Alla Scoperta Della “Joni Mitchell” Neozelandese. Nadia Reid – Out Of My Province

nadia reid out of my province

Nadia Reid – Out Of My Province – Caroline Records/Spacebomb/Universal

Ammetto, con colpevole ritardo, che non conoscevo questa Nadia Reid, giovane cantautrice neozelandese di Port Chalmers (figlia di un’attrice teatrale), giunta oramai al suo terzo disco, dopo l’esordio passato quasi inosservato di Listen To Formation, Look For The Sign (15), e del seguente Preservation (17), due lavori che però, nonostante la poca visibilità ottenuta, per gli addetti ai lavori facevano già presagire un’ulteriore crescita potenziale, che puntualmente si è verificata con questo nuovo lavoro Out Of My Province, registrato nella lontana America e precisamente a Richmond in Virginia, presso lo studio della Spacebomb Records di Matthew E. White, insieme all’arrangiatore e co-produttore Trey Pollard (all’opera soprattutto con White, ma anche con i Waterboys), con l’aiuto di musicisti del valore dal fidato Sam Taylor alle chitarre elettriche, Cameron Ralston al basso, Brian Wolfe alla batteria e percussioni, Daniel Clarke alle tastiere, e da un’importante sezione fiati composta da J.C. Kuhl, Marcus Tenney, Toby Whitaker, Taylor Barnett, a suonare tromba, trombone e sassofono, e naturalmente Nadia Reid voce, chitarra acustica e elettrica.

La batteria che apre All Of My Love è come un colpo al cuore, con la bellissima voce della Reid che si adegua a tastiere, arpeggi di chitarra, e al suono degli archi, canzone seguita da una High & Lonely che parte solo con chitarra e voce, poi si apre quando entrano basso e batteria, e la canzone assume un tono diverso diventando una grande folk song, per poi passare ad una pop song raffinata e dal ritmo intrigante quale Oh Canada, con la mente che immediatamente ti trasporta in quel meraviglioso posto. Si prosegue con i toni delicati di Heart To Ride con in sottofondo di nuovo una sezione archi che accompagna la voce di Nadia, per poi cambiare il ritmo con la batteria che detta il passo nella “folkeggiante” Other Side Of The Wheel, e una rock song in stile Joni Mitchell anni ’70 come Best Thing, che parte acustica per poi finire elettrica ancora sulle note di un’orchestra d’archi (e si nota molto la mano di Pollard), mentre la lenta I Don’t Wanna Take Anything From You è fieramente sussurrata. Ci si avvia alla fine conThe Future che richiama certe cose dei Mazzy Star (a proposito, di recente ci ha lasciato David Roback), il folk avvolgente dal tocco romantico e malinconico di Who Is Protecting Me, e chiudere infine con la coinvolgente e acustica Get The Devil Out, quasi solo per voce e chitarra, ma di cui si intuiscono le potenzialità melodiche “full band” https://www.youtube.com/watch?v=VoRc9nBYwHo , evocate da questa ragazza che viene dal freddo della Nuova Zelanda.

Dopo aver provveduto ad ascoltare attentamente anche i due dischi precedenti https://www.youtube.com/watch?v=Yay24OXOW3k  e https://www.youtube.com/watch?v=y_Yt-_DS3bI , posso assicurare che Nadia Reid è il nuovo nome da aggiungere alla lista delle cantautrici di riferimento folk di questi ultimi anni, in quanto la scrittura di questa singer-songwriter è eccelsa, in più è anche dotata di una voce calda e affascinante che ricorda a mio parere le tonalità vocali appunto della giovane Joni Mitchell, e che propone una musica che coinvolge, con un “sound” folk molto americano, arricchito in questo Out Of My Province dagli arrangiamenti sofisticati del bravo Trey PollardQuindi per i pochi o tanti che già la conoscono forse non dico nulla di nuovo, invece per tutti gli altri a occhio penso che possa piacere a chi ascolta i dischi di Angel Olsen, Jolie Holland, Laura Marling, e per chi ha amato la stessa Mitchell, magari Sandy Denny, Carol Noonan, Paula Frazer dei Tarnation, insomma con l’ascolto di questo disco la Reid conquisterà il cuore di tutti gli amanti della buona musica.

