkey Mind)
6 Meltdown
7 Hell Hounds of Krim
8 The ConstruKction of Light
9 Red
10 Epitaph

Disc 2:
1 Banshee Legs Bell Hassle
2 Easy Money
3 Level Five
4 The Letters
5 Sailor’s Tale
6 Starless
7 The Court of the Crimson King
8 21st Century Schizoid Man 

ronnie spector english heart

Dopo la recente antologia http://discoclub.myblog.it/2015/11/26/darlene-love-ecco-la-piu-famosa-delle-spector-girls-ronnie-spector-the-very-best-of-ronnie-spector/, esce un nuovo album di Ronnie Spector English Heart, data di pubblicazione 8 aprile, etichetta Caroline/Universal. Come lascia intuire il titolo si tratta di brani inglesi che provengono tutti dai primi anni ’60 (ma incisi oggi), il periodo glorioso del successo delle Ronettes con Be My Baby.  Al solito c’è una Deluxe Edition con DVD, in escusiva per Amazon (che però è il  documentario del making of e interviste varie):

[CD]
1. Oh Me Oh My (I’m A Fool For You Baby)
2. Because
3. I’d Much Rather Be With The Girls
4. Don’t Let The Sun Catch You Crying
5. Tired Of Waiting
6. Tell Her No
7. I’ll Follow The Sun
8. You’ve Got Your Troubles
9. Girl Don’t Come
10. Don’t Let Me Be Misunderstood
11. How Can You Mend A Broken Heart

[Amazon Exclusive Bonus DVD]
1. The Making of English Heart with extensive interview, studio and performance footage.

Come vedete ci sono pezzi dei Kinks, Beatles, Animals, Yardbirds, Gerry & The Pakemakers e una poco conosciuta I’d Much Rather Be With The Girls, che nell’originale finiva con Boys, ed era degli Stones. Questa volta non ho sentito nulla,per cui non vi so dire.

bellowhead the fareweel tour

Bellowhead, un’altra delle migliori formazioni del folk-rock britannico (undici elementi, anche con fiati) stanno completando il loro tour d’addio, in seguito all’abbandono del leader e cantante Joe Boden, tournée che si completerà a maggio del 2016. Come commiato ci lasciano questo splendido triplo dal vivo Live: The Farewell Tour (2 CD + 1 DVD) che uscirà per la Navigator Records l’8 aprile. Sembrano un incrocio tra i Pogues e i Dexys Midnight Runners https://www.youtube.com/watch?v=In-tsizA2Ls

eagles beacon theatre new york 1974 eagles don kirshner's rock concert eagles live at the summit houston 1976

Nell’ultimo paio di anni c’è stata una crescita esponenziale nella pubblicazione di CD relativi a broadcast radiofonici degli artisti più disparati, spesso più interessanti dei Live ufficiali e molti incisi decisamente bene. Dall’inizio dell’anno, in seguito alla scomparsa di Glenn Frey, ne sono usciti e stanno per uscirne, alcuni dedicati agli Eagles. Dei tre dischetti che vedete effigiati qui sopra i primi due sono relativi allo stesso concerto, tenuto al Beacon Theatre di New York il 14 marzo del 1974 per il tour di On The Border (che sarebbe uscito nei negozi il 22 marzo): formazione originale, con Don Henley, Glenn Frey, Bernie Leadon Randy Meisner, più Don Felder che era appena entrato nel gruppo. Incisione eccellente per entrambe le versioni, forse un filo meglio Don Kirshner’s Rock Concert, ma Beacon Theatre, New York 1974 costa meno, quindi vedete voi.

Escono entrambi l’8 aprile e questa è la lista dei brani:

1. DJ Introduction
2. Peaceful Easy Feeling
3. Already Gone
4. Good Day In Hell
5. Silver Threads & Golden Needles
6. Desperado
7. It Doesn’t Matter Anymore
8. Midnight Flyer
9. Twenty One
10. Ol’ 55
11. Your Bright Baby Blues
12. Looking Into You
13. James Dean
14. Doolin-Dalton / Desperado (Reprise)
15. Take It Easy

Grande concerto, in tutti i sensi. Nei brani 6, 7 e 8 canta Linda Ronstadt, nell’11 e 12 Jackson Browne e nel gran finale di Take It Easy tutti insieme. Ottimo anche il medley Doolin’ Dalton/Desperado quasi 9 minuti.

L’altro live degli Eagles Live At The Summit, Houston 1976, è un doppio, giù uscito da qualche tempo, pure questo inciso molto bene. Il concerto è stato registrato nel novembre del 1976, qualche settimana prima dell’uscita di Hotel California, che apre proprio il concerto: in formazione c’è già Joe Walsh che esegue anche brani dei suoi dischi solisti e della James Gang. Si tratta del concerto completo, a differenza del Eagles Live doppio vinile ufficiale che sarebbe uscito nel 1980 ed era tratto da vari concerti diversi del 1976 e del 1980 e pure non particolarmente lungo come durata. Quindi consigliato anche questo

Come vedete per entrambi, più che di broadcast radiofonici parliamo di eventi televisivi.

sandy denny i've always kept a unicorn

E per finire in bellezza con le uscite di aprile un altro CD di una della mie preferite in assoluto, Sandy Denny, in uscita per la Universal il 22 aprile, un doppio al prezzo di uno, si intitola I’ve Always Kept An Unicorn, come la sua biografia ufficiale pubblicata lo scorso anno (solo in inglese, purtroppo) e tra poco disponibile anche in versione paperback meno costosa. Come dice il sottotitolo The Acoustic Sandy Denny, si tratta di una antologia di materiale raro ed inedito, demo, versioni acustiche, in studio e dal vivo, tratto da tutte le epoche: dagli inizi con gli Strawbs, passando ai Fairport Convention, Fotheringay (a proposito splendido il box dello scorso anno), la carriera solista e le collaborazioni: tra cui i 3 brani inediti in assoluto, tratti dalle sessions per il disco Rock On attribuito a The Bunch, di cui cui vi segnalo un duetto alternativo con Linda Thompson in When Will I Be Loved degli Everly Brothers, già presente nella versione originale.

 In questo caso soldi spesi bene. Ecco il contenuto:

DISC ONE

01: Who Knows Where the Time Goes – Acoustic version – The Strawbs & Sandy Denny

02: You Never Wanted Me (Saga album version) – Sandy Denny
03: Milk and Honey (re-recorded version) – Sandy Denny
04: Autopsy (demo) – Fairport Convention
05: Now And Then (demo) – Fairport Convention
06: She Moves Through the Fair (acoustic master) ) – Fairport Convention
07: Fotheringay (acoustic master) – Fairport Convention
08: The Pond and the Stream (demo) – Fotheringay
09: Winter Winds (demo) – Fotheringay
10: Wild Mountain Thyme (BBC Sounds of the Seventies) – Fotheringay
11: Lowlands of Holland (BBC Folk On One) – Fotheringay
12: Wretched Wilbur (demo) – Sandy Denny
13: The Optimist (demo) – Sandy Denny
14: Late November (BBC One In Ten) – Sandy Denny
15: North Star Grassman and the Ravens (BBC Paris Theatre) – Sandy Denny
16: Next Time Around (BBC Paris Theatre) – Sandy Denny
17. John The Gun (BBC Paris Theatre) – Sandy Denny
18: Love’s Made A Fool Of You ( demo ) – The Bunch Previously Unreleased
19: When Will I Be Loved ( demo ) – The Bunch Previously Unreleased
20: Learning the Game (demo) – The Bunch Previously Unreleased

DISC TWO

01: Quiet Joys of Brotherhood (demo) – Sandy Denny
02: After Halloween ( demo ) – Sandy Denny
03: The Lady (demo # 2) – Sandy Denny
04: Bushes and Briars (live – BBC Bob Harris Show ) – Sandy Denny
05: The Music Weaver (demo) – Sandy Denny
06: No End (demo – piano version) – Sandy Denny
07: Solo (BBC John Peel Session – acoustic version) – Sandy Denny
08: Like and Old Fashioned Waltz (BBC John Peel Session – acoustic version)
09: King and Queen of England (demo) – Sandy Denny
10: Rising For The Moon (demo) – Fairport Convention
11: One More Chance (demo) – Fairport Convention
12: Take away the load (demo) – Fairport Convention
13: What Is True? (demo) – Fairport Convention
14: Blackwaterside ( live on Marc Time ) – Sandy Denny
15: No More Sad Refrains ( live on Marc Time ) – Sandy Denny
16: Full Moon (demo) – Sandy Denny
17: I’m A Dreamer (demo # 2) – Sandy Denny
18: By The Time It Gets Dark (studio demo 1976) – Sandy Denny
19: One Way Donkey Ride (acoustic master 1976) – – Sandy Denny
20: Moments ( acoustic version ) – Sandy Denny

That’s all folks.

Bruno Conti

Se Vorrete Farvi Del Male! Il 20 Maggio, Solo In Giappone, Esce The Rolling Stones – Totally Stripped. Cofanetti Limitati E Altre Edizioni

rolling stones totally stripped 1rolling stones totally stripped 2

Per i fans dei Rolling Stones in astinenza (ed in attesa dell’uscita ufficiale delle varie edizioni del concerto all’Avana dello scorso 26 marzo, prevista più avanti nel corso dell’anno)

Il 20 maggio, solo per il mercato giapponese, è prevista l’uscita di Totally Stripped, in 6 differenti edizioni:

[ Blu-ray ] Totally Stripped [4Blu-ray+CD+Bonus CD+T-shirt/Limited Edition]

[ DVD ] Totally Stripped [4DVD+CD+Bonus CD+T-shirt/Limited Edition]

[ DVD ] Totally Stripped [DVD+CD+Bonus CD/Limited Edition

[ DVD ] Totally Stripped [Regular Edition]

[ Blu-ray ] Totally Stripped [Blu-ray+CD+Bonus CD/Limited Edition]

[ Blu-ray ] Totally Stripped [Regular Edition]

Si parla di un prezzo, molto indicativo, di circa 200 euro (comprese le tasse e le spese doganali che non mancheranno) per la edizione più costosa, la prima. Naturalmente l’indicazione sul farsi del male è solo relativa al fattore economico, Il contenuto musicale mi pare superbo.

Ecco i contenuti:

Disc 1

“May 26, 1995 Amsterdam / Paradiso”
01. Not Fade Away
02. It’s All Over Now
03. Live With Me
04. Let It Bleed
05. The spider and the fly
06. Beast of Burden
07. Angie
08. Wild Horses
09. Sweet Virginia
10. Dead Flowers
11. Shine a Light
12. Like A Rolling Stone
13. Connection
14. Slipping Away
15. The worst
16. Gimme Shelter
17. All Down The Line
18. Respectable
19. Rip This Joint
20. Street Fighting Man 

Disc 2

“July 3, 1995 Paris / Olympia theater”
01. Honky Tonk Women
02. Tumbling Dice
03. You Got Me Rocking
04. All Down The Line
05. Shattered
06. Beast of Burden
07. Let It Bleed
08. Angie
09. Wild Horses
10. Down In The Bottom
11. Shine a Light
12. Like A Rolling Stone
13. I Go Wild
14. Miss You
15. Connection
16. Slipping Away
17. Midnight Rambler
18. Rip This Joint
19. Start Me Up
20. It’s Only Rock’n Roll
21. Brown Sugar
22. Jumpin ‘Jack Flash 

Disc 3

“July 19, 1995 London / Brixton Academy”
01. Honky Tonk Women
02. Tumbling Dice
03. You Got Me Rocking
04. Live With Me
05. Black Limousine
06. Dead Flowers
07. Sweet Virginia
08. Far Away Eyes
09. Love In Vain
10. Down In The Bottom
11. Shine a Light
12. Like A Rolling Stone
13. Monkey Man
14. I Go Wild
15. Miss You
16. Connection
17. Slipping Away
18. Midnight Rambler
19. Rip This Joint
20. Start Me Up
21. Brown Sugar
22. Jumpin ‘Jack Flash 

Disc 4 

Live documentary on The Rolling Stones “Totally Stripped” features recording scenes at Toshiba EMI Studio in Japan and interviews with members. Comes with a description written in Japanese by Masanori Terada.

