Come Quei Bei Doppi Dischi Dal Vivo Di Una Volta! Another Day, Another Time: Celebrating The Music Of Inside Llewyn Davis

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Another Day, Another Time: Inside The Music Of Llewyn David – 2 CD Nonesuch/Warner

Tutto partiva all’incirca un abbondante anno e mezzo fa, con la presentazione del film dei fratelli Coen Inside Llewyn Davis ( A Proposito Di Davis in italiano) al Festival del Cinema di Cannes del 2013. IL film era una sorta di versione riveduta e corretta della storia di Dave Van Ronk, Ramblin’ Jack Elliott e dei loro amici (qualcuno ha detto Dylan?), nella New York di inizio anni ’60, nella zona del Greenwhich Village, dove il boom della musica folk stava per esplodere in tutta la sua dirompente carica. Ma noi ovviamente non parliamo della pellicola cinematografica ma della sua bellissima colonna sonora: sul finire di quell’anno, circa tre mesi prima dell’uscita nelle sale, nel settembre del 2013, i fratelli Coen e il produtttore della musica della soundtrack, T-Bone Burnett, decidono di riunire i musicisti presenti nella colonna sonora ed altri validi alfieri, vecchi e nuovi, del filone folk, per uno storico concerto tenuto alla Town Hall di New York, il 29 settembre per la precisione, nel corso delle manifestazioni promozionali legate al lancio del film. Il tutto viene debitamente filmato (e prima al cinema e poi in DVD è uscito una sorta di documentario relativo all’avvenimento https://www.youtube.com/watch?v=-hQZyeMLMag ) e anche registrato, per la parte audio, e ora vede la luce in questo gennaio 2015 con un doppio CD pubblicato dalla Nonesuch Records di cui ora andiamo a parlare (purtroppo, come detto in altre occasioni, per questioni di diritti, essendo stati pubblicati da diverse case di produzione, non esiste una bella confezione che raggruppa i due formati). E comunque il doppio album basta e avanza.

Marcus Mumford, Oscar Isaac Another Day, Another Time the Music of "Inside Llewyn Davis"

La qualità musicale della colonna sonora era già di per sé molto elevata, ma i contenuti del doppio live, anche grazie alla partecipazione dei numerosi ospiti non presenti nella soundtrack stessa, sono ancora più eclatanti, in questa cavalcata nelle radici della musica popolare americana, ma anche nel repertorio di alcuni dei più grandi cantautori che la scena folk abbia saputo proporre, rivisitati in nuove scintillanti versioni. I primi a presentarsi sul palco sono i Punch Brothers, la strepitosa band di Chris Thile (che proprio in questi giorni presenta il nuovo album The Phosphorescent Blues), giovane talento dell’area folk-bluegrass, che, pur non avendo ancora compiuto 35 anni, ha già una discografia copiosa, con decine di album, prima a nome Nickel Creek, poi come solista e incollaborazioni varie, oltre a quelli con i Punch Brothers (dal 2006), tutti pubblicati negli ultimi venti anni: cantante, oltre che virtuoso del mandolino, Thile & Co. prima ci propongono una malinconica Tumbling Tumbleweeds, scritta da Bob Nolan dei Sons Of The Pioneers, prima di aprire le danze con la loro mossa versione di un celebre traditional come Rye Whiskey, con Thile, il violinista Gabe Witcher, il banjoista Noam Pikelny, il chitarrista Chris Eldridge e il contrabbassista Paul Kowert (tutti anche ottimi cantanti) impegnati a riversare il loro virtuosismo sul pubblico presente. Per il terzo brano, uno dei super classici della canzone americana, Will The Circle Be Unbroken, scritta negli anni ’30 da A.P. Carter della celebre famiglia, sul palco sale anche la coppia Gillian Welch e David Rawlings, per una ottima versione corale del celebre brano. In questa alternanza di classici e brani contemporanei, ma sempre inseriti nel grande filone della folk music, i due poi eseguono una loro composizione, The Way It Goes, bellissima, presente nell’album del 2011 The Harrow And The Harvest, tutt’ora l’ultimo della succinta discografia della coppia.

