Crosby, Stills, Nash And Young “Deja Vu (50th Anniversary Deluxe Edition)” 4CD/1LP set – Atlantic/Rhino 14-05-2021
Se ne parlava da diverso tempo, visto che il 50° anniversario dell’uscita di questo album storico di Crosby, Stills, Nash & Young avrebbe dovuto essere nel 2020, poi ovviamente per i ben noti motivi della pandemia l”uscita era stata silenziata e rinviata, ma oggi è stata annunciata la data ufficiale della ristampa potenziata che sarà il 14 maggio. Personalmente avrei preferito che le uscite in CD e in vinile fossero divise, ma la Rhino del gruppo Warner agisce così per cui bisogna farsene una ragione e vedere i lati positivi, tra i quali pare non ci sia il prezzo, annunciato per ora, molto indicativamente, tra i 65 e gli 80 euro.
Tra le cose positive ci sono ben 38 brani aggiunti all’album originale, tra demo, outtakes e versioni alternative, di cui 29 inediti, per un totale di 2 ore e mezza di musica extra in totale rispetto al disco originale che uscì l’11 marzo del 1970. Tra le chicche annunciate Know You Got To Run, la prima canzone in assoluto registrata nel luglio dell’anno precedente da CSN&Y durante la session nella casa che Stephen Stills aveva affittato a Studio City da Peter Tork dei Monkees, il demo di Almost Cut My Hair di David Crosby, la outtake di Bluebird Revisited di Stills, la versione con armonica aggiunta di Helpless di Neil Young e quella di Our House di Graham Nash cantata insieme a Joni Mitchell, oltre al demo di Birds cantato da Neil Young e Graham Nash https://www.youtube.com/watch?v=I4zSLoMCvfg .Le note del cofanetto sono state curate dal regista ed ex giornalista di Rolling Stone Cameron Crowe.
Crosby Stills Nash and Young perform on stage at Wembley Stadium, London, 14th September 1974, L-R Stephen Stills, David Crosby, Graham Nash, Neil Young. (Photo by Michael Putland/Getty Images)
Comunque, come al solito, ecco la lista completa dei contenuti del box.
[CD1: Original Album] 1. Carry On 2. Teach Your Children 3. Almost Cut My Hair 4. Helpless 5. Woodstock 6. Déjà Vu 7. Our House 8. 4 + 20 9. Country Girl a. Whiskey Boot Hill b. Down, Down, Down c. Country Girl (I Think You’re Pretty) 10. Everybody I Love You
[CD2: Demos] 1. Our House – Graham Nash * 2. 4 + 20 – Stephen Stills * 3. Song With No Words (Tree With No Leaves) – David Crosby & Graham Nash 4. Birds – Neil Young & Graham Nash * 5. So Begins The Task/Hold On Tight – Stephen Stills * 6. Right Between The Eyes – Graham Nash 7. Almost Cut My Hair – David Crosby * 8. Teach Your Children – Graham Nash & David Crosby 9. How Have You Been – Crosby, Stills & Nash 10. Triad – David Crosby 11. Horses Through A Rainstorm – Graham Nash 12. Know You Got To Run – Stephen Stills * 13. Question Why – Graham Nash * 14. Laughing – David Crosby * 15. She Can’t Handle It – Stephen Stills * 16. Sleep Song – Graham Nash 17. Déjà Vu – David Crosby & Graham Nash * 18. Our House – Graham Nash & Joni Mitchell *
[CD3: Outtakes] 1. Everyday We Live * 2. The Lee Shore – 1969 Vocal * 3. I’ll Be There * 4. Bluebird Revisited * 5. Horses Through A Rainstorm 6. 30 Dollar Fine * 7. Ivory Tower * 8. Same Old Song * 9. Hold On Tight/Change Partners * 10. Laughing * 11. Right On Rock ’n’ Roll *
[CD4: Alternates] 1. Carry On – Early Alternate Mix * 2. Teach Your Children – Early Version * 3. Almost Cut My Hair – Early Version * 4. Helpless – Harmonica Version 5. Woodstock – Alternate Vocals * 6. Déjà Vu – Early Alternate Mix * 7. Our House – Early Version * 8. 4 + 20 – Alternate Take 2 * 9. Know You Got To Run *
[LP: Original Album] 1. Carry On 2. Teach Your Children 3. Almost Cut My Hair 4. Helpless 5. Woodstock 6. Déjà Vu 7. Our House 8. 4 + 20 9. Country Girl a. Whiskey Boot Hill b. Down, Down, Down c. Country Girl (I Think You’re Pretty) 10. Everybody I Love You
* Previously Unreleased
Per il momento è tutto, ovviamente dopo l’uscita ci ritorneremo per la recensione, visto che si tratta di uno dei dischi più belli del 1970, ma direi anche di sempre.
David Blue – These 23 Days In September/Stories/Nice Baby And The Angel/Cupid’s Arrow – Morello/Cherry Red 2CD
Anche negli anni sessanta e settanta, cioè quando la buona musica vendeva ed andava in classifica, c’era una lunga schiera di artisti di talento che per vari motivi, tra i quali anche una buona dose di sfortuna, non riuscì ad assaporare il successo neppure per un weekend. Uno di questi “beautiful losers” è stato senza dubbio David Blue, cantautore di stampo classico e titolare di sette pregevoli album nella decade tra il 1966 ed il 1976, che ebbe il suo unico momento di gloria (forse più finanziaria che in termini di popolarità) quando gli Eagles incisero la sua Outlaw Man pubblicandola poi sull’album Desperado del 1973. Nato Stuart David Cohen a Providence, Rhode Island, da padre ebreo e madre cattolica, il nostro si spostò giovanissimo a New York dove iniziò a far parte della scena folk del Greenwich Village, diventando amico tra gli altri di Eric Andersen (che gli suggerì di cambiare il cognome da Cohen a Blue per il colore dei suoi occhi, dato che c’era già un David Cohen che bazzicava l’ambiente – e che poi diventerà membro di Country Joe & The Fish) e soprattutto di Bob Dylan, che lo stimava a tal punto da chiamarlo molti anni più tardi, nel 1975, a far parte della prima versione della Rolling Thunder Revue (nel film Renaldo & Clara David compare in una sola scena, mentre gioca a flipper in un bar) ed a partecipare nello stesso anno alla sessione fotografica per la copertina dei Basement Tapes (e pare che Blue ebbe il privilegio di essere presente mentre Dylan componeva Blowin’ In The Wind, che è un po’ come assistere a Leonardo che dipinge la Gioconda).
La prima testimonianza su disco del nostro avvenne su un album della Elektra del 1965 intitolato Singer Songwriter Project, una sorta di sampler di giovani talenti in cui David divideva lo spazio con Richard Farina ed i semi-sconosciuti Patrick Sky e Bruce Murdoch, ma l’esordio vero e proprio ci fu l’anno seguente con l’omonimo David Blue, sempre per la Elektra, un lavoro dal riscontro commerciale fallimentare che convinse l’etichetta a lasciare a piedi l’artista. Oggi la benemerita Cherry Red pubblica questo interessante doppio CD in cui vengono raccolti quattro album della carriera di Blue (senza bonus tracks), in ordine cronologico ma non consecutivi: nei due dischetti troviamo infatti il secondo disco These 23 Days In September (1968), il quarto Stories (1972), il quinto Nice Baby And The Angel (1973) ed il settimo ed ultimo Cupid’s Arrow (1976), lasciando quindi fuori il già citato David Blue oltre a Me e Com’n Back For More (che varrebbe comunque la pena di cercare).
Questa ristampa giunge quindi particolarmente gradita, in quanto pone sotto i riflettori un musicista artisticamente sfortunatissimo (come vedremo tra poco, anche nella vita) ed oggi totalmente dimenticato, ma che era in possesso di un indubbio talento e della capacità di scrivere ottime canzoni, oltre ad avere un approccio raffinato ed elegante nell’eseguirle. These 23 Days In September è un album che vede un David ancora un po’ acerbo e derivativo ma già sulla buona strada per diventare un artista completo: il disco è puro folk, con la voce stentorea del nostro e la sua chitarra al centro di tutto e pochi altri strumenti di contorno, tra cui la seconda chitarra del produttore Gabriel Mekler ed il pianoforte di Bob Rafkin. Il disco (uscito all’epoca per la Reprise) inizia con la drammatica ed emozionante title track che contrasta con la solare Ambitious Anna, dai sapori quasi caraibici, mentre altri pezzi degni di nota sono il valzerone folk The Grand Hotel, la struggente ballata pianistica The Sailor’s Lament ed il vibrante folk-rock The Fifth One.