[CD recording schedule songs]

01. Nott Fade Away (Amsterdam performances)
02. Honky Tonk Women (Paris performances)
03. Dead Flowers (Amsterdam performances)
04. Far Away Eyes (London performances)
05. Shine A Light (Amsterdam performances)
06. IGo Wild (Paris performances)
07. Miss You (London performances)
08. Like A Rolling Stone (Amsterdam performances)
09. Brown Sugar (Paris performances)
10. Midnight Rambler (London performances)
11. Jumpin ‘Jack Flash (Paris performances)
12. Gimme Shelter (Amsterdam performances)
13. Rip This Joint(Amsterdam performances)
14. Street Fighting Man (Amsterdam performances)

[Japan Edition limited bonus CD recording schedule songs]

01. The Spider and the Fly (Amsterdam performances)
02. Slipping Away (Paris performances)
03. Sweet Virginia (London performances) 

Ovviamente il disco 4 delle edizioni Deluxe in Blu-Ray o DVD, è il dischetto unico della versione singola, con il documentario relativo al tour.

Questo è quanto, buone meditazioni in compagnia dei vostri portafogli!

Bruno Conti

Due Grandi Voci Femminili. La Seconda Viene Dall’Irlanda: Torna La “Billie Holiday Bianca”! Mary Coughlan (W/Erik Visser) – Scars On The Calendar

mary coughlan scars on the calendar

Mary Coughlan with Erik Visser – Scars On The Calendar – Hail Mary Records

Mi sono accorto che in oltre sei anni di Blog e quasi 2.500 articoli postati non avevo mai parlato di Mary Coughlan (se non citarla come punto di raffronto in alcuni Post dedicati ad altri artisti); devo dire, a mia parziale discolpa, che la grande cantante irlandese non pubblicava un disco nuovo da The House Of Ill Repute del 2008 https://www.youtube.com/watch?v=meZWok6E5mc  e che nel frattempo era uscita solo una antologia doppia The Whole Affair: The Very Best Of Mary Coughlan Celebrating 25 Years, che raccoglie il meglio della produzione di questa splendida cantante nel primo CD e nel secondo riporta anche materiale dal vivo tratto dai vari Live pubblicati nel corso degli anni (ristampati solo a livello digitale nel 2013), con alcuni inediti e rarità: Indicato sia se avete già tutto, ma soprattutto se non conoscete nulla della rossa irlandese. Mi decido a parlare di questo nuovo Scars On The Calendar, anche se in effetti il CDè già uscito dall’estate del 2015, visto che non mi sembra di avere visto nessuna recensione sui siti italiani e perché la Coughlan è sempre stata una delle mie cantanti preferite in assoluto, in passato recensita alcune volte per il Buscadero., e quindi ne approfitto anche per tracciare una doverosa cronistoria di questa signora, dal passato drammatico e burrascoso ai giorni nostri.

mary coughlan the whole affair

Mi decido a parlare di questo nuovo Scars On The Calendar, anche se in effetti il CDè già uscito dall’estate del 2015, visto che non mi sembra di avere visto nessuna recensione sui siti italiani e perché la Coughlan è sempre stata una delle mie cantanti preferite in assoluto, in passato recensita alcune volte per il Buscadero., e quindi ne approfitto anche per tracciare una doverosa cronistoria di questa signora, dal passato drammatico e burrascoso ai giorni nostri. La storia di Mary Coughlan, che conoscevo già a grande linee, per certi versi è ancora più tragica, come lei stessa ha raccontato a cuore aperto in una intervista al Belfast Telegraph dello scorso anno, che doveva essere destinata a promuovere il suo nuovo album, questo Scars On The Calendar, ma poi ha riguardato tutta la sua turbolenta e drammatica vita privata http://www.belfasttelegraph.co.uk/life/features/singer-mary-coughlan-on-the-lessons-she-has-learned-31346689.html.

A grandi linee: Mary nasce a Galway nel 1956, e come ricorda lei stessa, già prima della Prima Comunione (scusate il bisticcio) viene abusata sessualmente da un componente della sua famiglia e la cosa continuò regolarmente fino agli 11 anni, anche a scuola e in convento https://www.youtube.com/watch?v=GHWsLYtxzz0 Da allora cercò di scappare più volte di casa, a 15 anni faceva già un uso pesante di alcol e droghe, allontanandosi definitivamente dalla sua famiglia quando aveva solo 17 anni, andando a vivere a Londra, a 19 anni era già sposata con il primo marito e a 24 aveva tre già figli, quando si divise dal suo consorte che le lasciò solo il cognome (era nata Mary Doherty) e la custodia dei tre bambini.

Nel 1984 torna in Irlanda a Galway dove viene notata dal chitarrista e produttore olandese Erik Visser (una delle poche costanti positive della sua vita) che l’aiuta a registrare il suo primo album Tired And Emotional, uno splendido disco, uscito nel 1985 e poi bissato con l’altrettanto bello  Under The Influence, entrambi pubblicati dalla Mystery Records e distribuiti dalla Wea irlandese. Dischi che in Irlanda furono anche dei successi a livello commerciale oltre che critico. Lo stesso anno debuttò anche come attrice in High Spirits – Fantasmi Da legare, un film di Neil Jordan. Ma se pensate che le cose cominciassero ad andare bene vi sbagliate: la Coughlan, anche grazie ad un manager truffaldino, perse la macchina, la casa e il contratto con la Wea. Riprese a bere e in quel periodo, al ritmo di quattro bottiglie di vodka al giorno, oltre ad altre sostanze varie, fu ricoverata in ospedale 32 volte in due anni per avvelenamento da alcol e droghe. Nel frattempo trova un nuovo compagno, con cui rimarrà 16 anni, dal quale avrà altri due figli e che si prenderà dei suoi altri figli mentre lei non era in grado di farlo. Nel 1990 pubblica un nuovo album grazie al contratto con la East West, Uncertain Pleasures, con un nuovo produttore che era stato il direttore musicale di TT D’Arby, disco che conteneva cover di brani degli Stones, di Presley e brani nuovi di Mark Nevin e Bob Geldof, il tutto cantato sempre nel suo inconfondibile stile che mescola canzone d’autore, jazz, pop ultra raffinato, folk irlandese, con quella voce vissuta, leggermente rauca, malinconica ed espressiva, veramente una sorta di Billie Holiday bianca https://www.youtube.com/watch?v=zE6Q96TGyuI . E anche i dischi successivi, Sentimental Killer, l’ultimo per una major, prodotto di nuovo da Visser, con le uillean pipes di Davy Spillane e la fisarmonica di Allan Murray in bella evidenza, e Love For Sale, per la Demon, etichetta di proprietà di Costello, con in primo piano il sax di Richie Buckley, spesso con Van Morrison e altri artisti irlandesi.

Nel 1995 esce il suo primo disco vivo, Live In Galway, inutile dire sempre con Visser, e con la nostra amica che si cimenta anche con standard del jazz e della canzone americana, poi esce un altro bellissimo disco come After The Fall, il primo ad essere pubblicato anche per il mercato americano, dove a fianco di molto materiale originale, canta anche pezzi di Marc Almond e Henry Purcell. Nel 2000 esce una delle vette della sua carriera, il doppio dal vivo Mary Coughlan Sings Billie Holiday e a seguire l’ottimo Long Honeymoon, titolo di un brano di Costello, grande ammiratore e Red Blues, che non sono prodotti da Visser, ma sono belli lo stesso. Altro disco dal vivo, Live At The Basement, che esce nel 2003, il primo di una serie, per la proprio etichetta Hail Mary. Nel frattempo Mary si è lasciata anche con il secondo marito e si accompagna con un nuovo amore australiano. Non beve più da 17 anni, vive in una casa in Irlanda con una delle figlie e una nipote e potrebbe, forse, persino, a dispetto di tutto quello che le è successo, essere felice, ma prima di tutto è ancora viva e quando l’ispirazione la coglie pubblica un disco nuovo, come questo Scars On The Calendar, tutti brani nuovi scritti per l’occasione.

Dodici canzoni dove Mary Coughlan è accompagnata solo dalla chitarra acustica, e a tratti piano e organo, suonati dall’immancabile Erik Visser (alla nona produzione con lei), con qualche tocco di contrabbasso qui è là, e la sua voce inconfondibile e sempre affascinante, Forse non sarà un capolavoro assoluto, ma è pur sempre l’occasione per ascoltare una delle cantanti più interessanti dell’intero panorama mondiale. Ora malinconica, quasi triste e laconica come nella “sanguinosa” Blood. dove le emozioni scorrono anche nelle cicatrici sul calendario, tra cimiteri, fantasmi ed un immaginario scarno e buio, o nell’agile fingerpicking della dolce Chance Encounter, dove emerge il suo lato di folksinger, e ancora, nella jazzata e “classica” This Is Not A Song, dove il contrabbasso segue le linee della chitarra acustica semplice e lineare dell’ottimo Visser, sempre pronta comunque a mostrare la sua anima ferita ma mai sconfitta, per esempio in Chance Encounter la Coughlan dice che ascoltando attentamente la si può sentire piangere. Just In Time, quasi a tempo di valzer, con acustica, organo e basso che offrono una base perfetta per le sue evoluzioni vocali da crooner al femminile, è un altro ottimo esempio della sua classe cristallina.

Anche Too Soon, solo chitarra acustica e contrabbasso, un suono vicino al folk-jazz di un Bert Jansch, testimonia di una voce ancora giovanile a dispetto di tutto quello che è successo negli anni, con un tuffo in una adolescenza felice, quasi parallela a quella vera. Eoghanin è una splendida ed evocativa ballata sulla falsariga di quelle delle colleghe irlandesi, con cui collaborò in passato per la serie A Woman’s Heart. Mentre la jazzata e notturna In Another World è un altro esempio del canone musicale tipico di Mary Coughlan, come pure la scure ed intense What Can We Do? A Girll’s Got To Eat, sempre con il contrabbasso che scandisce implacabile il suo ritmo. I Miss You, pur mantenendo inalterata questa strumentazione spartana è più complessa e ricercata nelle sue melodie, Ed in Good To Go, dove la voce è immersa in un mare di eco ed effetti sonori, delle tastiere minacciose avvolgono l’incedere arcano della chitarra acustica. Il raggio di sole finale di una quasi ottimistica e mossa Would You Do It All Again? conclude questa ennesima fatica della cantante di Galway, uno dei secreti meglio custoditi della musica irlandese https://www.youtube.com/watch?v=8B_1JpK7OHw . Fosse per me, se non li avessi già tutti, vi consiglierei un tuffo nell’opera omnia della Coughlan, ma, qualsiasi album, con delle punte di preferenza, se siete dei novizi, per l’antologia The Whole Affair o qualche Live, va bene per iniziare, anche questo Scars On The Calendar.

