Ed Ecco Il Tributo. One More For The Fans – Lynyrd Skynyrd

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Lynyrd Skynyrd & Friends – One More For The Fans – 2 CD – 2 DVD – Blu-ray Ear Music/Edel – Solo per il mercato USA Loud & Proud Records 2CD+DVD 24-07-15

Dopo una lunga pausa riprendiamo la rubrica delle anticipazioni discografiche, per il momento con un titolo, ma nei prossimi giorni conto di rendervi conto di molte uscite estive, alcune prossime, altre più a lunga gittata. Per iniziare parliamo di questo tributo ai Lynyrd Skynyrd.

In passato ne sono usciti moltissimi, country, rock, dal vivo, in studio, alcuni belli, altri decisamente meno, ma questo One More For The Fans, mi sembra uno dei meglio riusciti, se non il migliore in assoluto di quelli usciti fino ad oggi. Come vi dicevo un paio di giorni fa nella recensione del doppio CD al Rockpalast http://discoclub.myblog.it/2015/07/16/attesa-del-tributo-vecchio-concerto-dal-vivo-lynyrd-skynyrd-sweeet-home-alabama-rockpalast-1996/, ormai della formazione originale è rimasto solo Gary Rossington alla solista, gli altri sono Johnny Van Zant, voce, Rickey Medlocke, anche lui chitarra solista, Johnny Colt al basso, Peter Keys alle tastiere e gli ultimi arrivati Michael Cartellone alla batteria e Mark Mateijka alla terza solista, che sono quelli che mi convincono meno e, secondo me, hanno reso troppo hard il sound della band negli ultimi anni (vedi i due album di studio, Last Of A Dyin’ Breed God And Guns, non a caso usciti per i “metallari” della Roadrunner e anche il Live From Freedom Hall del 2010, non era memorabile, suono troppo duro e risaputo).

Ma in questa serata del 12 novembre dello scorso anno al mitico Fox Theatre di Atlanta, Georgia, finanziata con il crowfunding dalla band ed in uscita il 24 luglio per la loro etichetta Loud And Proud negli Stati Uniti (dove ci sarà anche una versione con i 2 CD insieme al DVD) e per Ear Music/Edel in Europa, tutta funziona a meraviglia, anche grazie al cast notevole che è stato assemblato per l’occasione. Ecco artisti e titoli:

1. Whiskey Rock A Roller – performed by Randy Houser
2. You Got That Right – performed by Robert Randolph & Jimmy Hall
3. Saturday Night Special – performed by Aaron Lewis
4. Workin’ For MCA – performed by Blackberry Smoke
5. Don’t Ask Me No Questions – performed by O.A.R.
6. Gimme Back My Bullets – performed by Cheap Trick
7. The Ballad of Curtis Loew – performed by moe. & John Hiatt
8. Simple Man – performed by Gov’t Mule
9. That Smell – performed by Warren Haynes
10. Four Walls of Raiford – performed by Jamey Johnson
11. I Know A Little – performed by Jason Isbell
12. Call Me The Breeze – performed by Peter Frampton
13. What’s Your Name – performed by Trace Adkins
14. Down South Jukin’ – performed by Charlie Daniels & Donnie Van Zant
15. Gimme Three Steps – performed by Alabama
16. Tuesday’s Gone – performed by Gregg Allman
17. Travelin’ Man – performed by Lynyrd Skynyrd With Johnny and Ronnie – Ronnie on big screen
18. Free Bird – performed by Lynyrd Skynyrd
19. Sweet Home Alabama – performed by Lynyrd Skynyrd and the entire line-up

Come vedete, ormai è una consuetidine, alla fine del tributo salgono sul palco anche i Lynyrd Skynyd stessi, con la trovata scenica dei due fratelli, Johnny e Ronnie (sul grande schermo), che duettano in Travelin’ Man, prima di lanciarsi in una ottima versione di Free Bird e nella classica Sweet Home Alabama, con tutto il cast sul palco. Non tutto luccica, ma mi piaiono buone le versioni di You Got That Right con Robert Randolph e Jimmy Hall dei Wet Willie, gli O.A.R. con una versione muscolare, ma ben eseguita di Don’t Ask Me No Questions e al sottoscritto piace anche la rilettura di Working For MCA dei Blackberry Smoke. Ottima, e non poteva essere diversamente, The Ballad Of Curtis Loew di John Hiatt (visto recentemente in gran forma a Milano) accompagnato dalla jam band dei moe., come pure la Simple Man dei Gov’t Mule di Warren Hayes, che poi esegue come solista anche That Smell. Notevole anche la versione acustica, che conclude il primo CD, di Four Walls Of Raiford di un Jamey Johnson dalla voce prorompente.

Parlando sempre di cantanti-chitarristi anche Jason Isbell con I Know A Little e un sorprendente Peter Frampton, in grande spolvero con Call Me The Breeze, mantengono elevato il livello qualitativo. E pure Gregg Allman, accompagnato alle armonie vocali dalle McCrary Sisters, rilascia una versione di Tuesday’s Gone da antologia, anche grazie alla house band guidata da Don Was, anche al basso, con Sonny Emory alla batteria e Jimmy Hall, voce e armonica. Le altre versioni non sono brutte, alcune caciarone, alcune troppo country (non male gli Alabama con Gimme Three Steps), ma forse si poteva trovare di meglio, anche Randy Houser è comunque molto buono. Comunque il tutto, unito al gran finale, fa sì che questo One More For The Fans sia un disco da avere, una grande festa del southern rock, magari per metterlo sullo scaffale di fianco al giustamente più  celebrato One More From The Road.

Bruno Conti

Anticipazioni A Breve E Lunga Gittata Estate 2015, Parte II. Jerry Garcia Band, Sharon Van Etten, Jason Isbell, Warren Haynes & Railroad Earth, Gregg Allman, Orange Humble Band, Pete Townshend, Sly & Family Stone

sharon van etten i don't want

Ovviamente con questa rubrica non si vogliono esaminare tutte le uscite della prossima estate, ce ne sono altre interessanti che verranno considerate al momento giusto e altre sicuramente se ne aggiungeranno. Come per la prima parte, partiamo dal titolo la cui pubblicazione è piu imminente: si tratta di un nuovo disco di Sharon Van Etten, etichetta Jagjaguwar, data di rilascio 9 giugno, il titolo è I Don’t Want To Let You Down, si tratta solo di un EP, cinque brani in tutto, di cui uno dal vivo. La troviamo anche nel tributo a Karen Dalton, appena uscito, e segnalato di recente, ma la cantautrice del New Jersey non manca mai di emozionare con ogni suo album, anche mini:

jerry garcia band on broadway act one

E’ facile fare dell’ironia ma erano già nove mesi che non veniva pubblicato qualche registrazione inedita di Jerry Garcia (a parte vari broadcast radiofonici, diciamo non ufficiali), ma questo nuovo On Broadway: Act One non fa parte della rinomata serie GarciaLive giunta al quinto capitolo, bensì inaugura una nuova serie di registrazioni di ben 13 serate tenute a Broadway nell’autunno del 1987 (ebbene sì). Questo primo volume, in 3 CD, pubblicati dalla ATO Records, riporta i tre set completi della serata del 28 ottobre 1987 al Lunt-Fontanne Theatre, sia la parte acustica che quella elettrica, con questa sequenza di brani:

CD1:
1. Opening Announcement
2. Deep Elem Blues
3. I’m Troubled
4. Spike Driver Blues
5. Band Introductions
6. Blue Yodel #9
7. Short Life of Trouble
8. If I Lose
9. I’m Here To Get My Baby Out Of Jail
10. Oh Babe It Ain’t No Lie
11. Drifting Too Far From The Shore
12. Ragged But Right