Nel 1972 David entra a far parte del roster della neonata Asylum di David Geffen e pubblica Stories, il lavoro di un songwriter decisamente più maturo che viene prodotto dallo stesso Blue insieme a Rafkin ed a Henry Lewy, e che vede all’interno musicisti del calibro di Ry Cooder, Russ Kunkel, Joe Barbata, Chris Etheridge e Rita Coolidge, con gli archi arrangiati da Jack Nitzsche. L’album parte con l’intimista Looking For A Friend e si snoda attraverso altre sette canzoni, tra le quali meritano un cenno Sister Rose, bella ed intensa, la splendida House Of Changing Faces, ispirata alla dipendenza dall’eroina dell’autore e con la slide tagliente di Cooder in evidenza, strumento protagonista anche della conclusiva The Blues (All Night Long). Menzione a parte per Marianne, ballata dai sapori messicani dedicata dal nostro a Marianne Ihlen, proprio la musa ispiratrice di Leonard Cohen che ebbe una fugace relazione anche con David (evidentemente aveva un debole per i Cohen).
Con Nice Baby And The Angel Blue pubblica il suo lavoro più ambizioso fino a quel momento, facendoselo produrre da Graham Nash e chiamando a suonare nomi illustri come Dave Mason, Glenn Freye David Lindley, oltre al ritorno di Etheridge al basso e Barbata alla batteria (ed il disco con le sue 25.000 copie sarà il più venduto in assoluto da David). Questo è anche l’album di Outlaw Man, una rock ballad elettrica che non solo è la più popolare tra quelle scritte da Blue (grazie, come abbiamo visto, agli Eagles), ma è anche una delle migliori, con un eccellente Mason alla solista. Decisamente belle anche Lady O’Lady, deliziosa folk song in purezza, la countreggiante True To You, la profonda On Sunday, Any Sunday, la roccata e coinvolgente Darlin’ Jenny (inconfondibile la slide di Lindley), la fulgida ed emozionante Dancing Girl, una delle più belle ballate del nostro, la coheniana (nel senso di Leonard) Troubadour Song ed il quasi rock’n’roll di Train To Anaheim, altro pezzo che avrei visto bene rifatto dalle Aquile.
E veniamo a Cupid’s Arrow, ultimo disco in assoluto di David, caratterizzato dalla produzione di stampo rock a cura di Barry Goldberg, che suona anche piano ed organo insieme ad un parterre di stelle che comprende Jesse Ed Davis ed ancora Lindley alle chitarre, Donald “Duck” Dunn al basso e Levon Helm alla batteria, oltre al cantante inglese Jackie Lomax ai cori. Spicca la stupenda title track, commosso omaggio del nostro a Phil Ochs, ma sono sopra la media anche la squisita country song The Ballad Of Jennifer Lee, le roccate e trascinanti Tom’s Song e I Feel Bad, la malinconica Cordelia, ancora sfiorata dal country, e l’elettrica e dylaniana Primeval Tune, decisamente bella. Da quel momento David smise con la musica e si dedicò alla carriera cinematografica (va detto, senza consegnare ai posteri nessuna interpretazione da ricordare), fino a quando un mattino di dicembre del 1982 un infarto lo stroncò mentre faceva jogging a New York (e siccome la morte sa essere ironica in maniera macabra, il fatto successe a Washington Square Park, proprio dove era iniziata la sua carriera musicale), portandolo via a soli 41 anni; come ulteriore beffa il suo corpo rimase non identificato per ben tre giorni dal momento che Blue non aveva addosso alcun documento, ennesima prova del fatto che ormai nessuno si ricordava più di lui.
Ragione in più per fare vostra questa ottima ristampa: farete giustizia, anche se tardiva, ad un cantautore che avrebbe meritato ben altro destino.
Bruce Springsteen – Bridge School, October 13th 1986 – live.brucespringsteen.net/nugs.net CD – Download
Per la penultima uscita della serie di concerti d’archivio di Bruce Springsteen la scelta è caduta su uno show molto particolare, una performance rara e poco conosciuta anche dai collezionisti di bootleg del Boss. Sto parlando della partecipazione del nostro al primo Bridge School Benefit in assoluto, tenutosi nell’Ottobre del 1986 allo Shoreline Amphitheatre di Mountain View in California, serata organizzata da Neil Young con l’allora moglie Pegi per supportare la Bridge School, istituto che si occupa di aiutare i bambini disabili (ricordo che Neil ha due figli affetti da problemi cerebrali), una manifestazione che da allora si è ripetuta per quasi tutti gli anni fino al 2016 e che ha ospitato alcuni tra i migliori artisti del panorama internazionale in performance perlopiù acustiche. Inutile dire che Springsteen era uno degli artisti di punta della serata, ed il nostro ha ripagato il pubblico con una prestazione breve ma intensa (dieci canzoni per un totale di 58 minuti, finora l’unica uscita su singolo CD dell’intera serie dei Live Archives di Bruce), che tra l’altro era il suo primo show dopo la trionfale tournée di Born In The U.S.A., ed il suo primo set acustico degli anni ottanta.
L’inizio del breve concerto è abbastanza strano, con una You Can Look (But You Better Not Touch) cantata a cappella, non il primo brano di Bruce che mi verrebbe in mente per una esecuzione per sola voce (ed infatti il risultato non mi convince molto, anche se il pubblico apprezza). Born In The U.S.A. è in una irriconoscibile versione folk-blues, che se nei futuri tour acustici diventerà familiare, in questa serata del 1986 era alla prima performance in assoluto con questo arrangiamento. Al terzo brano la prima sorpresa, in quanto salgono sul palco Danny Federici alla fisarmonica e Nils Lofgren alla chitarra e seconda voce, e rimarranno fino alla fine: Seeds è più tranquilla rispetto alle versioni elettriche con la E Street Band ma sempre coinvolgente, Dartlington County è vivace anche in questa veste stripped-down, e Mansion On The Hill è come al solito davvero intensa e toccante. Fire è il consueto divertissement, con Bruce che stimola le reazioni del pubblico alternando ad arte stacchi e ripartenze, mentre sia Dancing In The Dark che Glory Days, spogliate dalle sonorità “ruspanti” di Born In The U.S.A., sembrano quasi due canzoni nuove (e la seconda è trascinante anche in questa versione “ridotta”).
Dopo una godibilissima Follow That Dream in chiave folk (brano di Elvis Presley tra i preferiti del nostro), gran finale con il Boss che viene raggiunto nientemeno che da Crosby, Stills, Nash & Young alle voci (Stills e Young anche alle chitarre) per una corale e splendida Hungry Heart, rilettura decisamente emozionante con l’accordion di Federici grande protagonista, degna conclusione di un set breve ma intrigante, le cui vendite frutteranno la cifra di due dollari a copia (o download) da destinare alla Bridge School. Squilli di tromba e rulli di tamburo per la prossima uscita della serie, che si occuperà di quella che è forse la performance più leggendaria di sempre del Boss. Un indizio? Trattasi di un vero “cavallo di battaglia”…
Graham Nash – Over The Years… – 2 CD Atlantic/Rhino
Proprio in occasione del breve tour italiano di Graham Nash, ieri è uscita una doppia antologia Over The Years, a prezzo super speciale per una volta, che contiene nel primo CD estratti da tutta la sua carriera, dagli anni con Crosby, Stills, Nash (& Young), passando con il suo sodalizio con David Crosby, e anche dai suoi dischi come solista.
Non è una raccolta completa come il box triplo riportato qui sopra, Reflections, uscito per la Rhino nel 2009, ma ha la particolarità di avere uno dei due dischetti che lo compongono con materiale inedito e raro proveniente da demos registrati nell’arco di tempo che intercorre tra il 1968 e il 1980. Tra poco andiamo ad esaminarlo, prima volevo ricordarvi le date del tour italiano che parte proprio da oggi.
