Dopo Il Tributo Ai Padri Fondatori Del Blues Ora Tocca Alle “Eroine” Del Genere. Rory Block – A Woman’s Soul: A Tribute To Bessie Smith

rory block a woman's soul

Rory Block – A Woman’s Soul: Tribute To Bessie Smith – Stony Plain  

Circa un anno fa l’avevamo lasciata alle prese con Keepin’ Outta Trouble: A Tribute To Bukka White, che era il sesto capitolo della serie dedicata ai “Padri Fondatori Del Blues ”https://discoclub.myblog.it/2017/01/10/una-delle-signore-del-blues-bianco-rory-block-keepin-outta-trouble-a-tribute-to-bukka-white/ ,  ed ora la ritroviamo lanciata in una nuova avventura, questa volta  nel primo disco della nuova serie “Power Women Of The Blues”, A Woman’s Soul dedicato a Bessie Smith, The Empress Of Blues, una delle figure più importanti della musica americana degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, quando, come ricorda la stessa Rory Block, non era facile per una donna dedicarsi solo alla musica, girando con il suo spettacolo per gli Stati Uniti, prima con enorme successo e poi a fatica nel pieno del periodo della Grande Depressione, con in più “l’aggravante”  di essere una donna di colore. Ma La Smith era una tipa tosta, e nella sua vita ha lasciato un segno indelebile nella storia del Blues, influenzando intere generazioni di cantanti, che ancora oggi interpretano le sue canzoni e ne riconoscono l’influenza: da Billie Holiday e Ella Fitzgerald, passando per Mahalia Jackson, sino ad arrivare a Janis Joplin e Norah Jones, ma anche Beth Hart ed altre hanno reso omaggio alla sua musica.

Rory Block, come di consueto negli ultimi album, preferisce farlo in solitaria, adattando la musica di Bessie che prevedeva l’uso di un gruppo, se non di una piccola orchestra: la nostra amica negli Aurora Studios di Chatham, New York, ha inciso prima tutte le parti vocali, la chitarra e il basso, poi ha aggiunto delle piccole percussioni, anche inconsuete e a tratti complesse, ed ha inciso dieci brani della Smith che vogliono perpetrarne l’influenza sulle generazioni attuali, come avevano fatto cantanti come la scomparsa Jo Ann Kelly, Maria Muldaur e Bonnie Raitt. Il risultato come di consueto è di notevole fattura, anche se personalmente avrei preferito magari un approccio per una volta più ricco e composito, benché difficilmente questa musica si possa definire noiosa, richiede comunque una attenzione e una predisposizione d’animo adatta all’ascolto, forse destinata soprattutto agli stretti praticanti del genere, ma potrebbe essere anche propedeutica alla scoperta della musica della Smith. Detto questo, il disco è comunque suonato e cantato con grande passione e perizia, la Block è chitarrista della tecnica finissima e vocalist duttile e di notevole espressività, come mette subito in luce la brillante Do Your Duty dove Rory dà un saggio anche della sua bravura con il bottleneck, per un brano sapido e gustoso, uno dei tanti dove i doppi sensi e la salacità delle canzoni originali rivive in modo vivido, come pure nella successiva Kitchen Man, dove la Block cerca di ricreare una vocalità quasi da gattina innamorata, molto sexy ed ammiccante, mentre bisogna ammettere che il lavoro brillante delle percussioni è veramente delizioso, in Jazzbo Brown From Memphis Town il lavoro chitarristico sfiora la bravura di un Ry Cooder e il blues scorre con grande fluidità.

Con Gimme A Pigfoot And A Bottle Of Beer ci offre un’altra testimonianza della sua versatilità, sia strumentale che vocale, con arditi cambi di tonalità, per poi tuffarci in uno dei brani più noti, Need A Little Sugar In My Bowl, altro contenitore di doppi sensi molto espliciti, che poi Nina Simone ha riadattato e reso più romantica dell’originale. I’m Down In The Dumps non fa parte delle canzoni ‘naughty, bawdy, and blue’, quelle più ribalde, viceversa mette in evidenza l’anima più intensa e romantica della musica di Bessie Smith, come pure e ancor di più la delicata Weeeping Willow Blues, dove Rory Block ci mette molto del suo con eccellenti risultati. Black Mountain è più intricata ed oscura, quasi minacciosa, mentre On Revival Day con la sua andatura ondeggiante potrebbe quasi suggerire gli Zeppelin più bucolici del terzo album, e la moltiplicazione gospel delle voci, tutte sovraincise da Rory è quasi geniale. Posta in chiusura Empty Bed Blues rivela il lato più vulnerabile ed intimo di questa musica che non sente lo scorrere del tempo e rimane sempre ricca di fascino, anche nella interpretazione di gran classe della Block.