*NDT: Per quanto mi riguarda, si candida fin da ora ad essere uno dei migliori dischi dell’anno (e sia Mojo che Uncut lo hanno nel frattempo eletto disco del mese)!

Tino Montanari

Novità Di Gennaio Parte V. Michael Chapman, Dale Watson & Ray Benson, Infamous Stringdusters, Flo Morrissey & Matthew E. White

michael chapman 50

Per completare definitivamente la lista delle uscite che sono previste tra il 13 e 20 gennaio ecco alcuni altri titoli interessanti che erano sfuggiti nei precedenti Post.

Prima di tutto il nuovo album di Michael Chapman: il grande cantautore e chitarrista inglese festeggia cinquanta anni di carriera appunto con 50, disco del mese per la rivista dove scrive anche il sottoscritto, il Buscadero, e pubblicato, a macchia di leopardo in tutto il mondo, dalla etichetta Paradise Of Bachelors, tra il 20 e il 27 gennaio a seconda dei vari paesi. Ho perso il conto degli album che Chapman ha pubblicato, ma antologie escluse dovrebbero essere ben più di 40: anche lui, come altri, sta usufruendo di questo desiderio di riscoprire i cosiddetti artisti di culto che sta attraversando le frange estreme della musica di qualità.

Oltre a Thurston Moore dei Sonic Youth, che però non è coinvolto in questo nuovo disco, hanno collaborato con Chapman alcuni dei suoi più fedeli discepoli, fautori di questo stile che sta tra folk, canzone d’autore, “rock” d’avanguardia, diciamo di improvvisazione, e musica strumentale: alla chitarra e produttore del disco Steve Gunn, poi il pluristrumentista Nathan Bowles, di solito banjoista, ma che per l’occasione suona anche piano, organo, batteria e percussioni, Jimmy Seitang, del trio sperimentale Rhyton, l’altro chitarrista, oltre a Gunn e Chapman stesso, James Elkington, e un’altra veterana della scena folk britannica (anche lei ha superato le 70 primavere, come Michael) Bridget St. John, alle armonie vocali Il risultato è un album particolare che ha avuto critiche unanimemente eccellenti ( 4 stellette Mojo, 8/10 da Uncut e Record Collector, per citarne alcune), ma che pur non essendo di facile ascolto, ha vari agganci con la grande musica del passato, tra echi West-coastiani, ballate folk-rock, talkin’ blues, echi di psichedelia, virtuosismi chitarristici e momenti bucolici e pastorali. Questo è il contenuto.

1. A Spanish Incident (Ramón And Durango)
2. Sometimes You Just Drive
3. The Mallard
4. Memphis In Winter
5. The Prospector
6. Falling From Grace
7. Money Trouble
8. That Time Of Night
9. Rosh Pina
10. Navigation

dale watson ray benson

Una accoppiata inattesa, ma in fondo di spiriti affini, è quella che si è creata per il disco di Dale Watson e Ray Benson Dale And Ray, uscito il 13 gennaio per la Mailboat (l’etichetta di Jimmy Buffett). Dale Watson, cantante country per eccellenza, e ultimamente alquanto prolifico http://discoclub.myblog.it/2016/11/25/ecco-altro-che-dischi-ne-fa-pochini-dale-watson-under-the-influence/, unisce le forze con il re del western swing moderno, nonché fondatore e leader degli Asleep At The Wheel, per un omaggio alla grande musica country texana, anche se vengono uno da Birmingham, Alabama e l’altro da Philadelphia, sono entrambi residenti a Austin.