gillian welch old crow Another Day, Another Time the Music of "Inside Llewyn Davis"

Che rimane sul palcoscenico per unirsi all’ex Old Crow Medicine Show Willie Watson, per una superba versione di un altro capolavoro come The Midnight Special, altro brano tradizionale che molti attribuiscono a Leadbelly, ma che è stato eseguito negli anni da centinaia di musicisti, non ultimi i Creedence, la cui versione, peraltro molto bella, è forse la più conosciuta dal grande pubblico. David Rawlings esegue  un medley di I Hear Them All, brano scritto con Ketch Secor, sempre degli Old Crow, accoppiato con l’inno non ufficiale dei musicisti folk (e non) americani, This Land Is Your Land, la celeberrima canzone di Woody Guthrie che è anche l’occasione per far cantare tutto il pubblico presente (Rawlings non è un gran cantante, ma le armonie della Welch e la bontà della canzone fanno il resto). Le voci sono invece il grande pregio di un’altra coppia che si affaccia sulla scena americana, i Milk Carton Kids ci regalano una bella versione del brano New York tratta dal primo disco Prologue, impreziosita anche dagli intricati giri delle due chitarre acustiche. Ancora una coppia, le protette del produttore T-Bone Burnett, le Secret Sisters, con la dolce cantilena di Tomorrow Will Be Kinder e a seguire un altro nuovo gruppo come i Lake Street Dive, che, anche se forse perdono qualcosa nella versione acustica di Go Down Smooth, ci permettono di gustare comunque la bellissima voce della  cantante Rachael Price (e anche gli altri non scherzano http://discoclub.myblog.it/2014/03/12/raffinato-quartetto-che-voce-la-ragazza-lake-street-dive-bad-self-portraits/).

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Please Mr. Kennedy è una canzone del film, un bravo divertente interpretato da Elvis Costello, aiutato da Punch Brothers, Oscar Isaac e Adam Driver, mentre Conor Oberst (Bright Eyes) ci regala una ottima versione di un altro dei classici degli anni gloriosi del folk, Four Strong Winds che viene dal periodo ’60’s del duo canadese Ian & Sylvia (Tyson): canzone bellissima con le armonie vocali e l’accompagnamento musicale nuovamente di Gillian Welch David Rawlings, che rimangono anche per il brano scritto da Oberst, Man Named Thruth, molto nello spirito della musica di quel periodo. Colin Meloy dei Decemberists, in versione solitaria, come si confà alla serata, rilegge uno dei brani culto dell’epoca, quella Blues Run The Game, unica canzone “celebre” dello sfortunato Jackson C. Frank, uno dei “beautiful losers” per eccellenza. Meloy poi invita sul palco Gillian Welch e Joan Baez, la madrina del folk movement dell’epoca, per interpretare uno dei brani più noti della Baez stessa, Joe Hill, una delle grandi canzoni di protesta, resa in una versione emozionante a tre voci con la fisarmonica di Dirk Powell aggiunta per colorire il suono. Fine della prima parte del concerto (e del primo CD) con tre brani eseguiti dagli Avett Brothers: All My Mistakes è uno dei loro cavalli di battaglia, un brano dolcissimo e delizioso anche in versione acustica, molto bella pure la versione di un classico del country, scritta da Tom T. Hall come That’s How I Got To Memphis, con un bel crescendo coinvolgente e per finire un medley di altri due brani che confermano l’eccellenza di questa band americana che in pochi anni è diventata una delle migliori realtà in circolazione, Head Full Of Doubt/Road Full Of Promises si incastrano alla perfezione una nell’altra e il pubblico apprezza alla grande.