Bruno Conti

Beato Tra Le Donne! Duke Robillard – And His Dames Of Rhythm

duke robillard and his dames of rhythm

Duke Robillard – And His Dames Of Rhythm – M.C. Records/Ird

Il chitarrista del Rhode Island si è sempre più o meno equamente diviso, a livello discografico, tra le sue due grandi passioni musicali, il blues e il jazz e lo swing (preferibilmente “oscuro” e anni ’20 e ’30). Il sottoscritto ha sempre ammesso pubblicamente la sua preferenza per il Duke Robillard bluesman, ma altrettanto onestamente devo ammettere che i suoi album “jazz” sono sempre molto gradevoli all’ascolto e suonati in grande souplesse. Se di solito il blues batte il jazz di misura, almeno per me, diciamo un 1-0, questa volta in compagnia di una serie di voci femminili His Dames Of Rhythm, oltre alla sua band abituale e una sezione fiati completa che rimanda ai suoi giorni con i Roomful Of Blues, per l’occasione jazz e blues impattano sull’1-1 ed è solo l’ascoltatore a godere. Robillard ancora una volta evidenzia la sua conoscenza mostruosa del repertorio jazz e swing della prima parte del secolo scorso, ed ha saputo utilizzare in modo perfetto le sei voci femminili che si alternano a duettare con lui.

Il disco nasce dall’idea di ricreare in questo CD il sound delle vecchie canzoni del repertorio Tin Pan Alley degli anni ’20 e ’30, più che il jazz tout court: la voce pimpante e cristallina di Sunny Crownover, molto old style, apre le danze in una cover di un vecchio brano di Bing Crosby From Monday On, dove  i due, con aria divertita, ricreano quell’atmosfera senza tempo del primo swing, tra fiati “impazziti” e sezione ritmica in spolvero, mentre il clarinetto di Novick e la chitarra di Robillard cesellano piccoli interventi di gran gusto. La brava Sunny poi torna per un’altra divertente My Heart Belongs To Daddy, sexy e zuccherosa il giusto, con qualche tocco tra il latino e il tango, un vecchio pezzo di un musical di Cole Porter che molti ricordano in versioni successive di Ella Fitzgerald e anche di Marylin Monroe (mi sono documentato), con il piano di Bears e la chitarra acustica arch-top di Robillard impeccabili, mentre la Crownover canta divinamente;  la seconda voce ad appalesarsi è quella di Maria Muldaur, che questo repertorio lo frequenta da decenni, il timbro è più vissuto rispetto agli anni d’oro, ma la classe è sempre presente in questa Got The South In My Soul, altro brano degli anni ‘30 delle Boswell Sisters, con improvvisi cambi di tempo, ma anche la voce deliziosa della Muldaur a guidare i musicisti. Poi tocca a Kelley Hunt, voce più grintosa (già presente anche nell’ultimo disco di Robillard, Blues Full Circle dello scorso anno http://discoclub.myblog.it/2016/11/04/anche-potrebbe-il-disco-blues-del-mese-duke-robillard-and-his-all-star-combo-blues-full-circle/ ) e cantante di grande spessore, che il sottoscritto apprezza in modo particolare, la sua rilettura di Please Don’t Talk About Me (altro pezzo degli anni ’30, che vanta decine di versioni, da Billie Holiday e Sinatra, passando per Willie Nelson) ne evidenzia ancora una volta la voce espressiva e ricca di calore, ed è uno dei tanti highlights di questo bel disco, grazie anche all’intermezzo strumentale veramente superbo nella parte centrale del brano.

