Più Un Grosso Petardo Che Una “Bomba”, Ma Il Botto Lo Fa! Dave Fields – Detonation

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Dave Fields – Detonation –Field Of Roses Records

Premessa. Secondo il sottoscritto non bisognerebbe mai assegnare due stellette in una recensione di un disco, equivale al vecchio 4 a scuola, piuttosto non lo recensisci, e vi assicuro che dischi in giro che meritano due stellette ma anche una ce ne sono a bizzeffe, meglio ignorarli. Ma se si decide di parlare di questi dischi il dilemma si pone. Questo Detonation è uno di quei dischi, secondo il parere del sottoscritto, che meriterebbe due stellette ma…Dave Fields è un signor chitarrista, di quelli della categoria “esagerati”, tecnica notevole, suono vigoroso e facilità nell’assolo disarmante, ma il genere, diciamo un rock-blues-hard-power trio, non lo aiuta, se poi aggiungiamo che il produttore è un tipo come David Z, uno che non ho mai amato anche se ha vinto 2 Grammy con dischi di Etta James, che ha la tendenza a caricare il suono con riverberi, filtri vocali, molte tastiere e tutte le diavolerie che ti regala la tecnologia, molto professionale ma anche “invadente”.

Quindi fate finta che la terza stelletta sia tutta da assegnare al lavoro della solista di Fields, tra Hendrix e Stevie Ray Vaughan per il tipo di sonorità, ma con una tendenza fastidiosa a caricare eccessivamente queste influenze sacrosante e spostarle verso lidi non dissimili a quelli di un Lenny Kravitz (altro patito di Jimi) o addirittura certo AOR americano, ballate hard power rock melodiche come Same Old Me o il reggae-rock plastificato di Bad Hair Day che mi sembra “E la luna bussò” con il wah-wah (magari, senza volere, gli sto facendo un complimento!), tutte comunque redente da poderosi soli che risollevano le sorti del brano. La riffatissima The Altar potrebbe rientrare nella categoria dei brani più commerciali di Johnny Lang (e infatti David Z gliene ha prodotti un paio) o Kenny Wayne Shepherd quando si allontanano dai sentieri del blues-rock per un hard rock più di maniera, in confronto i bistrattati, da alcuni, Black Country Communion di Bonamassa fanno del rock progressivo.

Ci sono anche note positive: il bel rock-blues cadenzato di Better Be Good al crocevia tra Bonamassa, Vaughan e Robben Ford, l’iniziale tirata Addicted To Your Fire, un incrocio tra le sparate di SRV e le trame hendrixiane del Jimi più commerciale con improvvise orge di wah-wah e passate di organo anni ’70, ma anche il blues lento e selvaggio di Doin’ Hard Time, in accoppiata con Joe Louis Walker con chitarre e voci che si incrociano, non è male. Anche Prophet in Disguise ha una atmosfera vagamente psichedelica e soluzioni strumentali interessanti e Pocket Full Of Blues è un altro rock-blues lento con chitarra e organo in evidenza, ma non mi piace quella voce filtrata che copre le magagne della voce di Dave Fields che strilla troppo. Dr.Ron è di nuovo Lenny Kravitz che fa Hendrix e Lydia invece è Fields che fa sempre Hendrix (meglio), con molto lavoro su toni e volumi in questo strumentale che permette di apprezzare nuovamente il suo virtuosismo indubbio e meritare quella stelletta in più. La hard ballad You Will Remember Me conclude senza particolare gloria questo disco che “detona” solo saltuariamente, ma potrebbe incontrare il favore dei patiti del genere!

Bruno Conti

Novità Di Giugno Parte IIb. Sophie B. Hawkins, Rush, Lenny Kravitz, Db’s, BoDeans, Kelly Hogan, Flying Burrito Brothers, Julie Covington

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Oggi doppio Post: seconda parte delle novità in uscita in questa parte del mese di giugno.