Bruno Conti

Due Grandi Voci Femminili. La Prima Dal Canada: Apriamo Il Borsellino Di Ulisse E Troviamo Tante Belle Canzoni, Forse Persino Troppe! Jane Siberry – Ulysses’ Purse

jane siberry ulysses' purse

Jane Siberry – Ulysses’ Purse – Sheeba Music/CD Baby

Jane (Stewart) Siberry nasce il 12 ottobre del 1955 a Toronto, in Canada: inizia la sua carriera musicale con alcuni gruppi di rock alternativo locale alla fine degli anni ’70 (allora si chiamava new wave) e poi pubblica il primo album da solista, l’omonimo Jane Siberry nel 1981, da allora, tra album ufficiali di studio, live e antologie ne ha pubblicati più di 20, compresi alcuni realizzati sotto lo pseudonimo di Issa, quando per un breve periodo, tra il 2006 e 2009, dopo avere venduto tutti i suoi averi tramite eBay (la casa di Toronto e i suoi strumenti musicali inclusi, ma non la sua collezione di album di Miles Davis, il suo musicista preferito insieme a Van Morrison e Joni Mitchell), si immerge in un misticismo pastorale influenzato dalle religioni orientali e dall’amore per la natura. Se volete leggere quello che avevo scritto ai tempi su di lei lo trovate qui http://discoclub.myblog.it/2010/05/20/cd0c383d1c6ffa6e05aecf6c823ee077/. Da allora mi è capitato di parlare della cantante canadese solo in un’altra occasione, quando aveva partecipato ad un evento benefico per raccogliere fondi, poi pubblicato dalla True North come Concert For St, Stephens nel 2013, ma registrato nel 2005 e quindi antecedente gli ultimi eventi della carriera musicale della Siberry. Diciamo che se l’album più noto di Jane è quel When I Was A Boy del 1993, prodotto da Brian Eno Michael Brook, il disco che contiene il singolo Calling All Angels, cantato in coppia con con K.D. Lang (e apparso anche nella colonna sonora di Until The End Of The World), tutta la sua discografia è ricca di gioiellini sonori sparsi un po’ in tutti gli album e quindi vi consiglierei eventualmente di cercare la doppia raccolta Love Is Everything – The Jane Siberry Anthology.

jane siberry love is everything

Per quanto purtroppo non di facile reperibilità, ma si trova, con un po’ di pazienza, cercando in rete, come pure gran parte della sua produzione, che è, in ogni caso, tutta degna di nota, con alcune punte di grande qualità. Anche questo ultimo album Ulysses’ Purse non contribuirà a “diffondere il verbo” della sua bravura, visto che si trova principalmente attraverso il canale CD Baby e costa un bel 20 dollari, più le spese di spedizione. Però se volete approcciare per la prima volta, o continuare a seguire, se siete già dei fans, il talento vocale ed artistico di questa splendida cantante, il disco mi sembra decisamente buono. L’album ha avuto una gestazione lunghissima, doveva già uscire nel 2014 con il titolo di Consider The Lily, grazie ad un crowdfunding di 30.000 dollari canadesi che dovevano servire a coprire parzialmente i costi della registrazione del CD. Poi la raccolta ha superato decisamente quell’obiettivo e quindi Jane Siberry (che ha anche un carattere particolare ed una attitudine di vita quasi da nomade) si è presa i suoi tempi, ha più volte annunciato e poi rimandato il disco, che alla fine è uscito da qualche settimana, anche se, purtroppo, vista la scarsa reperibilità e l’elevato costo, se ne sono accorti in pochi.

Per i siti e le riviste musicali specializzate la Siberry spesso viene catalogata sotto un generico “dream pop”, che per quanto abbastanza accurato nel descrivere il suo stile, è anche abbastanza riduttivo. Lo usereste per parlare di gente come Joni Mitchell, Kate Bush, Van Morrison, Laurie Anderson,  a cui spesso viene accostata? Non credo, e quindi vediamo di approfondire i contenuti di questo Ulysses’ Purse, che nei suoi tredici brani e quasi 70 minuti di musica, contiene “quasi” fin troppe canzoni: secondo molti è meglio fare dei dischi più succinti e meno lunghi, piuttosto che disperdere le idee in un elevato numero di canzoni o in un minutaggio eccessivo. Il sottoscritto è della scuola opposta: secondo me, posto che, salvo rarissime eccezioni, il disco perfetto non esiste, meglio avere tante canzoni tra cui scegliere ed a cui affezionarsi, sentendone alcune meno, ma poi (ri)scoprendole magari con il tempo, che tagliare brutalmente i contenuti dei dischi (come in passato hanno fatto quasi tutti, da Dylan a Springsteen, a Petty, allo stesso Van Morrison, salvo poi, anni dopo, pentirsi e andare quindi al recupero dei propri archivi “perduti”). Pertanto meglio un album forse troppo lungo e non perfetto, se qualche canzone piace meno, pazienza, si salta al momento, ma poi si può recuperare in un secondo momento, con un’altra disposizione d’animo. Posto che il brano abbia comunque qualche spunto di interesse, se è brutto, rimane tale. Qui direi che di pezzi brutti non ce ne sono.

Curiosamente, ma anche no, in Ulysses’ Purse, la Siberry torna a collaborare con la vecchia amica K.D. Lang (https://www.youtube.com/watch?v=z-CnYAJc-Q0) e la prima cosa che si nota, dalla prima nota che esce dalla sua bocca in Hide Not Your Light, è che la nostra amica non ha perso nulla di quella voce stupenda che mi ha sempre affascinato: compassionevole, appassionata, sognante, con quel timbro vocale che oscilla tra il soprano ed il contralto è sempre un vero piacere ascoltarla. Il disco è anche una sorta di salto nel passato, con l’apparizione di vecchi collaboratori (tra gli oltre 25 musicisti che appaiono nell’album), come Ken Myhr alla chitarra, che non suonava con la Siberry dal disco del 1993, o lo stesso John Switzer, a lungo bassista, e compagno, della musicista di Toronto, con i figli Jacob Hallie (che pare sia depositaria del suo vecchio guardaroba), ma anche Kevin Breit, anche lui chitarrista, a lungo con Norah Jones, o i talenti vocali di Mary Margareth O’Hara, altra grandissima vocalist, Rebecca Jenkins Maria Doyle Kennedy, le cui voci si intrecciano con quella di Jane in intricate armonie che sbucano all’improvviso nel dipanarsi delle canzoni. Canzoni che oscillano, come di consueto, tra un sound carico di quella leggera elettronica che ha sempre caratterizzato anche il sound dei dischi anni ’80, ballate pianistiche, persino qualche escursione nel rock e nel pop, come nella “radiofonica” (magari!) e splendida Everything You Knew As A Child, dove chitarre elettriche, tastiere e batteria, si mescolano con oboe, archi e fiati, oltre a quelle voci stratificate e sognanti, quasi eteree nel loro dipanarsi. Oppure come nella citata, iniziale, Hide Not Your Light, dove un cello, una tromba e il piano fanno da contrappunto alle massicce iniezioni di voci corali che circondano quella della Siberry.

O ancora nella splendida e conclusiva Let Me Be A Living Statue, dove le voci di Jane Siberry e poi di K.D. Lang (quando arriva, si riconosce subito) si avvolgono, si accarezzano, si sovrappongono, in un magico ed emozionante interscambio vocale, sottolineato da un bellissimo accompagnamento di archi, che ha quasi l’intensità di un instant classic, una sorta di Hallelujah per gli anni 2000. Ci sono parecchie altre canzoni molte belle, tra l’altro tutte parecchio lunghe, tra i cinque e i sei minuti, con Morag che supera i sette, una ballata pianistica, sempre caratterizzata da questi crescendi elttroacustici, dove piano, cello, chitarre acustiche, archi e altri strumenti acustici sottolineano la voce stratificata e ricca di eco della Siberry e dei suoi collaboratori vocali per ottenere questo effetto carezzevole ed  avvolgente. Spesso nei brani si aggiungono effetti sonori presi dalla natura e da ciò che ci circonda e se ascoltati in cuffia mentre si cammina, magari in una metropoli, come ha fatto il sottoscritto, rendono ancora più affascinante e “diverso” l’ascolto, come nella soffusa Dark Tent, dove cello, oboe, piano, violino e delle tastiere elettroniche si contendono l’attenzione dell’ascoltatore, oltre alla voce sempre magnifica ed evocativa di Jane.

Molto bella pure Walk On Water, dove delle percussioni discrete, un walking bass e le solite splendide armonie vocali, sono arricchite da una steel guitar malinconica. Meno immediato il suono quasi “ambient” di Anytime, dove una chitarra circolare e armonie quasi beatlesiane, potrebbero conquistarci con ripetuti ascolti. L’orientaleggiante Geranium ha più di una parentela con certe cose di Kate Bush, Tori Amos o persino Bjork, mentre nell’alternanza cantato-parlato della complessa Five And Dime si ascolta quasi una sorta di stream of consciousness, un flusso di coscienza che ha qualche punto di contatto con la Joni Mitchell di Don Juan’s Reckless Daughter, anche se la voce è meno cristallina e più discorsiva. Mama Hereby è quasi una ninna nanna orchestrale che potrebbe venire da qualche colonna sonora dei film Disney, con In My Dream che ci riporta alla Kate Bush più onirica e ricercata (ma queste cose Jane Siberry le ha sempre fatte). Altro poema in musica è The Great Train, inizio e chiusura, parlato e in sordina, che poi si apre su un ricco arrangiamento dove le voci sono nuovamente al centro della musica, ricercata e di non facile fruibilità ma che verrà apprezzata, spero, come peraltro tutto l’album, da chi ama una musica “diversa” dal 95% di quello che si ascolta oggigiorno. Forse i fan del rock più tradizionale è meglio che stiano alla larga, più che di sognare rischiano di farsi dei “grandi sonni”, lo ammetto, ma per chi vuole sperimentare, se riuscite a recuperare l’album, potrebbe essere una piacevole sorpresa. Domani parliamo di Mary Coughlan!

Bruno Conti

NDB, Purtroppo i video delle canzoni del nuovo album non sono disponibili su YouTube per cui ho inserito un po’ di video presi dal passato della nostra amica. Se volete potete ascoltarlo o scaricarlo (a pagamento) qui http://store.janesiberry.com/album/ulysses-purse-2016

Anticipazioni Novità, Ristampe E Cofanetti Aprile, Parte II. Metallica, Graham Nash, Santana, Foghat, Bad Company, Sturgill Simpson, PJ Harvey, Sam Beam & Jesca Hoop, Jayhawks

metallica kill 'em all box

metallica ride the lightning box

In concomitanza con il Record Store Day del 16 aprile (di cui i Metallica quest’anno sono una sorta di ambasciatori ufficiali e nell’ambito del quale viene anche pubblicato un raro CD Liberté, Egalité, Fraternité Live At Bataclan Paris France, June 11th, 2003, il cui ricavato andrà in beneficenza) https://www.youtube.com/watch?v=5VCD148IDeg , negli stessi giorni, a tiratura limitata, vengono ristampati i primi due album della band, Kill ‘Em All Ride The Lightning, in due cofanetti sontuosi e molto costosi (si parla di circa 200 euro cadauno, quindi preparatevi).

KIll ‘Em All sarà un box da 5 CD, 4 LP e 1 DVD, con questo contenuto:

[CD1: KILL ‘EM ALL (REMASTERED)]
1. Hit The Lights (2016 Remastered)
2. The Four Horsemen (2016 Remastered)
3. Motorbreath (2016 Remastered)
4. Jump In The Fire (2016 Remastered)
5. (Anesthesia) – Pulling Teeth (2016 Remastered)
6. Whiplash (2016 Remastered)
7. Phantom Lord (2016 Remastered)
8. No Remorse (2016 Remastered)
9. Seek & Destroy (2016 Remastered)
10. Metal Militia (2016 Remastered)

[CD2: INTERVIEW & RADIO IDS]
1. Metal Forces – Interview with Lars, January 1984
2. Radio IDs with Lars, James, and Cliff from 1984

[CD3: ROUGH MIXES FROM LARS’ VAULT, BOOTLEG TRACKS & WHIPLASH REMIX EP]
1. Motorbreath (Rough Mix)
2. Hit The Lights (Rough Mix)
3. (Anesthesia) – Pulling Teeth (Rough Mix)
4. Seek & Destroy (Rough Mix)
5. Phantom Lord (Rough Mix)
6. Whiplash (Rough Mix)
7. The Four Horsemen (Rough Mix)
8. Seek & Destroy (NOT Live from The Automatt)
9. Phantom Lord (NOT Live from The Automatt)
10. Jump In The Fire
11. Whiplash (Special Neckbrace Remix)
12. Seek & Destroy (“Live” at The Automatt)
13. Phantom Lord (“Live” at The Automatt)

[CD4: LIVE AT J BEES ROCK III, MIDDLETOWN, NY – JANUARY 20TH, 1984]
1. The Four Horsemen (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)
2. Jump In The Fire (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)
3. Fight Fire With Fire (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)
4. Ride The Lightning (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)
5. Phantom Lord (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)
6. Seek & Destroy (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)
7. Whiplash (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)

