Wolfgang’s Vault & Archive

bill graham.jpgUn paio di precisazioni iniziali: non vi parlerò di qualche sito che tratta l’opera omnia di Mozart, per fortuna o purtroppo a seconda dei punti di vista di chi si è imbattuto in questo post magari digitando Wolfgang, ma neppure il titolo contiene errori o imprecisioni, è proprio voluto così e ora vado a spiegarvi perché.

Questo “losco” figuro qui a fianco, qualcuno lo avrà riconosciuto, è Bill Graham, promoter di concerti per antonomasia, storico fondatore del Winterland e dei due Fillmore e già questo lo consegnerebbe alla storia del rock, ma la sua è una storia lunga e tortuosa che qui non tratteremo. Basti sapere che alla sua morte (avvenuta ormai nel lontano 1991) Graham ha lasciato un vastissimo archivio di concerti completi registrati nei suoi locali: orbene dovete sapere che già da un po’ di anni alcuni erano disponibili per lo streaming (l’ascolto gratuito) in rete.

Dal mese di novembre l’archivio, che nel frattempo si è arricchito di materiale proveniente da altre fonti (tra cui la mitica serie King Biscuit Flower Hour), è divenuto dispobile per il download (un termine che scatena un friccicore tra gli appassionati), oltre allo streaming.

Il sottoscritto che già aveva frequentato il sito nelle sue varie configurazioni nel passato si è trasformato in cavia per vedere come funzionava la faccenda: l’indirizzo è semplice www.wolfgangsvault.com, la lista dei concerti è impressionante (ci sono tutti, Hendrix, Doors, Beatles post scioglimento, Grateful Dead, pensateli e ci sono), aggiornata da la creme de la creme degli artisti attuali, mainstream, indie, rock, metal, folk, alternative, c’è di tutto. La qualità sonora è notevole, le modalità…e qui casca un po’ l’asino.

Il download è a pagamento, doppio pagamento per la precisione: c’è una tessera annuale del costo di 48 dollari che dà diritto, non allo streaming illimitato dei concerti come erroneamente è stato scritto da qualche parte, ma al download dei concerti che nel reparto vault (archivi) sono indicati come free, ovvero tutti quei concerti, e qui ammetto sono tantissimi, che non rientrano nella categoria di quelli a pagamento.

Quelli belli (i più vecchi) sono tutti a pagamento, tra i 9 e i 13 dollari oltre all’abbonamento: viceversa per lo streaming non si paga nulla, basta fare il login dei propri dati e si possono ascoltare tutti, ma proprio tutti compresi quelli mitici.

Questa è la notizia, ma i più attenti avranno notato quel & Archive nel titolo: orbene, per i meno ricchi ma ugualmente appassionati, esiste in rete un archivio, appunto www.archive.org, dove sono radunati circa 3.900 artisti, 71.000 concerti, solo dei Grateful Dead, all’ultimo controllo, 7.014, tutti concerti gratuiti per il download legale, in quanto gli artisti o i loro manager hanno mandato delle liberatorie che consentono l’uso gratuito del tutto. Se non sbaglio, alcuni, tipo Ryan Adams li caricano di persona.

Il tutto è perfettamente ordinato, schedato, località, titoli dei brani, musicisti, autori, fonte della registrazione, qualità della stessa, in definitiva una meraviglia, e qui, devo dire, ci si perde un po’. Buon ascolto.

Bruno Conti