Sophie B. Hawkins periodicamente ci riprova. La cantante americana che all’esordio con Tongues And Tails nel lontano 1992 ottenne un buon successo sia di vendita che di pubblico, con un album che conteneva la sua canzone più famosa Damn I Wish Was Your Lover, successo poi ripetuto un paio di anni dopo con Whaler che conteneva As I Lay Me Down. Entrambi gli album e i loro singoli hanno venduto svariati milioni di copie in giro per il mondo con una musica che era un misto di canzoni pop orecchiabili e brani più ricercati e raffinati da cantautrice “colta” tanto da essere una delle cantanti invitate a partecipare al tributo a Dylan nel concerto al Madison Square Garden del 1992 per il 30° anniversario (faceva I Want You, se non ricordo male) . Dopo un ulteriore album per la Columbia, Timbre, uscito nel 1999, non accolto molto bene dalla casa discografica e ripubblicato un paio di anni dopo in versione doppia ed indipendente dalla Rykodisc. Un ulteriore album nel 2004 e ora questo The Crossing che rimane ancorato al suo stile, tra pop, rocl e brani quasi jazzati. Tra le bonus ci sono anche due nuove versioni acustiche dei suoi brani più famosi citati poco fa. Etichetta Rocket Science e, in Europa, distribuzione Proper. Lei è brava, pop ed orecchiabile all’occorrenza ma anche con ballate pianistiche e brani più complessi.

Clockwork Angels è il 20° album di studio dei Rush, pubblicato lo scorso 12 giugno dalla Roadrunner/Warner. Sul mercato inglese ne è uscita anche una versione con allegato un numero speciale della rivista Classic Rock (o viceversa) completamente dedicato al gruppo canadese e definito Fanpack, con interviste esclusive e una retrospettiva sul gruppo per un totale di 132 pagine.

La ristampa di Mama Said di Lenny Kravitz in uscita oggi per la EMI è quantomeno curiosa. Esce, in versione doppia, per il 21° Anniversario dell’uscita dell’album! A quando le ristampe per il 19°, 22°, magari 28° anniversario? Le case discografiche sono proprio alla frutta, almeno prima uscivano queste edizioni speciali magari non rispettando proprio l’anno esatto dell’uscita originale ma ora anche questo. Comunque Mama Said era il secondo, e forse migliore, disco di Kravitz e questa nuova versione aggiunge parecchio materiale interessante:

Disc: 1
1. Fields of Joy (2012 – Remaster)
2. Always On the Run (2012 – Remaster)
3. Stand By My Woman (2012 – Remaster)
4. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (2012 – Remaster)
5. More Than Anything in This World (2012 – Remaster)
6. What Goes Around Comes Around (2012 – Remaster)
7. The Difference Is Why (2012 – Remaster)
8. Stop Draggin’ Around (2012 – Remaster)
9. Flowers for Zoë (2012 – Remaster)
10. Fields of Joy (Reprise) (2012 – Remaster)
11. All I Ever Wanted (2012 – Remaster)
12. When the Morning Turns to Night (2012 – Remaster)
13. What the …. Are We Saying? (2012 – Remaster)
14. Butterfly (2012 – Remaster)
15. Light Skin Girl from London (2012 – Remaster)
16. I’ll Be Around (2012 – Remaster)
17. Always On the Run (Instrumental) (2012 – Remaster)
18. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (12″ Remix Instrumental)
19. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (Extended/Dub Version)
Disc: 2
1. Riding On the Wings of My Lord (Rough Demo)
2. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (Home Demo)
3. What the…Are We Saying? (Home Demo)
4. The Difference Is Why (Home Demo)
5. Riding On the Wings of My Lord (Funky Vocal)
6. Riding On the Wings of My Lord (Instrumental)
7. Framed, Lying, Crying (Instrumental Segue)
8. Stand By My Woman (Instrumental)
9. Stop Draggin’ Around (Live in Rotterdam)
10. Always On the Run (Live in Rotterdam)
11. Fields of Joy (Live in Rotterdam)
12. Stand By My Woman (Live in Rotterdam)
13. More Than Anything in This World (Live in Rotterdam)
14. Always On the Run (Live in Japan)
15. Stop Draggin’ Around (Live in Japan)

16. What the…Are We Saying? (Live in Japan)

Esce anche a prezzo speciale, al costo di 1 CD!

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A 25 anni di distanza dall’ultimo album di studio si sono riformati anche i DB’s una delle migliori formazioni americane di power-pop, jangle-rock, come vogliamo chiamarlo? Grande gruppo comunque, quello dove suonavano Chris Stamey, Peter Holsapple, Will Rigby e Gene Holder. Tutti musicisti (a parte l’ultimo) che hanno avuto anche ottime carriere soliste. E sono tutti presenti in questa reunion. Il disco, Falling Off The Sky (bel titolo), edito dalla Bar None Records il 12 giugno scorso per il mercato americano, è una vera delizia di sonorità retrò anni ’60, armonie vocali fantastiche e brani pop della più bell’acqua. Gran classe e atmosfere che richiamano le tre grandi B, Beatles, Beach Boys e Byrds con Nick Lowe idealmente aggiunto alle formazioni.

