The Best Of 2018: Una Panoramica Da Siti E Riviste Musicali Internazionali, Parte II

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Concludiamo, come promesso, la panoramica sui migliori album del 2018, estrapolati da una miriade di siti e riviste musicali, oltre che che da qualche celebre quotidiano internazionale. Come vi dicevo nel complesso anche quest’anno ho trovato queste classifiche sconcertanti, sempre per i miei gusti personali, visto che privilegiano certi tipi di musica che per il sottoscritto non sono entusiasmanti, e quindi ho preferito andare al contrario a pescare solo alcuni dei dischi presenti nelle varie liste, per segnalarveli. Per curiosità vi indico i tre dischi che in base alla somma dei punti delle suddette classifiche sono risultati i migliori dell’anno.

Al n°1 c’è il disco di Mitski Be A Cowboy, di cui fino a pochi giorni fa ignoravo l’esistenza, e che vedete effigiato all’inizio del Post. Si tratta di una cantautrice nippo-americana, nata in Giappone e che ha vissuto a lungo a New York, con altri quattro album al suo attivo, che incide per la etichetta indipendente Dead Oceans, casa anche, tra gli altri, di Phosphorescent, Tallest Man On Earth, Kevin Morby, Riley Walker Marlon Williams. Devo ammettere che il disco non è neppure male, forse nelle mie personali classifiche non rientrerebbe neppure nei primi cento posti, ma l’album è comunque molto piacevole, bella voce, arrangiamenti complessi ed eterei, canzoni che viaggiano sui milioni di visualizzazioni su YouTube, uno stile abbastanza particolare, presentato come Indie Rock, ma anche con riferimenti classici come Cat Stevens, i Kinks, Isao Tomita, la musica delle colonne sonore dei Toto, Nile Rodgers, I Massive Attack, oltre a colleghe come St. Vincent, o a icone del passato come Joni Mitchell e Stevie Nicks. O almeno questo è quanto dicono di lei. Giudicate voi. Al n°1 solo della classifica di Pitchfork, ma presente in ben 53 liste di fine anno.

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Al n°2 della classifica virtuale troviamo Janelle Monae Dirty Computer, e qui devo dire che fatico a trovare di mio gradimento questo nu soul (preferisco quello “vecchio” e classico) con elementi di art pop, dance, hip-hop, funky e R&B, oltre alla musica di Prince. Nell’album come ospiti appaiono Brian Wilson (?!?) e Stevie Wonder. Al n°1 nelle liste di NPR Music, Associated Press, oltre che nella classifica del critico del New York Times Jon Pareles, nonché in altre 69! Un bel mah mi sale sentito dal cuore!

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E al n°3 troviamo Kacey Musgraves Golden Hour, di cui avete letto la recensione del collega Marco Verdi https://discoclub.myblog.it/2018/05/22/dal-country-al-pop-senza-passare-dal-via-kacey-musgraves-golden-hour/. Piacevole e gradevole, come potete leggere, ma anche con qualche calo qualitativo e francamente nei primi tre dell’anno non mi pare ci rientri. Anche se è la n°1 di American Songwriter, Entertainment Weekly, Stereogum, People, e presente in una cinquantina di altre liste

E adesso ecco una carrellata di album apparsi nelle oltre 115 liste di fine anno, dischi che anche in base sempre ai gusti personali del sottoscritto mi sembra giusto segnalarvi, pescando tra decine di uscite francamente inutili: alcuni di questi titoli apparsi pure su questo Blog, altri comunque validi ed interessanti, il tutto rigorosamente alla rinfusa.

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Courtney Barnett – Tell Me How You Really Feel. La musicista australiana che nel corso dell’anno ha pubblicato anche un disco in coppia con Kurt Vile.

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Father John Misty – God’s Favorite Customer

https://discoclub.myblog.it/2018/05/30/un-altro-ottimo-lavoro-per-il-reverendo-josh-father-john-misty-gods-favorite-customer/

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Lucy Dacus – Historian Interessante secondo album per una nuova cantautrice americana, al primo posto nella classifica di fine anno di Paste.

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Paul Weller – True Meanings

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Kurt Vile – Bottle It In Oltre a quello con Courtney Barnett, anche un album da solo.

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Ben Howard – Noonday Dream

 

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Elvis Costello & The Imposters – Look Now

https://discoclub.myblog.it/2018/10/26/laltro-elvis-un-ritorno-alla-forma-migliore-per-mr-mcmanus-il-disco-pop-dellanno-elvis-costello-the-imposters-look-now/

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Lori McKenna – The Tree Uno dei dischi migliori dell’anno in ambito voci femminili, cantautrici classiche.