E non si può non apprezzare anche la presenza di una adorabile Madeleine Peyroux, che per l’occasione sfodera un timbro un filo più “robusto” del solito, ma sempre molto sexy ed ammiccante, tra Bessie Smith e la Holiday, nel vecchio standard di Fats Waller Squeeze Me, dove Robillard con la sua chitarra sostituisce il piano di Waller, mentre Novick è sempre incisivo al clarinetto. Come conferma in Blues In My Heart, dove la voce solista è quella di Catherine Russell, cantante ed attrice nera, meno nota delle colleghe, ma sempre molto efficace, nella canzone si gode anche del lavoro dei fiati, con in evidenza il sax di Kellso. In Walking Stick di Irving Berlin, cantata dal solo Robillard, si apprezza anche un violino (Joe Lepage) che divide gli spazi solisti con Duke. In Lotus Blossom di Billy Strayhorn, ma pure nel repertorio di Duke Ellington, si apprezza di nuovo la voce vellutata della Hunt e la tromba con sordina, presumo di Doug Woolverton, presente anche altrove nel disco. What’s The Reason I’m Not Pleasin’ You, con le conclusive Ready For The River e Call Of The Freaks, sono gli altri brani dove Robillard fa da solo senza ospiti, mentre l’altra voce impiegata è quella dell’attrice di Downtown Abbey Elizabeth McGovern, alle prese con My Myself And I, altro pezzo del repertorio di Billie Holiday, prestazione onesta ma nulla più. Molto meglio Madeleine Peyroux nella dolcissima Easy Living, sempre di “Lady Soul”, e la Muldaur in un altro pezzo delle Boswell Sisters Was That The Human Thing To Do, con il solito clarinetto malandrino di Novick e il violino ad interagire con la solista di Robillard. Manca ancora un brano, cantato da Kelley Hunt, l’unica utilizzata in tre canzoni, sempre splendida nella struggente If I Could Be With You (One Hour Tonight), un altro standard degli anni ’20 di cui si ricorda una versione di Louis Armstrong, che avrebbe certo approvato la parte strumentale tra swing e dixieland. Ancora una volta quindi il “Duca” centra il colpo: “vecchio stile”, ma solita classe.

Bruno Conti

Un Disco Acustico “Elettrizzante”! Duke Robillard – The Acoustic Blues & Roots Of

duke robillard acoustic blues

Duke Robillard – The Acoustic Blues & Roots Of – Dixiefrog/Stony Plain/Ird 

Duke Robillard, senza che ce lo stiamo a ricordare tutte le volte, ma giusto per rimarcare il fatto, è uno dei principali chitarristi blues americani, in pista da una cinquantina di anni, anche se l’esordio discografico con i Roomful Of Blues risale “solo” al 1978 e quello da solista al 1984. Da allora, abbastanza regolarmente, pubblica all’incirca un album all’anno, perlopiù Blues, ma ha anche provato strade più jazzate, swing, senza dimenticare tutte le altre sue passioni musicali, che come ci ricorda lui stesso nelle note di questo nuovo album sono molteplici: ragtime, Appalachian music, country, honky tonk, folk, soul, R&B, rock and roll, musica di New Orleans, tutti elementi che è possibile rilevare nei suoi album passati e ora anche in questo The Acoustic Blues & Roots Of, che come ci ricorda il titolo, per la prima volta esplora un suono più acustico e più raccolto. Però, essendo Robillard quello che è, non siamo di fronte al classico disco solo chitarra acustica e voce. Questi elementi sono ovviamente presenti e preminenti: sin dallo strumentale per sola chitarra acustica https://www.youtube.com/watch?v=xPUpSNVykUo , una versione della celebre My Old Kentucky Home di Stephen Foster, Robillard assume uno spirito (quasi) filologico alla Ry Cooder, quello che caratterizzava i dischi del grande Ryland negli anni ’70.

Big Bill Blues è proprio un blues anni ’20 di Big Bill Broonzy, con l’acustica di Duke affiancata dal piano di Matt McCabe, dal contrabbasso di Marty Ballou e dalla batteria di Mark Teixeira. Nella successiva I Miss My Baby In My Arms, che sembra sempre un brano di quell’epoca gloriosa, ma è un brano originale di Robillard, si aggiunge per una maggiore originalità anche il clarinetto di Billy Novick, ed il risultato è delizioso, molto old fashioned https://www.youtube.com/watch?v=1rllvlPBDqA . In Jimmie’s Texas Blues dalla sua variopinta collezione di strumenti estrae anche una vecchia chitarra dei primi del ‘900 e un dobro slide per interpretare un classico del grande Jimmie Rodgers, e per l’occasione si lancia anche in quello che assicura sarà l’unico tentativo di Yodel della sua carriera. Backyard Paradise, di nuovo con Novick al clarinetto vira verso un ragtime volutamente languido, mentre Evangeline, a parte i suoi, è l’unico brano che non ha almeno una cinquantina di anni, si tratta proprio del classico scritto da Robbie Robertson, famoso anche per la interpretazione di Emmylou Harris in Last Waltz, e quale migliore occasione per Duke, che si cimenta nuovamente a dobro e chitarra, con l’aggiunta di mandolino, basso e concertina, per (ri)proporci i talenti vocali della sua pupilla Sunny Crownover, molto efficace e calata nella parte della cantante country. Per Left Handed si torna al blues puro e al gruppo unplugged di Robillard si aggiunge l’armonica di Jerry Portnoy https://www.youtube.com/watch?v=ewoir8InkNA  e nella successiva I’d Rather Drink Muddy Water, altro blues anni ’30, il nostro suona tutti gli strumenti, con l’eccezione del contrabbasso con l’archetto che si produce in un assolo particolare.

