Piccoli Grandi Secreti Dalla Scena Musicale Americana, Anche In Veranda! Kate Campbell – The K.O.A. Tapes (Vol.1)

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Kate Campbell – The K.o.a. Tapes (Vol.1) – Large River Music

Avevo lasciato Kate Campbell con il delicato e pianistico 1000 Pound Machine (12) http://discoclub.myblog.it/2012/05/21/un-fiore-dal-sud-kate-campbell-1000-pound-machine/ , e me la ritrovo a distanza di quattro anni con questo nuovo lavoro, composto da un mix di canzoni sue rivisitate, e altre di autori importanti (amati in gioventù, e non solo, da Kate), proposte e suonate in modo intimo e scarno solo con strumenti a corda, e con l’accompagnamento di una vecchia tastiera Wurlitzer. Per questo suo dodicesimo album The K.o.a. (Kate On America) Tapes (Vol.1), la Campbell (registrando anche sul proprio iPhone 5) ha radunato sulla sua veranda e nel salotto di casa musicisti “stellari” di area folk e bluegrass quali Missy Raines al contrabbasso e armonie vocali, Laura Boosinger al banjo, Steve Smith al mandolino, Joey Miskulin alla fisarmonica, John Kirk al violino, Sally Van Meter al dobro, Ben Surrat al tamburello, e l’amico di vecchia data, il grande Spooner Oldham, alle tastiere (recuperate il magnifico For The Living Of These days (06), inciso con Oldham), con la produzione di David Henry che ha fatto il resto, assemblando il tutto, per una cinquantina scarsi di minuti deliziosamente senza pretese, ma con forti riferimenti al catalogo folk americano.

Mi sembra cosa giusta, elencare la  tracklist e gli autori dei brani:

1 –  Some Song (Elliott Smith)

2 –  America (Paul Simon)

3 –  Greensboro (Kate Campbell)

4 –  Lay Back (Kate Campbell The Darkness da Blues And Lamentations)

5 –  I Am A Pilgrim (Johnny Cash)

6 –  From Galway To Graceland (Richard Thompson)

7 –  Porcelain Blue (Kate Campbell da Rosaryville)

8 –  Me And Bobby McGee (Kris Kristofferson)

9 –  Hope’s Too Hard (Kate Campbell da Bird Songs)

10 – Jesus, Savior, Pilot Me (Traditional)

11 – Passing Through (Leonard Cohen)

12 – The Locust Years (Kate Campbell da Songs From The Levee)

13 – Strangeness Of The Day (Kate Campbell da Monuments)

14 – Seven Miles Home (Bobby Bare)

15 – Freebird (Ronnie Van Zant)

Tralasciando le sue canzoni rivisitate nell’occasione in questa forma “agreste”, il viaggio di Kate parte omaggiando autori come Elliott Smith con il bluegrass di Some Song, il Paul Simon di una pianistica e delicata America, passando poi ad un classico di Johnny Cash I Am A Pilgrim in una versione country-gospel, andando poi a pescare dal repertorio di Richard Thompson la tenue e dolce melodia di From Galway To Graceland, e il famosissimo brano Me And Bobby McGee di Kris Kristofferson, inno di una generazione. Dal sole della California, il viaggio prosegue verso New Orleans con il vecchio inno “spiritual” Jesus, Savior, Pilot Me, facendosi accompagnare dal bravissimo Spooner Oldham in una pianistica Passing Through, del mio autore preferito Leonard Cohen, e andando a chiudere il viaggio dei ricordi giovanili di Kate, con una delicata versione di un brano meraviglioso come Seven Miles Home di Bobby Bare, impreziosito dal commovente violino di John Kirk, e infine una sorprendente e intrigante versione di Freebird dei Lynyrd Skynyrd (in ricordo di un lontano ballo del liceo della protagonista).

The K.o.a. Tapes (Vol.1) è un disco splendido nella sua semplicità, realizzato con rigorosità e coerenza, un affascinante lungo e tortuoso cammino attraverso le radici americane, con Kate Campbell nella veste di meravigliosa compagna di viaggio, e sono certo che questo lavoro contribuirà a garantire a questa bravissima cantante del profondo Sud, un piccolo posto speciale nella storia della musica Americana. Attendiamo altri capitoli!

Tino Montanari