Le Origini Di Una “Grande Band” Di Culto! Silver Jews – Early Times

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Silver Jews – Early Times – Drag City Records 2012

I Silver Jews erano una band “indie-rock” di New York City, fondata nel 1989 da David Berman assieme ai componenti dei Pavement (Stephen Malkmus e Bob Nastanovich), e, purtroppo, scioltasi nel 2009. I Silver Jews sono stati una vera e propria istituzione del panorama “indie” americano (pur venendo considerati erroneamente una “costola” dei menzionati Pavement), diventando una band di “culto”, distaccandosi musicalmente dall’indie- rock lo-fi degli inizi, per diventare, sempre di più, un gruppo solidissimo dalle salde radici nel suono americano. Negli anni, infatti, la creatura di Berman (poeta, narratore, disegnatore, il “genio” e leader indiscusso del gruppo), incide dei meravigliosi dischi come Starlite Walker (94), The Natural Bridge (96), American Water (98), il capolavoro assoluto Bright Flight (2001), Tanglewood Numbers (2005), e  il canto del cigno Lookout Mountain, Lookout Sea (2008).

Ora che il progetto Silver Jews non esiste più. la Drag City ripubblica le prime incisioni uscite sugli EP Dime Map of the Reef (90) e Arizona Record (93) con la line-up degli esordi (vedi sopra). In realtà l’ascolto di queste 14 tracce, con il suono sia pur ripulito. crea un po’ d’imbarazzo, in quanto le canzoni registrate molto probabilmente nella casa di campagna di David, in compagnia di Bob e Stephen, si sviluppano in forma grezza, volutamente lo-fi, e si fa un po’ fatica, ad orecchie non abituate, nell’individuare gemme nascoste quali Canada, I Love the Rights e The Unchained Melody

Probabilmente non importerà niente a nessuno sapere che adesso David Berman (uno capace di reggere quasi il confronto con grandi come Dylan e Cohen) viva tra i campi del Tennessee con la moglie Cassie, e che ha pubblicato lo scorso anno una raccolta di scritti e disegni, forse scriverà un romanzo, perch,é coerentemente con il suo modo di vivere, si sentiva arrivato alla fine della corsa, e ha preferito smettere prima di soccombere alla “routine”.

Per chi conosce e ama la musica dei Silver Jews, questa recensione non servirà a niente, in quanto avranno comprato il CD quando è stato distribuito nei negozi, e ne saranno ormai completamente e irrimediabilmente estasiati e innamorati. Per tutti gli altri, non posso fare altro che dirvi, che gli album dei Silver Jews (quelli menzionati sopra), hanno quel raro potere di “rapire”musicalmentechiunque ne ascolti anche solo una singola nota, e questo semplicemente perché, secondo il parere di chi scrive, Berman è un incredibile musicista, umile e unico, che nelle sue canzoni sa dispensare valori e sentimenti.

Tino Montanari