duke robillard acoustic blues back

I’m Gonna Buy Me A Dog, di nuovo con Portnoy, viene da una registrazione Live effettuata per un DVD e nel sottotitolo ironico recita (To Take The Place Of You) https://www.youtube.com/watch?v=S4u10KpoZAc .Nashville Blues dei fratelli Delmore ci introduce ai talenti di Mary Flower, ottima interprete della lap steel e vocalist di pregio in un duetto delicato https://www.youtube.com/watch?v=mIKym2h1Ozc , Saint Louis Blues è proprio il celeberrimo brano di W.C. Handy che hanno fatto tutti, da Louis Armstrong in giù, quindi il buon Duke ha pensato, perché anche non io? Fa molto jazz, ma non guasta per nulla. Come la successiva What Is It That Tastes Like Gravy, un brano di Tampa Red, che profuma di blues pre-war e come le successive Someday Baby e Take A Little Walk With Me, era apparsa come bonus track nella versione europea dell’album Blues Mood, insieme ad altre quattro già citate, per un totale di sette tracce. In mezzo c’è Let’s Turn Back The Years, un brano di Hank Williams, che con il suo arrangiamento per mandolino, dobro ed acustica alza decisamente la quota country del’album  https://www.youtube.com/watch?v=Rs8fEc7GFXw . Che si avvia alla conclusione, con una divertente Santa Claus Baby, già apparsa in un CD natalizio, e cantata dalla bravissima Maria Muldaur, seguita da un omaggio al suono di Charlie Christian con una Profoundly Blues che è l’occasione per un duetto con il grande jazzista Jay McShann al piano e per concludere una brevissima Ukulele Swing, che ci conferma che Duke Robillard è un grande virtuoso a qualsiasi strumento a corda gli capiti tra le mani. Come sapete lo preferisco elettrico, ma questo dischetto è veramente piacevolissimo!

Bruno Conti

Grateful Dead News Estate 2014. Jerry Garcia Live Volume 4 – GD Dave’s Picks 11 – Spring 1990 (The Other One) – Wake Up To Find Out

jerry garcia garcialive volume 4

Anche in questa estate (una parola un po’ forte, visto il tempo, ma il periodo è quello) si “risvegliano” i Grateful Dead con una serie di ristampe, nonostante siano ormai passati 19 anni dalla morte di Jerry Garcia, ma agosto è anche l’anniversario della sua data di nascita, rispettivamente l’1 e il 9 le due date, quindi come per Presley vai con le ristampe o con i concerti inediti. Vediamoli velocemente in ordine cronologico di uscita.

Jerry Garcia Band – GarciaLive Volume 4  Veteran’s Hall March 22nd 1978- 2 CD Ato Records

Questo titolo è già uscito da un paio di settimane, per volontà della vedova di Garcia questa serie esce su Ato Records e non sulla etichetta della band, e siamo giunti al quarto volume, sempre interessanti peraltro. Per l’occasione si parla di un concerto alla Veteran’s Hall di Sebastopol, Ca del marzo 1978. Un doppio CD, nelle solite belle confezioni in digipack, con questa tracklist:

CD 1

How Sweet It Is To Be Loved By You

Catfish John

Simple Twist Of Fate

I Second That Emotion

The Night They Drove Old Dixie Down

CD 2

The Harder They Come

Mission In The Rain

Cats Under The Stars

Gomorrah

Mystery Train

Love In The Afternoon

I’ll Be With Thee

Midnight Moonlight

Formazione della serata: John Kahn (Bass), Keith Godchaux (Piano, Vocals), Donna Godchaux (Vocals), Maria Muldaur (Vocals) and Buzz Buchanan (Drums) più Ozzie Ahlers (Keyboards), futuro tastierista dei Grateful Dead, negli ultimi quattro brani.

