Sempre La Solita Zuppa? Sì, Ma E’ Un Ottimo E Saporito Gumbo! Tony Joe White – Rain Crow

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Tony Joe White – Rain Crow – Yep Roc CD

Credo che Tony Joe White, musicista di lungo corso originario della Louisiana, nella sua carriera abbia guadagnato di più con le versioni dei suoi brani fatte da altri che con i suoi dischi. In particolare citerei Polk Salad Annie, uno dei maggiori successi dell’ultimo periodo di Elvis Presley (ed anche nella versione di White unico suo brano da top ten), ma anche Rainy Night In Georgia, hit del soulman Brook Benton  (incisa, tra gli altri, anche da Ray Charles, Otis Rush, Boz Scaggs e Johnny Rivers) e, nel 1989, Steamy Windows nella versione di Tina Turner. Comunque White da solista non ha mai conosciuto il successo vero, nonostante una discografia che parte dal 1969 e che ha conosciuto qualche battuta d’arresto solo negli anni ottanta, pur avendo inventato un sottogenere, lo swamp rock, ed avendo influenzato diversi colleghi, tra cui sicuramente Mark Knopfler e J.J. Cale (che a sua volta ha ispirato l’ex leader dei Dire Straits). Però White ha sempre fatto la sua musica, fregandosene delle mode, e pertanto è sempre stato fuori dal giro che conta, pur essendo portato in palmo di mano da musicisti e critici: il classico artista di culto, ed anche un musicista “rassicurante” per i suoi fans, in quanto da lui si sa sempre cosa aspettarsi (mentre i detrattori potrebbero asserire che fa dischi tutti uguali).

La sua musica infatti è una miscela molto annerita di rock e blues, influenzata dai bayou della Louisiana e con un suono della chitarra molto particolare, un laidback decisamente paludoso, ed un cantato che va di conseguenza: Tony Joe non è mai stato un grande vocalist, ma il suo timbro cupo è perfetto per il suo tipo di sound. Un sound che è poi lo stesso reso popolare dai Creedence Clearwater Revival, anche se John Fogerty non è un vero born on the bayou, essendo originario della California. Neppure in anni recenti White ha mai mollato il colpo, ma anzi ha realizzato alcuni dei suoi dischi più belli, come The Heroines del 2004, pieno di duetti al femminile con Emmylou Harris, Shelby Lynne, Lucinda Williams e Jessi Colter, ed Uncovered del 2006, con grandi ospiti come Knopfler, Cale, Eric Clapton e Waylon Jennings. A tre anni di distanza dal discreto Hoodoo, ora White pubblica Rain Crow, un CD con nove canzoni nuove di zecca (due delle quali scritte con la moglie Leann White ed una con l’attore/musicista Billy Bob Thornton) che posso tranquillamente collocare tra i suoi più riusciti, almeno in anni recenti. Certo, non c’è nulla di nuovo, Tony fa esattamente il tipo di musica che ci si può aspettare da lui, ma è in ottima forma, le canzoni sono valide, i musicisti pure (a parte Tony sono solo in tre: Steve Forrest al basso e Bryan Owings alla batteria forniscono una sezione ritmica coi fiocchi, e Tyson Rogers colora il tutto con il suo organo hammond) e la produzione, a cura di Jody White (figlio di Tony) è molto diretta e con gli strumenti ben separati tra loro.

E poi, naturalmente, c’è White con la sua tipica chitarra swamp. Hoochie Woman apre il CD con un ritmo sostenuto, un basso molto pronunciato, e subito Tony con i suoi tipici fraseggi e la sua voce profonda, e l’organo sullo sfondo a riempire gli spazi. The Bad Wind è più scura, l’atmosfera è quasi minacciosa, la chitarra si staglia sopra una ritmica volutamente soffusa, ed il brano assume toni cupi e foschi, un classico blues delle paludi. Con la title track rimaniamo in territori swamp (ma con Tony sono quasi cinquant’anni che siamo in quei territori), brano cadenzato ed annerito, con il nostro che canta, parla, soffia nell’armonica e rilascia brevi assoli “fogertyiani” (oppure è John che li fa “tonyjoewhitiani”?). The Opening Of The Box è uno swamp-blues pressante, Tony usa anche il pedale wah-wah, ma la sua vocalità “pigra” ci riporta sulla terra: come canzone forse non è niente di che, ma il modo sporco con cui è suonata le fa guadagnare punti. Right Back In The Fire ha un ritmo intrigante ed una linea melodica insolita per il nostro, che canta anche in maniera rigorosa, con deliziosi spunti chitarristici ed un ottimo organo alle spalle: se la sente Knopfler gli piace di sicuro https://www.youtube.com/watch?v=ptR-UDs5O6Y . Se a The Middle Of Nowhere sostituiamo la voce di Fogerty a quella di White avremo un brano Creedence al 100% https://www.youtube.com/watch?v=zoOh_VTMD6U , anche se qui l’indice di “fangosità” è decisamente più alto; Conjure Child è quasi attendista, ma il suono cupo si insinua piano piano, grazie anche alla voce quasi narrante di Tony, ed alla fine il brano coinvolge appieno. Il CD si chiude con la fluida e scorrevole Where Do They Go (non ho detto solare, queste sono tutte canzoni da luna piena, ecco, Full Moon Songs potrebbe essere un bel titolo per un suo futuro album, devo fare in modo di segnalarglielo) e con Tell Me A Swamp Story, un titolo che dice tutto https://www.youtube.com/watch?v=QbXJTpNMj8U . Un altro bel disco per Tony Joe White: se vi piace il genere, non resterete delusi.

Marco Verdi

Sempre La Solita Zuppa? Sì, Ma E’ Un Ottimo E Saporito Gumbo! Tony Joe White – Rain Crowultima modifica: 2016-07-05T00:05:16+02:00da bruno_conti
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