[CD5: LIVE AT THE KEYSTONE, PALO ALTO, CA – OCTOBER 31ST, 1983]
1. Hit The Lights (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
2. The Four Horsemen (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
3. Jump In The Fire (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
4. Fight Fire With Fire (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
5. Ride The Lightning (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
6. Phantom Lord (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
7. When Hell Freezes Over (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
8. Seek & Destroy (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
9. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83]
10. Whiplash (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
11. Creeping Death (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
12. Guitar Solo (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
13. Metal Militia (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)

[LP1: KILL ‘EM ALL (REMASTERED)]
1. Hit The Lights (2016 Remastered)
2. The Four Horsemen (2016 Remastered)
3. Motorbreath (2016 Remastered)
4. Jump In The Fire (2016 Remastered)
5. (Anesthesia) – Pulling Teeth [2016 Remastered]
6. Whiplash (2016 Remastered)
7. Phantom Lord (2016 Remastered)
8. No Remorse (2016 Remastered)
9. Seek & Destroy (2016 Remastered)
10. Metal Militia (2016 Remastered)

[LP2: LIVE AT ESPACE BALARD, PARIS, FRANCE – FEBRUARY 9TH, 1984 (2 LP)]
1. The Ecstasy of Gold (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
2. Hit The Lights (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
3. The Four Horsemen (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
4. Jump In The Fire (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
5. Phantom Lord (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
6. No Remorse (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
7. Ride The Lightning (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)

[LP3: LIVE AT ESPACE BALARD, PARIS, FRANCE – FEBRUARY 9TH, 1984 (2 LP)]
1. Motorbreath (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
2. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984]
3. Whiplash (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
4. Seek & Destroy (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
5. Metal Militia (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)

[LP4: JUMP IN THE FIRE (PICTURE DISC)]
1. Jump In The Fire
2. Seek & Destroy (“Live” at The Automatt)
3. Phantom Lord (“Live” at The Automatt)

[DVD: METALLICA LIVE AT THE METRO IN CHICAGO ON AUGUST 12TH, 1983]
1. Hit The Lights (Live) (Video Only/No Audio)
2. The Four Horsemen (Live) (Video Only/No Audio)
3. Jump In The Fire (Live) (Video Only/Partial Audio)
4. Phantom Lord (Live)
5. No Remorse (Live)
6. (Anesthesia) – Pulling Teeth (Live)
7. Whiplash (Live)
8. Seek And Destroy (Live)
9. Guitar Solo (Live)
10. Metal Militia (Live)

Mentre per Ride The Lightning, 6 CD, 4 LP e 1 DVD il contenuto sarà il seguente:

[CD1: RIDE THE LIGHTNING (REMASTERED)]
1. Fight Fire With Fire (2016 Remastered)
2. Ride The Lighting (2016 Remastered)
3. For Whom The Bells Tolls (2016 Remastered)
4. Fade To Black (2016 Remastered)
5. Trapped Under Ice (2016 Remastered)
6. Escape (2016 Remastered)
7. Creeping Death (2016 Remastered)
8. The Call Of Ktulu (2016 Remastered)

[CD2: METALLICA INTERVIEWS]
1. Metal Forces Interview with Lars, November 1984
2. WUSC Cleveland Radio Interview with Cliff & Kirk, February 1985
3. Metal Madness Interview with Lars, March 1985

[CD3: DEMOS & ROUGH MIXES FROM LARS’ VAULT]
1. Ride The Lightning (Studio Demo)
2. When Hell Freezes Over (Studio Demo)
3. Creeping Death (Studio Demo)
4. Fight Fire With Fire (Studio Demo)
5. Ride The Lightning (Garage Demo)
6. When Hell Freezes Over (Garage Demo)
7. Fight Fire With Fire (Garage Demo)
8. Ride The Lightning (Boom Box Demo)
9. Blitzkrieg (Rhythm Track Rough Mix)
10. Am I Evil (Studio Demo)

[CD4: LIVE AT KABUKI THEATRE, SAN FRANCISCO, CA – MARCH 15TH, 1985]
1. Fight Fire With Fire (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
2. Ride The Lightning (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
3. Phantom Lord (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
4. The Four Horsemen (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
5. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85]
6. For Whom The Bell Tolls (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
7. No Remorse (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
8. Fade To Black (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
9. Creeping Death (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
10. Guitar Solo (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
11. Am I Evil? (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
12. Motorbreath (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)

[CD5: LIVE AT THE LYCEUM THEATRE, LONDON, UK – DECEMBER 20th, 1984]
1. Phantom Lord (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
2. The Four Horsemen (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
3. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84]
4. For Whom The Bell Tolls (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
5. No Remorse (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
6. The Call Of Ktulu (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
7. Seek & Destroy (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
8. Whiplash (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
9. Creeping Death (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
10. Guitar Solo (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
11. Metal Militia (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)

[CD6: LIVE AT CASTLE DONINGTON, UK – AUGUST 17TH, 1985]
1. Creeping Death (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
2. Ride The Lighning (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
3. For Whom The Bell Tolls (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
4. The Four Horsemen (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
5. Fade To Black (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
6. Seek & Destroy (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
7. Whiplash (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
8. Motorbreath (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)

[LP1: RIDE THE LIGHTNING (REMASTERED)]
1. Fight Fire With Fire (2016 Remastered)
2. Ride The Lightning (2016 Remastered)
3. For Whom The Bell Tolls (2016 Remastered)
4. Fade To Black (2016 Remastered)
5. Trapped Under Ice (2016 Remastered)
6. Escape (2016 Remastered)
7. Creeping Death (2016 Remastered)
8. The Call of Ktulu (2016 Remastered)

[LP2: LIVE AT THE HOLLYWOOD PALLADIUM, LOS ANGELES, CA – MARCH 10TH, 1985 (2 LP)]
1. The Ecstasy of Gold (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
2. Fight Fire With Fire (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
3. Ride The Lightning (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
4. Phantom Lord (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
5. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85]
6. For Whom The Bell Tolls (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
7. No Remorse (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)

[LP3: LIVE AT THE HOLLYWOOD PALLADIUM, LOS ANGELES, CA – MARCH 10TH, 1985 (2 LP)]
1. Fade To Black (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
2. Seek & Destroy (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
3. Creeping Death (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
4. Am I Evil (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
5. Motorbreath (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)

[LP4: CREEPING DEATH (PICTURE DISC)]
1. Creeping Death
2. Am I Evil
3. Blitzkrieg

[DVD]
LIVE AT THE METAL HAMMER FESTIVAL IN ST. GOARSHAUSEN, GERMANY – SEPTEMBER 14, 1985
1. Creeping Death (Live)
2. Ride The Lightning (Live)
3. Disposable Heroes (Live)
4. No Remorse (Live)
5. (Anesthesia) – Pulling Teeth (Live)
6. For Whom The Bell Tolls (Live)
7. The Four Horsemen (Live)
8. Fade to Black (Live)
9. Seek and Destroy (Live)
10. Whiplash (Live)
11. Fight Fire With Fire (Live)
12. Guitar Solo (Live)
13. Am I Evil? (Live)
14. Motorbreath (Live)

LIVE AT MTV’S DAY ON THE GREEN AT OAKLAND STADIUM, OAKLAND, CA – AUGUST 31, 1985
1. Creeping Death (Live)
2. Ride the Lightning (Live)
3. For Whom the Bell Tolls (Live)
4. MTV Day On The Green Interview with Lars and James

DANISH TV
1. “Lars Ulrich When He Was Young” *Lars’ first television interview
2. “SPOT – Lars Ulrich”

Il tutto verrà pubblicato, a livello ufficiale, dalla Universal.

foghat complete bearsville albums

Sempre il 15 aprile, ma su etichetta Warner/Rhino, uscirà questo The Complete Bearsville Album Collection dei Foghat, un box da 13 CD che raccoglie tutti gli album pubblicati negli anni fra il 1971 e il 1983 dalla band “americana” ( o così pensa la gente, ma in effetti il gruppo era tipicamente di formazione inglese, con tre fuoriusciti dai Savoy Brown di Looking In del 1970, “Lonesome” Dave Peverett, Roger Earl Tony Stevens, a cui si aggiunse Rod Price, alla seconda chitarra e alla slide, proveniente dai Black Cat Bones. Con il solo batterista Roger Earl della formazione originale ( i due chitarristi e cantanti sono entrambi morti) il gruppo continua tuttora la sua attività, ma gli anni d’oro sono stati effettivamente quelli esaminati in questo cofanetto. Anzi, il periodo migliore del blues-rock tendente all’heavy, ma di grande energia e qualità dire che arriva fino al Live del 1977, anche se pure gli album successivi non sono male, ma decisamente più di maniera.

Ecco il contenuto del box:

[CD1: Foghat]
1. I Just Want To Make Love To You
2. Trouble Trouble
3. Leavin’ Again (Again)
4. Fool’s Hall Of Fame
5. Sarah Lee
6. Highway (Killing Me)
7. Maybelline
8. A Hole To Hide In
9. Gotta Get To Know You (LP Version)

[CD2: Rock And Roll]
1. Ride, Ride, Ride
2. Feel So Bad
3. Long Way To Go
4. It’s Too Late
5. What A Shame
6. Helping Hand
7. Road Fever
8. She’s Gone
9. Couldn’t Make Her Stay

[CD3: Energized]
1. Honey Hush
2. Step Outside
3. Golden Arrow
4. Home In My Hand
5. Wild Cherry
6. That’ll Be The Day
7. Fly By Night
8. Nothing I Won’t Do

[CD4: Rock And Roll Outlaws]
1. Eight Days On The Road
2. Hate To See You Go
3. Dreamer
4. Trouble In My Way
5. Rock And Roll Outlaw
6. Shirley Jean
7. Blue Spruce Woman
8. Chateau Lafitte ’59 Boogie

[CD5: Fool For The City]
1. Fool For The City
2. My Babe
3. Slow Ride
4. Terraplane Blues
5. Save Your Loving (For Me)
6. Drive Me Home
7. Take It Or Leave It

[CD6: Night Shift]
1. Drivin’ Wheel
2. Don’t Run Me Down
3. Burnin’ The Midnight Oil
4. Night Shift
5. Hot Shot Love
6. Take Me To The River
7. I’ll Be Standing By

[CD7: Live]
1. Fool For The City
2. Home In My Hand
3. I Just Want To Make Love To You
4. Road Fever
5. Honey Hush
6. Slow Ride

[CD8: Stone Blue]
1. Stone Blue
2. Sweet Home Chicago
3. Easy Money
4. Midnight Madness
5. It Hurts Me Too
6. High On Love
7. Chevrolet
8. Stay With Me

[CD9: Boogie Motel]
1. Somebody’s Been Sleepin’ In My Bed
2. Third Time Lucky (First Time I Was A Fool)
3. Comin’ Down With Love
4. Paradise Alley
5. Boogie Motel
6. Love In Motion
7. Nervous Release

[CD10: Tight Shoes]
1. Stranger In My Home Town
2. Loose Ends
3. Full Time Lover
4. Baby, Can I Change Your Mind
5. Too Late The Hero
6. Dead End Street
7. Be My Woman
8. No Hard Feelings

[CD11: Girls To Chat & Boys To Bounce]
1. Wide Boy
2. Let Me Get Close To You
3. Live Now – Pay Later
4. Love Zone
5. Delayed Reaction
6. Second Childhood
7. Weekend Driver
8. Sing About Love

[CD12: In The Mood For Something Rude]
1. Slipped, Tripped, Fell In Love
2. Bustin’ Up Or Bustin’ Out
3. Take This Heart Of Mine
4. Love Rustler
5. Ain’t Livin’ Long Like This
6. Back For A Taste Of Your Love
7. There Ain’t No Man That Can’t Be Taught
8. And I Do Just What I Want

[CD13: Zig-Zag Walk]
1. That’s What Love Can Do
2. Zig-Zag Walk
3. Choo Choo Ch’Boogie
4. Jenny Don’t Mind
5. Three Wheel Cadillac
6. It’ll Be Me
7. Silent Treatment
8. Down The Road Apiece
9. Seven Day Weekend
10. Linda Lou

Siamo dalle parti di Bad Company, ZZ Top, BTO, Grand Funk, il tutto nobilitato dal grande uso della slide di Rod Price, vero virtuoso dello strumento.

graham nash this path tonight

Graham Nash era da 14 anni che non pubblicava un nuovo album a nome proprio, l’ultimo era stato Songs For Survivors del 2002. Il CD, che uscirà il 15 aprile per la Blue Castle Records/ADA distribuzione Warner, è prodotto da Shane Fontayne, che suona anche la chitarra nel disco, insieme a Jennifer Condos al basso, Todd Caldwell all’organo, Patrick Warren al piano e Jay Bellerose alla batteria, This Path Tonight esce in molte versioni: quello per il download avrà 13 brani, mentre la versione normale ne conterrà 10, in quella Deluxe CD+DVD ci saranno anche contenuti video sostanziosi, oltre ad una intervista ben 20 brani registrati dal vivo, in un DVD che dovrebbe durare oltre 2 ore e, forse, contenere anche qualcuna delle bonus della versione digitale. E poi ci sarà il vinile.