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Grateful Dead Dave’s Picks Volume 11 Century II Convention Hall Wichita Kansas 17/11/1972 3 CD Grateful Dead Records

Venduto solo sul loro sito (ed esaurito), esce in questi giorni, primi di agosto, con il seguente contenuto:

Disc 1
1. Promised Land [3:12]
2. Sugaree [7:01]
3. Me And My Uncle [3:11]
4. Tennennee Jed [7:47]
5. Black-Throated Wind [7:04]
6. Bird Song [11:01]
7. Jack Straw [5:00]
8. Box Of Rain [4:54]
9. Don’t Ease Me In [3:16]
10. Beat It On Down The Line [3:26]
11. Brown-Eyed Women [5:11]
12. Big River [4:39]
13. China Cat Sunflower> [7:10]
14. I Know You Rider [4:46]

Disc 2
1. Around And Around [3:55]
2. Casey Jones [6:33]
3. Cumberland Blues [6:31]
4. El Paso [4:17]
5. He’s Gone [14:12]
6. Truckin’> [9:57]
7. The Other One> [19:49]
8. Brokedown Palace [5:57]
9. Sugar Magnolia [8:24]

Disc 3
1. Uncle John’s Band [8:07]
2. Johnny B. Goode [3:57]
Live In Oklahoma City (11/15/72)
3. Playing In The Band [30:57]
4. Wharf Rat [10:38]
5. Not Fade Away> [7:47]
6. Goin’ Down The Road Feeling Bad> [7:12]
7. Not Fade Away

Come vedete, come bonus, ci sono cinque brani dal concerto a Oklahoma City del 15/11.

Per i super ricchi, sempre solo in prenotazione sul loro sito http://www.dead.net/store/1990s/spring-1990-other-one-box , in tiratura limitata di 9.000 copie numerate esce anche questo, credo ai primi di settembre.

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Grateful Dead Spring 1990 (The Other One) 23 CD Grateful Dead Records

Contiene questi concerti:

Show #1
Capital Center, Landover, MD (3/14/90)

Disc 1
1. COLD RAIN AND SNOW [6:56]
2. FEEL LIKE A STRANGER [7:44]
3. NEVER TRUST A WOMAN [6:27]
4. MAMA TRIED> [2:31]
5. BIG RIVER [5:21]
6. LOOSE LUCY [6:56]
7. STUCK INSIDE OF MOBILE WITH THE MEMPHIS BLUES AGAIN [8:50]
8. ROW JIMMY [10:17]
9. LET IT GROW [11:54]

Disc 2
1. CRAZY FINGERS> [8:12]
2. PLAYING IN THE BAND> [10:27]
3. UNCLE JOHN’S BAND> [8:05]
4. JAM> [7:12]
5. DRUMS> [7:38]
6. SPACE> [6:34]
7. DEAR MR. FANTASY> [5:53]
8. I NEED A MIRACLE> [4:07]
9. BLACK PETER> [7:53]
10. TURN ON YOUR LOVELIGHT [6:01]
11. BLACK MUDDY RIVER [6:00]

Show #2
Civic Center, Hartford, CT (3/18/90)

Disc 1
1. SHAKEDOWN STREET> [12:45]
2. LITTLE RED ROOSTER [9:28]
3. STAGGER LEE [5:29]
4. ME AND MY UNCLE> [3:08]
5. MEXICALI BLUES [5:22]
6. FRIEND OF THE DEVIL [8:44]
7. JUST A LITTLE LIGHT [5:55]
8. WHEN I PAINT MY MASTERPIECE [5:32]
9. RAMBLE ON ROSE [8:02]
10. THE MUSIC NEVER STOPPED [7:38]

Disc 2
1. IKO IKO [8:08]
2. LOOKS LIKE RAIN [8:27]
3. HE’S GONE> [8:56]
4. TRUCKIN’> [8:54]
5. SPOONFUL> [7:19]
6. DRUMS [6:52]

Disc 3
1. SPACE> [11:23]
2. THE WHEEL> [5:49]
3. ALL ALONG THE WATCHTOWER> [6:06]
4. MORNING DEW [11:32]
5. U.S. BLUES [5:31]

Show #3
Copps Coliseum, Hamilton, Ontario, Canada (3/21/90)

Disc 1
1. MISSISSIPPI HALF-STEP UPTOWN TOODELOO [8:33]
2. NEW MINGLEWOOD BLUES [7:36]
3. FAR FROM ME [5:05]
4. QUEEN JANE APPROXIMATELY [6:29]
5. LOOSE LUCY [7:27]
6. VICTIM OR THE CRIME> [8:07]
7. STANDING ON THE MOON> [8:00]
8. PROMISED LAND [4:53]