CD2:
1. Opening Announcement
2. I’ve Been All Around This World
3. Ballad Of Casey Jones
4. Blue Yodel #9
5. I’m Troubled
6. Rosa Lee McFall
7. Band Introductions
8. Diamond Joe
9. I Ain’t Never
10. It’s A Long Long Way To The Top Of The World
11. Bright Morning Stars
12. Ragged But Right

CD3:
1. How Sweet It Is (To Be Loved By You)
2. Forever Young
3. Stop That Train
4. Band Introductions
5. Run For The Roses
6. Evangeline
7. Knockin’ On Heaven’s Door
8. Gomorrah
9. Tangled Up In Blue
10. My Sisters And Brothers

Data di uscita del triplo CD 23 giugno. Se vi dice qualcosa è perché altri concerti di questa serie erano usciti come Pure Jerry, ma questa serata è inedita.

orange humble band depressing beauty

Se vi chiedete chi diavolo sia la Orange Humble Band era quello che mi chiedevo anch’io, poi mi sono informato e ora ve lo dico. Intanto vengono dall’Australia, o meglio, da lì viene il fondatore e principale autore del gruppo Darryl Mather, ex Lime Spiders. Il gruppo ha registrato due album e un EP tra la metà anni ’90 e il 2001, quando è uscito Humblin’ (Across America), registrato un paio di anni prima. Dopo una dozzina di anni di giusta pausa l’Orange Humble Band si è ritrovata negli studi Ardent di Memphis, con Mitch Easter, il famoso produttore e musicista (anche del giro R.E.M. e Let’s Active) sempre presente, alla batteria Jody Stephens dei Big Star, Ken Stringfellow dei Posies e una notevole serie di ospiti, da Dwight Twilley a Jon Auer, sempre dei Posies, Spooner Oldham (già presente nel precedente album), Rick Steff dei Lucero, Susan Cowsill, Dave Smith (bassista di Cat Power e Buddy Guy) e molti altri. Il risultato viene pubblicato dalla Citadel Records (quindi non di facile reperibilità) il 30 giugno.

Questa è la lista dei brani:

  1. You Close Your Eyes (D Twilley) (4:18 m:s)
  2. The Girl Without A Name (D Mather / D Twilley / Orange Humble Band) (3:45 m:s)
  3. Conversations With Myself (D Mather / Orange Humble Band) (4:12 m:s)
  4. Sowannadoit (D Mather / Orange Humble Band) (3:51 m:s)
  5. Ain’t Tougher Than Me (D Mather / Orange Humble Band) (5:12 m:s)
  6. Our Beautiful Selves (D Mather / Orange Humble Band) (3:49 m:s)
  7. If That’s What You Want (D Mather / A Bautovich / Orange Humble Band) (3:56 m:s)
  8. Get Straight Down (D Mather / A Bautovich / Orange Humble Band) (3:46 m:s)
  9. Once My Precious You (D Mather / Orange Humble Band) (3:19 m:s)
  10. Oughta Feel Ashamed (D Mather / D Twilley / Orange Humble Band) (3:00 m:s)
  11. No One Cares About Me (D Mather / Orange Humble Band) (3:38 m:s)
  12. Emma Amanda (D Mather / J Auer) (2:26 m:s)
  13. Upon Cindy’s Will (D Mather / A Bautovich / Orange Humble Band) (3:04 m:s)
  14. With The Universe In My Hand (D Mather / Orange Humble Band) (6:48 m:s)
  15. Something Goin’ On (D Mather / Orange Humble Band) (4:47 m:s)

Un assaggiohttps://soundcloud.com/citadel-records-1/aint-tougher-than-me-1. Forse non ho detto il titolo, Depressing Beauty.

pete townshend truancy

Qualche tempo fa vi ho parlato, non troppo bene, dell’uscita, tra una decina di giorni, su etichetta DGG, della versione classica di Quadrophenia. Confermo, non mi piace: ma a fine giugno, sempre per il gruppo Universal, uscirà questo Truancy The Very Best Of Pete Townshend, antologia che annuncia la prossima ristampa del catalogo di Townshend; non so dirvi se gli album usciranno in versioni potenziate da bonus ( e il chitarrista e cantante inglese ha un archivio mostruoso) ma in questo Best Of ci sono comunque due brani nuovi, Guantanamo https://www.youtube.com/watch?v=BU4PKdWoE6U e How Can I Help You, un brano in gestazione da una decina di anni https://www.youtube.com/watch?v=PzwaUgXAZFk Nella raccolta ci sono 17 brani in tutto, molte belle canzoni, perché ne ha scritte parecchie anche fuori dagli Who, e se non volete (o non avete già) i vari album solisti, questo CD è una buona idea:

1. Pure And Easy (from Who Came First)
2. Sheraton Gibson (from Who Came First)
3. Let’s See Action (Nothing Is Everything) (from Who Came First)
4. My Baby Gives It Away (from Rough Mix)
5. A Heart To Hang On To (from Rough Mix)
6. Keep Me Turning (from Rough Mix)
7. Let My Love Open The Door (from Empty Glass)
8. Rough Boys (from Empty Glass)
9. The Sea Refuses No River (from All The Best Cowboys Have Chinese Eyes)
10. Face Dances (Pt. 2) (from All The Best Cowboys Have Chinese Eyes)
11. White City Fighting (from White City)
12. Face The Face (from White City)
13. I Won’t Run Anymore (from The Iron Man)
14. English Boy (from Psychoderelict)
15. You Came Back (from Scoop)
16. Guantanamo (New song)
17. How Can I Help You (New song)

sly and family stone live fillmore east

Per la seconda metà di Luglio il 21) è annunciato anche questo Sly And The Family Stone Live At The Fillmore East October 4th & 5th 1968, che è un ampliamento del doppio vinile uscito per il recente Record Store Day. Si tratta di un cofanetto di 4 CD, etichetta Sony Legacy , con i due concerti completi, registrati appena dopo l’uscita del loro terzo album Life, e quindi nel periodo migliore della band. Come al solito lista completa dei brani:

CD 1 (Recorded Live at the Fillmore East, NYC, October 4, 1968-Early Show)
1. Are You Ready 2. Color Me True 3. Won’t Be Long 4. We Love All (Freedom)
5. MEDLEY: Turn Me Loose / I Can’t Turn You Loose 6. Chicken 7. Love City

CD 2 (Recorded Live at the Fillmore East, NYC, October 4, 1968 -Late Show)
1. M’ Lady 2. Don’t Burn Baby 3. Color Me True 4. Won’t Be Long 5. St. James Infirmary|
6. MEDLEY: Turn Me Loose / I Can’t Turn You Loose 7. Are You Ready 8. Dance To The Music 9. Music Lover 10. MEDLEY: Life / Music Lover

CD 3 (Recorded Live at the Fillmore East, NYC, October 5, 1968-Early Show)
1. Life 2. Color Me True 3. Won’t Be Long 4. Are You Ready 5. Dance To The Music
6. Music Lover 7. M’ Lady

CD 4 (Recorded Live at the Fillmore East, NYC, October 5, 1968-Late Show)
1. M’ Lady 2. Life 3. Are You Ready 4. Won’t Be Long 5. Color Me True 6. Dance To The Music 7. Music Lover 8. Love City MEDLEY: 9. Turn Me Loose / I Can’t Turn You Loose
10. The Riffs

