Uno Degli Ultimi Veri “Guitar Heroes”? Tinsley Ellis – Midnight Blue

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Tinsley Ellis – Midnight Blue – Heartfixer/Landslide

Tinsley Ellis è uno degli ultimi “guitar heroes” del rock moderno. Su piazza dalla metà degli anni ’70 ha iniziato ad incidere con gli Heartfixers (dove ha cantato per un breve periodo anche Nappy Brown) agli inizi degli anni ’80, intraprendendo quasi subito una carriera solista che lo ha portato ad incidere una quindicina di album per etichette anche importanti come la Alligator (dove è andato e venuto più volte), la Capricorn e la Telarc. Nato ad Atlanta, Georgia ma cresciuto in Florida, Ellis è un tipico musicista del Sud degli Stati Uniti, ma è anche un grande ammiratore di quello che si definisce “british blues”, Yardbirds, Animals, Cream, Stones, e molti altri, in più i suoi dischi, in passato, sono stati prodotti da Tom Dowd e Eddy Offord, gente che ha lavorato con Eric Clapton, Lynyrd Skynyrd, Derek and The Dominos, Allman Brothers, Rory Gallagher, Yes, tanto per non fare nomi, e tra coloro che sono stati ospiti dei suoi album ci sono musicisti come Chuck Leavell, Peter Buck e Derek Trucks (qui da bambino) http://www.youtube.com/watch?v=Y01jR5XXzQo .

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Se girate sul suo sito ci sono delle foto (anche recenti) che lo ritraggono sul palco proprio con Trucks, Warren Hayes e gli altri Allmans, e dalle facce compiaciute dei musicisti non sembra capitato lì per caso http://www.youtube.com/watch?v=YL8ITfkGTQ0 . Ho recensito parecchi suoi CD per il Buscadero in passato, anche l’ultimo per la Alligator (che poi non gli ha rinnovato il contratto), Speak No Evil, uscito nel 2009, peraltro molto buono. Lo scorso anno ha pubblicato per la sua etichetta, la Heartfixer (dove erano usciti i primi dischi, una vita fa) Get It, un disco tutto strumentale http://www.youtube.com/watch?v=bFtzUuoN3cM  che non mi aveva convinto fino in fondo (anche se suonato benissimo), proprio perché Tinsley Ellis è uno di quei rari chitarristi in circolazione nel rock-blues che ha anche una bella voce, potente e profonda, con qualche similitudine con Chris Rea se avesse preso il suo amore per il blues più seriamente.

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Come chitarrista non si discute, qui siamo alla pari con gente come Clapton, Beck e soci, tecnica sopraffina e grinta notevolissima, un suono decisamente rock, soprattutto in questo disco, ma anche capace di sposare il blues primo amore, il southern rock più genuino e anche spunti R&B. Accompagnato da una band di ottimi musicisti in questo Midnight Blue, Ted Pecchio al basso, della Tedeschi Trucks Band e Kevin McKendree e Lynn Williams, rispettivamente tastierista e batterista del gruppo di Delbert McClinton, Ellis ha scritto i dieci brani che compongono il disco, come quasi sempre nei suoi dischi solo materiale originale. L’iniziale If The River Keeps Rising parte con un timido arpeggio acustico e poi diventa subito una poderosa cavalcata elettrica con la chitarra di Tinsley, in modalità slide, a macinare rock-blues come solo lui (e pochi altri) sanno fare, organo e sezione ritmica lo coadiuvano in modo perfetto, se amate il genere è una vera goduria.

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Mouth Turn Dry rievoca il sound di gente come i Chicken Shack di Stan Webb, heavy rock anni ’70 di ottima fattura, che picchia duro ma con classe, non sono necessariamente due cose incompatibili. Surrender è una bella rock ballad con venature rhythm and blues ( i due amici di McClinton conoscono bene l’argomento) con un attacco che ricorda in modo impressionante la musica dello spot della Nespresso (pubblicità gratuita), fateci caso, potrebbero sostituirla con questa, che è pure meglio e la chitarra viaggia sempre che è un piacere. It’s Not Funny sembra un pezzo del Clapton primi anni ’70, in trasferta a New Orleans, la chitarra ha sempre quel suono pieno e corposo, ricco di sfumature, ciò che solo i grandi solisti sanno estrarre dal loro strumento, normale o slide non importa. See No Harm è uno slow di quelli da prendere ed incorniciare, con il supporto del piano di Kevin McKendree Ellis provvede a dimostrare come si suona o’blues! The Only Thing è un altro brano dalle influenze claptoniane, più Cream qui, duro e cattivo, ma che chitarra ragazzi!

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In Peace And Love, altro pezzo di rock classico, forse un po’ di maniera, Tinsley Ellis duetta con sé stesso, sdoppiandosi anche al wah-wah mentre Harder To Find ha un sound più vicino al Clapton anni ’80 (ancora, ebbene sì), forse non il migliore, ma il brano è piacevole, potrebbe avere un futuro radiofonico (magari!) http://www.youtube.com/watch?v=qLweMeTi0oY . That’s My Story è un boogie-rock di impianto southern, tipo i vecchi ZZ Top, quelli migliori. Kiss Of Death invece pure, sembra Blue Jean Blues part 2 o Since I’ve Been Loving You, trattasi di slow blues http://www.youtube.com/watch?v=Ty2qEVlwBG0 , di quelli tosti ed incendiari, cantato e suonato con grande maestria, da uno di quelli bravi, non posso che confermare, “guitar heroes” così non se ne fanno quasi più!