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Magpie Salute – High Water I

https://discoclub.myblog.it/2018/08/13/il-primo-disco-ufficiale-di-studio-ma-anche-il-precedente-non-era-per-niente-male-magpie-salute-heavy-water-i/

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Madisen Ward And The Mama Bear – The Radio Winners

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Kathryn Joseph – From When I Wake The Want Is Altra interessante voce femminile.

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Marianne Faithfull – Negative Capability

https://discoclub.myblog.it/2018/11/09/di-nuovo-questa-splendida-settantenne-che-non-ha-ancora-finito-di-stupire-marianne-faithfull-negative-capability/

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Lucero – Among The Ghosts

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Brandi Carlile – By The Way I Forgive You

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Nathalie Prass – The Future And The Past

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Nathan Salsburg – Third

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Mount Eerie – Now Only

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I’m With Her – See You Around Un piccolo dischetto veramente delizioso.

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Field Music – Open Here

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Damien Jurado – The Horizon Just Laughed

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https://discoclub.myblog.it/2018/11/05/per-contratto-dischi-brutti-non-ne-fa-anzi-e-vero-il-contrario-john-hiatt-the-eclipse-sessions/

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Ashley Monroe – Sparrow Oltre al disco con le Pistol Annies, due volte nelle classifiche di fine anno https://discoclub.myblog.it/2018/07/28/non-male-molto-raffinato-anche-se-di-country-se-ne-vede-poco-ashley-monroe-sparrow/

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Billy F. Gibbons – The Big Bad Blues E per finire una delle leggende del rock (blues)

https://discoclub.myblog.it/2018/10/10/bluesmen-a-tempo-determinato-parte-1-billy-f-gibbons-the-big-bad-blues/

Direi che per le classifiche internazionali di fine anno è tutto, magari qualcuno di questi dischi attirerà la vostra curiosità. Per concludere manca solo l’aggiunta finale alla mia lista dei preferiti e con il meglio del 2018 secondo Disco Club abbiamo finito.

Bruno Conti

The Best Of 2017, Il Meglio Delle Riviste Internazionali: Mojo, Q Magazine E Uncut

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Anche quest’anno, sia pure un po’ in ritardo rispetto al 2016, facciamo un giro nelle proposte di fine anno sui dischi migliori usciti nel corso del 2017, attraverso alcuni post che raggrupperanno diverse delle principali riviste e siti musicali. Devo dire che ormai sempre più spesso mi ritrovo a condividere poco o nulla di queste classifiche (oltre a tutto molto simili tra loro), tanto che la coincidenza tra gli album segnalati sul Blog e quelli che appaiono in queste liste è diventata veramente scarsa. Comunque per tradizione continuo a proporvi le loro scelte, sperando sempre di trovare magari qualche chicca che è sfuggita alle nostre orecchie e che possa essere interessante da approfondire per chi è alla ricerca di prodotti validi e intriganti per i propri ascolti (a quello scopo ho inserito qualche video per i nomi che mi sono sembrati validi o tra i meno peggio), nascosti tra miriadi di rap, hip-hop, dance, musica elettronica, pop vario, coniugato in improbabili nuove definizioni (che cacchio di genere è il “footwork”? Lo so, ma siamo quasi alla follia) e miriadi di “alternative”, rock, indie, folk, R&B, eccetera. Anche la rivista Mojo si è aggregata a questo andazzo e quindi da qualche tempo ho smesso di leggerla con frequenza, giusto qualche capatina di tanto in tanto (infatti solo un titolo di questa classifica ha avuto un Post sul Blog). In ogni caso partiamo con loro: sono i primi 15 dell lista della rivista  su 50 titoli indicati, andando a ritroso fino al primo posto.

MOJO’s Top 15 Albums of 2017

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15. Sparks – Hippopotamus

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14. This Is The Kit – Moonshine Freeze

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13. Ghostpoet – Dark Days + Canapés

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Gli unici di cui abbiamo parlato della lista di Mojo http://discoclub.myblog.it/2017/09/07/musica-indie-di-classe-per-orecchie-mature-the-national-sleep-well-beast/ .
12. The National – Sleep Well Beast

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11. The Moonlandingz – Interplanetary Class Classics

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10. Aldous Harding – Party

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9. Sleaford Mods – English Tapas

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8. Hurray For The Riff Raff – The Navigator

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7. Kendrick Lamar – DAMN.