1. The Ballad Of Dale And Ray
2. Feelin’ Haggard
3. I Wish You Knew
4. Bus’ Breakdown
5. Write Your Own Songs
6. Cryin’ To Cryin’ Time Again
7. Forget About Tomorrow Today
8. A Hangover Ago
9. Nobody’s Ever Down In Texas
10. Sittin’ And Thinkin’ About You

 

infamous stringdusters laws of gravity

Altra band di impianto country, ma molto più orientati verso il bluegrass, sono gli Infamous Stringdusters, che sempre il 13 gennaio, per la Compass Records, hanno pubblicato il loro ottavo album, Laws Of Gravity. Disco che li conferma come una delle formazioni più interessanti della nuova scena americana nell’ambito bluegrass, sia vocale che strumentale, dove sono stati anche candidati al Grammy nel 2011 (sono in pista dal 2006, anche se il primo album è uscito l’anno successivo): il gruppo è formato da Andy Hall (dobro), Andy Falco (guitar), Chris Pandolfi (banjo), Jeremy Garrett (fiddle), e Travis Book (upright bass). E questi sono i titoli dei brani del nuovo CD.

1. Freedom
2. Gravity
3. A Hard Life Makes A Good Song
4. Vertigo
5. Maxwell
6. Black Elk
7. This Ol’ Building
8. Soul Searching
9. 1901: A Canyon Odyssey
10. Sirens
11. Back Home
12. Let Me Know
13. Run To You

flo morrissey matthew e white gentlewoman ruby man

Last but not least, un’altra coppia, formata dalla cantautrice inglese Flo Morrissey, all’esordio nel 2015 con l’album Tomorrow Will Be Beautiful, e il boss della sua etichetta Spacebomb, nonché cantante, autore e produttore di pregio, innamorato della musica anni ’60 e ’70 Matthew E. White, autore di un paio di eccellenti album nel 2012 e 2015. Entrambi grandi appassionati di Lee Hazlewood, hanno unito le forze per questo Gentlewoman, Ruby Man, un disco di cover pubblicato sempre lo scorso 13 gennaio per la Caroline/Universal. I brani provengono sia dal passato che da anni più recenti: Suazanne di Leonard Cohen, Govindam di George Harrison, Everybody Loves The Sunshine di Roy Ayers, Sunday Morning dei Velvet Underground, ma anche Grease (ebbene si) oltre a pezzi di James  Blake e Frank Ocean. Comunque il disco è sfizioso e piacevole, per cui ve lo segnalo.

Direi che è tutto, alla prossima.

Bruno Conti

Novità Di Gennaio, Parte IIC. Rainbow, Alasdair Roberts, Punch Brothers, Jessica Pratt, Natalie Prass

rainbow a light in the black

Mi ero “dimenticato” di una ulteriore ristampa in uscita in questa ultima settimana di gennaio: per chi ama il vecchio hard-rock la Universal pubblica un cofanetto A Light In The Black, 5 CD + 1 DVD, con una vasta selezione di brani, molti alternate takes e Live, tratti dal repertorio della band di Ritchie Blackmore e Ronnie James Dio, tra il 1975 e il 1984. Non è l’integrale dei dischi ufficiali, ma è composta da brani “rari” (anche se molti erano usciti nelle versioni potenziate uscite in CD) ed inediti. Pare che non tutti i fans siano rimasti completamente soddisfatti: ad esempio il DVD riporta solo una parte dell’esibizione a Donington del 1980.