Qui sotto potete leggere i contenuti delle varie edizioni:

Tracklist
1. This Path Tonight
2. Myself At Last
3. Cracks In The City
4. Beneath The Waves
5. Fire Down Below
6. Another Broken Heart
7. Target
8. Golden Days
9. Back Home
10. Encore
MP3 Deluxe Edition Bonus Tracks:
11. Mississippi Burning
12. Watch Out For The Wind
13. The Fall

[Bonus DVD — Exclusive To Amazon CD/DVD Deluxe Edition] solo per l’America, in Italia si troverà regolarmente.
1. Bus Stop
2. King Midas
3. I Used To Be A King
4. Marrakesh Express
5. Immigration Man
6. Golden Days
7. Myself At Last
8. Wasted On The Way
9. Wind On The Water
10. Our House
11. Military Madness
12. Simple Man
13. Margeurita
14. Taken At All
15. Watch Out For The Wind
16. Just A Song
17. Cathedral
18. Chicago
19. Blackbird
20. Teach Your Children

santana iv

Chissà perché ero convinto che ne avessero fatti più di tre! Scherzi a parte la numerazione dell’album Santana IV si riferisce alla prima configurazione della band di Carlos Santana, quella di Woodstock, del primo album con il leone e di Abraxas, e poi ancora si Santana III dove in formazione entrò Neal Schon come seconda chitarra solista. L’edizione migliore del gruppo (anche se Caravanserai, Welcome, Borboletta e il triplo Live giapponese Lotus sono ancora dei grandi dischi). Comunque parliamo della formazione che accanto a Santana e Schon prevedeva Michael Shrieve alla batteria, Gregg Rolie alle tastiere e alla voce. Poi c’era Mike Carabello alle percussioni , oltre a José “Chepito” Areas, sempre alle percussioni e David Brown al basso. Questi due ultimi non ci saranno (Brown perché è morto e Areas non vi saprei dire, però sostituito da Karl Perazzo, altro collaboratore storico di Santana): aggiunti ci saranno il “nuovo” bassista Benny Rietveld, un olandese in formazione dai tempi di Supernatural, e come ospite, alla voce in due canzoni, il mitico Ronald isley degli Isley Brothers. 

I titoli dei brani e quello che si è potuto sentire fino ad ora lasciano ben sperare sulla riuscita del disco che uscirà il 15 aprile su etichetta Santana IV, con questi contenuti:

 1. Yambu
2. Shake It
3. Anywhere You Want To Go
4. Fillmore East
5. Love Makes The World Go Round (featuring Ronald Isley)
6. Freedom In Your Mind (featuring Ronald Isley)
7. Choo Choo
8. All Aboard
9. Sueños
10. Caminando
11. Blues Magic
12. Echizo
13. Leave Me Alone
14. You And I
15. Come As You Are
16. Forgiveness

Magari non suoneranno più così, ma si può sempre sperare.

sturgill simpson a sailor's guide to earth

Sturgill Simpson è uno dei nomi “nuovi” (anche se ha già 37 anni) più interessanti del nuovo country, roots, southern, un bel sound pieno: il precedente album Metamodern Sounds In Country Music, uscito nel 2014, era prodotto da Dave Cobb. Ora esordisce su Atlantic con il nuovo album, il terzo, A sailor’s guide to earth, prodotto dallo stesso Simpson, che scrive tutte le canzoni, meno una cover di In Bloom dei Nirvana, scelta curiosa, ma riuscita https://www.youtube.com/watch?v=NpDYfkymaSE !

sam bean jesca hoop love letter for fire

Una accoppiata inconsueta è quella che vede insieme Sam Beam (Iron Wine) Jesca Hoop (che molti conoscono di nome, perché è stata la tata dei tre figli di Tom Waits, che l’ha incoraggiata verso una carriera musicale che ad oggi consta di cinque album ed alcuni EP, tutti abbastanza interessanti); il loro disco, in uscita sempre il 15 aprile per la Sub Pop, si intitola Love Letter For Fire. è prodotto da Tucker Martine (Modest Mouse, Decemberists, Neko Case) e vede la collaborazione di Robert Burger (keyboardss), Eyvind Kang (violin, viola), Glenn Kotche dei Wilco(drums, percussion), Sebastian Steinberg (bass) e Edward Rankin-Parker (cello). Sembra un disco interessante, con le due voci che si intrecciano in modo affascinante.

pj harvey the hope six demolition project

Sempre il 16, su Island/Universal in Europa e su Vagrant negli States, esce il nuovo album di Pj Harvey, The Hope Six Demolition Project, a cinque anni dall’ottimo Let England Shake, il disco è prodotto sempre dal trittico Harvey/Flood/John Parish, contiene 11 nuove canzoni, tutte scritte da PJ durante i suoi viaggi tra il Kossovo, l’Afghanistan e Washington, negli Stati Uniti. Anche questa volta la parte Video sarà importante

e

E per concludere un paio di titoli in uscita a fine mese.

jayhawks paging mr. proust

Marc Olson Gary Louris non si parlano di nuovo (con il primo, visto lo scorso anno in Italia, che adotta una sorta di tattica ” i Jayhawks chi?”), ma il resto del nucleo storico, Marc Perlman (basso), Tim O’Reagan (batteria, voce), e Karen Grotberg (tastiere e voce), insieme a Gary Louris ha deciso di pubblicare un nuovo album Paging Mr. Proust, in uscita il 29 aprile per la Sham/Thirty Tigers:

1. Quiet Corners & Empty Spaces
2. Lost The Summer
3. Lovers Of The Sun
4. Pretty Roses In Your Hair
5. Leaving The Monsters Behind
6. Isabel’s Daughter
7. Ace
8. The Devil Is In Her Eyes
9. Comeback Kids
10. The Dust Of Long-Dead Stars
11. Lies In Black & White
12. I’ll Be Your Key

bad company live 1977 1979

Sempre il 29 aprile la Warner/Rhino pubblicherà questo doppio CD con due concerti inediti dei Bad Company Live 1977 & 1979. La formazione è quella originale che si legge in copertina: Paul Rodgers, Mick Ralphs, Boz Burrell, Simon Kirke con il loro classico rock-blues energico e grintoso (e due begli assoli di batteria, uno per concerto:

Tracklist
[CD1]
1. Burnin’ Sky (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
2. Too Bad (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
3. Ready For Love (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
4. Heartbeat (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
5. Morning Sun (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
6. Man Needs Woman (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
7. Leaving You (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
8. Shooting Star (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
9. Simple Man (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
10. Movin’ On (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
11. Like Water (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
12. i. Live For The Music (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
13. ii. Drum Solo (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
14. Good Lovin’ Gone Bad (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
15. Feel Like Makin’ Love (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)

[CD2]
1. Bad Company (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
2. Gone, Gone, Gone (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
3. Shooting Star (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
4. Rhythm Machine (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
5. Oh, Atlanta (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
6. She Brings Me Love (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
7. Run With The Pack (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
8. i. Evil Wind (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
9. ii. Drum Solo (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
10. Honey Child (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
11. Rock Steady (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
12. Rock ‘n’ Roll Fantasy (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
13. Hey Joe (Live at Capitol Center, Washington, DC 26th June 1979)
14. Feel Like Makin’ Love (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)
15. Can’t Get Enough (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)

Anche per oggi è tutto, alla prossima.

Bruno Conti

Anticipazioni Novità, Ristampe E Cofanetti Aprile, Parte I. Box Aussie Pub Rock, Bachman Turner Overdrive Box, Teddy Thompson & Kelly Jones, Andrew Bird, Cheap Trick, Ben Watt, Ben Harper, Peter Wolf, Lumineers, Creedence Box Record Store Day

the glory days of aussie pub rock

Eccoci al resoconto periodico di alcune delle uscite future più interessanti, questa volta siamo a quelle del mese di Aprile, e visto che tra novità e ristampe ci sono molti titoli in ballo il Post sarà diviso in due parti, più o meno in ordine cronologico. Fermo restando che molti album vengono comunque recensiti con Post specifici (e altri ne leggerete nei prossimi giorni) partiamo con la prima parte.

In effetti ci mancava un bel cofanetto dedicato al rock australiano e questo The Glory Days Of Aussie Pub Rock, pubblicato dalla Festival Records di laggiù (quindi di non facilissima reperibilità, ma il prezzo non mi pare proibitivo) il prossimo 8 aprile in un un box da 4 CD raccoglie alcuni dei nomi più gloriosi del rock down under,  Cold Chisel, Divinyls, Midnight Oil, Mental As Anything, Split Enz, Hunters & Collectors, Paul Kelly & The Coloured Girls, Men At Work. Sunnyboys, The Saints, Black Sorrows, Jimmy Barnes. Jo Jo Zep & The Falcons, Tim Finn, The Church. Ne ho elencati solo alcuni dei più noti, ma ce ne sono moltissimi altri, a fianco di nomi che pure il sottoscritto non dico ha mai ascoltato, ma neppure sentito nominare. Questa è la lista completa dei contenuti:

Tracklist
[CD1]
1. Cold Chisel – Goodbye (Astrid Goodbye)
2. Midnight Oil – Cold Cold Change
3. The Angels – Take A Long Line
4. Divinyls – Boys In Town
5. The Radiators – Comin’ Home
6. Flowers – Walls
7. Models – Big On Love
8. Hunters & Collectors – Do You See What I See?
9. Jo Jo Zep & The Falcons – So Young
10. The Sports – Don’t Throw Stones
11. Mental As Anything – If You Leave Me – Can I Come Too?
12. Mondo Rock – Cool World
13. Paul Kelly & The Coloured Girls – Dumb Things
14. Australian Crawl – Beautiful People
15. Richard Clapton – Out On The Edge Again
16. Men At Work – Who Can It Be Now?
17. Matt Finish – Mancini Shuffle (Demo)
18. Sunnyboys – Show Me Some Discipline
19. Loaded Dice – Mam’selle
20. Ted Mulry Gang (Tmg) – Heart Of Stone
21. Russell Morris & The Rubes – The Roar Of The Wild Torpedoes
22. Wendy & The Rockets – Tonite
23. Billy Miller & The Great Blokes – Perpetual Motion
24. Dragon – Rain

[CD2]
1. Skyhooks – Women In Uniform
2. The Ferrets – Don’t Fall In Love
3. The Dingoes – Smooth Sailing (Original Mushroom Single Version)
4. Stars – Mighty Rock
5. Ren E Geyer – Hot Minutes
6. Stiletto – Goodbye Johnny
7. Texas – I Wanna Dance With You
8. The Elks – Party Girl
9. The Reels – Prefab Heart
10. Boys Next Door – Shivers
11. The Saints – Just Like Fire Would
12. Split Enz – History Never Repeats
13. Goanna – Solid Rock
14. Warumpi Band – Blackfella/whitefella
15. Ross Wilson – Living In The Land Of Oz
16. Ian Moss – Telephone Booth
17. The Badloves – Lost
18. Noiseworks – Take Me Back
19. Choirboys – Run To Paradise
20. Heroes – The Star And The Slaughter
21. Ray Arnott – On The Run
22. Marcus Hook Roll Band – Natural Man

