Per Associazione Di Idee… Lesley Duncan – Sing Children Sing

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Lesley Duncan – Sing Children Sing – Cbs 1971 – CD Edsel Uk 2000

D’estate mi piace, ogni tanto, andare a riascoltare o rivedere vecchi CD e DVD (alcuni ancora con la loro bella plastichina), ai quali per ragioni di tempo non ho dedicato una sia pur minima attenzione.

L’altro giorno mi stavo, quindi, guardando un fantastico DVD intitolato The Old Grey Whiste Test (Vol. 1, ne esistono anche un volume 2 e 3 che non conosco, per quanto in rete…) che raccoglie filmati realizzati per la BBC dal 1971 al 1987, uno più straordinario dell’altro, ma oggi non parliamo di questo (ma uno dei prossimi giorni sicuramente sì): ad ogni buon conto alla fine del DVD ci sono una serie di interviste esclusive con Mick Jagger, John Lennon, Keith Richards, Robert Plant e anche una con Bernie Taupin e Elton John (giovani ma giovani, era il 1971…) in cui discutono del loro nuovo album Madman Across The Water, un capolavoro, e un Elton John infastidito per non dire inc…to per le critiche alla sua musica cita il disco di Lesley Duncan in cui ha suonato dicendo, più o meno, “Ho letto che il suo nuovo disco è stato accolto bene anche se nel disco suona un certo Elton John…”.

A quel punto qualcosa è scattato nella mia memoria, ma io ce l’ho quel disco, me lo ricordo, copertina gatefold, etichetta CBS primi anni ’70. Ammetto che saranno almeno trent’anni che non lo sentivo (anche se all’inizio degli anni 2000 era uscito in CD per i tipi della Edsel, ma ho visto che su Amazon Uk si trova solo usato a 150 sterline).

Morale della favola, mi ricordavo che era bello, ma sono andato a risentirlo ed è molto bello: si chiama Sing Children Children, è stato prodotto dal tastierista e arrangiatore Jimmy Horowitz (che allora era suo marito) con la collaborazione del “mitico” chitarrista Chris Spedding. Al piano, in alcuni brani, naturalmente, c’è anche Elton John, ma non nella versione di Love Song, un pezzo scritto da Lesley Duncan che appare sul disco Tumbleweed Connection e che è uno dei rarissimi brani non composti da Elton John che appare nei suoi primi dischi.

Un passo indietro o avanti, a seconda dei punti di vista: la discografia della Duncan consta di 5 CD pubblicati negli anni 1970 (i migliori i primi due, questo e Earth Mother del 1972) e non quindi gli 8 indicati dall'(in)fallibile Wikipedia, oltre ad una serie di illustri collaborazioni iniziate negli anni ’60 come vocalist di supporto di Dusty Springfield e Walker Brothers, appare poi, sempre come corista, nella prima versione di Jesus Christ Superstar del 1970, quella con Ian Gillan per intenderci e da lì inizia la sua lunga collaborazione con Elton John. Appare in Elton John, Tumbleweed Connection e Madman Across the Water, una magica trilogia e nel live Here and There pubblicato nel 1976 ma registrato nel 1974 dove duetta con Elton John nella sua Love Song. Nel frattempo, nel 1973, è una delle voci femminili che appaiono in Dark Side of The Moon dei Pink Floyd. Per collegamento, poi apparirà, come cantante, in If I Could Change Your Mind in Eve dell’Alan Parsons Project, ma ha cantato anche con Donovan, Kiki Dee, Ringo Starr e mille altri.

Il disco è molto bello, tipico del sound dei cantautori di quegli anni: la voce è dolce e potente allo stesso tempo, malinconica e vissuta, le canzoni sono come dire, fataliste, con il sound tipico dei seventies, tastiere e molte chitarre, anche elettriche, Spedding e la stessa Duncan. C’è uno straordinario Terry Cox, proprio quello dei Pentangle, alla batteria, che illumina con la sua performance un lungo brano Mr. Rubin, già fantastico di suo, con il suo incredibile crescendo vocale e strumentale che rivaleggia con alcuni brani del Van Morrison di quegli anni e che nella parte di batteria mi ha ricordato l’assolo all’interno di un brano di Steve Gadd in Aja degli Steely Dan ma 6 anni prima. Notevole anche l’iniziale Chain Of Love, l’emozionante Lullaby e la vivace Help Me Jesus. Ma tutto il disco meriterebbe di essere sentito e rivalutato.

Lesley Duncan è morta il 12 marzo del 2010, lo stesso giorno del compleanno di mia mamma, per le coincidenze della vita.

Questo era un piccolo ricordo di uno di quei Beautiful Losers che popolano gli annali della Musica con la M maiuscola.

Bruno Conti