Disc 2
1. HEY POCKY WAY [7:10]
2. CRAZY FINGERS> [07:38]
3. CUMBERLAND BLUES [5:30]
4. ESTIMATED PROPHET> [11:51]
5. HE’S GONE> [12:42]
6. DRUMS> [9:37]

Disc 3
1. SPACE> [7:39]
2. I NEED A MIRACLE> [4:16]
3. WHARF RAT> [8:41]
4. THROWING STONES> [8:59]
5. TURN ON YOUR LOVELIGHT [6:51]
6. KNOCKIN’ ON HEAVEN’S DOOR [7:10]

Show #4
Knickerbocker Arena, Albany NY (3/25/90)

Disc 1
1. GREATEST STORY EVER TOLD> [4:06]
2. TOUCH OF GREY [6:42]
3. WANG DANG DOODLE [7:22]
4. NEVER TRUST A WOMAN [7:36]
5. JACK-A-ROE [4:36]
6. WHEN I PAINT MY MASTERPIECE [5:27]
7. BIRD SONG [13:08]
8. LET IT GROW [11:36]

Disc 2
1. EYES OF THE WORLD> [13:26]
2. SAMSON AND DELILAH [7:47]
3. CRAZY FINGERS> [7:21]
4. TRUCKIN’> [7:43]
5. SPOONFUL> [5:37]
6. DRUMS [9:59]

Disc 3
1. SPACE> [8:58]
2. I WILL TAKE YOU HOME> [4:18]
3. GOIN’ DOWN THE ROAD FEELING BAD> [6:58]
4. BLACK PETER> [9:09]
5. AROUND AND AROUND [6:45]
6. THE MIGHTY QUINN (QUINN THE ESKIMO) [4:40]

Show #5 Nassau Coliseum, Uniondale, NY (3/28/90)

Disc 1
1. COLD RAIN AND SNOW> [6:29]
2. NEW MINGLEWOOD BLUES [7:27]
3. EASY TO LOVE YOU [5:48]
4. HIGH TIME [6:14]
5. QUEEN JANE APPROXIMATELY [6:32]
6. LOOSE LUCY [6:11]
7. CASSIDY> [6:06]
8. DEAL [8:18]

Disc 2
1. FOOLISH HEART> [10:21]
2. LOOKS LIKE RAIN> [8:09]
3. CUMBERLAND BLUES> [5:50]
4. THE WEIGHT [5:46]
5. HEY POCKY WAY> [x:xx]
6. DRUMS [11:17]

Disc 3
1. SPACE> [9:22]
2. THE OTHER ONE> [6:52]
3. WHARF RAT> [10:35]
4. GOOD LOVIN’ [7:52]
5. REVOLUTION [4:55]

Show #6
Nassau Coliseum, Uniondale, NY (3/29/90)

Disc 1
1. JACK STRAW> [6:15]
2. BERTHA [6:59]
3. WE CAN RUN [6:04]
4. RAMBLE ON ROSE [8:08]
5. WHEN I PAINT MY MASTERPIECE [6:02]
6. BIRD SONG> [13:05]
7. PROMISED LAND [4:46]

Disc 2
1. EYES OF THE WORLD> [16:33]
2. ESTIMATED PROPHET> [14:47]
3. DARK STAR> [18:19]
4. DRUMS [10:22]

Disc 3
1. SPACE> [7:53]
2. DARK STAR> [2:46]
3. THE WHEEL> [4:23]
4. THROWING STONES> [9:25]
5. TURN ON YOUR LOVELIGHT [7:41]
6. KNOCKIN’ ON HEAVEN’S DOOR [8:24]

Show #7
The Omni, Atlanta, GA (4/1/90)

Disc 1
1. TOUCH OF GREY [6:41]
2. WALKIN’ BLUES [6:27]
3. JUST A LITTLE LIGHT [6:12]
4. CANDYMAN [7:20]
5. ME AND MY UNCLE> [3:05]
6. BIG RIVER [5:28]
7. ALTHEA [8:09]
8. VICTIM OR THE CRIME> [9:55]
9. TO LAY ME DOWN> [9:24]
10. THE MUSIC NEVER STOPPED [7:55]

Disc 2
1. CHINA CAT SUNFLOWER> [5:33]
2. I KNOW YOU RIDER [4:51]
3. SHIP OF FOOLS> [7:50]
4. MAN SMART, WOMAN SMARTER> [7:54]
5. DRUMS [7:30]