Bruno Conti

Non Conoscevo. Per Chi Ama L’Armonica Blues. Come Da Titolo. Bob Corritore And Friends

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Bob Corritore and Friends – Harmonica Blues – Delta Groove Music

Quando uno pensa a un armonicista blues bianco oggi i primi nomi che ti vengono in mente sono Charlie Musselwhite, Kim Wilson, Rod Piazza se frughi nella memoria Paul Butterfield e John Mayall ma ce ne sono decine di altri. Ho citato questi non perché siano necessariamente i più bravi ma sicuramente sono i più conosciuti. Viceversa se pensi all’Armonicista per antonomasia il primo nome è sicuramente Little Walter, poi in base a conoscenze e preferenze pensi a Big Walter Horton, Junior Wells, James Cotton, Carey Bell, Howlin’ Wolf, cito a caso i primi che mi vengono in mente, ma sicuramente il nome Bob Corritore non è il primo e forse nemmeno il secondo che pensiamo e invece… Devo dire di non essere mai stato particolarmente attento alla sua vicenda musicale, sì mi è capitato di vedere il suo nome nei credits di molti dischi di blues e quindi l’ho sicuramente sentito ma distrattamente senza prestare una particolare attenzione.

A giudicare da questo album ho sbagliato, c’è sempre da imparare, Bob Corritore è una sorta di eminenza grigia del Blues, un cardinale Richeliu che ordisce le sue oscure trame (visto che non lo conoscono in molti), come musicista, deejay radiofonico, produttore e però si è creato una reputazione di musician’s musician, molto rispettato tra i colleghi Bluesmen che sono pronti ad accorrere al suo richiamo. La sua carriera solista non è molto prolifica, un disco nel 1999, registrato dopo oltre venti anni di carriera per la scomparsa Hightone, anche il quel caso era un summit di amici e poi, in anni più recenti, un paio di dischi con Dave Riley. Ma ha partecipato anche a moltissimi dischi come musicista e produttore ed è anche proprietario di un club dove si suona soprattutto Chicago Blues, città dove è nato nel lontano 1956.

Ho iniziato ad ascoltare distrattamente il CD ma subito la mia attenzione è stata attirata, ma questa la conosco? La voce di Koko Taylor è inconfondibile, What Kind of Man is This ci regala subito dell’ottimo blues con Corritore all’armonica, presenza costante nell’album, ci sono Bob Margolin alla chitarra e Willie “Big Eyes” Smith alla batteria, il brano è registrato nel 2005 (questa è una caratteristica di questo disco che raccoglie materiale registrato in un arco temporale che va dal 1989 al 2009, 20 anni della vita di Corritore che scorrono sotto i vostri occhi). Il classico suono alla Muddy Waters di Tell me ‘bout it ci introduce alla voce e alla chitarra di Louisiana Red registrato giusto lo scorso anno. Non ci sono Grandi Nomi ma nomi che hanno fatto grande il Blues.

Things You Do con l’amico Dave Riley a menare le danze sa un po’ di conflitto di interessi ma è buona musica, quindi perdonato. Nappy Brown registrato nel 1998 con Baby Don’t You Tear my Clothes ha sempre una voce profonda ed espressiva che è un piacere ascoltare, Kid Ramos alla chitarra. 1815 West Rosevelt è il brano più vecchio, quello del 1989, uno strumentale firmato da Bob Corritore che ci permette di gustare le sue qualità tecniche contrapposte al sax di Eddie Shaw e alla chitarra di Buddy Reed anche se non lo inserirei nel novero dei brani straordinari, dell’onesto blues di mestiere. Robert Lockwood Jr. è uno dei grandi Vecchi del Blues e That’s All Right è un perfetto esempio delle classiche 12 battute del blues, Chicago Blues per la precisione, registrato nel 2001 con il piano di Henry Gray che regala qualche emoxione. Tin Pan Alley è un ottimo slow blues dove la combinazione della voce di Big Pete Pearson e l’armonica di Corritore messe assieme stranamente mi hanno riportato alla memoria il John Mayall dei tempi d’oro e le sua atmosfere sonore. Tomcat Courtney non mi è familiare ma questa Sundown San Diego è bella tosta. Eddy Clearwater è ancora in gran forma vocale e That’s My Baby dello scorso anno lo testimonia. Henry Gray è uno degli ultimi grandi pianisti della scena di Chicago e nella sua Things have changed dimostra che nel 1997 aveva ancora anche una grande grinta vocale.

Pinetop Perkins a 97 anni è il decano dei musicisti blues e probabilmente il più vecchio musicista in assoluto in attività attualmente ma le mani volano sulla tastiera come sempre e la voce è ancora pimpante, Big fat mama ne è l’esempio lampante. Chief Schabuttie Gilliame è un incredibile personaggio con una voce alla Howlin’ Wolf che fa ancora un bel “casino” in No More Doggin’! Honeboy Edwards ci regala una onesta Bumble Bee in versione acustica mentre Carol Fran è in grandissima forma vocale in una trascinante e maliziosa I Need To Be Bed’d With, che voce ragazzi. La conclusione è affidata alla voce e alla chitarra di Little Milton in una eccellente e tirata versione di 6 Bits In Your Dollar. Corritore soffia nell’armonica di gusto e coordina le operazioni e alla fine ci lascia soddisfatti, un nome “nuovo”, tanto per cambiare.

Bruno Conti