CD1
  1. Black Sheep Of The Family 3:22
  2. Sixteenth Century Greensleeves 7:33
  3. Snake Charmer 4:33
  4. The Temple Of The King 4:45
  5. Tarot Woman (rough Mix) 6:06
  6. Stargazer (rough Mix) 9:09
  7. Run With The Wolf (rough Mix) 3:49
  8. Mistreated (live In Osaka, Japan / 1976) 11:10
  9. Purple Haze / White Christmas / Lazy / Man On The Silver Mountain / Blues / Starstruck (live In Osaka, Japan / 1976) 16:18
CD2
  1. Sensitive To Light (rough Mix) 3:04
  2. The Shed 4:46
  3. Rainbow Eyes (rough Mix) 7:06
  4. Jesu, Joy Of Man’s Desiring (bob Daisley Rehearsal Tape) 1:41
  5. Long Live Rock N Roll (L.A. Rehearsal / 1977) 6:57
  6. Do You Close Your Eyes (bob Daisley Rehearsal Tape) 6:19
  7. Still I’m Sad (with Organ Intro / Bob Daisley Rehearsal Tape) 10:07
  8. Gates Of Babylon 6:48
  9. Catch The Rainbow (live/1976 / With Applause) 22:02
  10. Long Live Rock ‘n’ Roll (live In Munich, Germany / 1977) 3:32
  11. L.A. Connection (live In Munich, Germany / 1977) 5:13
CD3
  1. Eyes Of The World (instrumental Outtake) 6:51
  2. Ain’t A Lot Of Love In The Heart Of Me 5:00
  3. Lost In Hollywood 4:52
  4. Danger Zone 4:30
  5. Since You Been Gone (album Version) 3:21
  6. Bad Girl 4:52
  7. Over The Rainbow / Eyes Of The World (king Biscuit Flower Hour Radio Broadcast / Live At Calderone, New York / 1979) 9:23
  8. Love’s No Friend (king Biscuit Flower Hour Radio Broadcast / Live At Calderone, New York / 1979) 8:10
  9. Ode To Joy (king Biscuit Flower Hour Radio Broadcast / Live At Calderone, New York / 1979) 5:42
  10. All Night Long (single Remix Version) 3:50
  11. Weiss Heim 5:19
  12. Stargazer (live At Donnington/1980) 8:33

CD4

  1. Midtown Tunnel Vision 4:33
  2. I Surrender (album Version) 4:03
  3. Magic 4:08
  4. Vielleicht Das Nachster Mal 3:20
  5. Jealous Lover 3:13
  6. Spotlight Kid (live At Hammersmith Odeon, London / 1981) 5:07
  7. Rule Britannia / Fire (live At Hammersmith Odeon, London / 1981) 2:50
  8. Death Alley Driver 4:45
  9. Bring On The Night (Dream Chaser) 4:06
  10. Stone Cold (album Version) 5:18
  11. Power (live In San Antonio, Tx/1982) 4:39
  12. Miss Mistreated (live In San Antonio, Tx/1982) 4:26
  13. Tearin’ Out My Heart (live In San Antonio, Tx/1982) 8:20
CD5
  1. Can’t Let You Go (album Version) 4:21
  2. Desperate Heart (album Version) 4:35
  3. Anybody There (outtake / Polar Mix) 2:51
  4. Drinking With The Devil (outtake / Different Guitar Solo) 3:43
  5. Make Your Move 5:26
  6. Snowman 4:32
  7. Street Of Dreams (album Version) 4:27
  8. Stranded (live At St. David’s Hall, Cardiff/1983 / With Applause) 5:51
  9. Power (live In Cardiff/1984) 4:30
  10. Fire Dance (live In Cardiff/1984) 4:26
  11. Fool For The Night (live At The Tokyo Budokan/1984) 3:59
  12. Difficult To Cure (live At The Tokyo Budokan) 11:17
  13. Smoke On The Water (live At The Tokyo Budokan/1984) 4:42
DVD
  1. All Night Long (live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980) 7:56
  2. Catch The Rainbow (live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980) 5:06
  3. Eyes Of The World (live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980) 1:23
  4. Lost In Hollywood (guitar Solo / Live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980) 3:32
  5. Will You Love Me Tomorrow? (live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980) 3:15
  6. Long Live Rock ‘n’ Roll (live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980 / Pt. 1) 2:29
  7. Kill The King (live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980) 3:29
  8. Long Live Rock ‘n’ Roll (live At Monsters Of Rock, Donington Park, Uk / 1980 / Pt. 2) 2:20

