Leonard Cohen – You Want It Darker – Sony Music – 21/10/2016
Poeta, romanziere, cantautore, Leonard Cohen alla veneranda età di 82 anni prosegue il suo recente percorso musicale, iniziato con Old Ideas (12), proseguito con Popular Problems (14) http://discoclub.myblog.it/2014/09/19/padre-figlio-parte-leonard-cohen-popular-problems/ , e ora con questo nuovo lavoro You Want It Darker, il 14° della sua carriera, con il consueto stile omogeneo per tutto il disco, negli ultimi tempi ormai quasi più prossimo alla recitazione che al canto, e lascia ancora una volta al coro (Congregation Shaar Hashomayin Synagogue Choir la sinagoga di Montreal, quella della sua gioventù), il compito di dare la più consona sembianza melodica alle canzoni. Ad accompagnarlo in questo nuova fatica troviamo il fidato polistrumentista Patrick Leonard alle tastiere, piano, organo B3, pedale basso, Rob Humphreys alla batteria, Neil Larsen anche lui all’organo B3, Sean Hurley al basso, Bill Bottrell alla pedal-steel e alla chitarra elettrica, Michael Chaves, tastiere aggiunte e programmazione e Adam Cohen (figlio di Leonard, anche co-produttore del disco con Pat Leonard) alle chitarre.
Anche (come i precedenti album) parrebbe una sorta di testamento spirituale (Cohen si rende conto della sua età, e teme che ogni nuovo disco sia l’ultimo), e l’iniziale title track ne è la testimonianza, si apre con dei cori, poi entra la splendida voce profonda di Leonard che viene accompagnata sul finire dal tenore Gideon Y Zelermyer, che canta dei versi in “ebraico”, brano a cui fa seguito una dolcissima e pianistica Treaty (ideale proseguimento di Show Me The Place che era in Old Ideas), mentre On The Level (scritta con l’abituale collaboratrice Sharon Robinson) rompe la consuetudine musicale con un suono più ricco, dove l’organo, il pianoforte e le voci femminili “gospel” valorizzano la canzone, per poi passare ad una splendida Leaving The Table in cui le note di una chitarra accompagnano il canto soffuso di Cohen; ci scaldiamo poi al calore di una intensa If I Didn’t Have Your Love. I ricami di un bouzouki e di un violino “tzigano” sono posti in apertura di Traveling Light con di nuovo i cori in evidenza e la voce della cantautrice greca Athena Andreadis a riannodare i legami con l’amata Grecia, mentre la recitativa It Seemed The Better Way con ancora un violino “struggente” in sottofondo, è quasi sussurrata, per poi aprirsi alle atmosfere più classiche, quasi “arabeggianti” di una intrigante Steer Your Way, dove alle armonie vocali appaiono Alison Krauss e Dana Glover (già presente negli ultimi album di Cohen), e chiudere in modo meraviglioso con una ripresa strumentale per quartetto d’archi di Treaty, perfetta per i titoli di coda in un ipotetico film sulla sua vita, ma recentemente ha detto di averci ripensato e che vorrebbe vivere fino a 120 anni, auguri!
In più di sessant’anni di sconfinamenti tra letteratura, poesia e canzone, Leonard Cohen in tutto questo lasso di tempo ci ha regalato splendide pagine di vita vissuta, tra turbamenti religiosi e malinconie esistenziali, tutte tematiche che si riscontrano anche in questo You Want It Darker, un lavoro intimo, frutto di un processo creativo e sincero, composto da nove piccole “perle” che colpiscono ancora una volta l’ascoltatore per il tono soffuso e romantico, con ballate d’amore in cui il dolore, la solitudine e la paura della morte sono ammesse senza vergogna, costruite musicalmente su raffinati arrangiamenti in cui il pianoforte, il violino, le tastiere e poco altro, sono i soli strumenti (con i cori) ad accompagnarlo e lo fanno in maniera discreta ma spesso decisiva.
Alla fine di luglio è morta (di leucemia) Marianne Ihlen, musa e amante di Cohen (ricordata con una commovente lettera) che ha ispirato le famose So Long Marianne e Bird On A Wire, e questo fatto, oltre a tutti i personaggi scomparsi in questo funesto anno, lo porta ad essere ragionevolmente consapevole della sua età anagrafica. E ci porta però a dire: lunga vita Mr. Cohen!
*NDT. E non a caso, per tutti gli estimatori del “maestro”, sembra che il collaboratore di lunga data Pat Leonard abbia rivelato che il cantautore sia già al lavoro per il prossimo album (pare un lavoro orchestrale)!
Il disco esce domani.
Tino Montanari