Nuove E Vecchie Medicine Proposte Dalla D.ssa “Buffy”. Buffy Sainte-Marie – Medicine Songs

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Buffy Sainte-Marie – Medicine Songs – True North Records/Ird – Deluxe Edition

A distanza di due anni dal precedente Power In The Blood (premiato con il riconoscimento del prestigioso Polaris Music Pride) http://discoclub.myblog.it/2015/06/08/delle-grandi-della-musica-folk-americana-lultima-pellerossa-buffy-sainte-marie-power-the-blood/ , torna questa arzilla “nativa americana” con questo nuovo lavoro Medicine Songs, una raccolta di canzoni recuperate dal suo vecchio e notevole “songbook”, dove il saccheggio più ampio viene dal bellissimo Coincidence And Likely Stories (5 brani), ma anche dal suo album d’esordio It’s My Way con tre brani storici, altre tre canzoni da Running For The Drum, due dal “seminale” Little Wheel Spin And Spin, senza dimenticareil giusto spazio, con un brano a testa, ad album dimenticati ma di grande importanza quali She Used To Wanna Be A Ballerina, Buffy, Sweet America e il recente Power In The Blood, con la meritoria aggiunta di due canzoni inedite. Per questa sorta di retrospettiva “rivisitata” Buffy Sainte-Marie si è affidata alla abituale produzione di Chris Birkett, valente polistrumentista, chitarre acustiche e elettriche, batteria, percussioni e tastiere, e di Jon Levine al basso, batteria e tastiere, che portano negli studi di registrazione 2 Mounties Media di Toronto e ai Buffy’s Home Studios di Kapaa, HL, musicisti di provata bravura come Justin Abedin alle chitarre, Michel Bruyere alla batteria e percussioni, Anthony King al basso, con il contributo alle armonie vocali della collega Tanya Tagaq (anche lei vincitrice del premio Polaris), per una ventina di brani (sette in versione digitale, ma scaricabili con un codice gratuito contenuto all’interno del CD), con intriganti sonorità antiche che confluiscono in un folk “moderno”.

Le Medicine Songs partono con le due canzoni inedite, una You Got To Run (Spirit Of The Wind) basata su un ritmo tribale e cantata in duetto con la brava Tanya Tagaq, e The War Racket, una poesia musicata che Buffy aveva letto nel lontano 2008 al Native American Museum di Washington, per poi passare al trascinante canto di battaglia Starwalker (lo trovate su Sweet America), seguito da un brano senza tempo come la commovente My Country ‘Tis Of Thy People You’re Dying. Si prosegue con la “patriottica” America The Beautiful, a cui fanno seguito una tambureggiante versione della recente Carry It On, e classici di protesta storici come Little Wheel Spin And Spin e una poderosa No No Keshagesh, che viene rivoltata come un calzino. Con Soldier Blue, forse la sua canzone più celebre, Buffy inizia un percorso a ritroso nei vecchi album, con gemme dimenticate come la bellissima The Priests Of The Golden Bull, la potente forza di denuncia contenuta in una straordinaria Bury My Heart At Wounded Knee (entrambe le trovate su Coincidence And Likely Stories), l’inno pacifista della altrettanto famosa Universal Soldier tratta dal film Soldato Blu (un western revisionista con la presenza abbagliante di Candice Bergen), e la moderna, elettrica (quasi tecno) Power In The Blood. E’ interessante notare che con il materiale bonus, la Sainte-Marie rivisita brani poco noti e celebrati come Disinformation e Fallen Angels, recupera una straordinaria Now That The Buffalo’s Gone (cercatela su It’s My Way), una sempre trascinante Generation, il moderno canto tribale di Working For The Government, per poi passare ad una ballata ariosa come The Big Ones Get Away, e chiudere il cerchio con la versione unplugged di The War Racket (il brano più politico dell’album).

Oggi come ieri Buffy Sainte-Marie (nata in una riserva di nativi americani Cree), nonostante i suoi 76 anni, per molti rimane l’icona e la testimone della dignità dei suddetti popoli, con canzoni e testi che negli anni sono diventati dei veri e propri “inni” del folk americano, con tematiche su guerre, repressione e razzismo, temi purtroppo ancora attuali nella società attuale. Se personalmente, ma sono parziale, devo trovare una piccola pecca a questa ottima retrospettiva, è il mancato inserimento della bellissima e commovente Song Of The French Partisan (cercatela su She Used To Wanna Be A Ballerina https://www.youtube.com/watch?v=ms2oSvejYMQ ), un brano adattato e reso famoso da Leonard Cohen con il titolo The Partisan (cantata anche da Joan Baez e dai bravi ma poco conosciuti Sixteen Horsepower). Augh e lunga vita a Beverly Sainte-Marie detta Buffy.

Tino Montanari