Un Grande Narratore Alt-Country “Da Salotto”! Otis Gibbs – Mount Renraw

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Otis Gibbs – Mount Renraw – Wanamaker Recording Company

Questo signore, Otis Gibbs (cantautore dell’Indiana, ma anche fotografo e pittore), da qualche anno è stato “sponsorizzato, ”sia dal sottoscritto e prima dall’amico Bruno, su queste pagine, con le recensioni dei precedenti lavori Joe Hill’s Ashes (10) http://discoclub.myblog.it/2010/04/06/le-ceneri-di-joe-hill-otis-gbbs/ , Harder Than Hammered Hell (12) http://discoclub.myblog.it/2012/03/21/dopo-joe-hill-s-ashes-il-nuovo-album-di-otis-gibbs-harder-th/ , e il più recente ottimo Souvenirs Of A Misspent Youth (14), trovando una certa “nicchia” di lettori interessati http://discoclub.myblog.it/2014/08/02/ricordi-gioventu-hobo-otis-gibbs-souvenirs-of-misspent-youth/ . Il buon Otis, in occasione del suo 50° compleanno, ha pensato di registrare nel suo salotto di casa questo nuovo lavoro Mount Renraw (dal nome della località dove è avvenuto il tutto), invitando solamente i suoi fidati “pards” Thomm Jutz alle chitarre e Justin Moses al violino, con il tecnico del suono Alex McCollough, e con la presenza rassicurante della compagna Amy Lashley, per un album molto intimo, con la scarna strumentazione (violino e chitarra) appena ricordata, per una musica comunque sempre di qualità e con testi (come di consueto) intelligenti.

I “festeggiamenti” casalinghi si aprono con l’iniziale Ed’s Blues (Survival), dove la voce è quella solita roca e sofferta, accompagnata dal sublime violino di Moses, mentre la seguente Bison (un triste racconto sullo sterminio dei bisonti), sembra rubata dal repertorio del compianto Johnny Cash, passando per la narrazione di una epica Great American Roadside, raccontando storie vere come Sputnik Monroe (mitico lottatore americano di Memphis), un brano che piacerà sicuramente al buon Billy Bragg, e chiudere la prima parte con la bella ballata Empire Hole, dove la voce di Otis scalda cuore e anima.

Dopo una fetta di torta e del buon vino californiano, la combriccola “festaiola” riparte con la dolce melodia di Blues For Diablo, sulle note di uno straziante violino, il folk-blues “dylaniano” di 800 Miles, per poi passare ad una scarna e tenue Copper Colored Fools, scritta con la sua amata compagna di vita Amy Lashley, entrare nuovamente nella sua sfera personale con Kathleen (il suo primo amore di gioventù), per poi passare alle atmosfere “Appalachiane/Irlandesi” di una struggente Lucy Parsons, e chiudere con il bilancio dei suoi primi cinquant’anni con una country-ballad riflessiva come Wide Awake. Seguendo il percorso di “songwriters” come Woody Guthrie, Pete Seeger e Phil Ochs, i testi di Gibbs come sempre sono diretti ed espliciti con sfumature politiche che raccontano di “losers” e disperati, sia in questo Mount Renraw come in tutte le sue precedenti raccolte.

Otis Gibbs (per chi scrive) è un magnifico narratore di storie, un vero “folksinger” (ed è fiero di esserlo) che non vuole innovare, ma solo proporre la sua musica, un personaggio che scrive canzoni meravigliose, cantandole con una voce aspra e vera come poche (a tratti ricorda quella di Steve Earle), perfetta per le sue ballate dal suono “rurale”, su tematiche che si riscontrano attraversando l’America. Questo autentico outsider vive da anni in cima ad una grande collina dalle parti di Nashville, con vicini di casa artisti, scrittori e soprattutto “disadattati”, un “lupo solitario” che se avrete la costanza di cercare e ascoltare i suoi dischi vi incanterà, e mi auguro, anche se ho forti dubbi, che questo ultimo lavoro Mount Renraw, lo possa portare all’attenzione di un pubblico appena più ampio, un giusto riconoscimento che il suo talento merita!

Tino Montanari