Novità Di Ottobre Parte I. John Cale, Who Tribute, Beatles, Lau, Mary Gauthier, Tori Amos, Meat Loaf, Bruce Foxton, Bob Dylan, Tragically Hip

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La settimana del 2 ottobre si aprono le grandi manovre di autunno, come uscite discografiche ed escono moltissimi dei dischi annunciati sul Blog nei mesi scorsi. Se volete, andando a ritroso, ed è una buona occasione per “sfogliare” questo spazio, li trovate tutti: da Van Morrison a Diana Krall, Wanda Jackson, Tift Merritt, Beth Orton, Iris Dement, Muse, Heart, Mark Eitzel, Bob Mould, Steve Winwood, la ristampa di Arc Of A Diver, il cofanetto Atlantic Soul Legends, Lucy Kaplansy, sono in uscita domani, ma scavando tra le uscite ci sono altri titoli interessanti da citare. Quelli che non trovate, probabilmente, avranno una recensione apposita a parte, oppure semplicemente non interessano o me li sono dimenticati, comunque partiamo, anche con qualche mini recensione, visto che poi, nonostante l’aiuto dei miei validi collaboratori, non sempre c’è il tempo di tornare a parlare di tutto, con appositi approfondimenti.

John Cale, a parte un EP lo scorso anno, era dal 2005 di Black Acetate che non rilasciava un nuovo album. Il CD del 2012 si chiama Shifty Adventures In Nookie Wood, esce per la Double Six/Domino Records e prevede tra l’altro una collaborazione con Danger Mouse nell’iniziale I Wanna Talk to U. Speriamo bene, si parla di escursioni in vari stili e generi, come è sempre stata caratteristica di Cale, ma i suoni moderni e l’elettronica avranno il sopravvento sulla sua anima rock?

Ennesimo tributo a cura dell’americana Cleopatra Records che ormai si è creata una sua nicchia di mercato dedicata ai “vecchi ma bravi”, questa volta è il turno di Who Are You – An All Star Tribute To The Who, quindi dopo Supertramp e Prog Rock è il turno di Townshend e Daltrey. La lista dei brani e dei partecipanti è notevole, con qualche scelta discutibile (il trio che fa My Generation, per esempio e anche Raveonettes e gli Sweet che fanno Won’t Get Fooled Again, ma pe’ cottesia!):

1. Eminence Front – John Wetton (Asia) K.K. Downing (Judas Priest) Derek Sherinian (Dream Theater)
2. Baba O’Riley – Nektar Jerry Goodman (Mahavishnu Orchestra)
3. I Can See For Miles – Mark Lindsay (former lead singer of Paul Revere & the Raiders) Wayne Kramer (MC5)
4. Love Reign O’er Me – Joe Elliot (Def Leppard) Rick Wakeman (Yes) Huw Lloyd-Langton (Hawkwind) Carmine Appice (Vanilla Fudge)
5. My Generation – Knox (The Vibrators)
Dave Davies (The Kinks) Rat Scabies (The Damned)
6. The Kids Are Alright – The Raveonettes
7. Won’t Get Fooled Again – Sweet
8. Anyway Anyhow Anywhere – Todd Rundgren Carmine Appice (Vanilla Fudge)
9. I Can’t Explain – Iggy Pop
10. Behind Blue Eyes – Pat Travers
11. Magic Bus – Peter Noone (Herman s Hermits) Peter Banks (Yes) Ginger Baker (Cream)
12. Who Are You – Gretchen Wilson Randy Bachman (Bachman-Turner Overdrive)
13. Pinball Wizard – Terry Reid Mike Pinera (Blues Image) Brad Gillis (Night Ranger)
14. Squeeze Box – John Wesley (Porcupine Tree) David Cross (King Crimson)
15. Bargain – 38 Special Ted Turner (Wishbone Ash) Ian Paice (Deep Purple)
16. The Seeker – Joe Lynn Turner (Rainbow) Leslie West (Mountain)

Tori Amos, da quando incide per la Deutsche Grammophon si sta un po’ avvitando su sè stessa. Gold Dust è una sorta di uscita celebrativa per festeggiare il 20° dall’uscita di Little Earthquakes, ma è anche l’occasione per Tori di rivisitare il meglio del suo catalogo, con nuove versioni di molti classici registrate con l’aiuto della Metropole Orchestra diretta da Jules Buckley, un po’ come ha fatto Sting recentemente, tra l’altro suo compagno di etichetta alla DG. Il tutto è stato registrato in presa diretta con l’orchestra e quindi anche il piano ha ampio spazio negli arrangiamenti. Non manca la versione Deluxe con DVD allegato, che contiene il classico Making Of, più i video di Flavor e Gold Dust.

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I Lau sono considerati tra i migliori gruppi del nuovo folk tradizionale britannico (scozzese per la precisione), non per nulla hanno vinto il BBC Folk Awards nel 2008-9-10; questo Race The Loser è il loro terzo album di studio, più un live Sarebbero (sono) il gruppo di Kris Drever, che pubblica anche a nome proprio oltre ad avere una miriade di collaborazioni. Il disco è prodotto da Tucker Martine, che questa settimana ha in uscita anche i dischi di Tift Merritt e Beth Orton, sempre curati da lui. Un uomo molto occupato.

Torna, a sorpresa, l’ho letto proprio in questi giorni, anche Mary Gauthier, una delle voci femminili preferite su questo Blog. Il CD è dal vivo, Live At Blue Rock, che è un piccolo ranch convertito alla musica in quel di Austin, Texas. Una sorta di greatest hits registrato con i suoi collaboratori abituali, Tania Elizabeth al violino e Mike Meadows alle percussioni. Ci sono però anche due canzoni nuove e la classica hidden track alla fine (se è “nascosta” perché ce lo dicono prima o addirittura lo scrivono, mah?). Distribuisce la Proper Records. Non dimenticate che The Foundling è stato uno dei dischi più belli del 2010.