30 giugno – Val di Fassa (TN), “I suoni delle Dolomiti” 1 luglio – Recanati (MC), Piazza Leopardi 2 luglio – Roma, Casa del Jazz / Summer Time 2018 4 luglio – Pistoia, Pistoia Blues 5 luglio – Milano, Villa Arconati
Ad accompagnarlo saranno Shane Fontayne alla chitarra e Todd Caldwell alle tastiere. Ecco il contenuto del doppio CD.
[CD1] 1. Marrakesh Express – Crosby, Stills & Nash 2. Military Madness – GrahamNash 3. Immigration Man – Crosby/Nash 4. Just A Song Before I Go – Crosby, Stills & Nash 5. I Used To Be King – GrahamNash * 6. Better Days – GrahamNash * 7. Simple Man – GrahamNash 8. Teach Your Children – Crosby, Stills, Nash & Young 9. Lady Of The Island – Crosby, Stills & Nash 10. Wind On The Water – Crosby & Nash 11. Our House – Crosby, Stills, Nash & Young 12. Cathedral – Crosby, Stills & Nash 13. Wasted On The Way – Crosby, Stills & Nash 14. Chicago/We Can Change The World – GrahamNash 15. Myself At Last – GrahamNash
* Previously unreleased mixes
[CD2: The Demos] 1. Marrakesh Express – London, 1968 2. Horses Through A Rainstorm – London, 1968 3. Teach Your Children – Hollywood, 1969 4. Pre-Road Downs – Hollywood, 1969 5. Our House – San Francisco, 1969 6. Right Between The Eyes – San Francisco, 1969 * 7. Sleep Song – San Francisco, 1969 * 8. Chicago – Hollywood, 1970 * 9. Man In The Mirror – Hollywood, 1970 10. Simple Man – Hollywood, 1970 11. I Miss You – San Francisco, 1972 12. You’ll Never Be The Same – San Francisco, 1972 13. Wind On The Water – San Francisco, 1975 14. Just A Song Before I Go – San Francisco, 1976 15. Wasted On The Way – Oahu, 1980
Come si rileva dalla tracklist qui sopra, I Used To Be A King e Better Days sono degli unreleased mix, che però erano giù apparsi in Reflections, mentre dei 15 demos del secondo CD, ben 12 sono inediti in assoluto. Quindi direi che siamo di fronte ad una antologia ideale, sia per chi vuole conoscere la musica di Graham Nash, sia per chi è alla ricerca di versioni mai ascoltate di alcune delle sue più belle canzoni.
Si parte con Marrakesh Express, tratta dal primo album di C S N, poi Military Madness da Songs For Beginners, il suo primo disco come solista del 1971, Immigration Man fu pubblicata come singolo nel marzo del 1972, e poi nel disco Crosby & Nash, e rimane molto attuale anche ai giorni nostri. Just A Song Before I Go uscì nel secondo album omonimo del trio, CSN del 1977, mentre I Used To Be A King è di nuovo da Songs For Beginners, come pure Better Days e Simple Man. Fino ad ora una canzone più bella dell’altra, ed ecco arrivare nella sequenza dei brani, quella che è forse la canzone più conosciuta di Nash, Teach Your Children, attribuita come autori coralmente a Crosby, Stills, Nash & Young, dal loro capolavoro Déja Vu, ma da sempre legata alla personalità gentile e sognatrice di Graham.
Si ritorna al primo Crosby, Stills & Nash, per la splendida Lady Of The Island, dedicata alla sua amante dell’epoca Joni Mitchell; non manca Wind On The Water dall’omonimo album del 1975 della coppia David Crosby/Graham Nash, e poi in questo avanti e indietro nel tempo Our House, ancora da Déja Vu e nuovamente dal disco del trio, quello con la barca, come è conosciuto da tutti, la bellissima Cathedral, un altro dei suoi capolavori assoluti.
Da Daylight Again, il terzo album album di CSN del 1982, arriva Wasted On The Way, e con un altro balzo temporale nel passato, nuovamente da Songs For Beginners, troviamo un altro dei suoi inni multigenerazionali, il medley di Chicago/We Can Change The World. E per completare il primo CD, l’unico brano che viene dal recente passato (molto poco rappresentato nell’antologia), Myself At Last, tratta da This Path Tonight, il disco del 2016 che lo ha riportato ai suoi livelli migliori https://discoclub.myblog.it/2016/04/13/la-classe-invecchia-anteprima-graham-nash-this-path-tonight/
Veniamo al secondo CD, che è per la quasi totalità incentrato su una serie di demo, voce e chitarra acustica, alcuni registrati anche prima della nascita di Crosby, Stills, Nash, in particolare una deliziosa Marrakesh Express, leggermente più lenta di quella che poi sarebbe finita sul primo album del supergruppo, e rifiutata dagli Hollies, per cui era stata concepita, a dimostrazione della lungimiranza che ogni tanto viene a mancare anche in coloro che fanno buona musica (giù apparsa in altra forma sul disco Demos di CSN), oltre ad un’altra ottima canzone come Horses Through A Rainstorm, prevista per Déja Vu, e pubblicata per la prima volta solo sul cofanetto antologico Carry On del 1991, in versione elettrica. Entrambe le canzoni furono registrate a Londra nel 1968. Da Hollywood, 1969, vengono due brani che invece sarebbero finiti sui dischi ufficiali, una “primitiva” e delicata Teach Your Children, poi su Déja Vuhttps://www.youtube.com/watch?v=fOQBfC6_gwwe Pre-Road Downs sul primo album.
Da un’altra session a San Francisco del 1969, provengono altri tre piccoli gioiellini: una interessante Our House, questa volta per voce e piano, con qualche incertezza nell’esecuzione ed ancora incompleta. la “rara” Right Between The Eyes, che poi sarebbe finita su Four Way Street, tra le più belle del Nash minore, e anche una prima stesura acustica di Sleep Song, che sarebbe uscita su Songs For The Beginners. Di nuovo a Hollywood, questa volta nel 1970, vengono registrati i tre demos di altri cavalli di battaglia di Nash, come Chicago, già completa in tutto il suo splendore, Man In The Mirror, in una versione spoglia ed intima, ma che già lascia intuire lo splendore del brano, nonché una delle prime versioni, solo voce e piano, di Simple Man. I Miss You, registrata a San Francisco, e You’ll Never Be The Same, a Hollywood, entrambe nel 1972, sarebbero poi apparse su Wild Tales, l’album del 1973, che per il resto non è rappresentato in questa doppia antologia, bellissima soprattutto la versione della seconda. Da una registrazione del 1975 a San Francisco proviene la versione “alternata” di Wind On The Water, di nuovo solo piano e voce. Stesso formato anche per Just A Song Before I Go, prevista per il CSN del 1977, ma qui registrata in quel di San Francisco nel 1976. con l’aggiunta di una breve parte di armonica nella seconda parte del brano. Infine dal 1980, registrata a Ohau, proviene una incantevole versione di Wasted On The Way, dove alle armonie vocali appare anche Stephen Stills, l’unico ospite presente nelle 15 tracce del secondo CD.
Per vari motivi, contenuto, inediti e prezzo, finalmente una antologia assolutamente da avere, un giusto riconoscimento per un artista spesso ingiustamente sottovalutato.
Come promesso nel Post dell’11 dicembre ecco gli altri dischi importanti, interessanti, belli, scegliete voi la definizione, che a mio parere sono usciti nel corso del 2016: novità, ristampe, anche nomi “minori”, dischi “oscuri”, ma non per questo meno validi, alcune “sorprese”! Anche quest’anno, come titolare del Blog, mi sono riservato una congrua e corposa appendice, divisa in due parti, su ciò che più mi è piaciuto in questo 2016 che si avvia alla conclusione. Arrivo quasi in Zona Cesarini, visto che mancano giusto quattro giorni alla fine dell’anno, ma a causa di malanni di stagione non sono riuscito a farlo prima. Andiamo più o meno in ordine cronologico, a ritroso, partendo dall’inizio dell’anno, dove ci sono stati molti dischi di cui magari ci siamo dimenticati a causa delle uscite successive. Buona lettura.
