La Difficile Arte Del Disco-Tributo! A Blues Tribute To Creedence Clearwater Revival

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A Blues Tribute To Creedence Clearwater Revival – Cleopatra Records

Un tributo blues ai Creedence? Però! Poi ho letto che era della Cleopatra Records, e qui ci è scappato un bel uhm, perché la qualità dei prodotti della casa americana è molto ondivaga. Spesso il problema dei tributi (non solo questi della Cleopatra) è quello della discontinuità, della volatilità nel reparto qualità di questo tipo di prodotti: artisti molto diversi, riuniti nel nome di una passione, di un amore per l’artista a cui viene dedicato questo omaggio, e in qualche caso solo per biechi motivi di esposizione mediatica, in quanto alcuni  degli artisti coinvolti, per dirlo con una frase fatta, ma efficace, “c’entrano come i cavoli a merenda”. In questo caso, come il titolo lascia intendere, il pericolo dovrebbe essere molto circoscritto: “un tributo Blues”! Poi tra i nomi leggi, Blitzen Trapper, Mynabirds, Spirit Family Reunion, Dead Man Winter, Leroux, ohibò, forse mi son perso qualcosa, non sapevo costoro facessero blues. Ma nello stesso tempo, prima di ascoltarlo, mi sono pervenute voci molto confortanti che iniziavano a parlare del miglior tributo ai Creedence mai uscito. A questo punto non rimane che ascoltarlo!

creedence 1 mike zito sonny landreth

E devo dire che se non è il migliore mai uscito sicuramente rientra nel novero di quelli riusciti. In siffatte operazioni è quasi inevitabile che qualche brano mediocre o meno riuscito ci scappi, ma qui la percentuale è bassa, in compenso ce ne sono alcuni che valgono il prezzo di ammissione da soli. A partire da una versione ferocissima, e stupenda, di Fortunate Son, posta in apertura, che vede Mike Zito, voce solista, perfetta per l’occasione e Samantha Fish, voce di supporto, entrambi ottimi chitarristi, unire le forze con la vorticosa chitarra slide di Sonny Landreth (in questo caso ovviamente il solista è lui, ubi maior minor cessat) in forma strepitosa. Ma anche chi deraglia dallo spirito del blues, e anche da quello dei Creedence, come la formazione a guida femminile dei Mynabirds, se lo fa con il gusto e l’inventiva utilizzati per una versione psichedelica, sognante e rarefatta, ma anche molto bella di Bad Moon Rising, come quella che ascoltiamo in questo CD, si può “tollerare”. Intollerabile, viceversa, per chi scrive, la versione poco riuscita di Proud Mary fatta dai Blitzen Trapper, gruppo che non mi dispiace in assoluto, ma qui pare assolutamente fuori contesto, in una versione “molto alternativa”, ma anche brutta, tra le peggiori mai ascoltate, il brano reso irriconoscibile, va bene reinterpretare, ma qui si tenta il delitto di lesa maestà, per uno dei brani più belli della band di Fogerty, forse ho esagerato, magari a qualcuno piacerà, ma parliamo dei cavoli a merenda di cui sopra.

spirit family reunion deadmanwinter-1

Oltre a tutto, in questo tributo, a differenza di altri casi, si sono scelti (quasi) tutti i brani più celebri della band. E quindi ecco scorrere una Down On The Corner che rispetta lo spirito roots ante litteram che aveva su Willy And The Poor Boys, nella versione quasi acustica degli Spirit Family Reunion, banjo, fisarmonica, una batteria minimale e una voce rauca adatta alla bisogna, per una versione spartana ma godibile, a Kalamazoo potrebbe piacere. Anche Have You Ever Seen The Rain, nella versione dei Dead Man Winter, mantiene questo spirito acustico e delicato, per una canzone che rimane stupenda. I Leroux portano lo spirito della loro città, New Orleans, ad un gruppo e ad una band che le paludi e il bayou dei dintorni lo hanno bazzicato, non male la versione, tra southern, cajun e Little Feat, di Looking Out My Back Door. Who’ll Stop The Rain diventa un vibrante blues nella rilettura gagliarda che ne fa Duke Robillard, anche in ottima forma vocale. Molto canonica pure la rilettura di Up Around The Bend della South Memphis String Band, ossia Alvin Youngblood Hart, Jimbo Mathus (alla batteria) e Luther Dickinson, come fossero tre amici che si ritrovano in garage per fare un po’ di casino!

south memphis string band1 trampledunderfoot

Will Wilde, di cui ignoravo l’esistenza prima di questo tributo, è un’armonicista inglese che riporta lo spirito blues nel disco e potrebbe rientrare in quella new wave di artisti britannici, come gli Strypes, che ci riportano agli albori del blues inglese, veramente gagliarda la rilettura di Susie Q, il brano a firma Dale Hawkins https://www.youtube.com/watch?v=hM9TIhvKEC4 La chitarra di Smokin’ Joe Kubek e la voce di Bnois King ci riportano nel sud degli States per una buona versione di Run Through The Jungle, minacciosa il giusto e niente male anche la Green River di Kirk Fletcher, che rialza la quota blues del tributo. Che raggiunge l’altro picco di qualità con una bellissima Born On The Bayou dei fratelli Schnebelen, Danielle, Kris e Nick, ossia i Trampled Under Foot, che ancora una volta confermano tutto quello di bene che si dice di questo gruppo, grande voce e grande musica. Quindi, in conclusione, molte più luci che ombre, forse non troppo blues, ma tanto rispetto ed amore per la musica dei Creedence!  

Bruno Conti