Il Recupero Di Un “Raro” Ma Bellissimo Disco Dal Vivo Dal Passato. Richard Thompson – Across A Crowded Room Live At Barrymore’s 1985

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Richard Thompson – Across A Crowded Room Live At Barrymore’s 1985 – 2 CD Real Gone Music

Chi frequenta questo sito abitualmente sa della predilezione del sottoscritto (ma anche di Marco Verdi, l’altro collaboratore abituale del Blog) per Richard Thompson, che personalmente considero uno dei dieci musicisti più influenti nella storia del rock, e non solo tra quelli viventi, per cui vi risparmio sviolinate sulla sua bravura e neppure vi indico link relativi a sue opere precedenti, visto che all’interno dell’archivio ne trovate moltissime, al limite usate la funzione ricerca e scrivete Richard Thompson e trovate tutti gli articoli che gli sono stati dedicati nei dieci anni di vita di questo Blog (arrivano all’inizio di novembre, e ci avviciniamo anche ai 4000 Post pubblicati). Fatta un po’ di auto promozione veniamo a questo Across A Crowded Room Live At Barrymore’s 1985. Perché “raro” come dice il titolo? Perché incredibilmente questo splendido concerto, registrato quasi 35 anni fa, ai tempi uscì solo in formato VHS e Beta, oppure in Laserdisc, tutti formati obsoleti e non più in commercio da molto tempo, e prima d’ora non era mai stato pubblicato in versione CD audio (magari si poteva fare anche un bel DVD o Blu-ray, ma forse sarebbe stato troppo). Si tratta della registrazione di un concerto completo tenuto in un locale di Ottawa, in Canada, il 10 aprile 1985, e rispetto alla versione da 18 pezzi più completa del laserdisc, sono stati aggiunti ulteriori due brani non pubblicati all’epoca per rendere integrale l’esibizione. In quell’anno, proprio ad aprile, Richard Thompson aveva pubblicato un nuovo album Across A Crowded Room, al solito eccellente, benché non tra i suoi migliori in assoluto, registrato con l’aiuto dei Fairport Convention, all’epoca non attivi, Simon Nicol Dave Mattacks, mentre al basso c’era Bruce Lynch, più qualche ospite tra cui spiccavano Clive Gregson Christine Collister.

Proprio con questi due (di cui vi consiglio caldamente di cercare qualcuno dei bellissimi album registrati in coppia negli anni successivi, oppure il best uscito in CD nel 2007) e con l’aggiunta di Gerry Conway alla batteria e Rory McFarlane al basso, formarono una delle migliori, secondo molti la migliore, band in assoluto che ha accompagnato Thompson nel corso delle sue tournée: anche il repertorio è notevole e lo vediamo tra un attimo. Il suono, che era già eccellente, è stato ulteriormente migliorato dalla produzione di Bill Levenson (all’opera lo scorso anno sempre per la Real Gone sul doppio CD di Roy Buchanan Live At Town Hall) uno dei massimi specialisti mondiali nell’arte della ristampa, a cui dobbiamo le ripubblicazioni di molti capolavori di Allman Brothers, Cream, Eric Clapton, eccetera, restaurati a regola d’arte: anche se, per onestà, qualcuno dissente dicendo che il suono risulta a tratti cavernoso, in quanto la band, di soli 4 elementi più Richard, era dislocata su un palco enorme, ma a me non pare, forse a tratti nell’uso delle voci, per resto il suono mi pare limpido ed impetuoso, come certifica immediatamente la vorticosa Fire In The Engine Room, uno dei brani estratti dall’album di studio dell’epoca con la chitarra di Thompson che inizia subito a sventagliare note nel suo stile unico ed inimitabile. Anche She Twists The Knife Again, nuovamente dallo stesso album, e con il testo ancora incentrato sulla recente e dolorosa separazione dalla moglie Linda, è un ottimo esempio dello stile più rock e variegato del musicista inglese, con la chitarra sempre in evidenza. Shoot Out The Lights è proprio uno dei capolavori del sodalizio artistico di Richard & Linda Thompson, uno dei brani tratti dal disco del 1982, e tra quelli in cui si inizia ad apprezzare brevemente la bellissima voce della Collister, che fa le veci al controcanto di Linda, mentre la solista è acida e cattiva. Dal nuovo album arriva anche You Don’t Say, un brano cantato a due/tre voci che ricorda vagamente il suono dei Police più raffinati dell’epoca, ma sempre con la chitarra arpeggiata splendidamente in azione.