Finite le ristampe passiamo ad alcune delle altre novità della settimana, riservandomi una quarta parte di questa rubrica, visto che oggi è andata sul Blog anche un’altra recensione.

alasdair roberts - alasdair roberts

Di Alasdair Roberts, ottimo cantautore scozzese, vi ho segnalato sul Blog già altre precedenti uscite (ad esempio l’eccellente Alasdair Roberts and Friends, A Wonder Working Stone, del 2013 https://www.youtube.com/watch?v=oKxpVV3dO4w&x-yt-ts=1422327029&x-yt-cl=84838260 ), questo nuovo omonimo CD esce sempre per la Drag City e ha un suono più raccolto e di impronta folk rispetto al precedente dove suonavano ben tredici musicisti: un clarinetto qui, un flautino là, ma principalmente si tratta di voce e chitarra acustica. Niente video, se vi incuriosisce potete ascoltare qualcosa sul sito della Drag City http://www.dragcity.com/artists/alasdair-roberts

punche brothers phosphorecent blues

Saltando sull’altro lato dell’oceano, oggi esce anche il nuovo album dei Punch Brothers, The Phosphorescent Blues, etichetta Nonesuch, produzione di T-Bone Burnett (erano anche sia nella colonna sonora che nel concerto dedicato al film Llewyn Davis): la band del mandolinista e cantante Chris Thile ci regala ancora una volta una prova di ottimo “futuribile” bluegrass (ma non solo, c’ anche una trascrizione di Debussy).

 

Questi i titoli:

1. Familiarity
2. Julep

https://www.youtube.com/watch?x-yt-ts=1422327029&v=Ppn7eQSBdJQ&x-yt-cl=84838260
3. Passepied (Debussy)
4. I Blew It Off
5. Magnet
6. My Oh My
7. Boll Weevil
8. Prélude (Scriabin)
9. Forgotten
10. Between 1st And A
11. Little Lights

jessica pratt on your own love again natalie prass

Due voci femminili dal cognome molto simile, Pratt e Prass, ma assolutamente diverse tra loro. La prima, Jessica Pratt, con Your Own Love Again, etichetta Drag City anche per lei, viene da Los Angeles, è già al secondo CD ed ho letto ottime critiche su di lei, però non mi convince a fondo la “vocettina” sottile per quanto intrigante https://www.youtube.com/watch?v=1hLJusxYhbY, anche se musicalmente mi pare ci sia del talento https://www.youtube.com/watch?v=1_vfB9pCxIE Paragonarla a Nick Drake, Joni Mitchell e Joanna Newsom mi pare eccessivo, comunque vedremo.

Per Natalie Prass si tratta del disco di esordio, pubblicato dalla Spacebomb via Caroline/Universal, il disco è prodotto da quel piccolo genietto di Matthew E. White (anche lui in uscita a marzo con il nuovo album Fresh Blood  https://www.youtube.com/watch?v=mE5Z3Q_ZO-4 e se non lo avete cercate il precedente Big Innerun vero gioiellino!) lo stile è stato definito country-soul con implicazioni orchestrali, è il disco del mese di Uncut, ma ha avuto eccellenti recensioni da tutte le riviste specializzate https://www.youtube.com/watch?v=5MgadJlTfdk . Se ne parla da mesi

e la giovane cantante americana aprirà per Ryan Adams nell’imminente tour inglese. Anche se mi pare la qualità sià superiore a quella della Pratt (non male comunque, ribadisco), non mi pare così straordinario come viene descritto (la sua ex datrice di lavoro, Jenny Lewis, nella cui band suonava la Prass, mi sembra di un livello superiore). Ma devo ascoltarlo in modo più approfondito, anche se manca sempre il tempo.

Per oggi è tutto, domani altre novità.

Bruno Conti