Il prezzo, almeno in Europa, dovrebbe essere più contenuto che in America dove si parla di circa 50 dollari.

jason isbell something more than free

Per il 17 luglio è annunciata l’uscita del nuovo album solista dell’ex Drive-By Truckers Jason Isbell, titolo Something More Than Free, etichetta Southeastern, che è anche il titolo del suo ottimo precedente album del 2013. Il disco, che vede anche la presenza della “incintissima moglie” Amanda Shires al violino e alle armonie vocali (recentemente hanno partecipato al David Letterman Show con una bella versione di Mutineer di Warren Zevon https://www.youtube.com/watch?v=1urvSKb_2Ws ) , già sentito, è molto bello, tra country, rock e roots music, alcune belle ballate che ricordano Jackson Browne (forse per la presenza del violino) e una produzione molto consistente di David Cobb, effettuata negli studi Sound Emporium di Nashville. Siamo molto in anticipo ma segnatevelo, perché merita!

warren haynes ashes and dust

Sempre tra le uscite future, fine luglio, il 24 è annunciato un nuovo album solista di Warren Haynes Ashes And Dust, con la partecipazione fissa dei Railroad Earth, quindi con sonorità diverse dai “soliti” dischi del biondo chitarrista americano, più country-bluegrass-roots oriented, anche folk se volete, ma il rock non mancherà. Etichetta Provogue/Mascot in Europa e Concord in America, uscirà anche una versione Deluxe, ma nel caso merita, in quanto sarà un doppio CD, con questo contenuto:

1. Is It Me or You
2. Coal Tattoo
3. Blue Maiden’s Tale
4. Company Man
5. New Year’s Eve
6. Stranded in Self-Pity
7. Glory Road
8. Gold Dust Woman featuring Grace Potter
9. Beat Down the Dust
10. Wanderlust
11. Spots of Time
12. Hallelujah Boulevard
13. Word on the Wind

Deluxe Edition Bonus CD2:
1. Company Man (Demo)
2. New Year’s Eve (Demo)
3. Glory Road (Demo)
4. Wanderlust (Demo)
5. Hallelujah Boulevard (Live From Angel Orensanz Foundation 12/28/2008)

Per il momento solo questa anticipazione di un brano che doveva essere usato dagli Allman Brothers, scritto da Haynes con Phil Lesh. Qui è completa https://soundcloud.com/mascotlabelgroup/11-spots-of-time

gregg allman live back to macon

Visto che siamo in tema di Allman Brothers, l’8 agosto uscirà quella meraviglia che vedete effigiata qui sopra: Gregg Allman Live Back To Macon Georgia January 14 2014, 2 CD + DVD etichetta Rounder/Universal, 8 musicisti sul palco della Grand Opera House con Gregg (dal sito di Allman questa la lista: Scott Sharrard on guitar, bassist Ron Johnson, Ben Stivers on keyboards, drummer Steve Potts, Allman Brothers veteran Marc Quinones on percussion, saxophonists Jay Collins and Art Edmaiston and Dennis Marion on trumpet, ), oltre al figlio Devon Allman, ospite alla chitarra..Ecco la lista dei brani, e un concerto che parte con Statesboro Blues per definizione è già bello, senza neppure averlo sentito:

Disc 1 (Audio):
1. Statesboro Blues
2. I’m No Angel
3. Queen of Hearts
4. I Can’t Be Satisfied
5. These Days
6. Ain’t Wastin’ Time No More
7. Brightest Smile In Town
8. Hot’Lanta
9. I’ve Found a Love

Disc 2 (Audio):
1. Don’t Keep Me Wonderin’
2. Before the Bullets Fly
3. Melissa
4. Midnight Rider
5. Love Like Kerosene
6. Whipping Post
7. One Way Out

Disc 3 (Video):
1. Statesboro Blues
2. I’m No Angel
3. Queen of Hearts
4. Interview: What Macon Was To Us
5. I Can’t Be Satisfied
6. These Days
7. Ain’t Wastin’ Time No More
8. Interview: Practicing in Macon
9. Brightest Smile In Town
10. Hot’Lanta
11. I’ve Found a Love
12. Don’t Keep Me Wonderin’
13. Before the Bullets Fly
14. Melissa
15. Interview: We Worked Hard
16. Midnight Rider
17. Love Like Kerosene
18. Interview: Songwriting for the Allman Brothers
19. Whipping Post
20. One Way Out
21. Stormy Monday
22. Floating Bridge
23. Feature: The Gregg Allman Band at the H&H

https://www.youtube.com/watch?v=AnwFBGbOXHs

Comunque a giudicare da questo estratto di One Way Out non c’era da dubitarne!

Direi che è tutto, potrei dirvi che il 23 giugno usciranno le ristampe potenziate doppie dei primi due album dei Ten Years After e altro, ma per oggi la finiamo qui.

Bruno Conti

 

La “Nonna” Del Southern Soul! Candi Staton – Life Happens

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Candi Staton – Life Happens – Beracah Records

La sua carta d’identità recita anni 74 (ma dalla cover del CD si vede che sono portati benissimo), anche se prima di leggere questa recensione, molti, tanti (purtroppo) non sapranno chi è Candi Staton, complice una carriera che ha portato questa meravigliosa cantante ad abbandonare la “soul music” per oltre un ventennio (dopo i successi degli anni ’70), per una serie di problemi personali (tra perdite personali, divorzi e dipendenza dall’alcol), trovando infine rifugio tra le mura della Chiesa, cosa che l’ha portata ad incidere per anni solo brani “gospel”. L’album della rinascita, lo splendido His Hands (06) venne alla luce sotto la produzione di Mark Nevers dei Lambchop, e conteneva undici perle che spaziavano fra soul e rhythm & blues, alcune cover d’autore, come Cry To Me di Bert “Russell” Berns, lanciata dal grande Solomon Burke, tutte cantate con “anima” genuina dalla Staton. Disco bissato dal successivo Who’s Hurting Now? (09), nell’interregno è stata pubblicata una compilation di gospel-soul come Evidence The Complete Fame Records Masters (11), con materiale d’archivio. Ora eccola di nuovo sul mio lettore con questo Life Happens, ad inondarci i padiglioni auricolari con la sua musica che spazia dal country rock al southern soul, con sfumature di toni blues e funky, facendosi produrre dal grande Rick Hall  titolare della Fame Records, ricomponendo un binomio di grande successo negli anni ’70.

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Per questo lavoro (il ventisettesimo della sua carriera, fidatevi, ho contato e ricontato) oltre a musicisti di area, Candi si è avvalsa, tra gli altri, di Toby Baker e Larry Byron alle chitarre, Mose Davis alle tastiere, Mike Burton al sassofono, Steve Herman al corno, e di suo figlio Marcus Williams (ha suonato anche con Isaac Hayes e Peabo Bryson) alla batteria, registrando il tutto negli storici Fame Studios di Muscle Shoals in Alabama https://www.youtube.com/watch?v=QvpfqzZjpOI .

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Life Happens è una miscellanea di generi che dal brano d’apertura, Three Minutes To A Relapse condiviso con Jason Isbell e John Paul White dei Civil Wars, spazia tra il rhythm and blues di brani come Go Baby Go, Close To You e Where Were You When You Knew?, le atmosfere soul di Have You Seen The Children? e Beware, She’s After Your Man, passa per il funky affumicato alla Etta James di Never Even Had The Chance e Even The Bad Times Are Good, ma è indubbio che siano le ballate dove Candi dà il meglio di sé, nelle languide My Heart’s On Empty, I Ain’t Easy To Love https://www.youtube.com/watch?v=9J-7KChSle8 e You Treat Me Like A Secret, Commitment, per finire con le struggenti armonie di una Better World Coming, e i leggeri rintocchi di pianoforte e chitarra, che dialogano brillantemente con la Staton e varie voci di supporto in una celestiale For Eternity.

