E Dopo Il Piccolo Questa Volta Tocca Al “Grande Walter”! Various Artists – Blues For Big Walter

blues for big walter

Various Artists – Blues For Big Walter – Eller Soul Records

Dopo il tributo al “piccolo Walter” Remembering Little Walter, dedicato dalla Blind Pig nel 2013 a questo fenomenale armonicista http://discoclub.myblog.it/2013/05/18/e-dopo-i-chitarristi-una-pioggia-di-armonicisti-remembering/ , era quasi inevitabile che prima o poi ne giungesse uno anche per il Walter più grande (non nella accezione della Litizzetto), in tutti i sensi, quel Big Walter Horton che, non uno che passa per caso per strada o il vostro umile recensore, ma il “signor” Willie Dixon ha definito “il migliore che abbia ma sentito”. Forse meno celebrato di Little Walter, anche perché la sua discografia come solista è veramente, scarna, mi pare cinque o sei dischi in tutto, di cui nessuno è rimasto negli annali della storia del disco, anche se l’Alligator del 1972 con Carey Bell e lo Stony Plain del 1974 sono degni di nota, la carriera del grande armonicista, nato sul Mississippi e morto a Chicago, è stata soprattutto quella di un grande, anzi grandissimo, gregario, in pista dagli anni ’30, ma arrivato alla consacrazione quando sostituì nel 1952 Junior Wells nella band di Muddy Waters, e poi suonando con chi lo richiedeva (anche con Martin Stone dei Savoy Brown, con i Fleetwood Mac e Johnny Winter), sia in studio che dal vivo, con l’ultima registrazione effettuata nel 1980, un anno prima della morte.

Questo tributo, curato e  prodotto da Ronnie Owens, è strutturato in modo diverso rispetto a quello a Little Walter: in quel disco Mark Hummel aveva radunato un certo numero di armonicisti per partecipare ad una session in cui tutti suonavano insieme, magari alternandosi alla guida, mentre per questo Blues For Big Walter l’approccio è diverso. Diciamo che il nucleo dell’album è stato registrato in una seduta unica il 18 gennaio del 2016 al Montrose Studio di Richmond, Virginia, con varie sezioni ritmiche, chitarristi, pianisti e, ovviamente, armonicisti, che si alternano nei vari brani, ma ci sono anche alcuni pezzi registrati in altre locations, e alcune registrazioni provengono dal passato. Ma veniamo al dettaglio: diciamo che in questo caso non si è voluto calcare la mano sui classici (qualcuno c’è pero), privilegiando anche brani meno conosciuti; per esempio l’iniziale Someday era uno dei brani che Big Walter suonava con Koko Taylor, e per riproporla abbiamo uno dei migliori armonicisti di oggi, Kim Wilson, che si accompagna al giovane chitarrista Big Jon Atkinson, che è anche la voce solista della canzone, un classico Chicago Blues di quelli duri e puri. She Loves Another Woman, viceversa viene dagli archivi di Bob Corritore, si tratta di una registrazione dell’ottobre del 1992 con il grande Jimmy Rogers alla chitarra e alla voce, ancora ruspante e in gran forma, mentre Worried Life (Blues) era uno dei classici che Horton suonava con Johnny Shines, qui ripresa da Mark Wenner dei Nighthawks, altro grande virtuoso dello strumento, ma chi non lo è in questo disco?

Per esempio Steve Guyger non è un nome celeberrimo, ma la sua prestazione in If It Ain’t Me, registrata in Finlandia (!) è da manuale. In un disco come questo non poteva mancare Mark Hummel, un altro dei grandi contemporanei dello strumento, la sua Hard Headed Woman è calda e vibrante come poche, sia la voce che l’armonica sprizzano blues a denominazione di origine controllata, mentre ammetto che Kurt Crandall, registrato in Olanda con musicisti locali, mi era del tutto sconosciuto, ma la sua versione di Great Shakes è ottima, con un suono dell’armonica arioso e potente. Bravo anche Ronnie Owens (in arte Li’l Ronnie Owens) l’ideatore del tributo, alle prese con una lenta e cadenzata We’re Gonna Move To Kansas City e fantastico il contributo di Sugar Ray Norcia & The Bluetones, con Mike Welch alla chitarra, con un Sugar Ray Medley di oltre 18 minuti, dove Norcia (soprattutto), Welch e il pianista Anthony Geraci suonano il blues alla grandissima, tra soli, ritmo e sudore, come le dodici battute classiche richiedono, il tutto registrato in quel di Quincy, Massachusetts, non una delle culle del blues, ma se suonano così chi se ne frega.

Anche Andrew Alli, alle prese con Evening Shuffle, mai sentito ma bravo; di nuovo Mark Hummel impegnato in Easy uno strumentale con Sue Foley, che dal fruscio iniziale sembra provenire da qualche vecchio vinile (ma è una impressione, è inciso benissimo, come tutto il CD) e poi Walking By Myself ancora con Mark Wenner e l’intenso Little Boy Blues, uno dei rari slow blues con Steve Guyger. Ma tutti i brani sono buoni, anche le ulteriori proposte di Owens ed Alli, oltre all’altra chicca di Corritore, questa volta con Robert Lockwood Jr. in Rambling On My Mind. Veramente un bel disco di armonica blues.

Bruno Conti

E Dopo Il Piccolo Questa Volta Tocca Al “Grande Walter”! Various Artists – Blues For Big Walterultima modifica: 2016-06-07T00:05:59+02:00da bruno_conti
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