David Bowie – Blackstar
The Mamas And The Papas – The Complete Singles 50Th Anniversary Collection
Magic Sam Blues Band – Black Magic
Lucinda Williams – The Ghosts Of Highway 20
SIMO – Let Love Show The Way
Visti dal vivo a giugno, confermo tutto quello che ho scritto nella presentazione del disco.
The Long Ryders – Final Wild Songs
Tedeschi Trucks Band – Let Me Get By
Ina Forsman – Ina Forsman
E per l’inizio 2017 è prevista l’uscita del nuovo CD/DVD della Ruf della serie Blues Caravan, con le Blue Sisters, ovvero Ina Forsman, Layla Zoe, TashaTaylor
Runrig – The Story
Marlon Williams – Marlon Williams
Mavis Staples – Livin’ On A High Note
The James Hunter Six – Hold On
Richmond Fontaine – You Can’t Go Back If There’s Nothing To Go Back To
Dave Cobb & Friends – Southern Family
Il più bel concept album del 2016
Peter Wolf – A Cure For Loneliness
Santana – IV
E adesso è uscito anche il Live At The House Of Blues
Charles Bradley – Changes
Chris Forsyth & The Solar Motel Band – The Rarity Of Experience
Graham Nash – This Path Tonight
La versione Deluxe con il DVD del concerto allegato.
Mary Chapin Carpenter – The Things That We Are Made Of
The Rides – Pierced Arrow
Janiva Magness – Love Wins Again
Candidata ai Grammy 2017 come miglior disco blues dell’anno, candidatura più che meritata.
case/lang/veirs tre voci splendide
Magari spulciando trovate qualcosa che vi era sfuggito durante l’anno, e poi andate a cercare nel Blog i post specifici dedicati al disco.
Jaime Michaels – Once Upon A Different Time – Appaloosa/Ird
Jaime Michaels è uno dei tanti bravi (e semisconosciuti) cantautori che popolano il sottobosco della scena indipendente “Americana”. Muove i suoi primi passi a livello musicale tanti anni fa nel Nord degli States, tra Boston e Cambridge, poi fa il bassista in una band, Beckett,che accompagna spiriti affini a livello musicale come Livingston Taylor, Doc Watson, Dave Van Ronk e Jonathan Edwards,avendo sempre Tom Rush come suo punto di riferimento assoluto, e non è una brutta scelta! Negli anni ’80, trasferitosi a vivere nel South Carolina, passa otto anni con la Truly Dangerous Swamp Banddi cui poco sappiamo (ma dai video che ho visto non mi sembra un grande perdita). Agli inizi degli anni ‘90 decide di tornare alla musica acustica e roots, e dal 1997 va a vivere a Santa Fe, nel New Mexico, dove incontra una fiorente scena musicale, e inizia a fare sul serio, pubblicando ben nove dischi (che vincono vari premi locali), di cui otto prodotti dal suo grande amico Jono Manson.E qui entra in scena l’italiana Appaloosa che si offre di pubblicargli il nuovo album, Once Upon A Different Time, previsto in un primo momento per il 2015, esce in questi mesi per l’etichetta brianzola, sempre con Jono in cabina di regia (in tutti i sensi) nel suo Kitchen Sink Studio a Chupadero. Vengono radunati alcuni validi musicisti: Ben Wright, chitarre, Josh Martin e Justin Bransford, basso, Jason Crosby, piano, organo e violino (collaboratore di Bob Weir e Phil Lesh), Mark Clark, batteria e percussioni, oltre agli stessi Manson, alla chitarra solista e Michaels, a chitarre e bouzouki.
Più alcuni ospiti, i colleghi cantautori David Berkeley e Melissa Greeneralle voci,, John Egenes al mandolino, Craig Dreyer al sax (uno che ha suonato con Keith Richards, Warren Haynes, James Hunter, Dana Fuchse mille altri), Kevin Trainor alla chitarra, e anche alcuni musicisti italiani, tra cui Stefano Barotti,anche seconda voce nelle parti nella nostra lingua del brano Somewhere Like Italy, dove scopriamo che Michaels ha una bisnonna italiana (nessuno sfugge). Partiamo proprio da questo brano, un delizioso mid-tempo in ¾, dove la piacevole voce di Jaime duetta con quella tipicamente italiana di Barotti, per un brano che profuma di musica dei due mondi, intimo e raccolto, come è quasi sempre caratteristica delle canzoni dell’album- Dall’iniziale Once Upon A Different Time, con le sue acustiche in fingerpickng, un organo delicato, il bouzouki di Jaime e un banjo a colorire il suono, come pure le armonie vocali di Berkeley e della Greener, una canzone che grazie al timbro vocale di Michaels ricorda a tratti certe cose del miglior Graham Nash. Molto piacevole anche Warming, un canzone sul riscaldamento globale, che nel testo cita gli hippies, la caduta dell’Impero Ottomano, Gandhi, misti a speranze per il futuro, uno scherzo sugli ananas, il tutto con una melodia dolce ed avvolgente, che prevede anche un intervento dei fiati in puro stile New Orleans e un ritornello che rimane in testa, tra il Jimmy Buffett più intimista e di nuovo il Nash citato poc’anzi, veramente bella.
No Paddle Wheel, come scherzando dice l’autore, è stata scritta insieme al suo cane nel corso di una passeggiata mattutina e ricorda certe cose del James Taylorpiù scanzonato, altro musicista che si può accostare al nostro https://www.youtube.com/watch?v=RhdCqu5srqg . Crazy For Me , di nuovo con le armonie di Greener e Berkeley, è una ballata dove spiccano il piano eletthttps://www.youtube.com/watch?v=CwBvh9kgg18rico e il violino di Jason Crosby,oltre alle onnipresenti chitarre che sono la costante del sound. A Liitle More, altra delicata folk tune arricchita da una band, è la traccia registrata in Italia con musicisti locali, a cui è stato aggiunto il lirico intervento della solista di Kevin Trainor, mentre Steal Light, un brano che nel testo prevede un dialogo tra Dio e il diavolo, è il pezzo più rock, forse una parola forte, diciamo mosso e “bluesy”, con begli interventi del piano elettrico di Crosby e della solista. Circling Around parla di alluvioni in Colorado e Texas su un ritmo più incalzante del solito, tra country e bluegrass, sempre ben suonato dagli ottimi musicisti presenti nel disco. Anche The Heat tratta di temi sociali, con protagonista un senzatetto che è una sorta di personaggio ricorrente nelle canzoni di Michaels, il tutto a tempo di valzer texano, molto bella e con una vena malinconica, e pure la successiva Winter Song ha questa aria nostalgica per i vecchi tempi andati, sempre con una melodia dolce ed avvolgente, semplice ma complessa al tempo stesso. E la conclusiva Singing For My Supper, a tempo di bluegrass, potrebbe essere il motto di Jaime Michaels. Sperando che la cena, e anche il pranzo, saltino fuori, possiamo aiutarlo acquistando questo onesto resoconto del suo lavoro.
La settimana scorsa vi avevo parlato in anteprima del nuovo lavoro di Graham Nash, This Path Tonight (comprese le tre bonus tracks disponibili solo per il download), ma adesso che ho avuto la possibilità di visionare anche il DVD allegato alla versione deluxe (che Amazon spaccia come esclusiva, ma vale solo per l’America) mi rendo conto che il contenuto merita una breve disamina a parte. Normalmente nei supporti video presentati come bonus si trovano un po’ sempre le stesse cose, tipo il making ofdel disco in questione, interviste ai musicisti (che pure qui non mancano), un paio di videoclip dei singoli e, quando si sentono generosi, una manciata di brani live: qui invece sono state fatte le cose in grande, in quanto il DVD, intitolato An Evening With Graham Nash, presenta appunto un intero concerto (venti canzoni) tratto dalla tournée dello scorso anno (per la precisione la data è quella a St. Louis) nella quale Nash si esibiva accompagnato esclusivamente da Shane Fontayne.