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La cantante di Hanceville, Alabama, con quattro decenni di carriera alle spalle, è stata sicuramente artefice di un percorso artistico che per un certo periodo l’ha vista anche protagonista della “disco”, attraversando il deserto per la redenzione con il “gospel”, e trovando la meritata serenità con la triade iniziala con His Hands, fino a giungere a questo Life Happens, dove ogni canzone è la storia della sua vita, con tutti i suoi alti e bassi, gioie e dolori (amori, disperazione, redenzione e speranza). Per chi scrive è bello sapere che Candi Staton non è andata via, canta ancora per noi, perché di dischi cosi, personalmente ne vorrei almeno uno al mese. Altamente consigliato.

Tino Montanari

Puro Rock’N’Roll Americano! Drive-By Truckers – English Oceans

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Drive-By Truckers – English Oceans – Ato Records

Ne hanno fatta di strada i Drive-By Truckers, partiti da Athens, Georgia (nel profondo sud degli States) con il loro primo disco Gangstabilly (98), hanno percorso un lungo cammino (con vari cambi di formazione), fino ad arrivare, dopo più di 15 anni di carriera, al loro decimo album in studio, questo English Oceans prodotto da David Barbe e dedicato a Craig Lieske, ex collaboratore e amico della band, morto a gennaio dello scorso anno. La loro discografia, come detto, è copiosa, e sebbene grandissimi successi non ne hanno mai avuti, mi piace ricordare la trilogia sudista iniziata con Southern Rock Opera (01) e proseguita con Decoration Day (03) e The Dirty South (04) e altri lavori di notevole fattura come A Blessing And A Curse (06) e dopo la dipartita (musicale) di Jason Isbell (che ha intrapreso una valida carriera solista) Go-Go Boots (11), con un suono fortemente orientato verso il southern-soul http://discoclub.myblog.it/2011/02/07/e-sono-nove-drive-by-truckers-go-go-boots/ .

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L’attuale line-up del gruppo è composta dai membri storici, il corpulento Patterson Hood e Mike Cooley entrambi alla chitarra e voce, con l’apporto di Matt Patton al basso (che sostituisce Shonna Tucker, anche lei diventata solista nel frattempo), Brad Morgan alla batteria, Jay Gonzalez alle tastiere (e alle chitarre, qiamdo serve, in sostituzione di Jeff Neff), con l’inserimento, come ospiti, di una sezione fiati, composta da Adam Courson alla tromba e George Davidson al sax, per il solito ruggente mix di alternative-country e southern rock https://www.youtube.com/watch?v=SRWPVSkWhv4 .

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In una recente intervista Hood (la persona che ha scritto molte delle migliori canzoni dei DTB), ammette che in questo nuovo lavoro, l’apporto più importante l’ha dato Mike Cooley (una sorta di George Harrison del gruppo, quello che contribuisce con due o tre canzoni belle in ogni album dei DTB), e i due devono avere avuto le idee chiare, se il disco è stato registrato in due sole settimane nei Chase Park Studios di Athens, Georgia. English Oceans parte con il rock sfrenato di Shit Ghost Count https://www.youtube.com/watch?v=YzTPQPwDM_A , per poi passare al classico southern-rock di When He’s Gone e Primer Coat , il malinconico country-folk rock di Pauline Hawkins https://www.youtube.com/watch?v=CUQ464-Ubr8 , lo splendido incedere di Made Up English Oceans https://www.youtube.com/watch?v=kBsOM1RR4jo , per poi arrivare al brano più politico dell’album, la tambureggiante The Part Of Him https://www.youtube.com/watch?v=uAoIlU_Z_7I . Nella seconda parte del disco arrivano i momenti più riflessivi con le ballate Hanging On e When Walter Went Crazy (sembrano uscite dai vecchi vinili dei Rolling Stones), per poi ritornare alle amate atmosfere “southern” con Hearing Jimmy Loud e Til He’s Dead Or Rises, alla parentesi blues di Natural Light, e chiudere con il country agreste di First Air Of Autumn https://www.youtube.com/watch?v=r_m6bakjshc e l’accorata elegia finale di Grand Canyon (una delle più belle canzoni dei DTBhttps://www.youtube.com/watch?v=chZVZoIWONk , dedicata come detto al loro amico musicista Greg Lieske.

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Patterson Hood, Mike Cooley e soci sono musicisti di prim’ordine, e si sono conquistati negli anni un posto al sole nel rock americano, per aver integrato il vecchio classico rock n’roll fatto anche di ballate e chitarre grintose, mischiandolo con qualche sprazzo di country, saltuari frammenti di blues, un po’ di folk, il tutto integrato con testi taglienti e politici, senza mai venire a patti con l’industria discografica (nello scorso disco c’era Assholes). English Oceans è un disco di rock americano puro e di qualità cristallina, da ascoltare possibilmente a tutto volume, riforniti di birre fresche e ovviamente bottiglie di Jack Daniels e Southern Comfort, immaginando di essere ad Athens, dove questa musica si ama appassionatamente.

Tino Montanari

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*NDB. Recensione in leggero ritardo sull’uscita, ma il disco merita, nel frattempo il gruppo ha suonato a Denver, come vedete nel manifesto, per il Record Store Day https://www.youtube.com/watch?v=tR9590eUuOM , e ha pubblicato anche un EP Dragon Pants!

Un Songwriter “Tormentato” – Rod Picott – Hang Your Hopes On A Crooked Nail

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Rod Picott – Hang Your Hopes On A Crooked Nail – Welding Rod Records

L’ultima volta che ho visto Rod Picott (in un concerto vicino a Pavia nel 2007) stava ancora con la brava cantante e violinista Amanda Shires: oggi la Shires è sposata con il cantante e chitarrista Jason Isbell (ex Drive By Truckers), e, per chi scrive, questo lavoro sembra portarne le logiche conseguenze.

rod picott amanda shires

Rod Picott è nato in una “smalltown” del Maine e ha cominciato relativamente tardi la sua vita professionale da musicista. Nel 2001, a 35 anni, riesce a lasciare il suo lavoro di operaio edile e pubblica il primo disco, Tiger Tom Dixon’s Blues (da riscoprire), che gli permette finalmente di essere un musicista a tempo pieno, un album che contiene un piccolo capolavoro, Broke Down (miglior singolo nelle radio americane) http://www.youtube.com/watch?v=HbYYaGoihUY che in seguito diventerà una “hit” per il suo amico Slaid Cleaves. Rotto il ghiaccio, il suo talento, ben considerato da molti colleghi, fra questi Fred Eaglesmith, Mary Gauthier, Gurf Morlix, Ray Wylie Hubbard e lo stesso Cleaves, lo porta ad incidere 6 dischi in studio, il notevole Stray Dogs (02), Girl From Arkansas (04), il live acustico Travel Log Volume One (05), Summerbirds (07), la fruttuosa collaborazione con Amanda Shires in Sew Your Heart With Wires (08), Welding Burns (11), e a suonare costantemente in giro per l’America (e sempre più spesso in Europa e in Italia) http://www.youtube.com/watch?v=-bJ6IkRPIsI . Finita la storia con la Shires, si trasferisce in pianta stabile ad Austin (patria dei songwriters), e da lì riappare con questo nuovo lavoro,Hang Your Hopes On A Crooked Nail (un titolo più corto no?), prodotto da RS Field, un tipo che nella sua scuderia ha avuto “personcine” come Billy Joe Shaver, Sonny Landreth, Hayes Carll, Webb Wilber e gli Earle (padre e figlio). Per quanto riguarda il suono, elettroacustico questa volta, Rod si è circondato di musicisti rodati, Dave Coleman alle chitarre elettriche, James Haggerty alle chitarre acustiche, Mark Pisapia alla batteria, Joe Pisapia alla pedal steel, Lex Price al mandolino e la dolce Jennie Okon alle armonie vocali, il risultato sono quaranta minuti di onesta canzone d’autore americana.