[CD3]
1. Mi-Sex – Computer Games
2. Dave Warner’s From The Suburbs – Suburban Boy
3. Jimmy & The Boys – Products Of Your Mind
4. The Aliens – Confrontation
5. The Boys – Hurt Me Babe
6. The Hitmen – I Don’t Mind
7. Angry Anderson – Bound For Glory
8. Uncanny X-Men – Everybody Wants To Work
9. James Freud & The Radio Stars – Modern Girl
10. Icehouse – Nothing Too Serious
11. V. Spy V. Spy – Don’t Tear It Down
12. Xl Capris – World War 3
13. The Numbers – The Modern Song
14. The Church – Too Fast For You
15. The Lime Spiders – Weirdo Libido
16. The Lonely Hearts – The Spell
17. The Johnnys – Bleeding Heart
18. X – Dream Baby
19. Painters & Dockers – Nude School
20. Weddings, Parties, Anything – Away Away
21. The Zimmermen – What Really Hurts
22. Paul Kelly & The Dots – Seeing Is Believing
23. Ganggajang – Gimme Some Lovin

[CD4]
1. Jimmy Barnes – Driving Wheels
2. Baby Animals – One Word
3. The Screaming Tribesmen – Date With A Vampyre
4. Huxton Creepers – I Will Persuade You
5. Boom Crash Opera – The Best Thing
6. The Screaming Jets – Better
7. Heaven – Fantasy
8. Finch – Short Changed Again
9. Rose Tattoo – We Can’t Be Beaten
10. Billy Thorpe & The Aztecs – Movie Queen
11. Stevie Wright – Hard Road
12. Jeff St. John – A Fool In Love
13. The Stockley, See, Mason Band – Endless Love
14. Swanee – If I Were A Carpenter
15. The Cyril B. Bunter Band – Last Chance
16. The Cockroaches – She’s The One
17. Tim Finn – Made My Day
18. The Black Sorrows – Chained To The Wheel
19. Moving Pictures – Bustin’ Loose
20. Broderick Smith’s Big Combo – Faded Roses
21. Ariel – Yeah Tonight
22. The Party Boys (Featuring Kevin Borich) – Gonna See My Baby Tonight

Credo che, a parte le immancabili tavanate https://www.youtube.com/watch?v=fKeJlpXOIqw , ci siano molti nomi da scoprire o riscoprire.

bachman turner overdrive box

Il 1° aprile la Caroline/Universal pubblicherà questo cofanetto a prezzo speciale con gli otto album rimasterizzati dei canadesi Bachman Turner Overdrive, usciti tra il 1971 e il 1979. Ecco il contenuto:

[CD1: Bachman-Turner Overdrive]
1: Gimme Your Money Please
2: Hold Back The Water
3: Blue Collar
4: Little Candy Dancer
5: Stayed Awake All Night
6: Down And Out Man
7: Don’t Get Yourself In Trouble
8: Thank You For The Feelin’

[CD2: Bachman-Turner Overdrive II]
1: Blown
2: Welcome Home
3: Stonegates
4: Let It Ride
5: Give It Time
6: Tramp
7: I Don’t Have To Hide
8: Takin’ Care Of Business

[CD3: Not Fragile (40th Anniversary Edition Remaster)]
1: Not Fragile
2: Rock Is My Life, And This Is My Song
3: Roll On Down The Highway
4: You Ain’t Seen Nothing Yet
5: Free Wheelin’
6: Sledgehammer
7: Blue Moanin’
8: Second Hand
9: Givin’ It All Away

[CD4: Four Wheel Drive]
1: Four Wheel Drive
2: She’s A Devil
3: Hey You
4: Flat Broke Love
5: She’s Keepin Time
6: Quick Change Artist
7: Lowland Fling
8: Don’t Let The Blues Get You Down

[CD5: Head On]
1: Find Out About Love
2: It’s Over
3: Average Man
4: Woncha Take Me For A While
5: Wild Spirit
6: Take It Like A Man
7: Lookin’ Out For #1
8: Away From Home
9: Stay Alive

[CD6: Freeways]
1: Can We All Come Together
2: Life Still Goes On (I’m Lonely)
3: Shotgun Rider
4: Just For You
5: My Wheels Won’t Turn
6: Down Down
7: Easy Groove
8: Freeways

[CD7: Street Action]
1: I’m In Love
2: Down The Road
3: Takes A Lot Of People
4: A Long Time For A Little While
5: Street Action
6: For Love
7: Madison Avenue
8: You’re Gonna Miss Me
9: The World Is Waiting For A Love Song

[CD8: Rock N’ Roll Nights]
1: Jamaica
2: Heartaches
3: Heaven Tonight
4: Rock And Roll Nights
5: Wastin’ Time
6: Here She Comes Again
7: End Of The Line
8: Rock And Roll Hell
9: Amelia Earhart

I primi quattro sono ottimi album di rock classico, gli altri un po’ meno validi ma pur sempre piacevoli

teddy thompson & kelly Jones little windows

Teddy Thompson, come quasi tutti sanno è il figlio di Richard, e con cotanto padre, come lui stesso ha ammesso più volte in interviste e canzoni, è difficile reggere il confronto, ma il nostro amico ci prova, e dopo il disco come Thompson Family, l’ultimo a uscire con il contratto Universal, passa alla Cooking Vinyl, dove sempre il 1° aprile verrà pubblicato questo Little Windows, un album in coppia con Kelly Jones (che come appare evidente dalla foto di copertina, essendo una donna, non è né il leader degli Stereophonics, omonimo, né il batterista di Faces e Who, che sarebbe Kenny, ma una brava cantautrice tra country e roots music):

andrew bird are you serious

E sempre venerdì 1 uscirà il nuovo album del cantautore e polistrumentista americano Andrew Bird di cui ci siamo spesso occupati in modo positivo sul blog http://discoclub.myblog.it/2014/06/26/letterato-musicista-veramente-eclettico-andrew-bird-things-are-really-great-here-sort-of/ (e che curiosamente, se ci fate caso, ha una voce molto simile a quella di Teddy Thompson)..Il disco si intitola Are You Serious. è il decimo di studio di Bird ed esce su etichetta Loma Vista distribuzione Universal, prodotto da Tony Berg, già alla consolle per The Mysterious Production of Eggs, il disco del 2005 che lo aveva fatto conoscere, Tra gli ospiti il chitarrista Blake Mills Fiona Apple che duetta con Bird in Left Handed Kisses. 

Il disco uscirà anche in una versione doppia Deluxe, con due brani extra:

Tracklist
1. Capsized
2. Roma Fade
3. Truth Lies Low
4. Puma
5. Chemical Switches
6. Left Handed Kisses feat. Fiona Apple
7. Are You Serious
8. Saints Preservus
9. The New Saint Jude
10. Valleys Of The Young
11. Bellevue

[Deluxe Edition Bonus CD2]
1. Shoulder Mountain
2. Pulaski

cheap trick bang zoom crazy

Alla prima settimana di aprile (ma il giorno 8 per il mercato italiano) tornano anche i Cheap Trick con un nuovo disco Bang Zoom Crazy…Hello che Robin Zander, il loro cantante, dice essere una sorta di ritorno alle sonorità anni ’70 dei primi album, ma anche a quelle dell’omonimo del 1997, uscito su Red Ant Records e che è il preferito in assoluto di Zander, seguito ora da questo nuovo https://www.youtube.com/watch?v=E1Yaa0F95_Q  che verrà pubblicato dall’etichetta Big Machine Records con distribuzione Universal, sette anni dopo il precedente che con coerenza si intitolava The Latest. Per la prima volta dietro alla batteria non siede più Bun E. Carlos, sostituito da Daxx Nielsen, il figlio di Rick, il chitarrista storico della band.

ben harper call it what it is

Sempre per il giorno 8 aprile sono in uscita gli album nuovi di due Ben (curiosamente entrambi distribuiti dalla Universal). il primo è il nuovo di CD di Ben Harper & The Innocent Criminals Call It What It Is, etichetta Stax, il disco è co-prodotto da Harper con i componenti della sua band, niente ospiti celebri questa volta, tutti i brani scritti da Ben con alcune collaborazioni con i musicisti del gruppo Juan Nelson, Leon Mobley, Oliver Charles, Jason Yates, Michael Ward. Pink Ballon il singolo è anche lo spot della nuova vettura di una nota marca automobilistica tedesca, senza fare nomi, diciamo che non passa un buon momento,

ben watt fever dream

Ben Watt aveva lasciato trascorrere 21 anni tra l’uscita del suo primo album North Marine Drive ed il successore Hendra, pubblicato nel 2014. Questa volta ne sono passati solo due prima della pubblicazione di Fever Dream, nei negozi dal giorno 8 aprile su etichetta Unmade Road/Caroline/Universal:

 Tracklist
1. Gradually
2. Fever Dream
3. Between Two Fires
4. Winter’s Eve
5. Women’s Company
6. Faces Of My Friends
7. Running With The Front Runners
8. Never Goes Away
9. Bricks And Wood
10. New Year Of Grace (feat. Marissa Nadler)

Tra gli ospiti la brava cantautrice americana Marissa Nadler oltre a M.C Taylor (Hiss Golden Messenger) e la produzione, insieme a Watt, di Bernard Butler, l’ex chitarrista degli Suede e ormai affermato produttore. Da quello che ho sentito il disco mi sembra molto bello, una sorta di John Martyn meno “sperimentale” per il 21° secolo.

lumineers cleopatra

Continuiamo con questo tripudio di uscite dell’8 aprile, casualmente (o forse no) tutte distribuite dalla Universal. Anche il nuovo dei Lumineers che arriva 4 anni, due nominations per il Grammy, 3 milioni di copie vendute e il mega successo di Ho Hey, si intitola Cleopatra e si avvale della produzione di una musicista che ci piace molto Simone Felice (quello del giro Felice Brothers Avett Brothers) e registrato in un isolato studio dalle parti delle colline di Woodstock dove la Band creò i suoi capolavori. Naturalmente mi tocca ricordarvi che Barack Obama ha inserito recentemente il brano Stubborn Love del precedente album nella sua lista dei preferiti su Spotify (insieme ad una trentina di milioni di altre persone https://www.youtube.com/watch?v=UJWk_KNbDHo

Anche il nuovo album, a giudicare dalla title-track, sembra partire bene, simile al passato, ma se il rischio, per cambiare a tutti i costi, era di avere un disco brutto come l’ultimo Mumford And Sons, meglio rimanere fedeli alle loro sonorità classiche.

peter wolf a cure for loneliness

Torna con un nuovo album anche uno dei miei preferiti in assoluto Peter Wolf, http://discoclub.myblog.it/2010/04/10/pochi-ma-buoni-peter-wolf-midnight-souvenirs/. come ricordavo nel titolo del Post, l’ex J.Geils Band ultimamente non è più prolifico come un tempo (il terz’ultimo risaliva addirittura al 2002), ma i dischi sono sempre dei piccoli gioiellini. Anche le premesse per il nuovo A Cure For Loneliness, in uscita sempre l’8 aprile su etichetta Concord, distribuita, esatto, dalla Universal, sono ottime Vi piace il rock, il blues, il soul, il R&B, le grandi ballate, persino il bluegrass in questo caso, con una cover in questo stile del vecchio brano dei J Geils Love Stinks, nel nuovo album li trovate tutti: con una voce fantastica, un gruppo formidabile di musicisti guidati dal tastierista Kenny White (spesso con Judy Collins), che aveva co-prodotto con Wolf anche il precedente Midnight Souvenirs (dove c’era un tributo fantastico, uno dei rari, a Willy DeVille, The Night Comes Down), con Duke Levine e Kevin Barry alle chitarre, Marty Ballou al basso e Shawn Pelton alla batteria, oltre ad alcune aggiunte di pregio, come i fiati degli Upwtown Horns e la chitarra di Larry Campbell in How Do You Know. Campbell appare anche, con la moglie Teresa Williams e il bassista Tony Garnier in Some Other Time, Some Other Place, uno dei quattro brani firmati da Wolf con Will Jennings. In Tragedy la cover di una oscura ballata degli anni ’50 ci sono anche alle armonie vocali Kris Delmhorst Rose Polenzani.

