Vincitore Del Premio “Ciofeca Del Mese”! Russell Dickerson – Southern Symphony

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Russell Dickerson – Southern Symphony – Triple Tigers CD

Russell Dickerson è un musicista del Tennessee che ha esordito nel 2017 con l’album Yours, un successo immediato dal momento che è volato di botto nella Top Five country, e lo stesso destino è toccato ai tre singoli da esso estratti. C’era quindi attesa per il secondo lavoro del nostro, ma dopo aver ascoltato Southern Symphony devo purtroppo ammettere che ci troviamo di fronte al tipico prodotto made in Nashville che di country ha molto poco, ma è bensì un disco di pop neanche di prima qualità, con un suono gonfio ed un livello compositivo abbastanza deficitario, ma che evidentemente va bene per la massa dei fruitori di questo genere di musica. Prodotto come il lavoro precedente da Casey Brown al quale si è aggiunto il famigerato Dann Huff (uno che passa con disinvoltura da Faith Hill ai Megadeth), Southern Symphony è dunque un album di scarso interesse per chi segue la vera musica country, infarcito com’è di sonorità sintetiche e radiofoniche e con dieci canzoni che una volta ultimato l’ascolto non te ne ricordi mezza.

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Recentemente ho ascoltato il nuovo album di Granger Smith che soffre più o meno degli stessi problemi, ma qui il livello è decisamente ancora più basso. L’iniziale Never Get Old è un pezzo dal sound “piacione”, con le chitarre elettriche in evidenza ma un ritornello un filo troppo easy: peccato che alla fine si rivelerà il brano migliore https://www.youtube.com/watch?v=X_taBQkA-7E . Home Sweet ha un suono bombastico che di country non ha nulla ma per il pubblico americano medio probabilmente va benissimo https://www.youtube.com/watch?v=oPZ1iL5LjAE , All Yours All Night è finta come le tette di Dolly Parton, Love You Like I Used To e Forever For A Little While sono due ballate pop, e neppure di buon livello, It’s About Time è brutta e basta https://www.youtube.com/watch?v=8-rzyrdQ80c . Inutile proseguire oltre: l’unico pregio di questo disco è che dura appena 32 minuti, anche se alla fine vi sembrerà che ne siano passati il doppio. Se volete un album recente di vero country rivolgetevi a Colter Wall, Tennessee Jet o Josh Turner, ma state alla larga da Russell Dickerson.

Marco Verdi