Disc 3
1. SPACE> [11:48]
2. DEAR MR. FANTASY> [5:42]
3. HEY JUDE> [2:37]
4. TRUCKIN’> [7:00]
5. STELLA BLUE> [10:21]
6. SUGAR MAGNOLIA [9:15]
7. IT’S ALL OVER NOW BABY BLUE [7:40]

Show #8
The Omni, Atlanta, GA (4/3/90)

Disc 1
1. SHAKEDOWN STREET [12:15]
2. HELL IN A BUCKET> [6:17]
3. SUGAREE [11:24]
4. WE CAN RUN [6:55]
5. WHEN I PAINT MY MASTERPIECE [5:17]
6. ROW JIMMY [10:11]
7. PICASSO MOON [7:14]
8. TENNESSEE JED> [7:39]
9. PROMISED LAND [4:42]

Disc 2
1. ESTIMATED PROPHET> [14:03]
2. SCARLET BEGONIAS> [6:57]
3. CRAZY FINGERS> [8:06]
4. PLAYING IN THE BAND> [11:40]
5. DRUMS [8:17]

Disc 3
1. SPACE> [6:56]
2. I WILL TAKE YOU HOME> [4:17]
3. GOIN’ DOWN THE ROAD FEELING BAD> [6:14]
4. THROWING STONES> [8:42]
5. NOT FADE AWAY [7:27]
6. WE BID YOU GOODNIGHT [3:14]

grateful dead so glad you made it

Nel 2012 la Rhino aveva pubblicato questo doppio Cd So Glad You Made It che riportava il meglio dei concerti di quella primavera 1990 e, sempre la Rhino, pubblicherà il 9 settembre, il triplo CD che vedete qui sotto, che è uno dei nove concerti contenuti nel boxone, la serata del 29 marzo al Nassau Coliseum, con Branford Marsalis ospite al sax negli ultimi 2 CD.

grateful dead wake up to find out

Grateful Dead Wake Up To Find Out Nassau Coliseum 3/29/90 3 CD Rhino

Ovviamente quest’ultimo, come il doppio di Jerry Garcia ad inizio Post, costa infinitamente meno delle edizione limitate disponibili sul Dead.Net.

E’ tutto, buona caccia, se siete fans tiepidi e non avete già provveduto.

Bruno Conti

Novità Di Settembre Parte III E 1/2. Jackie Leven, Sandy Denny, Maria Muldaur, Kasabian, Wilco, Eccetera

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Dopo l’ottimo (almeno, a me era piaciuto) Gothic Road dello scorso anno ritorna Jackie Leven con un nuovo album, questa volta in coppia con Michael Cosgrave, che si intitola Wayside Shrines and The Code Of The Traveling Man, come al solito su Cooking Vinyl. Della stessa accoppiata qualche mese fa era uscito per la MIG un DVD dal vivo al Rockpalast del 2004. E’ uscito il 20, almeno in Inghilterra.

Quando sembrava che non ci fosse più nulla di inedito di Sandy Denny (ma questo album ve lo avevo anticipato già da un po’), dagli archivi personali di Dave Cousins degli Strawbs appare questo 19 Rupert Street, con registrazioni “casalinghe” fatte in un appartamento di Glasgow (la qualità sonora è all’incirca quella dei nastri inediti di Nick Drake) di molti classici mai sentiti (nella versione di Sandy Denny) della tradizione folk britannica e una ulteriore versione del suo classico Who Knows Where The Time Goes che non ci si stanca mai di ascoltare. Le registrazioni sono del 1967 poco più di un mese dopo quelle effettuate per All Our Own Work il disco pubblicato a nome Sandy Denny with the Strawbs. Anche questo è stato pubblicato il 20 settembre dalla Witchwood Media, l’etichetta indipendente della Strawbs, quindi la reperibilità non è facilissima. Tra un mesetto esce anche il disco di Thea Gilmore che ha musicato alcuni testi inediti di Sandy.