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La seconda parte del concerto riparte con ben tre brani cantati da Jack White, che in versione cantante folk fa un figurone: accompagnato da Lillie Mae Rische, violino e seconda voce, Fats Kaplin, banjo e chitarra, e Dominic Davis, basso, propone prima un brano della tradizione come Mama’s Angel Child, poi un brano di uno dei protagonisti del folk anni ’60 Tom Paxton, di cui riprende Did You Hear John Hurt?, un gioiellino, grazie anche alla deliziosa voce della Rische, per finire con un suo brano, We’re Going To Be Friends (così è scritto sul CD, ma mi sembra che il brano sia I Can Tell https://www.youtube.com/watch?v=nb70f4DtHdw) , molto sulla lunghezza d’onda della serata e accolto da un boato del pubblico. E’ poi il turno di Rhiannon Giddens (la multistrumentista e cantante dei Carolina Chocolate Drops, di cui sta per uscire il 10 febbraio per la Nonesuch il disco d’esordio da solista, prodotto guarda caso da T-Bone Burnett), reduce nel 2014 dalle partecipazioni ai New Basement Tapes e al tributo al Bitter Tears di Johnny Cash, ma per la serata alle prese, con la sua voce stentorea e potente, con il gospel-folk di una intensa Waterboys e poi con le derive celtiche delle impronunciabili (ma molto belle) Siomadh rud tha dhith orm/Ciamar a ni mi ‘n dannsa direach. Oscar Isaac è l’attore principale del film, ma si è scoperto anche ottimo cantante, qui, accompagnato dalle Secret Sisters e dai Punch Brothers, interpreta ottimamente Hang Me, Oh Hang Me, altro celebre brano tradizionale e uno dei migliori presenti nella colonnna sonora originale https://www.youtube.com/watch?v=X672aJ3iytY , nonché Green, Green Rocky Road una delle canzoni più note proprio di Dave Van Ronk, intorno alla cui figura è incentrata tutta le vicenda. Il primo brano di Dylan della serata Tomorrow Is A Long Time è affidato alla voce ed alla chitarra di Keb’ Mo’, a seguire, in una delle sue rarissime apparizioni live, uno dei vecchi amici di Bob, quel Bob Neuwirth tra gli interpreti principali di Renaldo & Clara, qui alla prese con un piccolo classico di Utah Phillips, Rock Salt And Nails, che molti ricordano nella versione di Steve Young, la voce è molto “vissuta”, ma la versione è decisamente bella.

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Per eseguire un altro dei classici della canzone folk delle isole britanniche Auld Triangle (anche questa presente nella soundtrack del film), molto irish (anche se tra l’ilarità del pubblico, precisano che nessuno di loro è irlandese), si presenta Marcus Mumford con tutti i Punch Brothers, in versione rigorosamente accappella, solo voci https://www.youtube.com/watch?v=9vi14x4nCpQ ; formato che prosegue anche nella successiva Didn’t Leave Nobody But The Baby, cantata dal trio Gillian Welch, Rhiannon Giddens, Carey Mulligan. Nell’ultima parte del concerto altra accoppiata inconsueta per uno dei brani più celebri del repertorio di Pete Seeger, Which Side Are You On, cantata con passione dalla strana coppia Elvis Costello e Joan Baez, con un congruo e sostanzioso accompagnamento strumentale guidato dal mandolino di Chris Thile. Baez che rimane ancora per la ripresa di un ennesimo super classico come The House Of The Rising Sun, che tutti ricordiamo per la versione meravigliosa degli Animals, ma che è sempre stata nel repertorio di tutti i grandi folksingers, da Dylan in giù, la voce non difetta certo alla nostra amica Giovanna, come dimostra in un altro bel duetto con il “giovane” Marcus Mumford, alle prese con un enesimo traditional come Give Me Conbread When I’m Hungry. Gli ultimi tre brani sono affidati proprio al leader dei Mumford And Sons, e non a caso sono tutti e tre di Bob Dylan: la prima è I Was Young When I Left Home, cantata benissimo da Marcus, che si conferma un ottimo talento, a dispetto dei tanti detrattori che si sono manifestati dopo l’enorme successo planetario e transgenerazionale (secondo l’assioma che se vende, fa musica commerciale e quindi risaputa). Fare Thee Well, cantata con Oscar Isaac, è il brano tradizionale a cui Dylan si è ispirato per scrivere proprio Farewell, la canzone che chiude il film (nella versione di Bob Dylan), mentre in questa serata speciale Mumford è accompagnato ancora una volta dai Punch Brothers https://www.youtube.com/watch?v=QyVo_AT-DYM , veri co-protagonisti del concerto. Scusate se mi sono dilungato un po’, ma il disco vale assolutamente tutti i complimenti utilizzati.