rod picott 1

Tutto lo sviluppo del disco è organizzato in funzione della voce di Rod Picott, che ricorda un po’ l’impostazione da “storyteller” (alla John Prine), e questo si nota principalmente nei brani scritti a quattro mani col suo amico Slaid Cleaves, l’iniziale You’re Not Missing Anything e Where No One Knows My Name, mentre con la sognante Dreams http://www.youtube.com/watch?v=UQe7Jd_Nmbc  e in I Might Be Broken Now si ricompone il sodalizio con l’ex fiamma e partner musicale Amanda Shires http://www.youtube.com/watch?v=IgeHWM9SCys . Il disco scorre piacevolmente tra una tambureggiante 65 Falcon http://www.youtube.com/watch?v=DZRDauKBm0Q , la matrice prettamente “texana” di Mobile Home, una ballata coi fiocchi, dotata di una melodia coinvolgente come All The Broken Parts, la scintillante Milkweed, accompagnata dal piano di Joe Pisapia, e a chiudere, con la intima Nobody Knows dove Rod sembra cantare con il cuore in mano.

rod picott 2

Se vi piacciono i cantautori con la voce sommessa e leggermente roca, le atmosfere soffuse ed acustiche, Hang Your Hopes On A Crooked Nail di Rod Picott fa per voi, un disco diretto e suonato con gusto e prodotto in modo inappuntabile, secondo la critica in giro per il mondo, e anche secondo lo stesso Picott, forse il suo migliore in assoluto. Vale la pena di approfondire la conoscenza di questo signore, bastano poche buone canzoni, e Rod ne scrive parecchie: i dischi non sono di facile reperibilità ma valgono appunto lo sforzo della ricerca.

Tino Montanari

Il Meglio Del 2013: Una Rivista E Un Sito Americani – Rolling Stone e American Songwriter

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Proseguendo con le liste di fine anno dei migliori dischi del 2013 approdiamo a Rolling Stone magazine e al sito di American Songwritwer (fratelli di sangue del nostro Blog)! Iniziamo con Rolling Stone (se cliccate sul link, potete vedere quella completa dei 50 sul loro sito, come al solito cerco di mettere solo le copertine dei dischi che non sono già apparsi in altre liste (più o meno, i Vampire Weekend vanno come il pane in tantissime classifiche):

vampire weekend modern vampires

1. Vampire Weekend – Modern Vampires of the City
2. Kanye West – Yeezus
3. Daft Punk – Random Access Memories

paul mccartney new deluxe
4. Paul McCartney – New Bravi! Anch’io più lo sento e più mi piace http://www.youtube.com/watch?v=5CfLUmVso30 magari non lo metterei nei primi dieci o quindici ma nei cinquanta sì!
5. Arcade Fire – Reflektor Moolto soppravalutato anche se non così brutto come mi era parso ai primi ascolti.
6. Queens of the Stone Age – …Like Clockwork Anche questo c’è in quasi tutte le liste

lorde pure heroine
7. Lorde – Pure Heroine Boh? Questo è tutto l’album, compresa Royals, giudicate voi http://www.youtube.com/watch?v=Tf5tR6d9Yao
8. The National – Trouble Will Find Me
9. Arctic Monkeys – AM

john fogerty wrote a song
10. John Fogerty – Wrote a Song for Everyone E’ un bel disco, però io preferisco le versioni originali, questa con i Dawes lo è (bello anche il loro Stories Don’t End), quindi http://www.youtube.com/watch?v=g2a_6CjCuzg

parquet courts
11. Parquet Courts – Tally All the Things That You Broke Questo, ammetto, devo approfondire, qui c’è un concerto dal vivo, se volete gradire http://www.youtube.com/watch?v=2rEwOhbSbeI

jake bugg
12. Jake Bugg – S/T Rolling Stone ha inserito nella classifica il primo disco omonimo del 2012, ma nel frattempo è uscito Shangri La che mi sembra decisamente migliore dell’esordio, anche se continua a non sembrarmi questo fenomeno imperdibile della “nuova” musica inglese, meglio gli Strypes, però… http://www.youtube.com/watch?v=p4wTRbW0aos

disclosure settle
13. Disclosure – Settle Un po’ di musica danzereccia
14. Drake – Nothing Was The Same E ancora. Continuo a preferire Nick (Drake), anche se è morto da 39 anni!

atoms for peace cd
15. Atoms for Peace – AMOK Mah, secondo me Thom Yorke non fa un disco veramente bello da parecchi anni http://www.youtube.com/watch?v=DpVfF4U75B8

I pareri sono assolutamente personali e forse per questo mi trovo molto con quello che dice:

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Anche qui se cliccate sul link li trovate tutti e cinquanta.

 

jason isbell southeastern

01. Jason Isbell: Southeastern Disco assolutamente sottovalutato, molto bello. Amanda Shires, la nuova moglie di Isbell, a sua volta ottima cantante e violinista, appare solo in un brano, ma deve avere contribuito a dargli la serenata che prima mancava (oltre ad un passaggio in una clinica per un po’ di “rehab”). Non si nota che il disco non sia stato prodotto da Ryan Adams come previsto inizialmente, sarebbe stato un bel match. Nel filmato da Letterman c’è anche lei, bella e brava http://www.youtube.com/watch?v=nFOH_joT31U

patty griffin american kid
02. Patty Griffin: American Kid Altro gran disco che entrerà nei miei “recuperi” di fine anno per la classifica dei migliori del 2013. Ospite nel disco in tre pezzi, quel “figo” di Robert Plant, in attesa di riprendere entrambi l’avventura con i Band Of Joy http://www.youtube.com/watch?v=uMswPuc2QyQ

phosphorescent muchacho
03. Phosphorescent: Muchacho

guy clark my favorite
04. Guy Clark: My Favorite Picture of You E pure questo non scherza http://www.youtube.com/watch?v=6wjDbPvEFKM con una foto di copertina che emoziona!