Il Boxettino che vedete di Bob Dylan è più che altro una curiosità, una nuova serie della Sony dedicata ad alcuni nomi classici del loro rooster di artisti: si chiama The Real Bob Dylan (ne ho visti anche un paio di altri dedicati a Benny Goodman e Dave Brubeck), è triplo, dovrebbe costare meno di 10 euro e il contenuto è anche interessante, per novizi (e collezionisti):

Disc: 1
1. Talkin’ New York
2. Song To Woody
3. A Hard Rain’s A-Gonna Fall
4. The Times They Are A-Changin’
5. With God On Our Side
6. Chimes Of Freedom
7. Boots Of Spanish Leather
8. Mr. Tambourine Man
9. It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding)
10. Like A Rolling Stone
11. I Want You
12. Positively 4th Street
13. Down Along The Cove
14. All Along The Watchtower
15. I’ll Be Your Baby Tonight
16. Tonight I’ll Be Staying Here With You
Disc: 2
1. If Not For You
2. You Ain’t Goin’ Nowhere
3. Forever Young
4. Watching The River Flow
5. Knockin’ On Heaven’s Door – Carol, Patterson, Brenda, Donna
6. On A Night Like This
7. The Mighty Quinn (Quinn, The Eskimo)
8. Precious Angel
9. Tangled Up In Blue
10. Gotta Serve Somebody
11. One More Cup Of Coffee
12. Changing Of The Guards
13. Hurricane
14. Buckets Of Rain
Disc: 3
1. Silvio
2. Foot Of Pride
3. Blind Willie McTell
4. Jokerman
5. Pressing On
6. Everything Is Broken
7. Series Of Dreams
8. Most Of The Time
9. The Groom’s Still Waiting At The Altar
10. Every Grain Of Sand
11. Sweetheart Like You
12. Brownsville Girl
13. Dignity
14. Dark Eyes

 

I brani li hanno scelti un po’ a casaccio, a occhio mi sembra che non ci siano , delle molte famose, Blowin’ In The Wind e Lay Lady Lay, però per un neofita o per chi non vuole spendere cifre folli per dei Greatest Hits, mi sembra molto funzionale, una buona iniziativa nel cinquantenario del vecchio Bob!

 

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Uno dei campioni mondiali dei “piaceri proibiti” in ambito musicale, a cui si accennava nel Post dedicato a Jeff Lynne, forse è proprio Meat Loaf. Con Bat Out Of Hell ci ha costruito una intera carriera, eppure quel disco, per chi scrive, rimane un chiaro esempio di come fare della buona musica rock, con l’aiuto di un grande produttore, Todd Rundgren, un bravo autore, Jim Steinman, e dei musicisti fantastici, mezza E Street Band, quasi tutti gli Utopia e ospiti assortiti vari, tra cui Ellen Foley ed Edgar Winter. Salvo poi, con una serie di seguiti di valore vieppiù decrescente, rovinarsi la reputazione, anche se uno zoccolo duro di fans lo ha sempre mantenuto. Chi meglio di lui quindi poteva pubblicare un bel Guilty Pleasure Tour (Live From Sydney, Australia 2011), un CD+DVD edito dalla Store For Music (?!?): la parte audio contiene 10 brani e dura 70 minuti, la parte video ne riporta 13 per un totale di 120 minuti, più (o compreso, non si capisce) un documentario di 40 minuti sul tour. Ci sono ovviamente molti dei classici ma anche qualche brano recente. “Polpettone” invecchia ma ci prova sempre.

Dopo essersi riavvicinati in seguito alla morte della moglie di Bruce Foxton e del padre di Paul Weller, i due ex Jam collaborano al primo disco da solista di Foxton. Il titolo del disco del bassista è Back In The Room, esce per la Bass Tone Records e tra i musicisti coinvolti ci sono Mark Brzezicki alla batteria, il chitarrista e vocalist Russ Hastings  e come ospiti, Steve Norman, il sassofonista degli Spandau e Steve Cropper. Foxton, non se la cava male anche come cantante, considerando che in alcuni brani dei Jam, tipo This Is The Modern World e David Watts, la voce solista era lui. Ad essere del tutto sinceri, Foxton nel 1983 aveva già pubblicato un album come solista, Touch Sensitive, ma credo non se lo ricordi nessuno.

I Tragically Hip, canadesi, sono una delle band più longeve del rock alternativo, più o meno contemporanei dei R.E.M., il primo disco è del 1983, e mi sono occupato di loro ai tempi sul Buscadero, recensendone alcuni dischi. Ricordo anche che mi piacevano parecchio e quindi avrei voluto postare la recensione in anteprima di questo Now For Plan A, poi come al solito, mi è mancato il tempo. Però il disco, che li riporta con una major, la Zoe Records/Rounder del gruppo Universal, è bello e Gord Downie ha sempre una bella voce, ricordano molto i Rem, è vero, ma ci sono arrivati insieme, non sono dei meri copisti. Produce Gavin Brown (Metric, Three Days Grace, Tea Party, Barenaked Ladies e anche Sarah Harmer, che appare nell’album). Il loro rock alternativo, melodico e ben cantato, si ascolta con piacere.

Breve appendice.

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Vi sembrava possibile che il 50° anniversario dall’uscita del primo singolo dei Beatles, Love Me Do sarebbe passato sotto silenzio? Certo che no. E quindi il 5 ottobre, la data fatidica, uscirà questa versione limitata in vinile, manco a dirlo su etichetta Parlophone, del 45 giri originale!

Bruno Conti