American Made è il nuovo e 11° album di studio dei BoDeans, pubblicato dalla Megaforce sempre il 12 giugno negli States. Però non c’è più Sam Llanas e quindi non è proprio la stessa cosa. Ad affiancare Kurt Neumann c’è il nuovo chitarrista Jake Owen ma in pratica si tratta di un disco solo di Neumann, vedremo, non ho ancora sentito bene. Anche se a un primo ascolto non mi sembra malaccio, del duo Neumann era quello più melodico. C’è anche una bella cover di I’m On Fire di Springsteen.

Sul Buscadero Callieri ha provveduto a disintegrare questo nuovo album di Kelly Hogan, I Like To Keep Myself In Pain, pubblicato dalla Anti il 5 giugno scorso. Per la serie il mondo è bello perché è vario, non sono d’accordo. Se amate le belle voci femminili di stampo vagamente country, ma anche con elementi pop, soul e rock qui c’è della buona musica. Proprio per gli stessi motivi citati in quella recensione: Booker T. Jones, James Gadson, Gabriel Roth (il chitarrista di Sharon Jones) e il pianista Scott Ligon tra i musicisti utilizzati e brani scritti appositamente per l’album da, tra gli altri, M Ward, John Wesley Harding, Andrew Bird, Robyn Hitchock, Robbie Fulks, Stephin Merritt. Questo è il suo quarto album da solista (compreso uno con i Pine Valley Cosmonauts) ma ha fatto da corista anche per Mavis Staples, Jakob Dylan, Drive By Truckers e soprattutto per la sua amica Neko Case. Un’altra sulla quale spesso si scatenano gli strali della critica e che al sottoscritto invece piace parecchio, come nel caso della Hogan, per questa sua capacità di fondere pop melodrammatico ma non banale, country, canzone d’autore, un pizzico di soul, come fanno Shelby Lynne o la stessa Case. Quindi se vi piacciono quelle atmosfere tra Bacharach, Springfield e Jackie De Shannon, senza attendervi il capolavoro ma un disco più che onesto. Fine della mini recensione difensiva!

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Per la serie i dischi di strana provenienza, dalla Smokin’ Records (?!?) oggi esce anche questo Devils In Disguise dei Flying Burrito Brothers. Il CD contiene un Broadcast radiofonico del 22 luglio 1971, quindi dopo il 3° album quando in formazione non c’erà più Gram Parsons ma il nuovo cantante era il peraltro ottimo Rick Roberts (insieme a Chris Hillman). Registrato ai Sigma Studios di Philadelphia il repertorio è più o meno quello del Bootleg ufficiale del 1970 al Fillmore East pubblicato dalla Universal lo scorso anno, ma non proprio, ci sono parecchi brani in più:

1. Six Days on the Road
2. One Hundred Years from Now
3. My Uncle
4. Four Days of Rain
5. She Made Me Lose My Blues
6. Shenandoah Valley Breakdown
7. Why Are You Crying
8. Dixie Breakdown
9. Can t You Hear Me Calling
10. White Line Fever
11. Colorado
12. Steel Guitar Rag
13. Christine s Tune
14. Do Right Woman
15. Dark End of the Street
16. Tried So Hard
17. Hot Burrito #2
18. Wake Up Little Suzie

La qualità sonora è anche abbastanza buona.

Per finire, sempre parlando di belle voci, ma poco conosciute, la Cherry Tree ristampa il primo disco solista di Julie Covington. Ohibò, e chi è costei? Si tratta della cantante che appariva nella prima versione, quella originale, di Evita (e la sua Don’t Cry For Me Argentina, al n.1 in tutto il mondo non ha nulla a che spartire con le versioni fatte dopo, senza citare nomi per non creare inutili polemiche). Ma era anche la cantante nella versione originale di Godspell, la Janet Weiss nel primo Rocky Horror Picture Show e sempre parlando di musical era anche in War Of The Worlds a fianco di Phil Lynott. Ma questo disco, The Beautiful Changes, uscito in origine nel 1971, contiene brani scritti per lei da Pete Atkin e Clive James, una sorta di baroque pop come i dischi di quegli anni di Nick Drake, Sandy Denny o forse più sul versante Elkie Brooks.