Ed il concerto, nonostante la dimensione pressoché acustica (ma Fontayne si esibisce spesso all’elettrica, rilasciando anche più di un bellissimo assolo, mentre Nash occasionalmente si siede al pianoforte) è altamente godibile e non annoia neppure per un momento: Nash, vestito con un completo di jeans ed a piedi scalzi, è in grande forma vocale e si dimostra un interprete di gran classe, oltre ad essere anche un abile intrattenitore, introducendo le canzoni sempre con brevi e divertenti aneddoti, con un’ironia da vero englishman (e la sua pronuncia è comprensibilissima). Fontayne, poi, si dimostra un gran chitarrista (ed anche buon vocalist di supporto), che sa stare nelle retrovie quando serve ma al bisogno rilascia assoli infuocati che fanno dimenticare che sul palco sono solo in due (come in Immigration Man e Chicago), un partner perfetto per Graham. Il concerto è una sorta di autobiografia in musica del nostro, che inizia con due noti brani degli Hollies (Bus Stop e King Midas In Reverse) per poi deliziare i presenti con pagine note e meno note tratte dalla sua carriera solista e dai dischi con CSN (&Y), ma anche dagli album in duo con David Crosby, inserendo in anteprima anche due dei migliori pezzi da This Path Tonight, cioè Golden Days e Myself At Last, ed anche uno tutt’ora inedito, una bella folk song dal testo arrabbiato intitolata Watch Out For The Wind, che non avrebbe sfigurato affatto sul nuovo album. Chiaramente non mancano i brani più popolari di Graham (Marrakesh Express, Just A Song Before I Go, la drammatica Cathedral, la già citata Chicago, Our House, oltre al solito gran finale di Teach Your Children), ma anche pezzi meno battuti come Marguerita e Simple Man, oltre ad una squisita ripresa a due voci del classico dei BeatlesBlackbird (già eseguita più volte anche con Crosby e Stills).
Ecco comunque la setlist completa:
1. Bus Stop
2. King Midas In Reverse
3. I Used To Be A King
4. Marrakesh Express
5. Immigration Man
6. Golden Days
7. Myself At Last
8. Wasted On The Way
9. Wind On The Water
10. Our House
11. Military Madness
12. Simple Man
13. Marguerita
14. Taken At All
15. Watch Out For The Wind
16. Just A Song Before I Go
17. Cathedral
18. Chicago
19. Blackbird
20. Teach Your Children
Un ottimo concerto, che per pochi Euro in più non dovrebbe lasciare dubbi su quale sia la versione di This Path Tonight da avere.
Graham Nash – This Path Tonight – Blue Castle CD/Deluxe Download/CD+DVD
Certe convinzioni e certi stereotipi sono duri a morire: è infatti opinione comune che, nell’ambito del più famoso dei supergruppi, cioè Crosby, Stills & Nash (e Young, nei rari casi in cui si è degnato), Graham Nash rappresentasse l’anello debole. Certo, se paragonato agli altri due compagni di ventura forse l’ex Hollies ha un filo di talento in meno (Neil Young è di un altro livello o, come dicono gli esperti di calcio, fa reparto da solo), ma mi viene da ridere solo al pensiero di considerare uno che ha scritto brani come Marrakesh Express, Our House, Chicago, Cathedral, Just A Song Before I Go, Wasted On The Way (oltre al più grande classico di CSN, Teach Your Children) come una figura di secondo piano. Di certo non è mai stato un artista prolifico, dato che a parte i (pochi) album con il trio/quartetto di cui sopra, fino allo scorso anno aveva inciso solo cinque lavori da solista (ma per correttezza dovremmo ricordare anche i dischi in duo con David Crosby, comunque solo quattro), partendo nel 1971 con il bellissimo Songs For Beginners, inferiore al debutto del baffuto socio (il mitico If I Could Only Remember My Name) ma superiore all’esordio di Stills (che si rifarà di lì a breve con i Manassas), seguito nel 1974 dal discreto Wild Tales, dal claudicante Earth & Sky (1980), dal brutto Innocent Eyes (1986) e, dopo ben sedici anni, dall’ottimo Songs For Survivors, che anche nel titolo si riallacciava al disco di 31 anni prima e senza dubbio si piazzava appena alle sue spalle anche come qualità.
Negli ultimi anni Graham è stato molto attivo soprattutto dal punto di vista produttivo, in quanto ha curato la messa a punto degli splendidi cofanetti di Crosby, il suo e quello di Stills (nell’ordine), oltre al grandioso Live 1974 di CSN&Y, ma canzoni nuove nessuna: giunge quindi gradito questo album nuovo di zecca del musicista di Manchester, This Path Tonight (esce il 15 di Aprile, fra pochi giorni dunque), dieci canzoni (o tredici, come vedremo) proposte dal nostro con il suo consueto stile raffinato e gentile, un album sicuramente riuscito che, anche se non vale Songs For Beginners, si può tranquillamente mettere sullo stesso piano di Wild Tales.
Il disco giunge in un momento molto particolare della vita di Nash, e cioè la separazione, dopo ben 38 anni, dalla moglie Susan, e dell’innamoramento da parte del nostro per la giovane fotografa newyorkese Amy Grantham (che per quanto ne so, potrebbe anche essere la causa del divorzio, certi nonnetti ad un certo punto della vita non li tieni più, vedi anche l’ex compagno Neil con Daryl Hannah), evento che sicuramente ha dato nuova linfa ed ispirazione al nostro, il quale non manca però di portare alla ribalta anche i consueti temi di attualità (ed è un peccato non avere davanti i testi, mai banali nel caso di Nash). Il produttore (ed anche co-autore dei brani) è Shane Fontayne, chitarrista anche di CSN dal vivo, un ottimo musicista e valido anche in consolle: una produzione classica, con un suono mai invadente (tranne forse nella title track) e completamente al servizio della voce di Graham, sempre bella e pulita nonostante le 74 primavere; la band in studio è composta da gente che dà del tu ai propri strumenti, dal batterista Jay Bellerose al pianista Patrick Warren, passando per l’organo di Todd Caldwell ed il basso di Jennifer Condos.
This Path Tonight (la canzone) dà il via al disco in modo forte e deciso, con un arrangiamento rock e ritmo cadenzato, un inizio tonico e grintoso, anche se forse un tantino sopra le righe nel sound. Myself At Last la conoscevo già (l’hanno suonata CSN lo scorso anno a Milano), una ballata gentile e tipica del suo autore, ma non per questo non degna di nota (anzi, questo è il tipo di pezzi che mi aspetto in un disco di Nash), mentre Cracks In The City ha una struttura folk ed un ritornello molto intenso. La delicata Beneath The Waves, con un ricorrente arpeggio acustico ed un drumming complesso, è un brano d’atmosfera, sofisticato ma anche poco immediato, meglio Fire Down Below, elettrica e dominata dalla chitarra di Fontayne, anche se il cantato di Graham si mantiene su toni pacati.
Another Broken Heart è di un gradino superiore: Nash canta con la consueta classe, il ritmo è sostenuto e la melodia fluida e decisamente ben costruita (ed anche il suono, elettrico ma misurato, è perfetto); Target ci presenta un Nash vicino a quello degli anni settanta, una bella canzone dal timbro folk, motivo limpido e strumentata in maniera classica, con preziosi interventi di steel, piano ed armonica. Bella anche Golden Days, con il nostro che ricorda con affetto i bei tempi della sua gioventù artistica, un gradevole pastiche dalla base acustica e squisito gusto pop, con qualche riferimento beatlesiano (anche nel testo, in quanto Nash cita All You Need Is Love); Back Home, lenta e rarefatta, con sonorità quasi alla Daniel Lanois e la raffinata Encore, ancora con rimandi sonori al passato, chiudono il CD, almeno nella sua versione “fisica”.
Sì, perché esiste anche una edizione deluxe, ma solo per il download, con ben tre brani in più: Mississippi Burning (un brano che parla di contrasti razziali, condividendo anche lo stesso titolo di un famoso film di Alan Parker), che ha un andamento quasi da filastrocca folk ed un intenso ritornello corale, Soft Place To Fall, altro pezzo tipico per Graham, ma con una costruzione melodica di prim’ordine ed un accompagnamento elettrico guidato da una bella slide (meritava di entrare nel CD fisico, è una delle migliori) e The Last Fall, che chiude definitivamente il lavoro con una dolce ballata acustica, semplice ma a cui non difetta il pathos.