Insomma, senza raccontarvelo tutto, perché poi ho intenzioni di recensirlo, mi sembra un ennesimo gran bel disco. Tre cover e nove pezzi di Peter Wolf, compreso quella della J,Geils Band; il 4 febbraio Wolf era brevemente sul palco di Boston, la sua città, a cantare Shout, insieme a Bruce Springsteen e la E Street Band https://www.youtube.com/watch?v=iWiE_zd0Ve0

creedence box creedence box open

Il giorno 15 aprile sarà il Record Store Day, la giornata mondiale dei negozi indipendenti e del vinile. Come saprete, salvo rare eccezioni (per ragioni di spazio e tempo) raramente ci occupiamo degli LP, ma ogni tanto qualcosa scappa, e quindi mi corre l’obbligo di segnalarvi questo fantastico (e costoso) cofanetto che uscirà per l’occasione. Dedicato ai Creedence Clearwater Revival il box ha un contenuto misto di CD e vinili, in edizioni rarissime:

3 x LP’s
LP 1 – GREEN RIVER
LP 2 – BAYOU COUNTRY
LP 3 – WILLY AND THE POOR BOYS

3 x CD’s (of each of the above LP’s)
CD 1 – GREEN RIVER
CD 2 – BAYOU COUNTRY
CD 3 – WILLY AND THE POOR BOYS

3 x 7” Vinyl International EP’s
7″ 1 – Japan EP
7″ 2 – Mexico EP
7″ 3 – Brazil EP

Oltre a spillette, poster, adesivi, un libro di 60 pagine e altri gadgets.

tom petty kiss my amps vol. 2

Sempre lo stesso giorno usciranno anche due mega box limitati dedicati ai primi due album dei Metallica (ma ne parliamo nella seconda parte del Post, anche perché quella di oggi è venuta lunghissima e forse faticosa da caricare) e il Kiss My Amps Vol. 2 in vinile di Tom Petty And The Heartbreakers, di cui l’amico Marco Verdi vi aveva parlato su questo Blog  http://discoclub.myblog.it/2011/12/23/per-pochi-intimi-ma-comunque-sempre-grande-musica-tom-petty/ e che prenoto fin d’ora per il secondo capitolo.

Alla prossima.

Bruno Conti

Il Ritorno Del Grande “Narratore” Della Tribù Creek! Grant-Lee Phillips – The Narrows

grant-lee phillips the narrows

Grant-Lee Phillips – The Narrows – Yep Rock Records

Come già ricordavo recensendo il precedente Walking In The Green Corn http://discoclub.myblog.it/2012/12/30/un-cantastorie-nativo-americano-grant-lee-phillips-walking-i/  per il sottoscritto è sempre difficile parlare di Grant-Lee Phillips senza ricordare una band come i Grant Lee Buffalo, un gruppo che non fu solo una splendida meteora negli anni ’90, con alcuni dischi eccellenti tra i quali ricordo soprattutto Fuzzy e Mighty Joe Moon. Dopo una traiettoria musicale quasi trentennale (compresi gli inizi con i Shiva Burlesque) e a quattro dall’ultimo suo lavoro in studio, il citatoi Walking In The Green Corn (12), e quindi una più che onesta carriera solista (da recuperare anche un bellissimo album di sole cover come Nineteeneighties (06)), torna con questo nuovo The Narrows registrato negli studi Easy Eye di proprietà di Dan Auerbach (membro dei Black Keys) situati in quel di Nashville, città dove Phillips si è trasferito “armi e bagagli” con la famiglia, dopo una vita passata a Los Angeles. Prodotto dallo stesso Phillips chitarra e voce, e registrato con l’aiuto di Jerry Roe alla batteria, marimba e percussioni, Lex Price (Kd Lang, Shemekia Copeland, Indigo Girls, Allison Moorer) al basso, banjo e bouzouki, Jamie Edwards alle tastiere, Russ Pahl alla pedal steel e il bravo Eric Gorfain al violino, il disco contiene tredici tracce che ricordano anche la sua infanzia, passata tra le praterie dei suoi antenati Creek.

I ricordi di Grant-Lee si aprono sulle vicende della vibrante ed elettrica Tennessee Rain, per poi proseguire con il folk di una toccante Smoke And Sparks, il country agreste della nostalgica Moccasin Creek con il violino di Gorfain in evidenza, passando per il singolo Cry Cry (dedicato alla deportazione forzata dei nativi Indiani), e l’avvolgente melodia di Holy Irons e poi una splendida ballata che rievoca i fasti del periodo d’oro dei Grant Lee Buffalo come Yellow Weeds. Come nei dischi precedenti Phillips dispensa vari generi, tra cui il moderno bluegrass/rockabilly di Loaded Gun, una propensione al rock quasi à la Pearl Jam in Rolling Pin, per poi tornare alle atmosfere acustiche di una sinuosa Taking On Weight In Hot Springs, e ad una ballata figlia o figliastra dei grandi Uncle Tupelo come la splendida Just Another River Town.

I ricordi si avviano alla conclusione prima con la tenue e cadenzata No Mercy In July,  poi con una ballata crepuscolare come San Andreas Fault (con un bel lavoro della chitarra slide), per infine terminare con quello che a Phillips riesce meglio, toccare il cuore, con una grande ballata country-soul chiamata Find My Way (al livello di Fuzzy e Mockingbirds).

The Narrows non è  forse molto dissimile dai precedenti lavori di questo “narratore”, un tipo che nelle sue tre vite artistiche (prima con gli Shiva Burlesque, poi con i Grant Lee Buffalo, e infine, come detto,  con una più che dignitosa e importante carriera solista), ha cavalcato trent’anni di musica certificati da testi importanti, raccontando spesso con la sua calda voce l’altra America, con le storie e le gesta dei nativi Americani e dei disadattati.  Il “californiano” in questa occasione non si è accontentato da fare un disco normale, e, circondato da un manipolo di musicisti all’altezza, sforna probabilmente il suo disco migliore dai tempi dello splendido Mobilize (01), con un suono a tratti minimale, ma abbinato a melodie country, rock e roots, un album da ascoltare tutto ad occhi chiusi, dimostrando ancora una volta di meritare rispetto e ammirazione per la sua musica. Augh!

Tino Montanari

NDT: Nel mese di Aprile Grant-Lee Phillips sarà in tour nel nostro paese per tenere tre concerti, che saranno il 18/04 all’ 1,35 di Cantù, 1l 19/04 al Teatro Della Concordia di San Costanzo, e il 20/04 al Bravo Caffè di Bologna. Ovviamente se potete non mancate.!

Texas? No, Ravenna E Dintorni! The Crazy Bulls Band – Lifestream

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The Crazy Bulls Band – Lifestream – Folk And Roll/ Distr. IRD CD

Chi pensa che il country sia un genere poco considerato in Italia forse non conosce il fitto sottobosco di band che da anni portano avanti il verbo della musica americana per antonomasia, soltanto con le esibizioni dal vivo e magari senza vedere mai il loro lavoro gratificato da pubblicazioni discografiche. Tra questi uno degli acts di punta è certamente la Crazy Bulls Band, un combo di sette elementi proveniente da Ravenna e dintorni e guidato dal chitarrista Giuliano Guerrini: i Tori Pazzi si sono formati nell’Ottobre del 2013 ed in breve tempo sono diventati un gruppo tra i più richiesti, arrivando a partecipare anche a diversi festival country europei (come quello di Tolone, che non sapevo essere il più importante in Francia nel suo genere). Oltre a Guerrini troviamo Stefano Bandini alla chitarra acustica (e fondatore del gruppo insieme a lui), Federico Baldassarri al banjo e steel, Nicola Nieddu al violino e mandolino (molto bravo), Francesco Ricci al basso e Guido Minguzzi alla batteria, mentre la voce solista è femminile (Leda De Waure) ed è anche l’unica non italiana, essendo originaria del Sudafrica.

Lifestream è il loro esordio discografico, un album che ci rivela una band che suona americana al 100% (con un po’ di influenze celtiche portate in dote da Leda, che ha precedenti esperienze in quel campo), un country-rock assolutamente credibile ed anche di buon livello, con tutti i dieci brani scritti da Guerrini in perfetto stile a stelle e strisce: un gruppo che ha ritmo, feeling e passione, e si meriterebbe qualcosa in più del culto al quale pare destinato, dato che il disco è molto meglio di almeno il 50% del materiale che viene prodotto ogni anno a Nashville. L’inizio è sorprendente: Power And Pain è un rockin’ country potente, decisamente chitarristico, con il suono appena stemperato da steel e violino, e Leda che si propone come vocalist grintosa e di personalità. Doing Well è davvero bella, una ballata elettrica dalla melodia di ampio respiro, una sezione ritmica solida ed un bel banjo che ricama in sottofondo, mentre Big Old Wheel è un irresistibile bluegrass dal vago sapore folk irlandese, un refrain travolgente ed un violino scatenato; Run Run Run è invece un country’n’roll tutto da gustare, ritmo al solito sostenuto che rende il brano perfetto da ballare in un saloon texano. Un avvio di tutto rispetto, i CBB, a dispetto della carta d’identità nostrana, dimostrano di fare sul serio.

La lenta e pianistica A Brand New Day conferma che i nostri sono anche in grado di scrivere brani maggiormente strutturati, ma con Back To My Town, un impetuoso rockgrass (si può dire?), la temperatura torna a salire, e resta alta anche con Big Strides, che ha uno stile ancora a metà tra country e Irish. Spaghetti Catalan, a dispetto del titolo idiota, è un western tune intenso ed evocativo, uno dei migliori del CD (e Nieddu si conferma un violinista notevole); l’album termina con White Rose (in duetto con tale Giò De Luigi, ammetto che non so chi sia), un mid-tempo roccato ed asciutto, che se il gruppo fosse americano definiremmo di matrice southern, e con la potente e diretta My Main Attraction, altro scorrevole rockin’ country che chiude il disco nello stesso modo con cui Power And Pain lo aveva aperto.

Cercando in giro, anche in Italia, si può comunque trovare qualcosa di valido, e la Crazy Bulls Band valida lo è di sicuro.

Marco Verdi

Ancora Una Anteprima: Ecco Il “Nuovo” Jeff Healey – Heal My Soul

jeff healey heal my soul

Jeff Healey – Heal My Soul – Mascot/Provogue

Il 25 marzo, fra pochi giorni, Jeff Healey avrebbe compiuto 50 anni: per commemorare l’evento la famiglia di Jeff ha deciso di pubblicare un album “nuovo” di studio, composto da 12 brani mai apparsi su disco e mai eseguiti prima in concerto (così dice il comunicato)! In effetti già nel 2013, cinque anni dopo la sua morte, non per voler essere pignoli, visto che lo avevo recensito io, e avevo fatto delle ricerche, era uscito House On Fire, sottotitolato Demos And Rarities, che raccoglieva materiale inedito registrato tra il 1992 e il 1998, una sorta di live in studio, senza ulteriore lavoro di produzione o sovrincisioni, con due cover aggiunte, per il resto un eccellente album di studio, preso nel miglior periodo di creatività del chitarrista canadese http://discoclub.myblog.it/2013/02/28/altri-inediti-di-jeff-healey-house-on-fire-demos-a/ . Diciamo che la differenza con questo Heal My Soul, che verrà pubblicato proprio il giorno del suo compleanno, parrebbe nel fatto che questo “nuovo” disco, che viene presentato come il primo disco di materiale originale di studio da 15 anni a questa parte, è stato rimasterizzato, completato, restaurato se volete, e alla fine, ascoltandolo, sembra proprio un disco fatto e finito, con un ottimo suono e belle canzoni.