L’altra copertina, che vedete qui sopra a fianco, è un reminder del disco del 1978 della Virgin, pubblicato nel 2009 in CD dalla Pucka Records come Julie Covington…Plus. E questo è veramente bello (non che l’altro sia brutto), prodotto da Joe Boyd, con gli arrangiamenti orchestrali di Robert Kirby, quello dei bellissimi dischi del Nick Drake citato poco fa e con brani scritti da Rchard & Linda Thompson (con cui ha cantato in First Light, oltre che nei dischi delle sorelle McGarrigle e nell’Albion Band di Ashley Hutchings), Sandy Denny, John Lennon, Kate Bush e molti altri, tutti belli, tra cui appare, come bonus, la cover di Only Women Bleed di Alice Cooper che fu il suo singolo di successo nel 1978. Nel disco, per non farsi mancare nulla, suonano Richard Thompson, John Cale, Steve Winwood, Trevor Lucas, Chris Spedding. Per la precisione, tornando a Beautiful Changes, il CD era già uscito negli anni ’90 per la defunta See For Miles.

Per oggi può bastare.

Bruno Conti

Novità Di Agosto Parte III. Lenny Kravitz, Hard-Fi, Rockpile, Stephen Malkmus, Emerson,Lake & Palmer, Mungo Jerry, Eccetera

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Continuano imperterrite le uscite discografiche, queste sono del 23 agosto 2011 (naturalmente per il mercato italiano dovete aggiungere una settimana, 30 agosto, come per quelle delle settimane precedenti, in definitiva esce tutto a fine mese)!

Nuova etichetta, Roadrunner/Warner per Lenny Kravitz, per l’album Black And White America ma non ci sono sostanziali cambiamenti nello stile musicale anche se i testi sono ispirati da un documentario visto da Lenny che riguarda il razzismo nell’America del post Obama. Poteva mancare la Deluxe Edition CD+DVD? Certo che no! E infatti c’è, insieme ad una versione definita Deluxe Fan Edition dove oltre al DVD extra (che contiene il solito Making Of ma anche 6 video esclusivi tra cui 2 versioni acustiche, quindi interessante) trovate un doppio vinile e libro fotografico di 46 pagine. Ammetto che saranno almeno quindici anni che non prendo un disco di Kravitz, quindi direi dal terzo album.

Terzo album per gli Hard-Fi, si chiama Killer Sounds e viene pubblicato dalla Atlantic. Il primo album della band punk/rock ballabile inglese aveva venduto più di un milione di copie, il secondo poco più di 300.000, il prossimo…

Nuovo album dell’ex Pavement Stephen Malkmus con la nuova band dei Jicks, titolo Mirror Traffic. Il precedente Real Emotional Trash era proprio bello, mi aveva ricordato non poco lo stile chitarristico dei Television. Dopo il tour della reunion con i Pavement, questo nuovo album esce per la Matador con la produzione di Beck e ha un suono più tranquillo, quasi pop senza le escursioni chitarristiche del precedente. Dopo un primo veloce ascolto non sembra male.

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Sezione “a volte ritornano”: Barbra Streisand pubblica (anche in versione doppio CD) questo What Matters Most che nel sottotitolo spiega tutto Sings The Lyrics of Alan and Marylin Bergman, ovvero quelli che avevano scritto i testi di The Way We Were, You Don’t Bring Me Flowers e varie altre canzoni uscite in album diversi nel corso degli anni e qui raccolte tutte insieme nel secondo bonus disc. Nel primo la Streisand ha raccolto altri dieci brani che non aveva mai inciso tra cui The Windmills of You Mind, Nice’n’ Easy e I’ll never say Goodbye. Se vi interessa c’è poca differenza di prezzo tra le due edizioni per cui vi consiglierei quella doppia, entrambe Columbia Records (come sempre dal 1963) (anche se ho verificato e in Italia c’è una certa differenza di prezzo più marcata che all’estero)!

L’anno scorso erano 40 anni dai tempi di In The Summertime ma i Mungo Jerry di Ray Dorset (bella tintura di capelli nel video) hanno continuato sempre a fare dischi (il precedente era del 2007) e quindi “a volte ritornano” vale fino a un certo punto. Comunque questo Cool Jesus esce per la 7Music e il sound è la solita miscela di Blues (soprattutto, come è sempre stato), country, rockabilly, easy listening e pop. Piacevole.

