Un Altro Ottimo Album Disponibile Per Ora Solo Per il Download, In CD dal 15 Gennaio (E In Europa Dal 12 Febbraio). Jeff Tweedy – Love Is The King

jeff tweedy love is the king

Jeff Tweedy – Love Is The King – dBpm Records – Digital Download/Streaming – CD Vinyl 15-01-2021 USA/12-02-2021 Europe

Jeff Tweedy in questi ultimi anni si sta dedicando con continuità alla sua carriera solista, un disco ogni anno e nel 2019 ha trovato anche il tempo per pubblicare un nuovo disco dei Wilco Ode To Joy, al quale sarebbe dovuto seguire un tour nel 2020, cancellato per le note vicende della pandemia. E quindi il nostro amico ha pensato bene di registrare questo Love Is The King, suo quarto album solo: d’altronde se uno ha uno studio personale come il The Loft in quel di Chicago, Illinois, spesso usato anche da altri musicisti, per “passare il tempo” è sembrata quasi una cosa normale farlo, nel mese di aprile, in pieno lockdown, se per caso hai pure un figlio batterista e un altro che canta, e al resto ci pensi tu, i giochi sono fatti. Poi, come ormai sta diventando una usanza consolidata nell’ultimo anno, il disco viene pubblicato prima in digitale al 23 ottobre, mentre il formato fisico in CD e vinile sarà disponibile dal 15 gennaio 2021 (e in Europa un ulteriore probabile rinvio al 12 febbraio).

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Come vogliamo chiamarlo, il disco, ha già avuto ottime recensioni, come nel caso degli ultimi album di Tweedy ha bisogno di un po’ di ascolti, ma alla distanza cresce: undici canzoni, una scritta con George Saunders (non conoscevo, uno scrittore e giornalista texano), abbastanza tranquille e placide quasi tutte, cantate con la sua voce magari non bella ma subito riconoscibile. Love Is The King parte con una chitarra acustica arpeggiata, poi entra un basso marcato, la batteria scandita, un po’, volendo fare dei paragoni, il sound secco di Plastic Ono Band il primo disco solista dell’amato John Lennon, non c’è la chitarra elettrica esuberante di Nels Cline (che ha da poco pubblicato un disco solista), ma quella di Jeff ci regala un assolo di grande bellezza, in un crescendo affascinante che attira subito l’attenzione dell’ascoltatore https://www.youtube.com/watch?v=YHklzxUtLh4 . Opaline segna un ritorno alle sonorità “country” degli Uncle Tupelo o dei primi Wilco, una bellissima melodia sempre con la chitarra in evidenza e un’aura pigra ma non indolente, luminosa e brillante, quasi ottimista e consolatoria, uno splendore https://www.youtube.com/watch?v=bOHGWo02yxg , Tweedy potrà avere ammorbidito il suo approccio ma è sempre un fior di musicista, sentite anche il delizioso omaggio alla vecchia musica country di Buck Owens in Natural Disaster con tanto di assolo in chicken-pickin’ di Jeff https://www.youtube.com/watch?v=jmaq3mUplrQ , o il folk minimale e fischiettato della intimista Save It For Me, solo chitarra acustica, basso e batteria, e le armonie vocali del figlio Sammy.

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Guess Again è di nuovo lennoniana, il John casalingo, amoroso ed ottimista degli ultimi anni prima della tragedia, visto ovviamente attraverso l’ottica di un ispirato Tweedy alle chitarre, con il figlio Spencer che si conferma brillante ed eclettico batterista https://www.youtube.com/watch?v=X46rveNq9GE , tornando indietro troviamo il soffice alternative country di A Robin Or A Wren che tratta l’argomento della morte in modo sofisticato e complesso, quasi fatalista “the end of the end / Of this beautiful dream we’re in”, sempre con le belle armonie vocali del figlio Sammy https://www.youtube.com/watch?v=jGC3BB-YA0o . Ma non manca neppure un rock più marcato in Gwendolyn, quando Jeff lascia andare le chitarre, senza esagerare ma con la sua proverbiale classe https://www.youtube.com/watch?v=0aqwuQuhP5U , per poi tornare ad un approccio più delicato in Bad Day Lately che però non manca di improvvise aperture dove il suono si fa più incisivo, sempre con la diversa timbrica delle chitarre a caratterizzarne il suono https://www.youtube.com/watch?v=8cObf6rZwGE .

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Even I Can See, solo voce e chitarra, sembra quasi un madrigale, con una chiusura strumentale da british folk anni ‘70, avete presente gli Amazing Blondel? Troubled e Half-Sleep poste in chiusura confermano la ritrovata vena del frontman dei Wilco, sempre in questa sua “nuova” versione più intima e rilassata, ma con soluzioni sonore e melodie di grande fascino, la seconda sulle ali di una chitarra acida che si insinua nell’apparente sonnolento dipanarsi della canzone. In un periodo di poche uscite discografiche un album, quello di Jeff Tweedy, da sentire con attenzione, ma che alla fine riserva le sue soddisfazioni all’ascoltatore più attento.

Bruno Conti