Il Ritorno Di Uno Dei Re Del Funky. Maceo Parker – Soul Food Cooking With The Maceo

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Maceo Parker – Soul Food Cooking With The Maceo – The Funk Garage – Mascot Label Group

Con questo disco di un signore, Maceo Parker, che definiremo non più di primo pelo (visto che ha 77 anni suonati, in tutti i sensi), la Mascot inaugura un nuovo marchio, The Funk Garage, che amplia lo spettro sonoro dell’etichetta olandese, che sempre più si sta rivelando una delle più vivaci nell’attuale panorama musicale mondiale. Diciamo che i chitarristi soprattutto, ma anche cantanti, gruppi, strumentisti vari, come pure tastieristi (Reese Wynans), batteristi (Stanton Moore), bassisti (Bootsy Collins), costituiscono l’ampio roster della Mascot, che ora ha messo sotto contratto pure un sassofonista, e che sassofonista! Uno dei re assoluti della funky music come Maceo Parker, che peraltro ha dei punti di contatto con gli ultimi nomi citati, proprio per lo stile praticato. Dopo otto anni dall’ultimo Soul Classics, che però era un disco dal vivo, Maceo è stato portato agli House of 1000Hz Studios di New Orleans, per un tuffo nel funky più sano e sanguigno, con l’aiuto dell’ingegnere del suono AndrewGoatGilchrist e del produttore Eli Wolf (Norah Jones, Madlib, Al Green), e con l’utilizzo di una pattuglia di musicisti, non solo locali, che definire strepitosi è fare loro un torto.

La batterista Nikki Glaspie, il bassista Tony Hall, il tastierista, chitarrista e cantante Ivan Neville (nonché figlio d’arte, il babbo è Aaron), noti anche come Dumpstaphunk, che costituiscono il nucleo, ai quali si aggiungono Derwin Perkins alla chitarra e una nutrita serie di fiatisti come Steve Sigmund, Ashlin Parker, Jason Mingledorff e Mark Mullins, che imperversano a tromba, trombone e sax, e anche la vocalist Erica Falls dà il suo contributo. Sembrano dettagli, ma se andate a scorrere i credits dei migliori dischi di funky, soul, jazz e r&b li trovate spesso citati, e poi ovviamente c’è lui, dal 1964 al 1975 fedele spalla di James Brown nei J.B.s, con cui farà ritorno negli anni 80’, in mezzo una lunga militanza con Parliament, Funkadelic, e tutti gli annessi e connessi di George Clinton e soci, a partire dal 1970 a oggi ha fatto in tempo a registrare 15 album solisti, questo Soul Food è il 16°, inadulterato e puro “fonky” in tutte le declinazioni, e anche per l’occasione non ha perso il gusto, la mano e la classe, con tutte le premesse ricordate. Un paio di manciate, giusto dieci pezzi, di brani, sia classici del passato che riprese dal proprio repertorio: Cross The Track che apre l’album è uno degli originali di Maceo, un pezzo molto funky 70’s cantato coralmente dalla band, con la ritmica che pompa di gusto e il sax di Parker che rilascia alcuni assoli agili e di stampo jazzy.

Anche Just Kissed My Baby, una cover di un brano dei Meters, con il basso rotondo di Hall a scandire il ritmo e i fiati all’unisono a ribadirlo, è un altro limpido esempio tra R&B e funky, con Neville, la Falls e il sax del leader che si alternano alla guida. Yes We Can Can di Allen Toussaint è un altro omaggio al Gumbo sound di New Orleans, errebì sound portatore sano di divertimento con i fiati sempre in grande spolvero e un bel arrangiamento vocale con continui interscambi, mentre Parker soffia con classe e forza nel suo sax, prima di autocelebrarsi nel brano M A C E O, altro pezzo ripescato dal passato che si trovava nel primo disco di Maceo & The All King’s Men Doing Their Own Thing, classico debutto del 1970, con il suono di questo strumentale che ricorda moltissimo appunto il groove di Funkadelic/Parliament, JB’s e soci, ma d’altronde lo ha inventato lui e in questo strumentale dove i vari solisti si alternano alla guida, ribadisce di non avere perso il tocco magico.

Hard Times è l’omaggio ad un altro dei grandi sassofonisti della storia della musica nera, quel David “Fathead” Newman a lungo con Ray Charles, in un altro strumentale dove la quota swing jazz è prevalente rispetto al classico R&B, ma il tutto con estrema souplesse e deliziosi interventi della band, che poi si cimenta con una roboante e debordante cover di Rock Steady di Aretha Franklin che richiama comunque moltissimo il suono del James Brown più arrapato. Compared To What è un altro grande brano funky/jazz celebre nelle versioni di Roberta Flack e Les McCann/Eddie Harris, qui in una rilettura scintillante con organo, chitarra e sax ad alternarsi con la voce solista, e eccellente e vibrante anche la rilettura di Right Place Wrong Time puro voodoo funk targato Dr. John, e non manca neppure un brano di un altro datore di lavoro di Maceo Parker, quel Prince autore di The Other Side Of The Pillow, molto sexy, vellutata e rilassata, direi dolcemente swingata, veramente deliziosa, mentre a chiudere questo album, che ci riconsegna un Maceo Parker in grande forma, troviamo un altro strumentale di gran classe come Grazing In The Grass di Hugh Masekela, dove ancora una volta tutta la band è impeccabile. Gran bel disco.

Bruno Conti