Point Quiet – Ways And Needs Of A Night Horse – Continental Record Service / Ird
Era dai tempi di Gullit, Rijkaard e Marco Van Basten che non mi entusiasmavo per degli olandesi, mi succede ora a distanza di anni dopo l’ascolto di questi sconosciuti Point Quiet. Il debutto di questa formazione avviene però sotto la sigla White Sands con Deseronto (07), undici canzoni lente e malinconiche di buona qualità (con influenze alt-country), a cui segue il cambio di nome e l’uscita dell’omonimo Point Quiet (11), con brani di frontiera e musiche da “noir di paese” https://www.youtube.com/watch?v=zcP7gJo4GLg , fino ad arrivare, dopo quattro anni di concerti sparsi per il mondo, a questo nuovo lavoro Ways And Needs Of A Night Horse, formato da una serie di canzoni che parlano di perdite, speranza e fiducia, brani che esplorano il lato oscuro del genere “americana”. La perfetta fusione di questa band è composta dal cantante paroliere Pascal Hallibert (fondatore del gruppo, ma già sulla scena con altre formazioni) alle chitarre, mandolino e organo, e da altri quattro musicisti olandesi che rispondono al nome di Hans Custers al contrabbasso e trombone, Daan Van Diest alla batteria e percussioni, la dolce Simone Manuputty al violino e viola, e il bravissimo polistrumentista Jan Van Bijen a suonare di tutto, pedal steel, dobro, banjo, mandolino, armonica, vibrafono, fisarmonica e altro.
Queste “esigenze notturne” del cavallo, simbolo ricorrente nelle copertine dei Point Quiet, iniziano con la meravigliosa title-track Ways And Needs Of A Night Horse, una ballata di frontiera intrisa di fisarmonica e violino, accompagnata dalla voce profonda e malinconica di Hallibert https://www.youtube.com/watch?v=ZdLo0yUXH4k , proseguono con Run All You Want con ancora il violino in evidenza, cambiando poi ritmo con l’irresistibile country-rock di NY Or Not NY, mentre The Man I Once Was e Trembling Stars ricordano a chi scrive le note avvolgenti dei Tindersticks, che fanno da preludio alla struggente melodia di Told. Il percorso riparte con il violino e i toni acustici di una The West Wind e dall’armonica “Morriconiana” di una sofferta Threnody, transitando per un’altra sontuosa ballata come Bright As City Lights, agli archi cameristici di una dolente Horses, con al controcanto Simone Manuputty, andando poi a chiudere il tutto (con riferimento al brano di apertura), con le note di una strumentale Maneras Y Necessidades in perfetto stile Calexico.
La musica dei Point Quiet è una miscela assai riuscita di atmosfere notturne https://www.youtube.com/watch?v=gk87YPEGQZQ che richiamano formazioni come gli Spain, i citati Tindersticks, ed i poco conosciuti scozzesi Bathers, con aggiunte sonorità desertiche di gruppi storici quali Giant Sand, Willard Grant Conspiracy e ovviamente i Calexico, che si traduce in questa serie “scintillante” di undici brani, che si fondano sulla voce amichevole e calda del frontman Pascal Hallibert, e sulla bravura di musicisti che fanno una musica appassionata (su tutti Jan Van Bijen e Simone Manuputty), perfettamente inserita nel genere americana, e con questo lavoro Ways And Needs Of A Night Horse, dimostrano che la buona musica non ha confini, e può arrivare anche dal paese dei “tulipani”, e (con nostalgia) del trio Gullit, Rijkaard e Van Basten. (*NDB mi scuso con i non milanisti!)
Tino Montanari
NDT: Faccio appello all’amico Paolo Pieretto del Bar Trapani, se riesce a portarli a suonare nel suo locale a Pavia, dove recentemente si sono visti i Session Americana, eccellente formazione statunitense dell’area del Massachusetts, di cui vi consiglio caldamente l’ultimo album Pack Up The Circus (distribuito in Italia sempre dalla Ird e di cui andremo a parlare prossimamente sul Blog), ed in generale tutta la loro discografia.