Un buon ritorno sulle scene per Graham Nash: spero solo che non sia il suo ultimo lavoro, ma considerando la regolarità con cui incide qualche dubbio in proposito mi viene.
Marco Verdi
*NDB E ne esiste un’altra versione, ancora più deluxe, senza le tre tracce extra, ma con un DVD aggiunto di oltre due ore, dove vengono riproposti venti classici dal songbook di Nash (qui potete leggere i titoli dei brani http://discoclub.myblog.it/tag/graham-nash/), che provvederemo ad illustrarvi con una post(illa) ad hoc, non appena lo avremo visto, visto che il tutto, come detto, esce il 15 aprile.
In concomitanza con il Record Store Day del 16 aprile (di cui i Metallica quest’anno sono una sorta di ambasciatori ufficiali e nell’ambito del quale viene anche pubblicato un raro CD Liberté, Egalité, Fraternité Live At Bataclan Paris France, June 11th, 2003, il cui ricavato andrà in beneficenza) https://www.youtube.com/watch?v=5VCD148IDeg ,negli stessi giorni, a tiratura limitata, vengono ristampati i primi due album della band, Kill ‘Em All e Ride The Lightning, in due cofanetti sontuosi e molto costosi (si parla di circa 200 euro cadauno, quindi preparatevi).
KIll ‘Em All sarà un box da 5 CD, 4 LP e 1 DVD, con questo contenuto:
[CD1: KILL ‘EM ALL (REMASTERED)] 1. Hit The Lights (2016 Remastered) 2. The Four Horsemen (2016 Remastered) 3. Motorbreath (2016 Remastered) 4. Jump In The Fire (2016 Remastered) 5. (Anesthesia) – Pulling Teeth (2016 Remastered) 6. Whiplash (2016 Remastered) 7. Phantom Lord (2016 Remastered) 8. No Remorse (2016 Remastered) 9. Seek & Destroy (2016 Remastered) 10. Metal Militia (2016 Remastered)
[CD2: INTERVIEW & RADIO IDS] 1. Metal Forces – Interview with Lars, January 1984 2. Radio IDs with Lars, James, and Cliff from 1984
[CD3: ROUGH MIXES FROM LARS’ VAULT, BOOTLEG TRACKS & WHIPLASH REMIX EP] 1. Motorbreath (Rough Mix) 2. Hit The Lights (Rough Mix) 3. (Anesthesia) – Pulling Teeth (Rough Mix) 4. Seek & Destroy (Rough Mix) 5. Phantom Lord (Rough Mix) 6. Whiplash (Rough Mix) 7. The Four Horsemen (Rough Mix) 8. Seek & Destroy (NOT Live from The Automatt) 9. Phantom Lord (NOT Live from The Automatt) 10. Jump In The Fire 11. Whiplash (Special Neckbrace Remix) 12. Seek & Destroy (“Live” at The Automatt) 13. Phantom Lord (“Live” at The Automatt)
[CD4: LIVE AT J BEES ROCK III, MIDDLETOWN, NY – JANUARY 20TH, 1984] 1. The Four Horsemen (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84) 2. Jump In The Fire (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84) 3. Fight Fire With Fire (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84) 4. Ride The Lightning (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84) 5. Phantom Lord (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84) 6. Seek & Destroy (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84) 7. Whiplash (Live at J Bees Rock III, Middletown, NY – 1/20/84)
[CD5: LIVE AT THE KEYSTONE, PALO ALTO, CA – OCTOBER 31ST, 1983] 1. Hit The Lights (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 2. The Four Horsemen (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 3. Jump In The Fire (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 4. Fight Fire With Fire (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 5. Ride The Lightning (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 6. Phantom Lord (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 7. When Hell Freezes Over (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 8. Seek & Destroy (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 9. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83] 10. Whiplash (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 11. Creeping Death (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 12. Guitar Solo (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83) 13. Metal Militia (Live at The Keystone, Palo Alto, CA – 10/31/83)
[LP1: KILL ‘EM ALL (REMASTERED)] 1. Hit The Lights (2016 Remastered) 2. The Four Horsemen (2016 Remastered) 3. Motorbreath (2016 Remastered) 4. Jump In The Fire (2016 Remastered) 5. (Anesthesia) – Pulling Teeth [2016 Remastered] 6. Whiplash (2016 Remastered) 7. Phantom Lord (2016 Remastered) 8. No Remorse (2016 Remastered) 9. Seek & Destroy (2016 Remastered) 10. Metal Militia (2016 Remastered)
[LP2: LIVE AT ESPACE BALARD, PARIS, FRANCE – FEBRUARY 9TH, 1984 (2 LP)] 1. The Ecstasy of Gold (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 2. Hit The Lights (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 3. The Four Horsemen (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 4. Jump In The Fire (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 5. Phantom Lord (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 6. No Remorse (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 7. Ride The Lightning (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
[LP3: LIVE AT ESPACE BALARD, PARIS, FRANCE – FEBRUARY 9TH, 1984 (2 LP)] 1. Motorbreath (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 2. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984] 3. Whiplash (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 4. Seek & Destroy (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984) 5. Metal Militia (Live at Espace Balard ,Paris, France – 2/9/1984)
[LP4: JUMP IN THE FIRE (PICTURE DISC)] 1. Jump In The Fire 2. Seek & Destroy (“Live” at The Automatt) 3. Phantom Lord (“Live” at The Automatt)
[DVD: METALLICA LIVE AT THE METRO IN CHICAGO ON AUGUST 12TH, 1983] 1. Hit The Lights (Live) (Video Only/No Audio) 2. The Four Horsemen (Live) (Video Only/No Audio) 3. Jump In The Fire (Live) (Video Only/Partial Audio) 4. Phantom Lord (Live) 5. No Remorse (Live) 6. (Anesthesia) – Pulling Teeth (Live) 7. Whiplash (Live) 8. Seek And Destroy (Live) 9. Guitar Solo (Live) 10. Metal Militia (Live)
Mentre per Ride The Lightning, 6 CD, 4 LP e 1 DVD il contenuto sarà il seguente:
[CD1: RIDE THE LIGHTNING (REMASTERED)] 1. Fight Fire With Fire (2016 Remastered) 2. Ride The Lighting (2016 Remastered) 3. For Whom The Bells Tolls (2016 Remastered) 4. Fade To Black (2016 Remastered) 5. Trapped Under Ice (2016 Remastered) 6. Escape (2016 Remastered) 7. Creeping Death (2016 Remastered) 8. The Call Of Ktulu (2016 Remastered)
[CD2: METALLICA INTERVIEWS] 1. Metal Forces Interview with Lars, November 1984 2. WUSC Cleveland Radio Interview with Cliff & Kirk, February 1985 3. Metal Madness Interview with Lars, March 1985
[CD3: DEMOS & ROUGH MIXES FROM LARS’ VAULT] 1. Ride The Lightning (Studio Demo) 2. When Hell Freezes Over (Studio Demo) 3. Creeping Death (Studio Demo) 4. Fight Fire With Fire (Studio Demo) 5. Ride The Lightning (Garage Demo) 6. When Hell Freezes Over (Garage Demo) 7. Fight Fire With Fire (Garage Demo) 8. Ride The Lightning (Boom Box Demo) 9. Blitzkrieg (Rhythm Track Rough Mix) 10. Am I Evil (Studio Demo)
[CD4: LIVE AT KABUKI THEATRE, SAN FRANCISCO, CA – MARCH 15TH, 1985] 1. Fight Fire With Fire (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 2. Ride The Lightning (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 3. Phantom Lord (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 4. The Four Horsemen (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 5. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85] 6. For Whom The Bell Tolls (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 7. No Remorse (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 8. Fade To Black (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 9. Creeping Death (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 10. Guitar Solo (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 11. Am I Evil? (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85) 12. Motorbreath (Live at Kabuki Theatre, San Francisco, CA – 03/15/85)
