Per Gli Amanti Del Folk Di “Classe”! June Tabor & Oysterband – Fire & Fleet

june tabor oysterband fire & fleet

June Tabor & Oysterband – Fire & Fleet – Running Man Records – CD – Download

A distanza di 30 anni dalla loro prima collaborazione con l’album Freedom And Rain (90), e verso i dieci dal meraviglioso Ragged Kingdom (11) https://discoclub.myblog.it/2011/09/30/che-disco-june-tabor-oyster-band-ragged-kingdom/ , ritornano a sorpresa due “icone” del folk britannico, e precisamente la brava June Tabor, una delle voci più belle e raffinate (in circolazione dalla metà degli anni settanta), accompagnata dalla Oysterband capofila insieme ad altri attuali gruppi importanti quali Men They Couldn’t Hang, Wolfstone, Four Men & A Dog, Saw Doctors, Goats Don’t Shave, e altri, di una musica popolare viva e impegnata, che all’occorrenza sa tingersi anche di “roots”, che sono ritornati in studio per assemblare questo Fire & Fleet, con una formula molto simile a quella della fortunata esperienza precedente, composta in buona parte da brani dal vivo eseguiti nel Fire And Fleet Tour dello scorso anno, sei canzoni un mix di brani tradizionali e quattro “covers”, registrate nei Rockfield Studios vicino a Monmouth nel Galles, con la supervisione del loro produttore storico Al Scott.

Oltre a June Tabor alla voce, la “line-up” della Oysterband presenta John Jones alla fisarmonica e voce, Alan Prosser alle chitarre, Dil Davies alla batteria, Ian Telfer alle tastiere e violino, Adrian Oxaal al cello, e il citato Al Scott al basso e mandolino, per un lavoro di una quarantina di minuti che non delude le aspettative, specie per tutti quelli che avevano apprezzato i due CD precedenti.

Si parte con la rivisitazione di alcuni brani “traditional”, a partire dalla ballata “Appalachi” False True Love del gruppo The Furrow Collective, ma portata al successo da Shirley Collins, dove la calda e bella voce della Tabor incontra la delicata ritmica della Oysterband, passando per la melodia d’antan di I’ll Show You Wonders, e recuperare da una serie drammatica della BBC The Living & The Dead, un vecchio brano tradizionale inglese Lyke Wake Dirge (nel repertorio fra i tanti degli Steeleye Span e Pentangle), cantata quasi a “cappella” da June. Con On One April Morning (recuperato da Aleyn) inizia il set “live”, una dolcissima fiaba musicale con la fisarmonica di Jones e il violino di Telfer ad assecondare il canto di June, per poi omaggiare il grande Dan Penn con una straordinaria rilettura dello standard-soul The Dark End Of The Street (reso immortale da James Carr, ma ricordo versioni in ambito folk anche dei Moving Hearts e di Linda & Richard Thompson, oltre a quella spendida di Ry Cooder).

A seguire una sentita ed appassionata interpretazione di Roseville Fair di Les Barker (ne esiste anche una ottima versione country di Nanci Griffith), per poi arrivare finalmente alla reinterpretazione della celebre Love Will Tear Us Apart dei Joy Division (un classico del post-punk), dove la tristezza dell’originale viene trasformata in una struggente ballata, accompagnata da violino e chitarra acustica. Ci si avvia alla parte finale del lavoro, andando a pescare una ballata scozzese dimenticata (del 18° secolo) (When I Was No But) Sweet Sixteen, rivoltare come un calzino una straordinaria White Rabbit dal repertorio dei mai dimenticati Jefferson Airplane di Grace Slick, con la Oysterband sugli scudi, e concludere al meglio recuperando meritoriamente dalla band di Canterbury un brano dimenticato come Molly Bond (lo trovate su Step Outside(86), una ballata che nell’occasione viene riletta con un folk-rock più grintoso, che chiude nel modo migliore questo inaspettato loro terzo lavoro Fire & Fleet.

In un mio ipotetico podio musicale dei gruppi folk-rock della scena britannica, dopo gli inarrivabili Fairport Convention e gli Steeleye Span, un posticino lo troverei per questa collaborazione tra June Tabor e la Oysterband (occasionale ma meravigliosa nell’arco dei 3 CD), in quanto tutte le tre formazioni fondono perfettamente la tradizione acustica tradizionale, con le ampie possibilità di un “folk-rock” più moderno, con la similitudine (non di poco conto) che sia i Fairport come gli Span avevano nelle cantanti (Sandy Denny e Maddy Prior) uno dei punti di forza della formazione, cosa che si ripete con June Tabor e la Oysterband. Imperdibile per gli amanti del “folk” e del bel canto!

Tino Montanari