Warm Love Gold, uno dei due brani aggiunti, è lo spazio solista dedicato a Christine Collister, una canzone scritta da Peter Filleul dove si apprezza la voce profonda, espressiva e risonante di questa purtroppo sottovalutata grande interprete della musica inglese, mentre Thompson lavora di fino tra toni e timbriche inusuali con la sua solista in questo brano che supera gli otto minuti. Pure Wall Of Death arriva da Shoot Out The Lights, un brano gioioso nonostante il titolo, con le chitarre tintinnanti che molti indicano tra le influenze di gruppi dell’epoca come i R.E.M, bellissima versione; How I Wanted To, viene da Hand Of Kindness, il primo disco solista del 1983, una ballata lenta e malinconica di grande fascino, con le armonie vocali di Gregson e Collister che la abbelliscono, e un assolo, manco a dirlo, delizioso di Richard, mentre Little Blue Number viene sempre dal disco appena pubblicato, uno dei pezzi più rock e tirati del concerto, con la band nuovamente in grande spolvero, e ancora da quell’album uno dei brani più belli e dolenti, l’amara ma splendida When The Spell Is Broken, con un arrangiamento intricato e complesso che ne evidenzia il fascino, e un altro breve assolo da urlo. Altro brano dal disco del 1982 è la tetra e pessimistica Did She Jump Or Was She Pushed, canzone comunque affascinante grazie alle sua atmosfere sospese, alle armonie vocali sopraffine e con un finale in crescendo, e in conclusione del primo CD troviamo The Wrong Heartbeat, un brano rock mosso tratto da Hand Of Kindness, a cui fa seguito l’introduzione della band.

Il secondo CD si apre con Summer Rain, la canzone solista di Clive Gregson (che ricordiamo anche come leader degli Any Trouble), una ballata dalla bella melodia, sottolineata dal finissimo lavoro della chitarra di Thompson, che poi si riprende la scena con una superba versione di For Shame Of Doing Wrong, un’altra canzone estratta dal suo sodalizio con la moglie Linda e sempre da quel passato glorioso arriva una sontuosa I Want To See The Bright Lights Tonight, entrambe graziate dall’eccellente lavoro dei contrappunti vocali della coppia Collister e Gregson che stimolano Richard a dare il meglio di sé, anche con una serie di assoli superbi, soprattutto quello in Shame Of Doing Wrong.da ascoltare per credere, difficile fare meglio. Nearly In Love sarebbe uscita solo l’anno dopo su Daring Adventures, ma è già una bella canzone perfettamente formata, con Love Is A Faithless Country, altro brano incentrato sulla sua difficile separazione con Linda, in una versione avvincente e superba, quasi rabbiosa nel tempestoso lavoro della chitarra solista (a questo punto mi sa che devo rivalutare il disco di studio, non me lo ricordavo così bello, dovrò risentirlo meglio, visto che anche questa canzone viene dall’album del 1985). Come pure la incalzante I Am Doing To Drag My Feet No More, ancora spettacolare, ma forse dipende dalla qualità complessiva esibita in questo concerto, che si sublima ulteriormente in una versione travolgente di Tear Stained Letter, con una lunghissima parte strumentale ai limiti del paranormale con Thompson che fa veramente il bello e il cattivo tempo alla solista. I due bis finali sono Withered And Died, altra ballata epocale del 1974, eseguita solo per voce e chitarra elettrica, e il quasi R&R puro di una potentissima cover di Skull And Bones che trasuda una ferocia sonora fantastica e che chiude in gloria un concerto eccezionale. Non aggiungo altro.

Bruno Conti

Il Recupero Di Un “Raro” Ma Bellissimo Disco Dal Vivo Dal Passato. Richard Thompson – Across A Crowded Room Live At Barrymore’s 1985ultima modifica: 2019-08-21T12:35:37+02:00da bruno_conti
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