La Band Texana Non Lascia Ma Raddoppia, E Pubblica Uno Dei Loro Migliori Album In Assoluto. Reckless Kelly – American Jackpot/American Girls

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Reckless Kelly – American Jackpot/American Girls – No Big Deal/Thirty Tigers 2 CD/Download

Anche il nuovo album (anzi, i nuovi album, visto che sono due) dei Reckless Kelly, è uscito prima per il download, e poi “dovrebbe” essere disponibile in doppio CD dal 24 luglio (ma più probabile il 31/7 o il 7 agosto, non è chiaro): annunciato all’inizio come un disco singolo, poi si è allargato man mano fino a raccogliere 20 brani , distribuiti su 2 CD, ed esce a quattro anni dal precedente Sunset Motel https://discoclub.myblog.it/2016/09/29/reckless-kelly-sai-cosa-ascolti-il-nuovo-album-sunset-motel/ , ed è il primo in cui non appare più il vecchio chitarrista David Abeyta, sostituito da Ryan Engleman, mentre la leadership è sempre saldamente nelle mani dei fratelli Braun, Will e Cody (come certo saprete ci sono altri due fratelli Micky & Gary Braun, alla guida degli ottimi Micky & Motorcars). Tutta la famiglia è nativa dell’Idaho, ma si sono trasferiti in quel di Austin, Texas, ormai dal lontano 1996, e sono tra i fondatori di quel movimento che è stato definito “Red Dirt Sound” che ingloba country(rock) texano, roots rock e americana, un suono ruspante che miscela sia il suono classico che derive più “moderne”.

Quando esce un doppio album si dibatte da sempre sul fatto se non sia meglio sfrondare qualche elemento, “venti pezzi sono troppi, sì il disco è bello, ma vuoi mettere se ci fosse stata qualche canzone in meno” e si cita spesso come esempio più famoso il White Album dei Beatles (qualcuno ha detto Ob-La-Di Ob-La-Da e Revolution 9, i due lati opposti della medaglia?), anche se poi con l’avvento del CD si è scoperto che molti di questi dischi ci stavano comodamente negli 80 minuti delle edizioni digitali e il loro fascino è spesso proprio anche nella lunghezza. Io sono da sempre favorevole ai doppi o comunque agli album lunghi: meglio che ci sia qualche canzone magari “superflua”, la ascolti una o due volte poi se non ti piace usi la funzione “skip”, e ti concentri sulle migliori, che comunque, anche nei dischi più riusciti, difficilmente superano le sei o sette, quando va bene: ma lasciamo stare perché stiamo disquisendo sul sesso degli angeli o di questioni di lana caprina. Quindi concentriamoci su American Jackpot/American Girls: si diceva 20 brani, 10 canzoni per ogni CD, che poi potrebbero essere interscambiabili nei due album, anche se in teoria American Jackpot dovrebbe essere quello più “impegnato”, su tematiche diverse, anche sociali e American Girls, più leggero e disimpegnato, su tematiche personali ed amorose.

Ripeto, o forse non l’ho ancora detto, a me il disco piace parecchio, e anche la critica, americana e non, recensendo la versione per il download ne ha parlato prevalentemente in termini più che positivi, mentre altri, pochi per la verità, hanno posto appunto dei distinguo per la presunta eccessiva lunghezza. Se il gruppo vi piace fregatevene e godetevi il disco che ha parecchi brani da gustare veramente con piacere, le cito alla rinfusa, visto che ci sono parecchie canzoni veramente belle. A partire dal commosso omaggio a Tom Petty nella splendida Tom Was A Friend Of Mine, usando potenti parole come “then silence filled the air like there would never be another sound again” e le onnipresenti delicate armonie vocali e le chitarre tintinnanti dei fratelli Braun, con il violino struggente di Cody in evidenza; 42 racconta la storia di una delle grandi icone del baseball americano Jackie Robinson, in una country-folk ballad intima e raccolta di grande fascino cantata a due voci dai fratelli, mentre l’armonica di Cody ne sottolinea l’atmosfera malinconica, ma c’è anche il R&R sudista, chitarristico e sfrenato della vibrante Mona https://www.youtube.com/watch?v=3hKLOcZ_ivc , l’iniziale introspettiva, almeno nei testi, ma sontuosa nell’approccio musicale, North American Jackpot sulla storia dell’immigrazione verso gli Stati Uniti dalla Mayflower ai giorni nostri.

Come pure l’affettuosa Grandpa Was a Jack of All Trades, storia di un vecchio patriarca sopravvissuto a Pearl Harbor che aiuta i suoi vicini in difficoltà, narrata in una ballatona country dove violini, chitarre e steel guitars convivono a tempo di valzer, senza dimenticare l’avvolgente ballata pianistica, con uso di archi, Goodbye Colorado, ispirata dalle parole della poetessa Emma Lazarus, scolpite alla base della Statua della Libertà. C’è pure l’afflato springsteeniano nel blue collar rock delle deliziose Miss Marissa e Give Up On Love, il Tex-Mex divertito Lost Inside The Groove, dove l’organetto di Shawn Sahm rievoca le divertenti cavalcate del babbo Doug Sahm https://www.youtube.com/watch?v=76Cx7bFBfpE , e ancora il bel duetto con la splendida voce di Suzy Bogguss nel country&western cadenzato di Anyplace That’s Wild, dove “chitarroni” twangy, violini e armoniche, pedal steel e aspre chitarre elettriche convivono in questa rievocazione del vecchio West https://www.youtube.com/watch?v=-aDawb7N2Ho . A questo punto vi ricordo che nel disco, in alcuni brani, come ospiti alle chitarre, troviamo anche Gary Clark Jr. e Charlie Sexton.

Ne ho ricordati già dieci (e quindi senza meno non sarebbero pochi), ma ci sono almeno 4 o 5 altri brani di pregio in un disco che a mio modesto parere è sicuramente tra i migliori in ambito roots/Americana di questo scorcio di stagione, alla faccia dei (pochi) detrattori. Ci hanno messo quattro anni ma è venuto veramente bene,

Bruno Conti

La Band Texana Non Lascia Ma Raddoppia, E Pubblica Uno Dei Loro Migliori Album In Assoluto. Reckless Kelly – American Jackpot/American Girlsultima modifica: 2020-07-23T08:48:11+02:00da bruno_conti
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