Un Po’ Di Sano Rock’n’Roll Per Divertirsi! Dan Baird & Homemade Sin – Screamer

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Dan Baird & Homemade Sin – Screamer – JCPL CD

Nuovo album per Dan Baird, rocker californiano ma trapiantato ad Atlanta, che ebbe il suo periodo di maggior successo negli anni ottanta quando era a capo dei Georgia Satellites, uno degli acts di puro rock classico più freschi della decade. In seguito all’abbandono del gruppo Baird ha continuato a pubblicare dischi con una certa regolarità, ma non è mai più andato aldilà dello status di cult artist, pur riuscendo a garantire una qualità media piuttosto buona (ed in alcuni casi ottima, come ad esempio in Buffalo Nickel del 1996); Dan ha tentato anche diversi progetti collaterali senza grandi risultati, ed in almeno nel caso degli Yayhoos, in cui il nostro era insieme all’ex Del Lords Eric Ambel, le potenzialità per fare molto meglio c’erano tutte. Ma Baird non si è mai perso d’animo, ha continuato a fare la sua musica, un rock’n’roll chitarristico decisamente piacevole e diretto, a differenza dei Satellites che, riformatisi intorno all’unico altro membro originale Rick Richards, sono ancora in giro ma discograficamente parlando hanno prodotto solo la miseria di un album nel 1997. Dan invece tredici anni fa ha formato una nuova band, gli Homemade Sin, con i quali ha già pubblicato diversi album, un combo che attualmente vede al suo interno un altro ex Georgia Satellites, Mauro Magellan (batteria), il validissimo chitarrista Warner E. Hodges, già con Jason & The Scorchers, ed il bassista Sean Savacool.

Screamer, prodotto da Joe Blanton, è il quinto lavoro di studio per Baird e il suo gruppo (che hanno all’attivo anche quattro live), e segue ad un anno di distanza i due dischi che il nostro ha pubblicato nel 2017, Rollercoaster, con la band, e SoLow, nel quale Dan si occupava di suonare quasi tutto in prima persona. Ma Screamer è un disco che ha rischiato di non nascere mai, in quanto a inizio anno a Baird è stata diagnosticata una forma non troppo aggressiva di leucemia, che comunque anche se leggera è sempre una bruttissima bestia: fortunatamente le cure sono andate per il meglio, e sebbene provato fisicamente Dan è riuscito a poco a poco a scrivere ed incidere i dodici brani di questo CD, premendo volutamente l’acceleratore sul puro divertimento, reazione perfettamente comprensibile al fatto di essere uscito da una malattia che il più delle volte non lascia scampo. Ed in Screamer di divertimento ce n’è a iosa, un dischetto di rock chitarristico tra i più godibili da me ascoltati ultimamente, e di certo tra i lavori migliori del nostro: chitarre, ancora chitarre, ritmo e belle canzoni.Un bel riff introduce Bust Your Heart, una gustosa rock’n’roll song tra Rolling Stones e Tom Petty, un pezzo al fulmicotone che predispone subito al meglio. Le chitarre la fanno da padrone anche nella ficcante What Can I Say To Help, dall’approccio alla Creedence ed un motivo di presa sicura, mentre Adilyda dimostra che Dan ci sa fare anche con i brani più lenti, con una canzone elettroacustica dalle sonorità molto anni settanta ed un deciso sapore southern: davvero bella https://www.youtube.com/watch?v=IZxj7KXfLRQ .

Everlovin’ Mind è un trascinante rock’n’roll alla Blasters dal ritmo irresistibile, divertimento puro, mentre con Something Better torniamo al Sud (non dimentichiamo che Baird è californiano solo di nascita), altra sontuosa rock ballad di stampo classico con le chitarre che danno sempre quel quid in più; You’re Goin’ Down è ancora rock’n’roll puro e semplice, cantato in maniera un po’ sguaiata ma inappuntabile dal punto di vista strumentale, Charmed Life è splendida, un country-rock elettrico, grintoso e suonato in maniera asciutta e potente, con un gran ritmo ed una vitalità notevole, mentre la saltellante e fluida Up In the Kitchen mantiene il piede sull’acceleratore pur avendo un approccio più disteso (ed il ritornello è ottimo). Mister And Ma’am ha un ritmo forsennato, con Hodges che tira fuori una strepitosa prestazione chitarristica in perfetto stile surf, Something Like Love, con lo stesso Hodges come voce solista, è l’ennesima irresistibile rockin’ song di un disco che non ha una sola nota da buttare. Chiudono il CD, cinquanta minuti di rock’n’roll come non sentivo da un po’, la ruspante You Brake It, tra le più godibili e coinvolgenti, e la cadenzata Good Problem To Have, altro gran bel pezzo dagli umori sudisti. Un dischetto da non sottovalutare assolutamente, potrebbe essere il miglior Dan Baird di sempre: per chi ama il classico rock chitarristico made in USA.

Marco Verdi