Stesso discorso anche per Suzi Quatro con questo In The Spotlight, distribuito dalla Cherry Records a 5 anni del precedente Back to the drive. Prego notare che è tornato il produttore e autore Mike Chapman, quello dei tempi d’oro e di Sweet, Blondie, Pat Benatar, Knack, Tina Turner  e mille altri. Nel brano Singing With Angels (molto bello peraltro), scritto dalla stessa Suzi in tributo a Elvis e prodotto da Andy Scott degli Sweet, ci sono i Jordanaires e James Burton alla chitarra. Apperò! E delle cover di Goldfrapp e Rhianna ne vogliamo parlare?

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Settore live e ristampe potenziate. La colonna sonora del film O Brother Where Art Thou esce in versione Deluxe (il 23 negli States e il 30 in Europa) per la Lost Highway/Universal. In America la prima versione ha venduto quasi 7 milioni e mezzo di copie.

Questa è la tracklist della versione doppia così potete decidere se ricomprarlo. Propenderei per il sì!

Disc One: The Original O’Brother Where Art Thou

1. “Po’ Lazarus” – James Carter and prisoners

2. “Big Rock Candy Mountain” – Harry McClintock

3. “You Are My Sunshine” – Norman Blake

4. “Down To The River To Pray” – Alison Krauss

5. “I Am A Man Of Constant Sorrow” – The Soggy Bottom Boys

6. “Hard Time Killing Floor Blues” – Chris Thomas King

7. “I Am A Man Of Constant Sorrow” – Norman Blake

8. “Keep On The Sunny Side” – The Whites

9. “I’ll Fly Away” – Alison Krauss & Gillian Welch

10. “Didn’t Leave Nobody But The Baby” – Emmylou Harris, Alison Krauss & Gillian Welch

11. “In The Highways” – Sarah, Hannah, and Leah Peasall

12. “I Am Weary, Let Me Rest” – The Cox Family

13. “I Am A Man Of Constant Sorrow” – John Hartford

14. “O Death” – Ralph Stanley

15. “In The Jailhouse Now” – The Soggy Bottom Boys

16. “I Am A Man Of Constant Sorrow” – The Soggy Bottom Boys

17. “Indian War Whoop”- John Hartford

18. “Lonesome Valley” – Fairfield Four

19. “Angel Band” – The Stanley Brothers


Disc Two: Bonus Disc

* Unreleased Tracks

* 1. “Hard Time Killing Floor Blues” – Colin Linden

* 2. “You Are My Sunshine” – Alan O’Bryant

* 3. “Tishamingo County Blues” – John Hartford

4. “Mood Indigo” – Duke Ellington

* 5. “Cow Road” – T Bone Burnett

6. “I’ll Fly Away” – The Kossoy Sisters

* 7. ‘Big Rock Candy Mountain” – Van Dyke Parks

8. “Admiration” – Duke Ellington

9. “Tom Devil” – Ed Lewis and the Prisoners

* 10. “Keep On The Sunny Side” – The Cox Family

* 11. “Angel Band” – Sarah, Hannah, and Leah Peasall

* 12. “Big Rock Candy Mountain” – Norman Blake

* 13. “Little Sadie” – Norman Blake

* 14. “In The Highways” – The Cox Family

* 15. “That Hog’s Foot Further In The Bed” – John Hartford

* 16. “The Lord Will Make A Way” – Fairfield Four

* 17. “In The Jailhouse Now” – Harley Allen                        

Disco dal vivo per i grandi Rockpile di Dave Edmunds e Nick Love (ma anche Billy Bremner e Terry Williams). 16 brani dal vivo, Live At Montreux 1980, Eagle Records/Edel, purtroppo niente DVD (al momento) per una delle band più pop & Rock che sia mai esistita in Inghilterra. Con i brani di Seconds of Pleasure e qualche classico del rock. Grandi! Se non li conoscete, consigliatissimo.

L’anno scorso vi avevano fatto comprare il CD, quest’anno, giustamente, esce anche la versione in DVD di 40th Anniversary Reunion Concert, High Voltage Festival 25 July 2010. Emerson, Lake & Palmer devono avere pensato, perchè fargli comprare solo il CD e quindi ecco anche il DVD per la Concert One Ltd. Non ho verificato se ha gli stessi brani.

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Per finire una curiosità. In attesa dell’album che uscirà il 17 ottobre, quello che dovrebbe essere il fratello “più bravo” degli Oasis, Noel Gallagher pubblica con i suoi High Flying Birds un CD singolo (formato in via di estinzione) con The Death of You and me.

Anche per oggi è tutto, alla prossima.

Bruno Conti