Domani ripartiamo proprio da Bob Dylan, quello nuovo, e non aggiungo altro.

Bruno Conti

Bob Dylan Basement Tapes Complete E Lost In The River The New Basement Tapes, Costello Mumford T-Bone Burnett & Co. – Entrambi In Uscita A Novembre!

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Bob Dylan And The Band – The Basement Tapes Complete The Bootleg Series Vol. 11 – 6 CD Columbia Legacy 04/11/2014

Bob Dylan And The Band – The Basement Tapes Raw – 2 CD o 3 LP Columbia Legacy

E in principio furono questi…

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O meglio, in principio ci furono una serie di bootleg, uno in particolare, chiamato Great White Wonder, “uscito” nel 1969, che iniziò a svelare il contenuto di quella cornucopia di delizie che sarebbe stata nota come The Basement Tapes. Una serie di registrazioni, durate alcune mesi, avvenute nella cantina di una casa chiamata “Big Pink” a West Saugerties, sobborghi di Woodstock, New York, dove Bob Dylan, reduce dal suo misterioso incidente motociclistico, e Robbie Robertson, Rick Danko, Richard Manuel, Garth Hudson e, arrivato più tardi, Levon Helm, ovvero The Band, diedero alla luce (ma anche no) più di cento canzoni che avrebbero potuto cambiare ancora di più la storia della musica rock https://www.youtube.com/watch?v=1lD-64YsRg0 . Purtroppo, a parte qualche brano, che riuscì a scappare, i più noti I Shall Be Released, The Mighty Quinn, This Wheel’s On Fire e You Ain’t Going Nowhere, il resto delle canzoni rimase cocciutamente negli archivi di Dylan e della casa discografica, fino al 1975,  annoin cui venne pubblicato un doppio LP da parte della Columbia Records, con 16 brani di Dylan e 8 della Band, in rigoroso mono. Disco che fu un grande successo su entrambi i lati dell’oceano, entrando nei Top 10 sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito.

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Ripubblicato in CD in varie occasioni, l’ultima quella che vedete effigiata più sopra, nel 2009, sempre con 24 brani. Quando negli anni ’90 inizio ad uscire la Bootleg Series si pensò che uno dei primi dischi a subire il trattamento Deluxe sarebbe stato questo e invece abbiamo dovuto aspettare fino al capitolo 11, ma alla fine ci siamo, il 4 novembre usciranno The Basement Tapes Complete, 138 brani registrati in quella “mitica” estate del 1967, The Summer Of Love,  raccolti in un cofanetto da 6 CD, che negli Stati Uniti è annunciato per la “modica” cifra di 150 dollari, oltre a due versioni, in 2 CD o 3 LP, definite Raw, che contengono 38 “highlights” estratti dal Box completo, con un libretto da 56 pagine ad illustrarne i brani contenuti. L’edizione Deluxe, con libro rilegato da 120 pagine, conterrà questi brani:

Disc: 1
1. Edge of the Ocean
2. My Bucket’s Got a Hole in It
3. Roll on Train
4. Mr. Blue
5. Belshazzar
6. I Forgot to Remember to Forget
7. You Win Again
8. Still in Town
9. Waltzing with Sin
10. Big River (Take 1)
11. Big River (Take 2)
12. Folsom Prison Blues
13. Bells of Rhymney
14. Spanish is the Loving Tongue
15. Under Control
16. Ol’ Roison the Beau
17. I’m Guilty of Loving You
18. Cool Water
19. The Auld Triangle
20. Po’ Lazarus
21. I’m a Fool for You (Take 1)
22. I’m a Fool for You (Take 2)