john murry graceless age
05. John Murry: The Graceless Age

the national trouble will find me
06. The National: Trouble Will Find Me

kacey musgraves same trailer
07. Kacey Musgraves: Same Trailer, Different Park Questo è l’unico che non conosco bene, avevo notato l’aspetto fisico, so che fa musica country, ho sentito qualcosa, approfondirò, anche se il fatto di essere stata in tour con Lady Antebellum non deponeva a suo favore http://www.youtube.com/watch?v=kQ8xqyoZXCc

paul mccartney new deluxe
08. Paul McCartney: New In due classifiche diverse http://www.youtube.com/watch?v=9NAA6ZK4uNk

elvis costello wise up ghost
09. Elvis Costello and The Roots: Wise Up Ghost Per me una mezza delusione, ad altri è piaciuto (lo troverete in un’altra delle prossime liste): forse mi ero abituato troppo bene http://www.youtube.com/watch?v=9lfhafgiONU

sarah jarosz build me up
10. Sarah Jarosz: Build Me Up From Bones

bill callahan dream river

11. Bill Callahan: Dream River

vampire weekend modern vampires

12. Vampire Weekend: Modern Vampires Of The City

harris crowell old yellow moon
13. Emmylou Harris and Rodney Crowell: Old Yellow Moon Molti lo hanno “massacrato” o quasi perchè si aspettavano di più, per chi scrive un Signor Album (tutto maiuscolo) cantanti così bravi non ne fanno più molti, un’altra è la ex moglie di Crowell, Rosanne Cash, che a metà di gennaio pubblicherà il nuovo album The River And The Thread, ne parliamo a breve http://www.youtube.com/watch?v=skF8HFlj3FY

ashley monroe like a rose
14. Ashley Monroe: Like A Rose Anche questo forse non lo avrei inserito tra i primi 15, però la ragazza è brava e con le Pistol Annies rende di più, però come dimostra questo mini concerto la Monroe ha la stoffa della country singer http://www.youtube.com/watch?v=xoMzPhYYIsM

avett brothers magpie deluxe
15. The Avett Brothers: Magpie and the Dandelion Questo, forse, meritava la Top 10, ma comunque è tra i migliori dischi dell’anno http://www.youtube.com/watch?v=1Pi0fyfkt1w

Questo è il link del sito http://www.americansongwriter.com/ , uno dei migliori che parla della “nostra” musica, forse lo avevo già messo in passato, ma come si dice “repetita iuvant”!

Queste “classifiche” di fine anno possono anche essere l’occasione per scoprire qualche disco che magari vi era sfuggito durante il 2013, oppure qualche minuto di sano cazzeggio, per oggi è tutto.

Alla prossima.

Bruno Conti

Due “Signorine” Da Sposare…Musicalmente! Kim Richey – Thorn In My Heart/Amy Speace – How To Sleep In A Stormy Boat

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Kim Richey – Thorn In My Heart – Yep Roc Records 2013

Amy Speace – How To Sleep In A Stormy Boat – Windbone records 2013

Oggi vi parlo di queste due cantautrici, stranamente accomunate dal fatto che sono particolarmente stimate dalla grande Judy Collins (Amy Speace ha pubblicato anche lei dei CD per la Wildflower di proprietà di Judy).

Partiamo dalla più “stagionata”: Kim Richey (è del ’56), originaria dell’Ohio, dopo una vita vagabonda, è approdata a Nashville in cerca di fortuna, costruendosi un bagaglio di esperienze ed emozioni, valorizzate attraverso la sua voce. All’esordio con l’album omonimo Kim Richey (95)ha fatto seguire dischi dove il suono diventa più pop e ricercato come Bitter Sweet (97) e Glimmer (99), per poi approdare alla Lost Highway con Rise (2002, album) con alcune interessanti partecipazioni come l’ex Green On Red Chuck Prophet e Pete Droge (uno dei tanti talenti mancati) e l’immancabile Collection (2004). Dopo una lunga pausa, nuovo cambio di casacca (Vanguard Records) e ritorno in studio per pubblicare Chinese Boxes (2007) e Wreck Your Wheels (2010) con sonorità che ricordano Lucinda Williams (anche nel timbro vocale e nella sofferta interpretazione dei brani).

In questo Thorn In My Heart, prodotto dal pluridecorato Neilson Hubbard, Kim si accompagna con validi musicisti del valore di Carl Broemel dei My Morning Jacket  alla pedal steel, Pat Sansone dei Wilco alle armonie vocali, Will Kimbrough alla chitarra acustica e Kris Donegan alle chitarre elettriche, e  avendo come ospiti nei duetti “personcine” come Jason Isbell e la rediviva Trisha Yearwood. Il disco mischia folk, rock e country in modo disteso e piacevole, a partire dall’iniziale Thorn In My Heart, proseguendo con le splendide ballate London Town (con il corno francese di Dan Mitchell) e Angel’s Share accompagnata nel ritornello da un violino delizioso, passando per il duetto con Isbell e le armonie vocali di Trisha Yearwood nel pregevole country Break Away Speed, e ancora il valzer sognante  di Love Is, con un pianoforte scintillante, per finire con la sofisticata I’m Going Down, la folk song Take Me To The Other Side e la chiusura cupa e rallentata, ma affascinante, di Everything’s Gonna Be Good .

La seconda, Amy Speace, è di Baltimora, ha una storia musicale più breve rispetto alla Richey e il suo stile è un insieme di generi musicali diversi. Amy infatti fonde rock, blues, country e folk, si scrive le sue canzoni, e con la sua voce bella e tersa si è fatta conoscere fino ad essere scelta dalla Collins. Non è una “novellina”, il suo disco d’esordio (ma già prima, nel 1998, faceva parte di un duo folk Edith O con Erin Ash, che ha pubblicato un album, Tattoed Queen), Fable (2002) è stato realizzato con il finanziamento e le donazioni dei fans (ormai è una consuetudine dilagante), e dopo una vita “on the road” con la sua fidata band Tearjerkers, incide Songs For Bright Street (2006), anche lei incide per la Wildflower della Collins e The Killer In Me (2009), prodotto da James Mastro e Mitch Easter che la porta ad avere una certa visibilità nell’ambito del settore musicale e che verrà ripubblicato nel 2014 dalla sua etichetta, la Windbone.

Come il CD della Richey, anche questo How To Sleep In A Stormy Boat (finanziato nuovamente da fans e “amici”)  è prodotto dal “prezzemolino” Neilson Hubbard (piano e chitarre nonché collaboratore di Matthew Ryan e Garrison Starr), ritroviamo Kris Donegan alle chitarre, Michael Rinne al basso, Evan Hutchings alla batteria, Dan Mitchell tromba e tastiere, Jill Andrews alle armonie vocali, e le collaborazioni di ospiti di riguardo come Mary Gauthier e John Fullbright, per un lavoro molto particolare che la Speace costruisce ispirandosi alle opere di William Shakespeare. E l’iniziale The Fortunate Ones in duetto con la grande Mary Gauthier è subito da brividi, con degli splendidi violini in sottofondo, violini che accompagnano anche How To Sleep In A Stormy Boat. La voce baritonale di John Fullbright introduce The Sea & The Shore cantata in duetto con Amy, a cui fanno seguito l’intro a cappella di Bring Me Back My Heart, l’elettroacustica Hunter Moon, passando per le melodie sognanti di Left Me Hanging e Perfume, per concludere con le dolci confessioni acustiche di Feather & Wishbones e la ballata pianistica Hesitate cantata al meglio, come la miglior Judy Collins; le note del libretto sono firmate da Dave Marsh, uno dei migliori giornalisti musicali americani e per anni biografo di Springsteen.

Kim Richey e Amy Speace non saranno sicuramente il futuro cantautorale americano (non hanno forse una personalità straripante), ma trovando parecchie affinità elettive con colleghe come Mary Gauthier, Lucinda Williams, Mary Chapin Carpenter  (per citare le più brave), per chi scrive sono, senza alcun dubbio, la conferma della rinascita del rock d’autore al femminile.

Tino Montanari

Novità Di Giugno Parte II. Sigur Ros, Tungg, Jason Isbell, These New Puritans, Phish, Jerry Garcia, Lloyd Cole, Big Star

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Riprendiamo con la rubrica delle uscite prossime alle quali non dedico un Post specifico o sono state già trattate con molto anticipo. Ci sono alcuni titoli già pubblicati nelle settimane scorse ma il grosso esce  il prossimo 25 giugno. Tra oggi e domani, diviso in due, il tutto. Partiamo con i primi tre.

