Sono Canadesi, Quindi Sono Bravi! Deep Dark Woods – Yarrow

deep dark woods yarrow

Deep Dark Woods – Yarrow – Six Shooter Records/Thirty Tigers

E’ da qualche anno che seguo questo gruppo, e colpevolmente, per un qualche motivo non identificabile, in questi anni non abbiamo mai avuto l’occasione di recensire i loro dischi, ma finalmente con questo ultimo lavoro, possiamo rimediare. I Deep Dark Woods sono una band, diciamo “alternative-country”, che proviene dal freddo Canada (precisamente da Saskatoon, in mezzo alle sterminate foreste del Saskatchewan), con un “sound” che dal country rock degli esordi, nel corso degli anni si è sviluppato nell’attuale folk rock d’autore, ma tenendo sempre ben presente tra le proprie influenze il DNA di una storico gruppo come The Band. La formazione iniziale era composta da Ryan Boldt voce e chitarra, Burke Barlow alle chitarre, Geoff Hilhorst piano e tastiere, e una buona sezione ritmica composta dal basso di Chris Mason e la batteria di Lucas Goetz; hanno esordito nel 2006 con l’album omonimo The Deep Dark Woods, a cui fecero seguire l’anno successivo Hang Me, Oh Hang Me (con una prima “nomination” ai Canadian Music Awards),per poi farsi conoscere un pubblico più grande con Winter Hours (09), un lavoro pieno di suoni, suggestioni e sensibilità musicali intriganti. Il loro cammina continua con il pregevole The Place I Left Behind (11), un pugno di canzoni tra rock e tradizione (e alcune splendide ballate).

Fino ad arrivare alla consacrazione di Jubilee (13), prodotto da Jonathan Wilson con un suono caldo e inebriante, che si spinge in alcuni casi fino alla “psichedelia”. Alla fine del 2014 il batterista Lucas Goetz ha abbandonato la band, e di conseguenza il gruppo si è sciolto per una pausa di riflessione; ma dopo qualche anno ecco che i Deep Dark Woods si ripresentano con una nuova “line-up” composta sempre dal leader, cantante e chitarrista Ryan Boldt, e dal pianista e tastierista Geoff Hilhorst, con l’inserimento dei due cugini Kacy & Clayton (Jeff Tweedy dei Wilco ha prodotto il secondo album) e autori di due ottimi lavori Strange & Country e The Siren’s Song, e dal noto produttore e musicista Shuyler Jansen, per un lavoro come Yarrow dove la musica e le sonorità cambiano ancora, un folk rock con influenze dark, soppesato da testi che parlano di tragedie varie e oscure.

La traccia d’apertura di Yarrow, Fallen Leaves, si fa notare subito per un lieve accompagnamento “psichedelico”, con un bel controcanto femminile che accompagna la voce di Boldt, a cui fanno seguito l’alt-country di una raffinata Un Op The Mountaintop, e la dolcissima litania di una soave Deep Flooding Waters (dove si sente ancora l’apporto di Kacy & Claytonhttps://www.youtube.com/watch?v=57jLQIC2kcc , a chiudere una “trilogia” di brani che dimostrano come Yarrow possa essere il successore naturale di Jubilee. Con Roll Julia si cambia registro, veniamo trasportati in un West dove sembra di sentire le cadenze  del mai dimenticato Johnny Cash, per poi passare ancora alle meravigliose armonie della lunga, evocativa e intrigante The Birds Will Stop Their Singing (che rappresenta perfettamente il nuovo corso del gruppo), e una San Juan Hill, dove si ripresentano i cugini per un corale e trasognato alt-country. Ci si avvia alla chiusura con i ritmi lenti di Drifting On A Summer’s Night, dove il controcanto di Kacy e le scosse elettriche del gruppo danno un impronta dark al sound https://www.youtube.com/watch?v=zQuO01lCmr8 , mentre Teardrops Fell rimette in pista la vellutata e struggente atmosfera “psichedelica” del brano iniziale, una ballata languida imperniata sulla voce di Ryan, come pure nel brano finale The Winter Has Passed, con un accompagnamento acustico, e Kacy il cui controcanto segue in modo inappuntabile i musicisti della band.

Suoni, suggestioni e sensibilità musicali si diceva, il tutto che ruota fin dai primi passi attorno ai Deep Dark Woods, e sicuramente questo Yarrow chiude il cerchio di un primo decennio di carriera, ma nello stesso tempo ne apre subito un altro alla ricerca di nuovi suoni, sperimentando anche diverse strade musicali, per una musica che si presume in seguito sarà magari ancor più intensa e magnetica, ma in cui la voce di Ryan Boldt, misurata e struggente, deve comunque essere sempre la stella cometa in qualsiasi futura edizione del gruppo. In definitiva, forse, questi Deep Dark Woods non sono un gruppo di facile ascolto, ma ciò nondimeno le canzoni di Yarrow, registrate tra le grandi foreste e i fiumi del Saskatchewan e la west coast dove ora risiedono, bastano e avanzano per allietare le nostre serate in attesa del prossimo inverno, e quindi se volete un consiglio dal sottoscritto, e se non lo avete ancora fatto, sono da scoprire assolutamente.

Tino Montanari