Non è dato sapere quando sia stato registrato esattamente, ma ci viene detto che proviene dal periodo di maggiore creatività di Jeff Healey, quindi azzardiamo un anni ’90 e passiamo alle canzoni. Anzi, prima ai super fans ricordo che sul sito dell’artista si può prenotare una edizione in cofanetto dell’album, finanziato con il solito sistema del crowdfunding, attraverso la Pledge Music, e quindi molto più curato delle precedenti pubblicazioni postume di Healey. Questa edizione speciale contiene un altro CD, dal vivo a Oslo nel 1999, doppio vinile, un 10 pollici con altri 5 brani e memorabilia vari, però costa un bel 215 dollari canadesi, per cui direi di passare alle canzoni contenute nell’edizione normale, dodici in tutto. Si parte con la tiratissima Daze Of The Night, un classico rock-blues del suo repertorio, quasi hendrixiano, ricco dei suoi soli, vibranti e possenti come al solito, con la chitarra che viaggia che è un piacere e la voce ben presente nel mix accuratissimo dell’album. Moodswing, che si apre su un wah-wah acidissimo, ricca di atmosfera e con elementi quasi psichedelici è un altro ottimo brano, mentre Baby Blue è la prima di una serie di belle ballate di stampo acustico che illustrano il lato più romantico dell’artista canadese, senza tralasciare l’eccellente lavoro della solista che in questo pezzo sottolinea con gusto la melodia della canzone, prima di rilasciare un lirico assolo.

I Misunderstood è un altro pezzo rock, un mid-tempo più misurato e dal taglio quasi radiofonico, ma di quelle che trasmettono buona musica, mentre Please, di nuovo con wah-wah a manetta, è forse la più hendrixiana del lotto, ancor di più di Daze Of the Night, con una ritmica poderosa e la solista di Jeff che fa i numeri. Love In Her Eyes è un altro bel pezzo rock, quasi alla All Along The Watchtower, un bel ritornello cantabile e le chitarre, in questo caso anche l’acustica oltre all’elettrica, sempre in bella evidenza, come è regola nei dischi di Healey, se poi le canzone sono buone, come in questo caso, si gusta ancora di più; Temptation è un poderoso blues-rock elettroacustico, più il primo, con un retrogusto quasi alla Rory Gallagher dei tempi che furono, ottimo. Kiss The Ground You Walk On, buona, ma niente di memorabile, però All The Saints recupera subito, un’altra di quelle ballate, in questo caso acustica, alla Angel Eyes, che erano il marchio di fabbrica di Jeff Healey. Put The Shoe On The Other Foot è un funky-blues ad alta densità chitarristica, con Under The Stone, che dopo un’apertura più riflessiva si apre in una sorta di soul-rock ballad cantata molto bene da Healey, ben coadiuvato da un coretto aggiunto probabilmente in post-produzione e con il solito lavoro ficcante e di gran sostanza della solista. A chiudere un brano dal titolo che potrebbe essere profetico It’s The Last Time, a cui ci sentiamo di dover aggiungere un punto di domanda: un’altra bella ballata melodica di buona fattura, che però non aggiunge molto all’insieme dell’album, salvo per il solito eccellente lavoro della chitarra, uno dei punti fermi di questo buon disco e che è quello per cui verrà soprattutto ricordato questo grande musicista canadese.

Bruno Conti

Non Sempre I “Seguiti” Vengono Bene: In Questo Caso Sì, Benissimoì! Artisti Vari Southern History – Produce Dave Cobb

southern family

Various Artists – Southern Family – Low Country Sound/Elektra

Se ne parlava da diversi mesi, ma in questi giorni è finalmente uscito Southern Family, un concept album partorito dalla fervida immaginazione del produttore Dave Cobb, il nuovo Re Mida dei produttori country (ma non solo) di Nashville, dove opera dal RCA Studio A della città del Tennessee, in cui ha ha stabilito l’epicentro delle sue operazioni musicali. Cobb, per i più distratti quello che ha prodotto Chris Stapleton, Anderson East, Corb Lund, Christian Lopez Band, Whiskey Myers, recentemente i Lake Street Dive, e molti altri, e si prepara a pubblicare, ne cito un paio, i nuovi lavori di Holly Williams e Mary Chapin Carpenter, da diverso tempo aveva in mente una sorta di seguito per un album che era stato la sua stella polare sia in ambito produttivo, come in quello musicale, una specie di ossessione. 

white mansions white mansions + legends of jesse james

 

Parliamo del White Mansions da cui tutto parte, un album concepito nel 1978 da Paul Kennerley, un musicista inglese che aveva deciso di scrivere un disco che era una sorta di racconto epico sugli avvenimenti accaduti tra il 1861 e il 1865, durante la Guerra Civile Americana, quando scrivere di questi avvenimenti in ambito musicale era ancora un fatto raro ed anomalo, soprattutto da parte di un inglese. Ma Kennerley ci era riuscito talmente bene da coinvolgere nel progetto il grande produttore Glyn Johns (a proposito sta per tornare, con il nuovo lavoro di Eric Clapton I Still Do, annunciato per il 20 maggio, si riforma la coppia di Slowhand), che a sua volta aveva chiamato, per interpretare i vari personaggi, Jessi Colter e il marito Waylon Jennings, John Dillon Steve Cash degli Ozark Mountain Daredevils, grandissima band country-rock americana, oltre a musicisti come Eric Clapton, Bernie Leadon, Tim Hinkley, Dave Markee, Henry Spinetti, per un disco che era (ed è, perché si trova ancora) un piccolo gioiello in ambito country-rock. Non contenti Glyn Johns Paul Kennerley avrebbero replicato un paio di anni dopo con The Legend Of Jesse James, altro concept sulla vita del famoso fuorilegge americano, questa volta con l’aiuto di Emmylou Harris (che poi sarebbe stata la moglie di Kennerley dal 1985 al 1993), Johnny Cash, Levon Helm, Rodney Crowell Rosanne Cash, Albert Lee Charlie Daniels, altro cast mica male, per usare un eufemismo. Entrambi gli album si trovano ancora in quel doppio CD che vedete effigiato sopra e che per gli appassionati del genere che ancora non lo hanno è quasi imperdibile.

Tornando ai giorni nostri Dave Cobb non immaginava certo che il suo progetto di dare un seguito a queste due saghe avrebbe trovato delle etichette interessate, ma tramite la propria Low Country Sound e con la distribuzione del colosso Elektra/Warner Southern Family è diventato una realtà. In questo caso Cobb ha chiesto ai vari musicisti e cantanti coinvolti di fornire una serie di canzoni che raccontavano storie ambientate nelle loro famiglie del Sud ( vicende di padri, madri, figli, fratelli, sorelle, nonni), anche slegate fra loro ma il con trait d’union di essere brani che raccontavano vicende che avevano avuto una certa importanza nelle vita degli artisti coinvolti. Che sono in gran parte, passati, presenti e futuri clienti di Cobb, ma anche musicisti con i quali avrebbe voluto lavorare. Suonato veramente bene dal giro di musicisti che gravitano abitualmente intorno a Dave (che suona nel disco basso, chitarre, acustiche ed elettriche, nonché percussioni) l’album mi sembra veramente riuscito, dodici brani anche diversi da loro, a seconda delle personalità di chi è stato coinvolto, come sonorità, ma con una qualità medio-alta nell’insieme https://www.youtube.com/watch?v=LjT5EKskTYY .

E vediamo chi c’è: si parte subito benissimo con John Paul White, l’ex Civil Wars (dopo la divisione dalla socia Joy Williams, il cui album dello scorso anno, Venus, a chi scrive era parso piuttosto bruttino), reduce dalle recenti produzioni con Dylan LeBlanc, Lindi Ortega Donnie Fritts, pare particolarmente ispirato, anche come cantante ed autore, nell’iniziale Simple Song, un brano sotto forma di ballata avvolgente, che unisce la passione di White per country-folk e melodie beatlesiane, in un brano dolcissimo e suadente, caratterizzato anche da un delicato lavoro orchestrale. Ancora più bella è la successiva  God Is A Working Man, canzone scritta dal sempre più bravo Jason Isbell e che qualcuno ha proposto di segnalare ai candidati presidenziali americani come brano per la loro campagna elettorale, con un “lavoratore” così che vota per te si presume sia difficile perdere. Tra florilegi di chitarre acustiche, violini (della consorte Amanda Shires), chitarre elettriche, slide e pedal steel come piovesse, il suono è un perfetto country, di quello che dalla parte giusta di Nashville si riesca ancora a creare con grande naturalezza https://www.youtube.com/watch?v=pxPqiHCY21w . Dave Cobb tiene famiglia, ha anche un bravissimo cugino canterino, nella persona di Brent Cobb, che ci regala una deliziosa Down Home, punteggiata da chitarre grintose e bluesy, pianini insinuanti, seconde voci femminili intriganti ed una bella melodia che in una canzone non guasta mai, e allora se il risultato è questo una “raccomandazione” di famiglia ci sta anche.

Molto bella anche Sweet By And By, il primo brano cantato da una voce femminile, una Miranda Lambert formato Pistol Annies, ispirata dal gran contorno strumentale fornito dalla band di musicisti di Cobb, la bella biondona ci regala una delle sue performance vocali più convincenti di sempre, di nuovo con steel guitars, tastiere e una sezione ritmica pimpante sugli scudi, questo è grande country-rock. Come pure quello regalato da una versione fantastica di You Are My Sunshine, un super classico della canzone americana, qui ripreso dalla coppia Morgane Chris Stapleton, con la prima, che in questo brano è la voce solista, mentre il marito si “limita” ad accompagnare: voce country-gospel della signora Stapleton, una struttura blues e le chitarre che ruggiscono come si deve e a ripetizione, grande tensione sonora e sicuramente uno degli highlights del disco. Ma anche Zac Brown torna ai livelli che gli competono con una Grandma’s Garden, ballata mid-tempo country-folk sopraffina, tra James Taylor ed il miglior country-rock della Nitty Gritty o di Loggins & Messina, ma pure delle più belle canzoni di una certa Zac Brown Band https://www.youtube.com/watch?v=q-QytmOpTZw . E non ci si ferma di sicuro quando entra in scena il vocione di Jamey Johnson alle prese con una Mama’s Table che rievoca le cose migliori di Johnny Cash, Waylon Jennings e degli Outlaws tutti, bellissima pure questa https://www.youtube.com/watch?v=LwuPPHdFWok .

E che dire di Learning di Anderson East? Mamma mia, che bella! Il ventottenne di Athens, Alabama, con, come avrebbe detto Paolo Ruffini a Sofia Loren, quella gran topa della nuova compagna Miranda Lambert come ispirazione e il babbo come “insegnante”, che gli faceva sentire quella soul music che con il trascorrere del tempo è diventata sempre meno country e più country got soul, disco dopo disco, e ancora got soul, e got soul, proseguire ad libitum. Tra fiati, chitarre e organetti impazziti questa è vera “southern music”. E parlando di famiglie io sono convinto che la più brava della famiglia Wiiliams, dopo il capostipite Hank, sia la “nipotina” Holly, che ancora una volta ce lo dimostra con una deliziosa Settle Down che ha il piglio sbarazzino della Janis Joplin country di Pearl, un breve gioiellino https://www.youtube.com/watch?v=vH9ieUuAxkM . Un’altra che canta benissimo, anche se in pochi la conoscono, è la bravissima Brandy Clark, qui alle prese con una emozionante I Cried, dove tra falsetti spericolati, la cantante ci dà una sorta di variante femminile alle splendide storie malinconiche e strappalacrime in cui era maestro Roy Orbison, una vera meraviglia sonora. Credo che il nonno da lassù possa essere veramente contento di questo tributo postumo da parte di sua nipote https://www.youtube.com/watch?v=olu343r5rwI . Anche Shooter Jennings con Can You Come Over si dimostra in gran forma, un brano degno di tanto babbo, tra country, echi dylaniani, derive rock & soul alla Delaney & Bonnie, altra canzone che sembra esplodere dalle casse dei nostri impianti con una grinta ed una freschezza invidiabili https://www.youtube.com/watch?v=U9atbs9-SxQ . E a conclusione del tutto, quello che dovrebbe essere il fratello meno bravo, Rich Robinson, ci regala un’altra piccola perla di musica sudista con The Way Home, la voce forse non sarà al livello di quella di Chris, ma con l’aiuto di un coro gospel, una chitarra elettrica, e qualche battito di mani ci dimostra come fare buona musica.

E in questo Southern Family ce n’è veramente tanta.

Bruno Conti