E Dei Sudisti “Antichi” Non Ne Vogliamo Parlare? The Southern Allstars – Live Radio Broadcast, Capitol Theatre, Passaic, NJ, May 7th, 1983

southern allstars live radio broadcast

The Southern Allstars  – Live Radio Broadcast, Capitol Theatre, Passaic, NJ, May 7th, 1983 – Cannonball

Le etichette che distribuiscono questi concerti radiofonici diventano sempre più improbabili ( la Cannonball ci mancava), ma non mancano le chicche: per esempio questo concerto del 1983 è attribuito a non meglio identificati Southern Allstars, che oltretutto è un nome di fantasia inventato dai compilatori di questo CD, perché come annuncia ad inizio concerto Pat St. John, il DJ dell’epoca che presentava l’evento, i musicisti si presentano come BHLT, ovvero Dickey Betts, Jimmy Hall, Chuck Leavell e Butch Trucks, con l’aggiunta di Danny Parks a violino e voce, e David Goldflies, basso e voce. Queste sono tutte le informazioni che si desumono dal libretto del dischetto, a parte i titoli dei brani e una generica informazione che questa è una delle rarissime registrazioni dell’epoca relative a questa formazione. E allora facciamo un breve passo indietro: tra il 1977 e il 1978, durante il primo periodo di pausa degli Allman Brothers, Dickey Betts aveva formato i Great Southern, con i fratelli Toler e Goldflies al basso, mentre Leavell e Lamar Williams erano con i Sea Level, e non rientreranno nella reunion dell’ABB dal 1978 al 1982. Quando gli Allman si sciolgono di nuovo dopo il 1982, Gregg Allman si prende i Toler (la trama è meglio di Dynasty) e Dickey Betts decide di formare un nuova band con Jimmy Hall dei Wet Willie, Chuck Leavell che ha sciolto i Sea Level, Butch Trucks orfano degli Allman Brothers e riprendendo Goldflies dal suo precedente gruppo.

Questa formazione non inciderà purtroppo nessun disco, ma tra il 1982 e il 1983 fa alcune tournée in giro per gli States. E nel maggio del 1983 approdano al Capitol Theatre di Passaic, NJ, dove viene registrato (e filmato, si trova completo qui https://www.youtube.com/watch?v=eEjhwV14CsE ) questo concerto, per la emittente radiofonica di New York, WPLJ FM. La formazione è inconsueta, sempre in ambito southern siamo, ma con Betts e Jimmy Hall, entrambi voci soliste, spesso anche insieme, Hall che suona pure sax e armonica, un violinista aggiunto, Danny Parks, oltre ai florilegi di Leavell con le sue tastiere, quindi un ambito più complesso del tipico rock chitarristico delle formazioni di Betts, con ampi inserti di soul e R&B, grazie al fatto che cantano più o meno tutti, a parte Trucks. Il repertorio pesca sia dai dischi solisti di Betts, dal repertorio degli Allman, e dal disco recente di Jimmy Hall Cadillac Tracks, oltre ad alcune cover scelte con cura. Detto che la qualità sonora è ottima, vediamo cosa ci aspetta: dopo la roboante introduzione di Pat St. John si parte subito proprio con una cover, una Ain’t Nothing You Can Do che viene dal repertorio di Bobby “Blue” Bland (ma anche Van Morrison ne faceva una gran versione dal vivo), e ci introduce a quel melange tra musica soul e southern con Betts e Hall subito sul pezzo, sax, piano e la chitarra di Dickey che si dividono gli spazi ed un’aria gioiosa da blues soul revue.

Whole Lot Of Memories è un vecchio pezzo country scritto di Billy Ray Reynolds ( la faceva Merle Haggard) che veniva dal repertorio dei Great Southern e la versione del gruppo ricorda quel sound alla Delaney & Bonnie che è uno dei tratti salienti di questi BHLT o Southern Allstars se preferite, con il sax di Hall spesso in evidenza, ma anche Leavell e Betts ci mettono del loro, come ricordato poc’anzi. La gagliarda e funky One Track Mind, grazie all’armonica di Hall e alla slide di Betts, alza la quota blues, mentre Pick A Little Boogie con il violino di Parks in bella evidenza, aumenta la quota del country tanto amato da Betts., sempre con le voci che si alternano con grande gusto. Rain (In Spain) è una grandissima ballata dei Sea Level che ci permette di apprezzare appieno la voce di Jimmy Hall (e il piano di Leavell), e a seguire uno degli highlights della serata, con una versione perfetta di Ramblin’ Man, splendida. Eccellente anche il soul meets rock di Stop Knockin’ On My Door, che inaugura il trittico incentrato sulla voce strepitosa di Jimmy Hall, che comprende anche vibranti versioni del R&R Lorraine e una fantastica Cadillac Tracks, quindici minuti di pura magia sonora che permettono di apprezzare il gruppo in tutta la sua potenza, prima di passare alla mitica Jessica, con le mani di Betts e Leavell (in gran forma) che volano sui rispettivi strumenti, mentre il violino aumenta la quota country, bellissima versione. E non è finita, anche Southbound non ha nulla da invidiare a quelle migliori degli Allman Brothers, sempre a ritmi vorticosi; gran finale, ancora a tempo di rock sudista con una sanguigna Rollin’ che ricorda il sound dei vecchi Wet Willie. Una bella (ri)scoperta.

Bruno Conti