Un Altro Live Delle Aquile, Ma Almeno Questo E’ Completo! Eagles – Live From The Forum MMXVIII

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Eagles – Live From The Forum MMXVIII – Rhino/Warner 2CD – 2CD/DVD – 2CD/BluRay – 4LP

Quando nel gennaio del 2016 è mancato prematuramente Glenn Frey, membro fondatore e co-leader degli Eagles insieme a Don Henley, ho immediatamente pensato che la storia dello storico gruppo californiano fosse finita per sempre. Inizialmente questo era stato anche il pensiero dei suoi ex compagni (Henley, Timothy B. Schmit e Joe Walsh), ma poi evidentemente il profumo della pecunia è stato talmente forte da far loro cambiare presto idea; siccome però la loro attività principale ormai era circoscritta ai tour e di dischi nuovi non se ne parlava neanche, era sorto il problema di sostituire l’amico scomparso, ed i tre hanno optato per due nomi anziché uno. La decisione di andare avanti è già moralmente discutibile di suo (ma se i Queen trovano legittimo proseguire con un ex vincitore di talent show al posto di Freddie Mercury allora vale tutto), ma la scelta di rimpiazzare Frey con ben due musicisti è oltremodo bizzarra: il primo è Vince Gill, notissimo countryman titolare di una lunga carriera di tutto rispetto, ma che non ha nulla da spartire con il passato delle Aquile (se non il fatto di esserne sicuramente stato ispirato), mentre l’altro è il figlio di Glenn, Deacon Frey, che ha dovuto in fretta e furia “inventarsi” musicista per rispondere alla chiamata di Henley e soci, che con questa mossa pensavano di legittimare l’operazione.

Personalmente giudico abbastanza triste il fatto che Frey Jr. debba girare l’America riproponendo le canzoni del padre e non possa tentare di costruirsi una carriera sua, dato che ormai ha 27 anni, un’età comunque giovane ma non proprio da pischello. Dopo due anni di concerti ora i nostri hanno dato alle stampe la prima pubblicazione ufficiale con la nuova formazione a cinque, un album dal vivo intitolato Live From The Forum MMXVIII, registrato nel corso di tre serate di settembre del 2018 al The Forum di Inglewood, Los Angeles (disponibile in varie configurazioni audio e video, e con le immagini girate con la tecnologia 4K): a monte di tutto avere un nuovo disco degli Eagles, seppur live, è un piccolo evento dato che stiamo parlando di una delle band più popolari del pianeta, e siccome alla maggior parte degli ascoltatori non importa poi molto dei discorsi fatti prima sul buon gusto di continuare o meno senza Frey, prevedo vendite cospicue soprattutto nell’imminente periodo natalizio.

E poi non dimentichiamo che l’unico live della loro storia che forniva l’esperienza di un concerto completo era il Live From Melbourne del 2005, tra l’altro uscito solo in video. I nostri sul palco sono sempre stati impeccabili e continuano ad esserlo: Henley ha ancora una gran voce, Schmit armonizza sempre alla grande con il suo timbro angelico, Walsh non sarà un genio ma è un ottimo chitarrista ed un vero animale da palcoscenico, Gill è un professionista serissimo ed anche il giovane Frey mostra di cavarsela egregiamente; in più il suono è davvero spettacolare, ed i vari brani sono eseguiti con una precisione svizzera grazie anche all’aiuto di una notevole backing band alle spalle formata da due tastieristi, un batterista, un chitarrista (l’ottimo Steuart Smith), una sezione archi di cinque elementi ed altrettanti fiati. E poi, dulcis in fundo, ci sono le canzoni, veri e propri classici il cui ascolto è in grado di mettere d’accordo tutti, titoli famosissimi come Take It Easy, One Of These Nights, Take It To The Limit, Tequila Sunrise, I Can’t Tell You Why, New Kid In Town, Peaceful Easy Feeling, Love Will Keep Us Alive, Lyin’ Eyes, Already Gone, Heartache Tonight, Life In The Fast Lane, fino alla conclusione del concerto con le mitiche Hotel California, ancora oggi uno dei più bei pezzi in circolazione, e la ballata pianistica Desperado, che normalmente rappresenta la fine dello show ma qui c’è ancora tempo per una potente e coinvolgente resa di The Long Run: alla fine quasi non vi accorgerete che i brani di Frey sono cantati da altri due musicisti.

In scaletta però troviamo anche qualche canzone meno suonata, come l’iniziale cover di Seven Bridges Road (Steve Young), con i cinque che armonizzano alla grande, la roccata In The City che è il miglior contributo di sempre alle Aquile da parte di Walsh, la splendida versione di Ol’ 55 di Tom Waits, il pimpante country-rock di How Long (unico pezzo tratto dall’altalenante comeback album del 2007 Long Road Out Of Eden), e purtroppo anche la pessima Those Shoes. Infine c’è anche spazio per qualche brano dei vari repertori solisti, e se The Boys Of Summer di Henley è sempre molto piacevole (ma perché non suonano mai The End Of The Innocence?), Walsh passa dalle trascinanti Walk Away e Life’s Been Good al rock potente ma nulla più di Rocky Mountain Way per finire con la bruttarella Funk # 49, mentre pure Gill ha un momento tutto per sé con Don’t Let Our Love Start Slippin’ Away, uno dei suoi successi più noti.

Quindi, indipendentemente dal fatto che gli Eagles con Glenn Frey erano un’altra cosa, questo Live From The Forum MMXVIII si ascolta con grande piacere e può stare dignitosamente nella discografia del gruppo californiano, anche se gira e rigira sono sempre le stesse canzoni.

Marco Verdi

Un Altro Live Delle Aquile, Ma Almeno Questo E’ Completo! Eagles – Live From The Forum MMXVIIIultima modifica: 2020-12-01T14:39:12+01:00da bruno_conti
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