Dal Belgio, Con “Classe”, Vaya Con Dios – Comme On Est Venu…

Una breve premessa del Blogger. Per usare una citazione colta (e una frase famosissima) di Voltaire: “Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte, perché tu possa continuare ad esprimerle”. Magari fino alla morte proprio no ma, pur non essendo d’accordo completamente sui contenuti (ammetto che canta bene!), pubblico questo contributo!

vaya con dios.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Vaya Con Dios – Comme On Est Venu… Festival Edition – Sony Music 2010 (2 CD)

Non è un disco recente lo premetto subito, ma è talmente bello per il sottoscritto, che per una volta provo a contraddire la “legge di Bruno” (solo lavori nuovi o di imminente uscita). Il contendere  riguarda l’ultimo lavoro di questo gruppo musicale belga fondato nel 1986 da Dani Klein, una voce femminile magnifica che può cantare di tutto (dai canti delle mondine a Desafinado di Jobim). Tra i successi internazionali dei Vaya Con Dios si ricordano Just A Friend of Mine (numero uno in Olanda nel 1990), Nah Neh Nah, Don’t Cry for Louie, Puerto Rico, Johnny e Don’t Break My Heart, che in buonissima parte vengono eseguiti nel CD dal vivo contenuto come bonus in questa doppia Festival Edition, con nuovi arrangiamenti rispetto agli originali, il tutto registrato al Teatro Viage di Bruxelles il 24 Aprile del 2010.

Nelle 13 tracce del disco in studio, l’unico totalmente in francese della loro disc ografia Comme On Est Venu…, spicca una cover di Leo Ferré Vingt Ans, mentre nella dolce ballata Il Restera Toujours troviamo all’armonica come ospite il grande Toots Thielemans. Il primo CD si chiude con un brano strumentale Charly’s Song, giocato sulle note di piano e contrabbasso, la cui suadente melodia ci trasporta nei piano bar parigini.

Ma veniamo al disco dal vivo, quello più interessante. Accompagna Dani un gruppo di musicisti con le palle (scusate il termine), tra i quali Francis Perez alle chitarre, il “nostro” Salvatore La Rocca al basso, William Lecomte al piano, Hans Van Oosterhout alla batteria, Tim De Conghe tromba e percussioni, Red Gjeci al violino, e cosa non trascurabile, il Coro Locale della città belga. Il concerto, che è cantato in francese, parte con un sibilo di tromba con A En Mourir Pas a ritmo di bossanova, seguita da uno dei cavalli di battaglia del gruppo Puerto Rico sviluppata su un ritmo “caraibico”, che mi porta mentalmente verso quei lidi.

Una jazzata La Vie C’est Pas du Gateau dimostra la versatilità della Klein, e a seguire una cover di Johnny scritta dal chitarrista Les Paul (da un brano del quale prende nome il gruppo), fatta in stile “bohèmienne” à la Edith Piaf di cui era anche celebre la versione francese. Un arpeggio di chitarra introduce una incantevole La Pirogue De L’Exode dove il violino di Gjeci in sottofondo disegna note degne di menzione, come pure nella seguente ballata Il Restera Toujours che ricorda il grande Aznavour. Comme On Est Venu dall’impronta “soul” è eseguita in pregevole duetto con tale Defi J.  (non conosco, ma è bravo), mentre What’s a Woman l’unico brano in inglese, con una tromba “assassina” che segue il cantato di Dani, è una delle tante canzoni che vale il prezzo del biglietto. Chiude un concerto splendido forse il brano più conosciuto dei Vaya Con Dios, quel Nah Neh Nah che ha fatto ballare una miriade di persone e che in questa occasione viene riletto in stile “gipsy music” .

In totale questo gruppo “minore” ha venduto più di 7 milioni di album e 3 milioni di singoli, e ancora oggi rimane popolare in gran parte d’Europa, quindi chi li vuole conoscere o riscoprire, sarà pienamente ripagato, ne vale la pena. Astenersi i perditempo.!

Tino Montanari