Un’altra che prosegue imperterrita a pubblicare album è Maria Muldaur, questo Steady Love, sempre per la Stony Plain, la riporta verso territori gospel, blues e soul, dopo le escursioni in stile jug band di Garden Of Joy (c’è anche un gruppo italiano, i Red Wine Serenaders che si muovono in questi territori e hanno appena pubblicato un album che si chiama D.O.C. Totally, molto buono, anche se non mi sembra raggiunga i livelli di quello della Muldaur con David Grisman, John Sebastian e Taj Mahal, verifica nel Blog o sul Buscadero, muldaur).  Questo nuovo è registrato in quel di New Orleans con la co-produzione di John Porter e belle cover di brani di Bobby Charles, Stephen Bruton, Rick Vito, Eric Bibb e Sugar Pie Desanto, la classica Soulful Dress). Anche questo è uscito questa settimana il 20 settembre.

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Quella che vedete è la copertina della versione Deluxe (quella con DVD) del nuovo album dei Kasabian, l’altra è uguale ma bianca e nera, il titolo sempre impronunciabile è Velociraptor, l’etichetta è la Columbia, registrato a San Francisco e le recensioni per questo nuovo disco di Steve Pizzorno& Co., pubblicato sempre il 20, sono state piuttosto controverse. Il DVD, questa volta interessante, ha 21 tracce registrate dal vivo in quel di Dublino il 27-11-2009. Value for money dicono gli inglesi.

I Blind Pilot sono uno dei gruppi più interessandi del filone indie americano con un sound “strano” tra folk, pop e rock e con una strumentazione che prevede accanto alle solite chitarre e tastiere,banjo. ukulele, vibrafono, tromba, violino, pedal steel, harmonium. Questo è il loro secondo album pubblicato dalla Ato Records, si chiama We Are The Tide e se vi piacciono i Decemberists, Fleet Foxes e i Low Anthem qui potreste trovare pane per i vostri denti. Negli Stati Uniti è uscito il 13 settembre.

Catie Curtis è una delle mie cantanti preferite e non sbaglia un disco. Questo Stretch Limousine On Fire come al solito è bellissimo. La data di uscita ufficiale per la Compass Records è il 3 ottobre ma pare sia già in circolazione. Nel disco, tra gli altri, appaiono Mary Chapin Carpenter, Lisa Loeb, Glenn Patcha, Jay Bellerose, Jennifer Condos, e altri musicisti e collaboratori del giro di Ray Lamontagne.

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Visto che la settimana prossima, il 27 settembre, uscirà una tonnellata di novità, tra cui i cofanetti dei Pink Floyd, Nirvana e Sting, ve ne anticipo un paio.

Prima di tutto il nuovo Wilco The Whole Love, il primo pubblicato per la loro etichetta personale, la dBpm distribuita dalla Anti, e per le solite misteriose ragioni esce in due versioni. Una singola con dodici brani e una doppia con 16 canzoni. Voi quale comprereste considerando che i 4 brani in più non sono remix, stranezze o cose particolari, ma quattro canzoni fatte e finite. Già ci si mettono di mezzo le major a fare queste “puttanate”, se le fanno anchi gli artisti indipendenti non ci salviamo più. Già mi immagino una persona che entra in un negozio e chiede il nuovo album dei Wilco, “però mi raccomando vorrei quello con 4 canzoni in meno!”. Mah, chissà perché li fanno e chi li compra (chi non sa che c’è la versione deluxe!), se non sono convinti di quello che fanno non li pubblichino. Comunque il disco è bello, anche se la chitarra di Nels Cline si sente un po’ meno del solito (ma appena un poco).

And Last but not least esce questo Note Of Hope A Celebration Of Woody Guthrie. Partono un po’ in anticipo le celebrazioni per il Centenario della nascita di Woody Guthrie che si terranno nel luglio del 2012 con questo tributo dove partecipa un notevole gruppo di musicisti:

  1. The Note of Hope – Van Dyke Parks
  2. Wild Card in the Hole – Madeleine Peyroux
  3. Ease My Revolutionary Mind – Tom Morello
  4. The Debt I Owe – Lou Reed
  5. Union Love Juice – Michael Franti
  6. Peace Pin Boogie – Kurt Elling
  7. Voice – Ani Di Franco
  8. I Heard A Man Talking – Studs Terkel
  9. Old Folks – Nellie McKay
  10. On The High Lonesome – Chris Whitley
  11. There’s a Feeling in the Music – Pete Seeger & Tony Trischka
  12. You Know the Night – Jackson Browne           

Etichetta 429 Records/Universal, in Italia esce il 4 ottobre.

Bruno Conti

P.s. Anche i migliori (cioè immodestamente io) rincoglioniscono. Mi sono accorto che avevo già inserito nelle liste di agosto il disco di Catie Curtis, ma visto che la nuova data è ottobre, repetita iuvant.