Quasi Perfetto! Tom Petty And The Heartbreakers – Damn The Torpedoes Deluxe Edition

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Tom Petty & The Heartbreakers – Damn The Torpedoes – 2CD Mca/Universal

Tom Petty ha compiuto 60 anni il 20 ottobre scorso e quest’anno ha pubblicato uno dei dischi più belli della sua lunga carriera, Mojo, ma di quel disco abbiamo già parlato a lungo. In questi giorni (il 9 novembre negli States e il 16 novembre in Europa, Italia compresa) esce questa versione Deluxe di uno dei dischi più belli della sua discografia, quel Damn The Torpedoes pubblicato originariamente il 19 ottobre del 1979 (quindi che anniversario è?). Il 30° + 1 che fa il paio con il 30° + 2 (anni) dell’edizione Deluxe di Darkness On The Edge of Town di Springsteen, evidentemente ora usa così.

Damn The Torpedoes è uno dei dischi rock più belli di sempre, quella sequenza iniziale con Refugee watch?v=3u9O5N5dGzo, Here Comes My Girl, Even The Losers e Shadow Of A Doubt è da annali della musica rock, quattro brani così fantastici, uno dietro l’altro si rammentano a fatica nella storia degli Lp ( e anche dei CD se è per questo). Oltre a tutto risentiti oggi non hanno perso una virgola del loro fascino anche grazie all’ottimo lavoro di produzione che fece ai tempi Jimmy Iovine e di quello fatto oggi in fase di rimasterizzazione. Bellissimo, non si può aggiungere altro: o meglio si può aggiungere che ci sono altri due brani straordinari, la conclusiva Louisiana Rain e la trascinante Don’t Do Me Like That. Senza nulla togliere al valoro delle eccellenti Century City, You Tell Me e quella che mi piace meno (ma giusto un zinzinino) What Are Doin’ In My Life (anche se il lavoro alla slide di Mike Campbell è ottimo come sempre). Benmont Tench è uno dei tastieristi più importanti dell’ultimo trentennio della musica rock e Stan Lynch a me, come batterista, piaceva moltissimo. Già che ci siamo aggiungiamo Ron Blair che era il bassista dell’epoca e il cerchio della (quasi) perfezione si completa. Poi vi spiego quel “quasi” che ricorre, ma vi do un indizio subito. Finiti i nove brani dell’album originale passiamo alle nove bonus tracks, peraltro molto interessanti.

Nowhere è uno dei due inediti in assoluto e non avrebbe assolutamente sfigurato nell’album originale anzi ci si chiede perché l’hanno tenuto nel cassetto (o dove diavolo era) fino ad oggi, un pezzo rock con un ottimo lavoro di Campbell alla solista e la sezione ritmica che picchia di gusto in puro stile Heartbreakers (forse c’erano già troppe belle canzoni nel disco? Sarebbe da masochisti, ma come hanno dimostrato Dylan,Springsteen e Morrison nel corso degli anni, non sempre gli artisti sono i migliori giudici nello scegliere i brani da inserire nei propri album, in caso contrario non avremmo avuto quella caterva di stupendi album pieni di inediti usciti a posteriori). Surrender, in un’altra versione, era per la verità già apparsa nel doppio  Anthology Through The Years, comunque è uno di quei tipici brani jingle-jangle di Tom Petty che tanto devono ai Byrds e a Roger McGuinn, molto bella in ogni caso. Casa Dega e It’s Raining Again erano due lati B dei 45 giri del tempo, entrambe piacevoli, soprattutto la prima, la seconda dura solo 1 minuto e 33 secondi, in pratica un intramuscolo. E non dimentichiamoci che erano già apparse entrambe nel Box Sestuplo Playback (ma noi si ricompra sempre, tanto che ce frega). Poi ci sono tre brani dal vivo tutti e tre registrati all’Hammersmith Odeon di Londra il 6 marzo del 1980: un’ottima versione, bella tirata, di Shadow Of A Doubt, Don’t Do Me Like That, non male anche questa, con l’organo e il piano di Tench a duellare con la chitarra di Campbell, ma finisce in un baleno, due minuti e cinquanta e andare. La terza, anche più corta, è la rockandrollistica (per coniare un eufemismo) Somethin’ Else, come al solito grande ritmo e energia. Ma se le uniamo a Here Comes My Girl che era sulla Live Anthology e a tutti gli altri brani del concerto (che evidentemente esistono) non si poteva pubblicare il tutto in un bel CD dal vivo, magari doppio? Chiedo!

Rimangono i due demo, Casa Dega (che era molto più bella nella versione B-Side) molto piacevole e una notevole versione alternata di Refugee che come la prendi, in qualunque versione, è comunque un brano fantastico, false partenze incluse.

A questo punto però è giunto il momento di spiegare il “quasi pefetto” del titolo: premesso che se non lo avete questo è un disco da avere assolutamente in qualsiasi discoteca che si rispetti e le bonus aggiungono al fascino. Ma è doppio!?! Bella forza direte voi e questo il suo pregio, sì ma io mi sono fatto due conti (visto anche il cognome) e vi do conto del mio “Sgub alla Biscardi”, cioè una cosa ovvia se ci pensi, 18 pezzi dicasi diciotto che sommati fanno la bellezza di 67 minuti e 28 secondi. Quindi “ciulati” ancora una volta visto che ci stava tutto comodamente su un CD singolo e avanzava pure dello spazio. Il disco è bello però costa come un doppio, quindi pensare bene prima di investire, fans esclusi che l’avranno già comprato. Volendo farsi del male a livello finanziario esiste anche in versione doppio LP (con buono per il download incluso), Blu-Ray per i patiti dell’Hi-Fi (idem come sopra per il download della parte audio) e, ovviamente, per il download digitale. In Italia c’è solo la versione doppio CD.

Comunque la versione singola, quella “perfetta” da 36 minuti e 40 secondi, rimasterizzata nel 2001, la trovate in promozione in questo periodo a 5 euro e 90 centesimi (centesimo più, centesimo meno), questo a titolo informativo.

Bruno Conti