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6. St. Vincent – MASSEDUCTION

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5. Jane Weaver – Modern Kosmology

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4. A Tribe Called Quest – We got it from Here… Thank You 4 Your service E questo è pure uscito a novembre del 2016

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3. Queens of the Stone Age – Villains

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2. Nadia Reid – Preservation Questa signora mi sembra veramente brava

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1. LCD Soundsystem – American Dream

 

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Q MAGAZINE’S TOP 15 LPS OF 2017

 

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15. Liam Gallagher – As You Were

 

14. Sampha – Process

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13. The Horrors – V
12. Sleaford Mods – English Tapas

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11. Stormzy – Gang Signs & Prayer
10. The National – Sleep Well Beast
9. Queens of the Stone Age – Villains

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8. Baxter Dury – Prince of Tears

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7. Father John Misty – Pure Comedy

6. St. Vincent – MASSEDUCTION

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5. Gorillaz – Humanz

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4. Lorde – Melodrama

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3. Wolf Alice – Visions of a Life

2. LCD Soundsystem – American Dream

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1. Kendrick Lamar – DAMN.

 

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Uncut’s Top 15 Albums of 2017

E nella classifica di Uncut devo ammettere che ne ho trovati parecchi di album validi, magari non i miei preferiti assoluti ma insomma ci può stare, in parte.

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15. Joshua Abrams & Natural Information Society – Simultonality

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14. Julie Byrne – Not Even Happiness

13. Father John Misty – Pure Comedy

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12. Peter Perrett – How The West Was Won Al sottoscritto questo è piaciuto moltissimo http://discoclub.myblog.it/2017/08/25/un-brillante-ritorno-a-sorpresa-inatteso-e-gradito-peter-perrett-how-the-west-was-won/ .

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11. Slowdive – Slowdive
10. Hurray For The Riff Raff – The Navigator
9. St. Vincent – MASSEDUCTION

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8. Courtney Barnett & Kurt Vile – Lotta Sea Lice Bella canzone e bellissimo video.

7. The National – Sleep Well Beast

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6. Richard Dawson – Peasant

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5. Joan Shelley – Joan Shelley

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4. The Weather Station – The Weather Station veramente un bel disco http://discoclub.myblog.it/2017/11/10/una-sorta-di-novella-joni-mitchell-2-0-weather-station-weather-station/

3. Kendrick Lamar – DAMN.

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2. The War on Drugs – A Deeper Understanding

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1. LCD Soundsystem – American Dream

Per oggi è tutto, nei prossimi giorni altre liste.

Bruno Conti

Best Of 2015: Siti Internazionali Vari. American Songwriter, NPR Music, Paste, Pitchfork + Billboard

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Dopo le riviste internazionali è il momento delle classifiche di fine anno di alcuni siti (il più interessante per chi scrive è il primo che leggerete, American Songwriter, quello più vicino ai gusti del nostro Blog): naturalmente le liste dei migliori sono sempre molto più lunghe, qui sopra, come vedete dal logo, si arriva a 50, ma alcune riportano anche 80 o 100 posizioni, che il sottoscritto sintetizza nei primi 10, o nel caso di alcune classifiche che sono in ordine alfabetico segnalo i titoli che reputo più interessanti.

 American Songwriter : Top 50 Albums of 2015

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  1. Chris Stapleton – Traveller
  2. Torres – Sprinter
  3. Jason Isbell – Something More Than Free
  4. Courtney Barnett – Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit
  5. James McMurtry – Complicated Game
  6. John Moreland – High on Tulsa Heat
  7. Wilco – Star Wars
  8. Craig Finn – Faith In the Future
  9. Natalie Prass – Natalie Prass
  10. Sufjan Stevens – Carrie & Lowell

Come vedete non c’è l’onnipresente Kendrick Lamar (che però è all’11° posto): ho anche provato ad ascoltarlo per documentarmi, ma come dicono con finezza gli inglesi “it’s not my cup of tea”, o se preferite, più esplicitamente, non mi piace proprio!

torres sprinter

Vi segnalo Sprinter di Torres, che è un CD interessante https://www.youtube.com/watch?v=Ol61WOSzLF8 , mai segnalato sul Blog e neppure, fino ad ora, nelle varie classifiche riportate (anche se, con qualche eccezione, non nei primi 10, appare anche nelle liste di Mojo, Uncut, Billboard, Rolling Stone e in altri 11 elenchi dei Top dell’anno).

craig finn faith in the future

Ottimo anche il secondo album solista del leader degli Hold Steady, Craig Finn, Faith In The Future (di cui avevo recensito sul Blog il precedente, ma, per i soliti motivi di tempo, non avevo parlato, se non brevemente, di questo). Al 13° posto ci sono gli Houndmouth, al 14° Kurt Vile, al 17° i Dawes http://discoclub.myblog.it/2015/06/03/from-los-angeles-california-the-dawes-all-your-favourite-bands/ e al 19° Patty Griffin, http://discoclub.myblog.it/2015/09/17/che-meraviglia-dei-dischi-dellanno-patty-griffin-servant-of-love/, entrambi recensiti dal sottoscritto sul Blog e che sono entrati, o entreranno (nella seconda lista) tra i dischi dell’anno di chi scrive (come peraltro James McMurtry Chris Stapleton), e ce ne sono molti altri che mi piacciono, da Iris Dement Dave Rawlings Machine, passando per Josh Ritter, Steve Earle, Deslondes, Emmylou Harris & Rodney Crowell, Lucero Dwight Yoakam. Potete controllare qui http://americansongwriter.com/2015/11/american-songwriters-top-50-albums-2015-presented-daddario/