Il nuovo Sigur Ros Kveikur, il primo, dopo la cessione del contratto Parolophone/Virgin alla Universal, a uscire per la XL Recordings, è anche la loro prima volta con la formazione a tre. E’ stato pubblicato, a macchia di leopardo, nei vari paesi, tra il 12 e il 18 giugno. Secondo il gruppo il suono è più “aggressivo” rispetto ai lavori precedenti. Può essere, anche se non più di tanto, ma non sono mai stato un fan sfegatato del gruppo islandese, non mi dispiacciono ma non mi fanno impazzire, comunque interessanti e rispettabili!

I Tungg vengono presentati come una band di “folktronica” o folk sperimentale se preferite. Vengono dall’area londinese e Turbines è il loro quinto album, pubblicato dalla Full Time Hobby il 18 giugno. L’alternarsi e l’incrociarsi di elettronica e suoni acustici è sempre affascinante anche se un po’ spiazzante, come l’interagire tra voci maschili e femminili anche se i puristi del folk non sempre li apprezzano a fondo. Al sottoscritto non dispiacciono ma apprezzavo anche i tedesco-canadesi Emtidi che facevano queste cose (meglio) più di 40 anni fa nei dischi Saat e nell’omonimo Emtidi.

Field Of Reeds dei These New Puritans è il disco del mese della rivista inglese Uncut e anche se ultimamente non sempre condividido a fondo le loro scelte (come in questo caso, parlo della rivista) è sicuramente un disco interessante ma “not my cup of tea”: indie-altenative-post-punk-new wave-alternative, vedete e sentite voi. Si tratta del loro terzo disco, il primo per la Infectious Records ed è uscito l’11 giugno, questa V (Island Song) mi ricorda, vagamente. qualcosa dei vecchi Van Der Graaf (anche se Peter Hammill è di un’altra categoria), e devo ammettere che il brano non è male.

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Jason Isbell, l’ex Drive-By-Truckers, ogni disco solista che pubblica fa un saltino in avanti a livello qualitativo e anche il nuovo Southeastern (quindi fa del southern rock dell’Est, in effetti venendo dall’Alabama), etichetta Relativity/Southeastern,  il suo sesto album, compresi due live, conferma questi progressi. Il CD è uscito l’11 giugno, anche se molti non se ne sono accorti, ma rimediamo, comprende dodici brani nuovi tutti firmati da Isbell ed è molto bello: tra gli ospiti due presenze femminili di spicco, Kim Richey e Amanda Shires. Senti che roba!!

Ogni tanto il nostro amico Lloyd Cole lascia la sua zampata (morbida, da gattone) e, dopo l’ottimo Broken Records del 2010 com-e-diventato-vecchio-ma-bravo-lloyd-cole-broken-record.html,  la settimana prossima esce il nuovo Standards, sempre per la Tapete Records. Nonostante il titolo sono tutti brani nuovi meno una cover (California Earthquake del grande John Hartford) e ne hanno parlato molto bene anche in questo caso, addirittura, una rivista, Classic Pop Magazine gli ha dato cinque stellette. Essendo stato finanziato anche dai fans, come ultimamente spesso capita, gli stessi hanno avuto diritto ad una special edition del disco con un secondo di CD di outtakes e rarities. Appena mi capita tra le mani, esce la settimana prossima, il 25 giugno, prometto recensione completa: da quello che ho potuto sentire mi sembra molto buono anche grazie ai musicisti utilizzati, Matthew Sweet, il batterista Fred Maher, Joan Wasser (Joan As A Policewoman), l’immancabile tastierista Blair Cowan.

Finalmente un nuovo Live dei Phish, sarà l’80°, ho perso il conto! Si chiama Ventura, è sestuplo, contiene le registrazioni dei concerti completi tenuti il 30 Luglio, 1997 e il 20 Luglio, 1998 al Ventura County Fairgrounds in Ventura, California. Se comprate il cofanetto sul sito del gruppo Dept.aspx?cp=773_61389, vi regalano anche un settimo CD con un estratto del concerto del 21 marzo 1993 al Ventura Theatre, Buenaventura. Certo che costa stare dietro ai Phish, in ogni caso li trovate qui sotto…

 

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Sempre a proposito di dischi dal vivo prosegue la pubblicazione del materiale di archivio di Jerry Garcia, Garcialive Volume Two della Jerry Garcia Band riporta il concerto tenuto il 5 agosto del 1990 al Greek Theater Berkeley, California. Si tratta di un doppio CD pubblicato, sempre il 25 giugno e solo negli Stati Uniti, dalla ATO Records e anche se il tour è lo stesso del doppio CD Jerry Garcia Band pubblicato dalla Arista nel 1991, il repertorio cambia, come potete verificare:

Set 1:
1. How Sweet It Is (To Be Loved By You)
2. Stop That Train
3. Forever Young
4. Run For The Roses
5. That’s What Love Will Make You Do
6. My Sisters And Brothers
7. Tears Of Rage
8. Deal

Set 2:
1. Midnight Moonlight (featuring Béla Fleck)
2. The Harder They Come (featuring Béla Fleck)
3. And It Stoned Me
4. Waiting For A Miracle
5. Evangeline
6. Think
7. That Lucky Old Sun
8. Tangled Up In Blue

Questa è la formazione:

Jerry Garcia – Guitar, Vocals
John Kahn – Bass
Melvin Seals – Organ
Jaclyn LaBranch – Vocals
Gloria Jones – Vocals
David Kemper – Drums

con Bela Fleck ospite nei due brani indicati. Non costa molto nonostante sia import, poco più di un singolo CD, quindi un pensierino si può fare.

Oggi finiamo con un “nuovo” CD dei Big Star, Nothing Can Hurt Me. Era già uscito come doppio LP, a prezzi vertiginosi, per il Record Store Day ad aprile ed ora la Omnivore Recordings lo rende disponibile anche come CD. Si tratta della colonna sonora del documentario dedicato alla band di Alex Chilton (e Chris Bell) e contiene tutto materiale inedito con versioni alternative di tutti i classici della band, e non solo, questa è la tracklist del vinile ma il CD, in uscita il 25 giugno, ha lo stesso contenuto:

Side 1:

1. O MY SOUL (Demo, 1973)

2. GIVE ME ANOTHER CHANCE

(Control Room Monitor Mix, 1972)

3. IN THE STREET (Movie Mix, 2012

4. WHEN MY BABY’S BESIDE ME

(Alternate Mix, 1972)

5. STUDIO BANTER (1972)

6. TRY AGAIN (Movie Mix, 2012) – Rock City

Side 2:

1. MY LIFE IS RIGHT (Alternate Mix, 1972)

2. THE BALLAD OF EL GOODO

(Alternate Mix, 1972)

3. FEEL (Alternate Mix, 1972)

4. DON’T LIE TO ME (Alternate Mix, 1972)

5. WAY OUT WEST (Alternate Mix, 1973)

 

Side 3:

1. THIRTEEN (Alternate Mix, 1972)

2. YOU GET WHAT YOU DESERVE

(Alternate Mix, 1973)

3. HOLOCAUST (Rough Mix, 1974)

4. KANGA ROO (Rough Mix, 1974)

5. STOKE IT NOEL (Backward Intro, 1974)

6. BIG BLACK CAR (Rough Mix, 1974),

Side 4:

1. BETTER SAVE YOURSELF

(Movie Mix, 2012) – Chris Bell

2. I AM THE COSMOS

(Movie Mix, 2012) – Chris Bell

3. ALL WE EVER GOT FROM THEM WAS PAIN

(Movie Mix, 2012) – Alex Chilton

4. SEPTEMBER GURLS

(Movie Mix, 2012)

Per oggi è tutto, alla prossima!