Disc: 2
1. Johnny Todd
2. Tupelo
3. Kickin’ My Dog Around
4. See You Later Allen Ginsberg (Take 1)
5. See You Later Allen Ginsberg (Take 2)
6. Tiny Montgomery
7. Big Dog
8. I’m Your Teenage Prayer
9. Four Strong Winds
10. The French Girl (Take 1)
11. The French Girl (Take 2)
12. Joshua Gone Barbados
13. I’m in the Mood
14. Baby Ain’t That Fine
15. Rock, Salt and Nails
16. A Fool Such As I
17. Song for Canada
18. People Get Ready
19. I Don’t Hurt Anymore
20. Be Careful of Stones That You Throw
21. One Man’s Loss
22. Lock Your Door
23. Baby, Won’t You be My Baby
24. Try Me Little Girl
25. I Can’t Make it Alone
26. Don’t You Try Me Now

Disc: 3
1. Young but Daily Growing
2. Bonnie Ship the Diamond
3. The Hills of Mexico
4. Down on Me
5. One for the Road
6. I’m Alright
7. Million Dollar Bash (Take 1)
8. Million Dollar Bash (Take 2)
9. Yea! Heavy and a Bottle of Bread (Take 1)
10. Yea! Heavy and a Bottle of Bread (Take 2)
11. I’m Not There
12. Please Mrs. Henry
13. Crash on the Levee (Take 1)
14. Crash on the Levee (Take 2)
15. Lo and Behold! (Take 1)
16. Lo and Behold! (Take 2)
17. You Ain’t Goin’ Nowhere (Take 1)
18. You Ain’t Goin’ Nowhere (Take 2)
19. I Shall be Released (Take 1)
20. I Shall be Released (Take 2)
21. This Wheel’s on Fire
22. Too Much of Nothing (Take 1)
23. Too Much of Nothing (Take 2)

Disc: 4
1. Tears of Rage (Take 1)
2. Tears of Rage (Take 2)
3. Tears of Rage (Take 3)
4. Quinn the Eskimo (Take 1)
5. Quinn the Eskimo (Take 2)
6. Open the Door Homer (Take 1)
7. Open the Door Homer (Take 2)
8. Open the Door Homer (Take 3)
9. Nothing Was Delivered (Take 1)
10. Nothing Was Delivered (Take 2)
11. Nothing Was Delivered (Take 3)
12. All American Boy
13. Sign on the Cross
14. Odds and Ends (Take 1)
15. Odds and Ends (Take 2)
16. Get Your Rocks Off
17. Clothes Line Saga
18. Apple Suckling Tree (Take 1)
19. Apple Suckling Tree (Take 2)
20. Don’t Ya Tell Henry
21. Bourbon Street

Disc: 5
1. Blowin’ in the Wind
2. One Too Many Mornings
3. A Satisfied Mind
4. It Ain’t Me, Babe
5. Ain’t No More Cane (Take 1)
6. Ain’t No More Cane (Take 2)
7. My Woman She’s A-Leavin’
8. Santa-Fe
9. Mary Lou, I Love You Too
10. Dress it up, Better Have it All
11. Minstrel Boy
12. Silent Weekend
13. What’s it Gonna be When it Comes Up
14. 900 Miles from My Home
15. Wildwood Flower
16. One Kind Favor
17. She’ll be Coming Round the Mountain
18. It’s the Flight of the Bumblebee
19. Wild Wolf
20. Goin’ to Acapulco
21. Gonna Get You Now
22. If I Were A Carpenter
23. Confidential
24. All You Have to do is Dream (Take 1)
25. All You Have to do is Dream (Take 2)

Disc: 6
1. 2 Dollars and 99 Cents
2. Jelly Bean
3. Any Time
4. Down by the Station
5. Hallelujah, I’ve Just Been Moved
6. That’s the Breaks
7. Pretty Mary
8. Will the Circle be Unbroken
9. King of France
10. She’s on My Mind Again
11. Goin’ Down the Road Feeling Bad
12. On a Rainy Afternoon
13. I Can’t Come in with a Broken Heart
14. Next Time on the Highway
15. Northern Claim
16. Love is Only Mine
17. Silhouettes
18. Bring it on Home
19. Come All Ye Fair and Tender Ladies
20. The Spanish Song (Take 1)
21. The Spanish Song (Take 2)

Non mi addentro ulteriormente nella disamina dei brani, in quanto so che, quando sarà il momento, nella vicinanza dell’uscita, l’amico Marco Verdi (ora impegnato in un trasloco, auguri o son cacchi tuoi, come preferisci!) saprà intrattenervi con dovizia di dettagli su questa importantissima uscita discografica.