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NPR Music’s 10 Favorite Albums Of 2015

In questa lista sono in ordine alfabetico, quindi ne scelgo io 10:

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Alabama Shakes – Sound & Color

brandi carlile the firewatcher's daughter

Brandi Carlile – The Firewatcher’s Daughter

chris stapleton traveller

Chris Stapleton – Traveller

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Coutney Barnett – Sometimes I Sit And Think…

jason isbell something more than free

Jason Isbell – Something More Than Free

joan shelley over and even

Joan Shelley – Over And Even (Questa è un’altra delle piacevoli sorprese del 2015), sentire prego https://www.youtube.com/watch?v=HcR2bin7dsU, nella grande tradizione folk, già una che nomina Sandy Denny nella presentazione di un suo brano in concerto (vedi, e ascolta, sotto) è promossa a prescindere, se poi la musica è la voce sono anche molto buone, ancora meglio!

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Joanna Newson – Divers

patty griffin servant of love

Patty Griffin – Servant Of Love

rhiannon giddens tomorrow is my turn

Rhiannon Giddens – Tomorrow Is My Turn

torres sprinter

 

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The 10 Best Albums of 2015 by Paste

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1. Father John Misty – I Love You Honeybear

2. Kenrick Lamar – To Pimp A Butterfly

3.Courtney BarnettSometimes I Sit and Think and Sometimes I Just Sit

4. Sleater-Kinney -No Cities To Love

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5. Hop Along – Painted Shut

6. Sufjan Stevens – Carrie & Lovell

7. Natalie Prass – Natalie Prass

8. Tame Impala – Currents

9. Leon Bridges – Coming Home

10. Deer Hunter – Fading Frontier

Pitchfork 50 BestAlbums

Pitchfork Top 10 Albums of the Year. Dal 10° al 1°.

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10. Kamasi Washington – The Epic (questa è l’unica apparizione nelle varie liste di fine anno, mi pare, di un disco di jazz, sia pure contaminato da funky, R&B e Fusion: sotto trovate il video completo della serata in cui il disco è stato presentato). Sicuramente un disco diverso e nonostante la lunghezza, si tratta di un box di 3 CD, molto piacevole)

9. Courtney Barnett – Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit

8. Miguel – Wildheart

7. D’Angelo and the Vanguard – Black Messiah

6. Sufjan Stevens – Carrie & Lowell

5. Tame Impala – Currents

4. Vince Staples – Summertime ’06

3. Grimes – Art Angels

2. Jamie xx – In Colour

1. Kendrick Lamar – To Pimp A Butterfly

 

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E per finire questo giro, aggiungo la lista dei migliori dell’anno di Billboard che quando avevo postato quelle delle riviste musicali americane non era stata ancora pubblicata. Anche in questo caso countdown dalla posizione n°10 alla n°1.

Billboard Top 10 2015

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10) Jason Isbell – Something More Than Free

9) Father John Misty – I Love You Honeybar

8) D’Angelo & The Vanguard – Black Messiah

7) Alabama Shakes – Sound And Color (mi è piaciuto meno del precedente, ma non posso negare che sia un buon disco)

6) Jamie xx – In Colour

5) Adele – 25

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4) Vince Staples – Summertime ’06

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3) Grimes – Art Angels

2) Original Broadway Cast – Hamilton

1) Kendrick Lamar – To Pimp A Butterfly 

Diciamo che le prime quattro posizioni non sono proprio il massimo dei miei sogni musicali, per usare un eufemismo (e aggiungerei un bel bah!), comunque la “bibbia” delle riviste americane, attraverso i suoi critici, ha così parlato, e uno è libero di non condividere, anche se nelle altre varie liste odierne qualche titolo interessante, che non avevo considerato, sono riuscito a scovarlo comunque per portarlo alla vostra attenzione, in fondo anche a questo servono queste “year end lists”. La prossima volta ancora altre classifiche dalle fonti più disparate, più o meno quello che è restato fuori. Per concludere, entro fine anno, la mia seconda lista a compendio e qualche scelta fattami pervenire da alcuni musicisti italiani che frequentano il blog in quanto “italiani per caso”.

Blog che comunque prosegue anche la sua programmazione abituale, con recensioni, anticipazioni e notizie varie.

Bruno Conti