Un Bel DVD Dal Vivo In Scozia Ci Mancava! Richard Thompson – Live At Celtic Connections

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Richard Thompson Band – Live At Celtic Connections – Eagle Rock DVD/Blu-Ray

Mi sembra che siano già alcuni giorni che non vi parlo di Richard Thompson? Quale occasione migliore che l’imminente uscita, martedì prossimo 31 gennaio, di questo DVD tratto da un concerto tenuto nel gennaio 2011 alla Royal Concert Hall di Glasgow nell’ambito del Festival Folk Celtic Connections. Sono 145 succosi minuti, più una intervista e un paio di brani tratti dal Cambridge Folk Festival negli extra, di puro, non adulterato Richard Thompson, venti brani, di cui la prima parte è dedicata allo stupendo ultimo album Dream Attic, uno dei migliori del 2010 meglio-di-cosi-e-difficile-richard-thompson-deam-attic.html, e il resto è una carrellata attraverso il suo sterminato repertorio.

Questi i brani contenuti nel dischetto.

1) The Money Shuffle

2) Among The Gorse, Among The Grey

3) Haul Me Up

4) Burning Man

5) Here Comes Geordie

6) Demons In Her Dancing Shoes

7) Big Sun Falling In The River

8) Stumble On

9) Sidney Wells

10) A Brother Slips Away

11) If Love Whispers Your Name

12) The Angels Took My Racehorse Away

13) Can t Win

14) One Door Opens

15) Al Bowlly s In Heaven

16) I ll Never Give It Up

17) Wall Of Death

18) Tear Stained Letter

19) Take Care The Road You Choose

20) A Man In Need

Imperdibile per gli appassionati e ideale anche per chi si vuole accostare ad uno dei più grandi musicisti della musica britannica (non solo folk, anzi!) e, da non dimenticare, uno dei più originali e straordinari chitarristi attualmente in circolazione.

Questa era una breve “anticipazione” sulle uscite discografiche di martedì prossimo, il resto domani. Di Leonard Cohen avete già letto la recensione completa e sto preparando anche quella del nuovo, ottimo, Joe Louis Walker.

Quindi alla prossima.

Bruno Conti

Ma Allora E’ Un Vizio Quelle Dello Crociere! Tommy Castro Presents The Legendary Rhythm And Blues Revue Live

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 Tommy Castro Presents The Legendary Rhythm And Blues Revue Live! Alligator Records

Ormai la crociera è diventata un veicolo imprescindibile per il bluesman che si rispetti per portare in giro il proprio spettacolo, Joe Louis Walker e Elvin Bishop in tempi recenti l’hanno testimoniato discograficamente. Ma se girate per YouTube vi capiterà di imbattervi in decine di filmati di artisti non solo blues che approfittano di queste occasioni conviviali e rilassate per incontri ravvicinati con altri colleghi, jam improvvisate e quant’altro per la gioia degli spettatori.

Nel Blues questa consuetudine allo “scambio” risale molto indietro nel tempo, penso alle serate di John Hammond Sr. con i suoi artisti alla Carnegie Hall ma anche agli spettacoli di Johnny Otis o alla revue di Ike & Tina Turner tanto per citarne qualcuna. Questo CD in effetti mescola le due cose: ci sono brani registrati nella Sea Cruise ma anche altri di questo spettacolo itinerante registrati sulla terraferma. Il tratto che li unisce è Tommy Castro o meglio la sua band che fa da collante per tutto lo show: perché a ben vedere non si tratta di un nuovo disco dello stesso Castro, che appare in tre brani come chitarrista e tre se li canta e se li suona, oh come li suona! Su un totale di undici. Il disco è comunque un superbo esempio di blues contemporaneo come collocazione temporale ma senza tempo per i contenuti.

Un paio di anni fa avevo segnalato con entusiasmo sul Busca l’ultimo CD di Castro Hard believer (il primo per la Alligator) come un perfetto esempio di blues(rock) con fiati ovvero pieno di soul e R&B. Il nostro amico ci ha preso gusto e anche in questo caso la sua band spesso, ma non sempre, si avvale di una piccola sezione fiati (in effetti due, il sax di Keith Crossan e la tromba di Tom Poole). Nei primi due brani succede: Wake Up Call è una apertura fulminante, con la band che pompa i ritmi alla grande e la voce e la chitarra del leader che si destreggiano in modo impressionante tra le pieghe del blues più sanguigno. La versione dal vivo di Gotta Serve Somebody di Bob Dylan che già appariva nell’ultimo disco di studio qui viene elevata all’ennesima potenza, quasi a diventare una risposta alla All Along The Watchtower di Hendrix. Quello che era un gospel emozionante nella versione di Dylan diventa una esplosione di pura potenza chitarristica con la solista di Tommy Castro che estrae stilettate lancinanti dalle sue corde e il ritmo del brano si fa quasi parossistico in questa rilettura che potrebbe divenire di riferimento per gli anni a venire, anche se “i tempi sono cambiati”, in tutti i sensi.

A questo punto sale sul palco Michael Burks che è un “omone” con la voce di Muddy Waters e la chitarra di Albert King e ci delizia con una lunga ed intensissima versione di Voodoo Spell. A seguire un altro dei migliori rappresentanti del Blues “moderno”, quel Joe Louis Walker che ultimamente non sbaglia un disco e la sua versione di It’s a shame presente in questo live lo testimonia, grande chitarra e grande voce. Monica Parker o meglio Sista Monica Parker è una ottima vocalist nera e la sua Never Say Never con la chitarra di Castro in evidenza è gagliarda ma ha qualcosa in meno di chi l’ha preceduta finora. Rick Estrin, voce e armonica con il suo chitarrista Chris “Kid” Andersen, anche loro ottimi musicisti, bella versione di My Next Ex-Wife ma anche qui manca quel quid inesplicabile.

Che è presente nel DNA della famiglia Schnebelen, ovvero i Trampled Under Foot la band di fratelli di Kansas City di cui recentemente vi ho magnificato le gesta, la bellissima voce di Danielle e la chitarra scintillante di Nick lo testimoniano in una notevole versione di Fog. Painkiller è uno dei cavalli di battaglia del repertorio di Tommy Castro e questa ripresa live con fiati è micidiale. Castro, nelle migliori tradizioni delle revue, rimane sul palco anche per la successiva Think che ci introduce alle grandi doti vocali di una delle migliori cantanti bianche di blues attualmente in circolazione Janiva Magness.

Theodis Ealey è un cantante e chitarrista non famosissimo, ma molto bravo, di stampo soul e la sua This Time I Know è raffinata e calda come si conviene. Anche Debbie Davies è una nostra “vecchia” conoscenza e nel suo spazio con All I found dà libero sfogo a tutta la sua tecnica chitarristica per un assolo che è una piccola meraviglia. La conclusione è affidata a un classico di Percy Mayfield (che molti però attribuiscono a John Lee Hooker che l’ha resa imperitura), Serves Me Right To Suffer che è ancora una occasione per gustare la maturità vocale e chitarristica raggiunta da Tommy Castro nei suoi concerti, intenso e misurato al tempo stesso.

Grande disco di Blues dal vivo, per sintetizzare!                  

Bruno Conti