[CD5: LIVE AT THE LYCEUM THEATRE, LONDON, UK – DECEMBER 20th, 1984] 1. Phantom Lord (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 2. The Four Horsemen (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 3. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84] 4. For Whom The Bell Tolls (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 5. No Remorse (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 6. The Call Of Ktulu (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 7. Seek & Destroy (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 8. Whiplash (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 9. Creeping Death (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 10. Guitar Solo (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84) 11. Metal Militia (Live At The Lyceum Theatre, London, UK – 12/20/84)
[CD6: LIVE AT CASTLE DONINGTON, UK – AUGUST 17TH, 1985] 1. Creeping Death (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85) 2. Ride The Lighning (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85) 3. For Whom The Bell Tolls (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85) 4. The Four Horsemen (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85) 5. Fade To Black (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85) 6. Seek & Destroy (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85) 7. Whiplash (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85) 8. Motorbreath (Live At Castle Donington, UK – 8/17/85)
[LP1: RIDE THE LIGHTNING (REMASTERED)] 1. Fight Fire With Fire (2016 Remastered) 2. Ride The Lightning (2016 Remastered) 3. For Whom The Bell Tolls (2016 Remastered) 4. Fade To Black (2016 Remastered) 5. Trapped Under Ice (2016 Remastered) 6. Escape (2016 Remastered) 7. Creeping Death (2016 Remastered) 8. The Call of Ktulu (2016 Remastered)
[LP2: LIVE AT THE HOLLYWOOD PALLADIUM, LOS ANGELES, CA – MARCH 10TH, 1985 (2 LP)] 1. The Ecstasy of Gold (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 2. Fight Fire With Fire (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 3. Ride The Lightning (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 4. Phantom Lord (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 5. (Anesthesia) – Pulling Teeth [Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85] 6. For Whom The Bell Tolls (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 7. No Remorse (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
[LP3: LIVE AT THE HOLLYWOOD PALLADIUM, LOS ANGELES, CA – MARCH 10TH, 1985 (2 LP)] 1. Fade To Black (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 2. Seek & Destroy (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 3. Creeping Death (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 4. Am I Evil (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85) 5. Motorbreath (Live at The Hollywood Palladium, Los Angeles, CA – 3/10/85)
[LP4: CREEPING DEATH (PICTURE DISC)] 1. Creeping Death 2. Am I Evil 3. Blitzkrieg
[DVD] LIVE AT THE METAL HAMMER FESTIVAL IN ST. GOARSHAUSEN, GERMANY – SEPTEMBER 14, 1985 1. Creeping Death (Live) 2. Ride The Lightning (Live) 3. Disposable Heroes (Live) 4. No Remorse (Live) 5. (Anesthesia) – Pulling Teeth (Live) 6. For Whom The Bell Tolls (Live) 7. The Four Horsemen (Live) 8. Fade to Black (Live) 9. Seek and Destroy (Live) 10. Whiplash (Live) 11. Fight Fire With Fire (Live) 12. Guitar Solo (Live) 13. Am I Evil? (Live) 14. Motorbreath (Live)
LIVE AT MTV’S DAY ON THE GREEN AT OAKLAND STADIUM, OAKLAND, CA – AUGUST 31, 1985 1. Creeping Death (Live) 2. Ride the Lightning (Live) 3. For Whom the Bell Tolls (Live) 4. MTV Day On The Green Interview with Lars and James
DANISH TV 1. “Lars Ulrich When He Was Young” *Lars’ first television interview 2. “SPOT – Lars Ulrich”
Il tutto verrà pubblicato, a livello ufficiale, dalla Universal.
Sempre il 15 aprile, ma su etichetta Warner/Rhino, uscirà questo The Complete Bearsville Album Collection dei Foghat, un box da 13 CD che raccoglie tutti gli album pubblicati negli anni fra il 1971 e il 1983 dalla band “americana” ( o così pensa la gente, ma in effetti il gruppo era tipicamente di formazione inglese, con tre fuoriusciti dai Savoy Brown di Looking In del 1970, “Lonesome” Dave Peverett, Roger Earl e Tony Stevens, a cui si aggiunse Rod Price, alla seconda chitarra e alla slide, proveniente dai Black Cat Bones. Con il solo batterista Roger Earl della formazione originale ( i due chitarristi e cantanti sono entrambi morti) il gruppo continua tuttora la sua attività, ma gli anni d’oro sono stati effettivamente quelli esaminati in questo cofanetto. Anzi, il periodo migliore del blues-rock tendente all’heavy, ma di grande energia e qualità dire che arriva fino al Live del 1977, anche se pure gli album successivi non sono male, ma decisamente più di maniera.
Ecco il contenuto del box:
[CD1: Foghat] 1. I Just Want To Make Love To You 2. Trouble Trouble 3. Leavin’ Again (Again) 4. Fool’s Hall Of Fame 5. Sarah Lee 6. Highway (Killing Me) 7. Maybelline 8. A Hole To Hide In 9. Gotta Get To Know You (LP Version)
[CD2: Rock And Roll] 1. Ride, Ride, Ride 2. Feel So Bad 3. Long Way To Go 4. It’s Too Late 5. What A Shame 6. Helping Hand 7. Road Fever 8. She’s Gone 9. Couldn’t Make Her Stay
[CD3: Energized] 1. Honey Hush 2. Step Outside 3. Golden Arrow 4. Home In My Hand 5. Wild Cherry 6. That’ll Be The Day 7. Fly By Night 8. Nothing I Won’t Do
[CD4: Rock And Roll Outlaws] 1. Eight Days On The Road 2. Hate To See You Go 3. Dreamer 4. Trouble In My Way 5. Rock And Roll Outlaw 6. Shirley Jean 7. Blue Spruce Woman 8. Chateau Lafitte ’59 Boogie
[CD5: Fool For The City] 1. Fool For The City 2. My Babe 3. Slow Ride 4. Terraplane Blues 5. Save Your Loving (For Me) 6. Drive Me Home 7. Take It Or Leave It
[CD6: Night Shift] 1. Drivin’ Wheel 2. Don’t Run Me Down 3. Burnin’ The Midnight Oil 4. Night Shift 5. Hot Shot Love 6. Take Me To The River 7. I’ll Be Standing By
[CD7: Live] 1. Fool For The City 2. Home In My Hand 3. I Just Want To Make Love To You 4. Road Fever 5. Honey Hush 6. Slow Ride
[CD8: Stone Blue] 1. Stone Blue 2. Sweet Home Chicago 3. Easy Money 4. Midnight Madness 5. It Hurts Me Too 6. High On Love 7. Chevrolet 8. Stay With Me
[CD9: Boogie Motel] 1. Somebody’s Been Sleepin’ In My Bed 2. Third Time Lucky (First Time I Was A Fool) 3. Comin’ Down With Love 4. Paradise Alley 5. Boogie Motel 6. Love In Motion 7. Nervous Release
[CD10: Tight Shoes] 1. Stranger In My Home Town 2. Loose Ends 3. Full Time Lover 4. Baby, Can I Change Your Mind 5. Too Late The Hero 6. Dead End Street 7. Be My Woman 8. No Hard Feelings
[CD11: Girls To Chat & Boys To Bounce] 1. Wide Boy 2. Let Me Get Close To You 3. Live Now – Pay Later 4. Love Zone 5. Delayed Reaction 6. Second Childhood 7. Weekend Driver 8. Sing About Love
[CD12: In The Mood For Something Rude] 1. Slipped, Tripped, Fell In Love 2. Bustin’ Up Or Bustin’ Out 3. Take This Heart Of Mine 4. Love Rustler 5. Ain’t Livin’ Long Like This 6. Back For A Taste Of Your Love 7. There Ain’t No Man That Can’t Be Taught 8. And I Do Just What I Want
[CD13: Zig-Zag Walk] 1. That’s What Love Can Do 2. Zig-Zag Walk 3. Choo Choo Ch’Boogie 4. Jenny Don’t Mind 5. Three Wheel Cadillac 6. It’ll Be Me 7. Silent Treatment 8. Down The Road Apiece 9. Seven Day Weekend 10. Linda Lou
Siamo dalle parti di Bad Company, ZZ Top, BTO, Grand Funk, il tutto nobilitato dal grande uso della slide di Rod Price, vero virtuoso dello strumento.
