Ancora Una Anteprima: Ecco Il “Nuovo” Jeff Healey – Heal My Soul

jeff healey heal my soul

Jeff Healey – Heal My Soul – Mascot/Provogue

Il 25 marzo, fra pochi giorni, Jeff Healey avrebbe compiuto 50 anni: per commemorare l’evento la famiglia di Jeff ha deciso di pubblicare un album “nuovo” di studio, composto da 12 brani mai apparsi su disco e mai eseguiti prima in concerto (così dice il comunicato)! In effetti già nel 2013, cinque anni dopo la sua morte, non per voler essere pignoli, visto che lo avevo recensito io, e avevo fatto delle ricerche, era uscito House On Fire, sottotitolato Demos And Rarities, che raccoglieva materiale inedito registrato tra il 1992 e il 1998, una sorta di live in studio, senza ulteriore lavoro di produzione o sovrincisioni, con due cover aggiunte, per il resto un eccellente album di studio, preso nel miglior periodo di creatività del chitarrista canadese http://discoclub.myblog.it/2013/02/28/altri-inediti-di-jeff-healey-house-on-fire-demos-a/ . Diciamo che la differenza con questo Heal My Soul, che verrà pubblicato proprio il giorno del suo compleanno, parrebbe nel fatto che questo “nuovo” disco, che viene presentato come il primo disco di materiale originale di studio da 15 anni a questa parte, è stato rimasterizzato, completato, restaurato se volete, e alla fine, ascoltandolo, sembra proprio un disco fatto e finito, con un ottimo suono e belle canzoni.

Non è dato sapere quando sia stato registrato esattamente, ma ci viene detto che proviene dal periodo di maggiore creatività di Jeff Healey, quindi azzardiamo un anni ’90 e passiamo alle canzoni. Anzi, prima ai super fans ricordo che sul sito dell’artista si può prenotare una edizione in cofanetto dell’album, finanziato con il solito sistema del crowdfunding, attraverso la Pledge Music, e quindi molto più curato delle precedenti pubblicazioni postume di Healey. Questa edizione speciale contiene un altro CD, dal vivo a Oslo nel 1999, doppio vinile, un 10 pollici con altri 5 brani e memorabilia vari, però costa un bel 215 dollari canadesi, per cui direi di passare alle canzoni contenute nell’edizione normale, dodici in tutto. Si parte con la tiratissima Daze Of The Night, un classico rock-blues del suo repertorio, quasi hendrixiano, ricco dei suoi soli, vibranti e possenti come al solito, con la chitarra che viaggia che è un piacere e la voce ben presente nel mix accuratissimo dell’album. Moodswing, che si apre su un wah-wah acidissimo, ricca di atmosfera e con elementi quasi psichedelici è un altro ottimo brano, mentre Baby Blue è la prima di una serie di belle ballate di stampo acustico che illustrano il lato più romantico dell’artista canadese, senza tralasciare l’eccellente lavoro della solista che in questo pezzo sottolinea con gusto la melodia della canzone, prima di rilasciare un lirico assolo.

I Misunderstood è un altro pezzo rock, un mid-tempo più misurato e dal taglio quasi radiofonico, ma di quelle che trasmettono buona musica, mentre Please, di nuovo con wah-wah a manetta, è forse la più hendrixiana del lotto, ancor di più di Daze Of the Night, con una ritmica poderosa e la solista di Jeff che fa i numeri. Love In Her Eyes è un altro bel pezzo rock, quasi alla All Along The Watchtower, un bel ritornello cantabile e le chitarre, in questo caso anche l’acustica oltre all’elettrica, sempre in bella evidenza, come è regola nei dischi di Healey, se poi le canzone sono buone, come in questo caso, si gusta ancora di più; Temptation è un poderoso blues-rock elettroacustico, più il primo, con un retrogusto quasi alla Rory Gallagher dei tempi che furono, ottimo. Kiss The Ground You Walk On, buona, ma niente di memorabile, però All The Saints recupera subito, un’altra di quelle ballate, in questo caso acustica, alla Angel Eyes, che erano il marchio di fabbrica di Jeff Healey. Put The Shoe On The Other Foot è un funky-blues ad alta densità chitarristica, con Under The Stone, che dopo un’apertura più riflessiva si apre in una sorta di soul-rock ballad cantata molto bene da Healey, ben coadiuvato da un coretto aggiunto probabilmente in post-produzione e con il solito lavoro ficcante e di gran sostanza della solista. A chiudere un brano dal titolo che potrebbe essere profetico It’s The Last Time, a cui ci sentiamo di dover aggiungere un punto di domanda: un’altra bella ballata melodica di buona fattura, che però non aggiunge molto all’insieme dell’album, salvo per il solito eccellente lavoro della chitarra, uno dei punti fermi di questo buon disco e che è quello per cui verrà soprattutto ricordato questo grande musicista canadese.

Bruno Conti

Ancora Una Anteprima: Ecco Il “Nuovo” Jeff Healey – Heal My Soulultima modifica: 2016-03-22T09:30:09+01:00da bruno_conti
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