Suonato Molto Bene, Ma Il Comandante Kirk E’ Meglio Che Non “Canti”! William Shatner – The Blues

william shatner the blues

William Shatner – The Blues – Cleopatra Records

E’ lui o non è lui? Certo che è lui, come si evince dalla copertina è proprio il Capitano/Comandante Kirk, all’anagrafe William Shatner, anzi aggiungerei purtroppo è lui: ritiratosi da qualche anno dalla saga di Star Trek, Shatner ha del tempo libero e quindi ogni tanto pubblica un CD (ma lo faceva già nel 1968, quando uscì il suo primo album The Transformed Man, dove massacrava in guisa psichedelica anche brani di Dylan e dei Beatles), perché ovviamente, come dicono gli americani, trattasi di dischi della categoria “spoken word”, vale a dire il buon William parla, qualcuno azzarda declama, canzoni anche celebri, perché poi il Capitano ha perseverato, firmando per la Cleopatra e interpretando anche Bowie, Elton John, Queen, persino Lyle Lovett e via discorrendo, e persino un CD di canzoni natalizie.

Alla fine è approdato al blues, sempre con lo stesso approccio, ma circondandosi anche in questa occasione di una serie di musicisti eccellenti: in effetti la prima volta che ho ascoltato il CD non mi era neanche dispiaciuto, perché la parte musicale è molto buona, tre musicisti che hanno inciso le basi, Chris Lietz piano e organo, e i due produttori Adam Hamilton e il tedesco Jurgen Engler, che suonano chitarre, basso, batteria e armonica, con un approccio rock-blues energico, poi hanno fatto cantare, pardon parlare, Shatner, e infine gli ospiti hanno aggiunto le loro parti soliste. Nei due primi brani, Sweet Home Chicago e I Can’t Quit You Baby, il vecchio Bill (quasi 90 anni) mi aveva anche ingannato, perché c’era quasi un tentativo di cantar/parlando su timbri diversi dal suo tipico vocione da Comandante Kirk, ma nel resto del disco…

Perché la house band ci dà comuque dentro di gusto e Brad Paisley primo brano e ancor di più Kirk Fletcher nel secondo realizzano degli assoli veramente pregevoli, per non dire di Sonny Landreth superbo in una gagliarda Sunshine Of Your Love dei Cream, dove si sopporta anche il talking di Shatner. Niente male anche le parti soliste di Ritchie Blackmore in The Thrill Is Gone https://www.youtube.com/watch?v=SYMsP1-NgSg , Ronnie Earl in Mannish Boy, Tyler Bryant in Born Under A Bad Sign, Pat Travers in I Put A Spell On You, James Burton in una elettroacustica Crossroads, Jeff “Skunk” Baxter in Smokestack Lighting, dove la parte vocale, che in alcuni brani precedenti, esagero, non mi era neppure dispiaciuta, sfiora e forse supera il ridicolo.

In As The Years Go Passing By, il vecchio Arthur Adams imbastisce un assolo di grande finezza, mentre i Canned Heat al completo, con Harvey Mandel alla solista, vanno di boogie alla grande in Let’s Work Together https://www.youtube.com/watch?v=5DR8V2I9SZg  e Steve Cropper è magistrale in Route 66, mentre Albert Lee aggiunge una nota country in In Hell I’ll Be In Your Company, e la conclusiva Secret Or Sins non si capisce cosa c’entri con il resto. Se siete Trekkers e collezionate tutto, già saprete, per gli altri se trovate un sistema per ascoltare solo la parte musicale provate, se no evitare con cura.

Bruno Conti

Suonato Molto Bene, Ma Il Comandante Kirk E’ Meglio Che Non “Canti”! William Shatner – The Bluesultima modifica: 2020-11-24T11:36:09+01:00da bruno_conti
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