Graham Nash era da 14 anni che non pubblicava un nuovo album a nome proprio, l’ultimo era stato Songs For Survivors del 2002. Il CD, che uscirà il 15 aprile per la Blue Castle Records/ADA distribuzione Warner, è prodotto da Shane Fontayne, che suona anche la chitarra nel disco, insieme a Jennifer Condos al basso, Todd Caldwell all’organo, Patrick Warren al piano e Jay Bellerose alla batteria, This Path Tonight esce in molte versioni: quello per il download avrà 13 brani, mentre la versione normale ne conterrà 10, in quella Deluxe CD+DVD ci saranno anche contenuti video sostanziosi, oltre ad una intervista ben 20 brani registrati dal vivo, in un DVD che dovrebbe durare oltre 2 ore e, forse, contenere anche qualcuna delle bonus della versione digitale. E poi ci sarà il vinile.
Qui sotto potete leggere i contenuti delle varie edizioni:
Tracklist 1. This Path Tonight 2. Myself At Last 3. Cracks In The City 4. Beneath The Waves 5. Fire Down Below 6. Another Broken Heart 7. Target 8. Golden Days 9. Back Home 10. Encore MP3 Deluxe Edition Bonus Tracks: 11. Mississippi Burning 12. Watch Out For The Wind 13. The Fall
[Bonus DVD — Exclusive To Amazon CD/DVD Deluxe Edition] solo per l’America, in Italia si troverà regolarmente. 1. Bus Stop 2. King Midas 3. I Used To Be A King 4. Marrakesh Express 5. Immigration Man 6. Golden Days 7. Myself At Last 8. Wasted On The Way 9. Wind On The Water 10. Our House 11. Military Madness 12. Simple Man 13. Margeurita 14. Taken At All 15. Watch Out For The Wind 16. Just A Song 17. Cathedral 18. Chicago 19. Blackbird 20. Teach Your Children
Chissà perché ero convinto che ne avessero fatti più di tre! Scherzi a parte la numerazione dell’album Santana IV si riferisce alla prima configurazione della band di Carlos Santana, quella di Woodstock, del primo album con il leone e di Abraxas, e poi ancora si Santana III dove in formazione entrò Neal Schon come seconda chitarra solista. L’edizione migliore del gruppo (anche se Caravanserai, Welcome, Borboletta e il triplo Live giapponese Lotus sono ancora dei grandi dischi). Comunque parliamo della formazione che accanto a Santana e Schon prevedeva Michael Shrieve alla batteria, Gregg Rolie alle tastiere e alla voce. Poi c’era Mike Carabello alle percussioni , oltre a José “Chepito” Areas, sempre alle percussioni e David Brown al basso. Questi due ultimi non ci saranno (Brown perché è morto e Areas non vi saprei dire, però sostituito da Karl Perazzo, altro collaboratore storico di Santana): aggiunti ci saranno il “nuovo” bassista Benny Rietveld, un olandese in formazione dai tempi di Supernatural, e come ospite, alla voce in due canzoni, il mitico Ronald isley degli Isley Brothers.
I titoli dei brani e quello che si è potuto sentire fino ad ora lasciano ben sperare sulla riuscita del disco che uscirà il 15 aprile su etichetta Santana IV, con questi contenuti:
1. Yambu 2. Shake It 3. Anywhere You Want To Go 4. Fillmore East 5. Love Makes The World Go Round (featuring Ronald Isley) 6. Freedom In Your Mind (featuring Ronald Isley) 7. Choo Choo 8. All Aboard 9. Sueños 10. Caminando 11. Blues Magic 12. Echizo 13. Leave Me Alone 14. You And I 15. Come As You Are 16. Forgiveness
Magari non suoneranno più così, ma si può sempre sperare.
Sturgill Simpson è uno dei nomi “nuovi” (anche se ha già 37 anni) più interessanti del nuovo country, roots, southern, un bel sound pieno: il precedente album Metamodern Sounds In Country Music, uscito nel 2014, era prodotto da Dave Cobb. Ora esordisce su Atlantic con il nuovo album, il terzo, A sailor’s guide to earth, prodotto dallo stesso Simpson, che scrive tutte le canzoni, meno una cover di In Bloom dei Nirvana, scelta curiosa, ma riuscita https://www.youtube.com/watch?v=NpDYfkymaSE !
Una accoppiata inconsueta è quella che vede insieme Sam Beam (Iron Wine) e Jesca Hoop (che molti conoscono di nome, perché è stata la tata dei tre figli di Tom Waits, che l’ha incoraggiata verso una carriera musicale che ad oggi consta di cinque album ed alcuni EP, tutti abbastanza interessanti); il loro disco, in uscita sempre il 15 aprile per la Sub Pop, si intitola Love Letter For Fire. è prodotto da Tucker Martine (Modest Mouse, Decemberists, Neko Case) e vede la collaborazione di Robert Burger (keyboardss), Eyvind Kang (violin, viola), Glenn Kotche dei Wilco(drums, percussion), Sebastian Steinberg (bass) e Edward Rankin-Parker (cello). Sembra un disco interessante, con le due voci che si intrecciano in modo affascinante.
Sempre il 16, su Island/Universal in Europa e su Vagrant negli States, esce il nuovo album di Pj Harvey, The Hope Six Demolition Project, a cinque anni dall’ottimo Let England Shake, il disco è prodotto sempre dal trittico Harvey/Flood/John Parish, contiene 11 nuove canzoni, tutte scritte da PJ durante i suoi viaggi tra il Kossovo, l’Afghanistan e Washington, negli Stati Uniti. Anche questa volta la parte Video sarà importante
e
E per concludere un paio di titoli in uscita a fine mese.
Marc Olson e Gary Louris non si parlano di nuovo (con il primo, visto lo scorso anno in Italia, che adotta una sorta di tattica ” i Jayhawks chi?”), ma il resto del nucleo storico, Marc Perlman (basso), Tim O’Reagan (batteria, voce), e Karen Grotberg (tastiere e voce), insieme a Gary Louris ha deciso di pubblicare un nuovo album Paging Mr. Proust, in uscita il 29 aprile per la Sham/Thirty Tigers:
1. Quiet Corners & Empty Spaces 2. Lost The Summer 3. Lovers Of The Sun 4. Pretty Roses In Your Hair 5. Leaving The Monsters Behind 6. Isabel’s Daughter 7. Ace 8. The Devil Is In Her Eyes 9. Comeback Kids 10. The Dust Of Long-Dead Stars 11. Lies In Black & White 12. I’ll Be Your Key
Sempre il 29 aprile la Warner/Rhino pubblicherà questo doppio CD con due concerti inediti dei Bad Company Live 1977 & 1979. La formazione è quella originale che si legge in copertina: Paul Rodgers, Mick Ralphs, Boz Burrell, Simon Kirke con il loro classico rock-blues energico e grintoso (e due begli assoli di batteria, uno per concerto:
Tracklist [CD1] 1. Burnin’ Sky (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 2. Too Bad (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 3. Ready For Love (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 4. Heartbeat (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 5. Morning Sun (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 6. Man Needs Woman (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 7. Leaving You (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 8. Shooting Star (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 9. Simple Man (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 10. Movin’ On (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 11. Like Water (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 12. i. Live For The Music (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 13. ii. Drum Solo (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 14. Good Lovin’ Gone Bad (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977) 15. Feel Like Makin’ Love (Live at The Summit, Houston, Texas – 23rd May 1977)
[CD2] 1. Bad Company (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 2. Gone, Gone, Gone (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 3. Shooting Star (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 4. Rhythm Machine (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 5. Oh, Atlanta (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 6. She Brings Me Love (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 7. Run With The Pack (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 8. i. Evil Wind (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 9. ii. Drum Solo (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 10. Honey Child (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 11. Rock Steady (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 12. Rock ‘n’ Roll Fantasy (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 13. Hey Joe (Live at Capitol Center, Washington, DC 26th June 1979) 14. Feel Like Makin’ Love (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979) 15. Can’t Get Enough (Live at The Empire Pool, Wembley, London – 9th March 1979)