Oltre Ad Aver Grinta Da Vendere E’ Pure Brava! Nikki Lane – Highway Queen

nikki lane highway queen

Nikki Lane – Highway Queen – New West CD

Terzo lavoro per Nikki Lane, country-rocker dal pelo duro proveniente dal South Carolina, e nuova convincente prova per un’artista spesso paragonata a Wanda Jackson, ma che io trovo decisamente più grintosa (e con la voce meno da cartone animato rispetto all’anziana rock’n’roller, anche se le due si vestono in maniera molto simile), al punto da reputarla più vicina al movimento outlaw country degli anni settanta. I due precedenti album, Walk Of Shame e soprattutto All Or Nothin’ (prodotto da Dan Auerbach) avevano rivelato una musicista travolgente, con una grinta fuori dal comune ed una propensione al rock molto accentuata, tutte caratteristiche confermate, e se possibile aumentate, con questo nuovissimo Highway Queen, prodotto da Nikki stessa insieme a Jonathan Tyler. Dieci canzoni di puro rockin’ country, chitarre e ritmo spesso a palla, oltre a dosi massicce di feeling: un disco godibilissimo e diretto dalla prima all’ultima canzone ( i nomi dei musicisti non sono celeberrimi, a parte Russ Pahl alla pedal steel e Kenny Vaughan alle chitarre, ma numerosi ed assai efficaci), probabilmente il lavoro più riuscito da parte di un’artista a cui non fa certo difetto la personalità, oltre che un’indubbia bravura.

Nikki ha poco, anzi nulla, da spartire con Nashville, la sua musica è vera, spontanea e piena di energia, e se ci fosse giustizia musicale in vetta alle classifiche ci sarebbero dischi come questo, e non le porcherie synth-pop spacciate per country. Si parte alla grande con la trascinante 700.000 Rednecks, uno swamp-rock ricco di ritmo, molto influenzato da John Fogerty, con la voce piena di carattere della Lane in primo piano ed un ottimo impianto chitarristico (altro che country). La title track è anche il primo singolo, ed è un brano rock a tutto tondo, decisamente elettrico e dalla strumentazione ricca, ma non sovrarrangiato: drumming potente, melodia discorsiva e sviluppo fluido, un altro brano vincente; anche Lay You Down ha una ritmica accesa ed un impasto chitarristico di prim’ordine, oltre ad un’atmosfera leggermente vintage, quasi una versione femminile (ma con più grinta) di Chris Isaak, mentre Jackpot è un country’n’roll diretto e travolgente, che rende arduo stare fermi durante l’ascolto.

L’intensa Companion dovrebbe essere un honky-tonk anni sessanta (con tanto di coretti doo-wop), ma Nikki porta tutto ai giorni nostri con la consueta dose di elettricità e potenza, Big Mouth sembra un rockabilly texano, forse meno originale ma sempre trascinante, Foolish Heart non è quella dei Grateful Dead, ed è finora il brano più vicino ad una country ballad, anche se il suono è sempre molto sostenuto e la performance ricca di energia. La limpida e tersa Send The Sun ha una delle migliori strutture melodiche del CD, ed il modo di cantare di Nikki è sempre il tocco in più; Muddy Waters non è un blues ma una scintillante ballata elettrica, anch’essa tra le più riuscite; il disco si chiude con la fulgida Forever Lasts Forever, un lento molto intenso e punteggiato da una bella steel in sottofondo, la più country del lavoro e con una prestazione vocale superlativa (e, con i suoi cinque minuti abbondanti, è anche il pezzo più lungo del CD). Ci vorrebbero più album come Highway Queen: sono corroboranti e fanno bene alla salute.

Marco Verdi