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Ma la storia non finisce qui. Infatti, lo stesso giorno, ma più probabilmente l’11 novembre, la Harvest/Universal pubblicherà questo Lost On The River – The New Basement Tapes che documenta, in due versioni, entrambe in singolo CD, ma una con 15 brani e l’altra Deluxe con 20 brani (MAH!?! Non capirò mai il perché), il risultato delle sessions tenute nel mese di marzo di quest’anno ai Capitol Studios di Hollywood da Elvis Costello, Rhiannon Giddens (Carolina Chocolate Drops), Taylor Goldsmith (Dawes), Jim James (My Morning Jacket) e Marcus Mumford (Mumford & Sons), sotto la produzione di T-Bone Burnett, al quale lo stesso Dylan aveva affidato i testi di due dozzine di brani “incompiuti”, che gli stessi artisti sopra citati hanno provveduto a completare ed incidere https://www.youtube.com/watch?v=Iq66_lWB7I4 . Si dice che ne siano stati registrati anche altri, per cui potremmo aspettarci ulteriori capitoli di questa operazione meritoria, ma per il momento quelli che verranno pubblicati sono i seguenti:

1. Down On The Bottom
2. Married To My Hack
3. Kansas City
4. Spanish Mary
5. Liberty Street
6. Nothing To It
7. Golden Tom Silver Judas*
8. When I Get My Hands On You
9. Duncan And Jimmy
10. Florida Key
11. Hidee Hidee Ho #11
12. Lost On The River #12
13. Stranger
14. Card Shark
15. Quick Like A Flash*
16. Hidee Hidee Ho #16*
17. Diamond Ring*
18. The Whistle Is Blowing*
19. Six Months In Kansas City (Liberty Street)
20. Lost On The River #20

*Deluxe Edition only

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C’è anche un sito http://store.universalmusic.com/thenewbasementtapes/ , dove per soli 120 dollari potete comprare la versione limitata in cofanetto per fan, quella che vedete qui sopra.

In un brano, Kansas City, Johnny Depp ha sostituito Costello che si era dovuto assentare per la durata di una session. Il tutto è stato ripreso dal regista Sam Jones, per un documentario Lost Songs: The Basement Tapes Continued, che verrà trasmesso sul canale Showtime negli Stati Uniti il 21 novembre e poi, chissà, magari uscirà in DVD e Blu-Ray. Non dovrebbero esserci altri musicisti coinvolti, i partecipanti, che hanno registrato tutto in presa diretta, come nell’album originale, hanno provveduto a registrare anche la parte strumentale, scambiandosi ai vari strumenti nel corso delle diverse takes delle canzoni.

Ovviamente anche di questo, come del Dylan, se ne parlerà ancora a tempo debito.

Bruno Conti

Balzi Nel Futuro: Elton John – The Diving Board & Inside Llewyn Davis Colonna Sonora

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Oggi un Post veloce e “in breve”: mi ha colpito che il 17 settembre (data da confermare) usciranno sia il nuovo album di Elton John The Diving Board (versione normale, Deluxe e Super Deluxe), con formazione a trio, solo Elton, Raphael Saadiq al basso e Jay Bellerose alla batteria, più Doyle Bramhall alla chitarra in due brani, che la colonna sonora del film dei fratelli Coen sulla vita di Dave Van Ronk sotto il nom de plume di Inside Llewyn Davis, cantano e suonano, Oscar Isaac (l’interprete del film), Justin Timberlake (Uhm!), Carey Mulligan, Marcus Mumford e i Punch Brothers. Entrambi saranno prodotti da T Bone Burnett.

Al momento opportuno seguiranno gli appropriati aggiornamenti.

Bruno Conti

*NDB La canzone nel trailer del film è Farewell, un brano “raro” di Bob Dylan contenuto nelle Bootleg Series Vol.9 -The Witmark Demos 1962-1964. Gli anni sono quelli!