Bruno Conti

Novità Di Novembre Parte II, Patti Smith, O.A.R., Peter Frampton, Jason Isbell, Coldplay, Chris Isaak, Kid Rock, Patsy Cline, Joe Cocker

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Torna la rubrica delle novità, o meglio quello che avanza dai Post dedicati ai singoli dischi o dalle anticipazioni a più lunga gittata. Questa settimana, uscite del 20 novembre partiamo con tre titoli in DVD.

Il primo, Chris Isaak Behind The Sun Live è un DVD relativo al tour dell’artista californiano durante il quale, come nel disco omonimo di studio, ha eseguito i classici del periodo dei Sun Studios. Pubblicato per il mercato americano dalla Vanguard Records è stato registrato negli studi del famoso Austin City Limits per la PBS.

Quello dei Coldplay, Live 2012 edito come al solito dalla EMI, è un CD+DVD (o viceversa) relativo all’ultimo tour della band inglese. Il CD contiene estratti dai concerti di Parigi, Montreal, Madrid, Los Angeles e dal Festival di Glastonbury, 15 brani in tutto. Il DVD parrebbe avere una valanga di materiale in più perché riporta 26 tracce. In effetti ne ha uno in più e due bis, però il CD dura 66 minuti e il DVD 104 minuti, sono riportate cinque cosiddette Intermissions. Ovviamente è disponibile anche in Blu-Ray + CD. Dal vivo sono bravi e devo dire che a me piacciono, sarà un “piacere proibito”ma chissenefrega!

Anche per il primo DVD ufficiale di Patti Smith dal vivo (finora solo documentari e qualche semibootleg) non è che si siano sforzati. Live At Montreux 2005 (anche in Blu-Ray), Eagle Rock/Edel dura ben 83 minuti, però il concerto, fatto durante il tour per la promozione di Trampin’ è gagliardo e ben registrato, così potrò vedere bene e da vicino un concerto della grande Patti, visto che al leggendario concerto di Bologna del 9 settembre 1979 avevo visto poco e sentito anche meno, a seconda dei refoli di vento. Questo il contenuto: TRACKLISTING 1) Redondo Beach 2) Beneath The Southern Cross 3) Dancing Barefoot 4) Free Money 5) Ain t It Strange 6) 25th Floor 7) Like A Rolling Stone 8) 7 Ways Of Going 9) Peaceable Kingdom 10) Because The Night 11) Not Fade Away / Memento Mori 12) People Have The Power

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Sempre a proposito di leggende degli anni ’70, la prossima settimana, sia in CD che in DVD, esce anche FCA! 35 An Evening With Peter Frampton. Ossia il concerto per il 35° di Frampton Comes Alive. I capelli sono un ricordo ma la classe di Peter Frampton c’è ancora, quel disco ai tempi aveva venduto dei gazillioni di copie ma era anche un bell’album, caramelloso a tratti ma con la grinta dei vecchi Humble Pie dietro l’angolo e l’uso del talkbox fu una sorpresa per molti (anche se Joe Walsh e gli Steppenwolf lo inmpiegavano da anni). Sempre Eagle Rock, ma questa volta si sono sprecati: Il doppio DVD dura bem 189 minuti e contiene ben 26 brani: Disc One: 1) Something s Happenin 2) Doobie Wah 3) Lines On My Face 4) Show Me The Way 5) It s A Plain Shame 6) Wind Of Change 7) Penny For Your Thoughts 8) All I Wanna Be (Is By Your Side) 9) Baby, I Love Your Way 10) (I Wanna) Go To The Sun 11) (I ll Give You) Money 12) Shine On 13) Jumpin Jack Flash 14) Do You Feel Like We Do Disc Two: 1) Asleep At The Wheel 2) Restraint 3) Float 4) Boot It Up 5) Double Nickels 6) Vaudeville Nanna And The Banjolele 7) Road To The Sun 8) I Don t Need No Doctor 9) Black Hole Sun 10) Four Day Creep 11) Off The Hook 12) While My Guitar Gently Weeps. Il triplo CD è anche più lungo e di brani ne riporta 30!

Altro disco dal vivo interessante, ma relativo ai nostri giorni, è quello di Jason Isbell & The 400 Unit Live From Alabama, non è come qualcuno ha erroneamente scritto il primo disco in concerto dell’ex Drive-by-Trucker (anche se per la verità Live At Twist And Shout era un mini album con 6 brani, ma di oltre mezz’ora). Quel dischetto finiva con Into The Mystic, questo con una versione incendiaria di Like A Hurricane. Registrato ad Agosto, fa parte della serie dei “cotto e mangiato”, subito pubblicato, come dovrebbe essere sempre per i dischi dal vivo. Questi i brani:

 

1. Tour of Duty
2. Decoration Day
3. Goddamn Lonely Love
4. Heart On A String
5. Danko/Manuel
6. In A Razor Town
7. Alabama Pines
8. Outfit
9. Cigarettes and Wine
10. TVA
11. The Blue
12. Dress Blues
13. Like A Hurricane

C’è anche il doveroso omaggio a due componenti (oltre a Levon Helm) della leggendaria Band, una bellissima Danko/Manuel.

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Ancora un disco dal vivo, in versione doppia, anzi doppiamente doppia, perché c’è la versione in 2 CD e quella in DVD. Esce per il momento sul mercato americano, etichetta Wind-Up O.A.R. (Of A Revolution) Live On Red Rocks. Si tratta della prima volta della band americana accompagnata in tour da una sezione fiati, nel famoso anfiteatro vicino a Denver, Colorado.

Nuovo disco anche per Kid Rock, l’ex rapper tramutato in rocker prosegue con questo Rebel Soul la sua positiva trasformazione in erede di Lynyrd Sknyrd, Aerosmith e soprattutto di Bob Seger, il suo vero punto di riferimento. Continua a non farmi impazzire, però devo ammettere che qualche buon pezzo negli ultimi album c’è spesso e volentieri. Etichetta Atlantic, con Parental Advisory perché la parolaccia scappa sempre..

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Per finire vi segnalo un paio di stranezze del mercato discografico.

Prima di tutto il nuovo album di Joe Cocker Fire It Up, che per i misteri della discografia, nei mercati dei paesi più importanti, tipo Gran Bretagna e Stati Uniti, uscirà tra alcuni mesi, mentre in alcuni paesi, tipo Germania e Italia, è già uscito la scorsa settimana su etichetta Sony/BMG, anche in versione speciale con 2 bonus tracks e DVD live con 6 brani extra,

E di questo disco di Patsy Cline On The Air: Her Greatest TV Performances vogliamo parlarne? A quasi 50 anni dalla morte, la Hip-o-Select ha ritrovato e rimasterizzato questi nastri dal vivo, di qualità ottima per l’amor di Dio, ma se si chiama “Il meglio delle sue esibizioni televisive“, non c’erano anche le immagini?Evidentemente no, ma un po’ di sana polemica non guasta mai, comunque, al di là di queste perplessità, vale assolutamente la pena, sono 14 brani registrati tra il 1962 e 1963, tra i quali San Antonio Rose, al Greg Reeves Show il 28 febbraio, cinque giorni prima della sua morte. I classici, Crazy, Walkin’ After Midnight e I fall To pieces ci sono tutti.

Anche per oggi è tutto.

Bruno Conti