Ma Gli Sarebbe Piaciuto Davvero? Johnny Boy Would Love This…A Tribute To John Martyn

john martyn tribute.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Johnny Boy Would Love This…A Tribute To John Martyn – Hole In The Rain – 2CD+DVD

Un po’ in anticipo visto che uscirà il 15 agosto (in Italia è Ferragosto ma nel resto del mondo è un giorno importante per le uscite discografiche): e la risposta al quesito posto nel titolo è “non lo so”! Secondo chi ha compilato amorevolmente questo doppio tributo, ovvero Jim Tullio (che appare anche come cantante), che già aveva prodotto l’ottimo album postumo di John Martyn Heaven and Earth uscito recentemente, gli sarebbe piaciuto, tanto che, visto che il progetto era iniziato nel 2009, aveva fatto in tempo a partecipare lui stesso in un paio di brani.

Non ho sentito nulla (o quasi) quindi vado ad impressioni e informazioni raccolte in rete ma sarebbe potuto piacergli, visto che ci sono i noti e gli ignoti, i musicisti fans e gli ammiratori “occasionali”, 30 tra solisti e gruppi, voci maschili e femminili, l’intero spettro sonoro come è giusto che sia per un musicista che è stato “universale” nella sua arte.


Beth Orton – Go Down Easy (John Martyn Tribute) di fotomuse

I due brani dove appare, alla chitarra, sono nella cover di Anna di Brendan Campbell e nella versione di You Can Discover di Cheryl Wilson dove “cicca” un accordo e lo fa sentire, mentre alla fine del brano esprime la sua approvazione per la voce della cantante cha pare abbia una voce meravigliosa ( Se è quella che ho sentito io, vagamente tipo una Mary Black americana, ma sound pessimo. Nda).

Tra gli highlights del doppio vengono segnalate la versione complessa di Small Hours di Robert Smith dei Cure che pare sia un fan dai tempi di One World, l’album del 1977 in cui appariva l’originale. Molto belle anche quelle di Hurt In Your Heart di Judie Tzuke, una delle mie preferite sin dagli anni ’70, e sempre in ambito voci femminili Couldn’t Love You More di Lisa Hannigan che si accompagna solo allo zither.

Poi ci sono due dei Blind Boys Of Alabama impegnati in Glorious Fool, gli Snow Patrol alle prese con una versione “rock” di May You Never. Non manca ovviamente Phil Collins che ha reinciso Tearing and Breaking. Bravi anche gli Swell Season (Glen Hansard e Marketa Inglova) con I Don’t Want To Know, Beck che fa Stormbringer e David Gray in Let The Good Things Come. E Beth Orton in Go Down Easy, molto bella, quella l’ho sentita (è il video qua sopra)!

Poi ci sono le preci: pensa se Van Morrison cantasse…o Barry Gibb…o i Rolling Stones…o Steve Winwood…o Mark Knopfler…e perché no Peter Gabriel e la lista dei desideri potrebbe continuare all’infinito ma visto che un tributo lo hanno comunque fatto (con DVD allegato, che include Making Of, dietro le quinte, filmati vari con interviste e performances degli artisti che hanno partecipato e filmati rari dello stesso John Martyn), questa è la lista di brani e relativi artisti:

Track Listing

Disc 1:

  1. Let The Good Things Come – David Gray
  2. Glorious Fool – Clarence Fountain & Sam Butler
  3. Small Hours – Robert Smith
  4. Stormbringer – Beck
  5. Over The Hill – Ted Barnes featuring Gavin Clark
  6. I Don’t Want To Know – The Swell Season
  7. Bless The Weather – The Emperors Of Wyoming (Butch Vig and Company
  8. Couldn’t Love You More – Lisa Hannigan
  9. Go Easy – Vetiver
  10. Solid Air – Skye Edwards
  11. You Can Discover – Cheryl Wilson
  12. The Easy Blues – Joe Bonamassa
  13. Dancing – Sonia Dada
  14. Certain Suprise – Sabrina Dinan
  15. One World – Paolo Nutini

Disc 2:

  1. May You never – Snow Patrol
  2. Go Down Easy – Beth Orton
  3. Fairytale Lullaby – Bombay Bicycle Club
  4. Fine Lines – Syd Kitchen
  5. Head And Heart – Vashti Bunyan
  6. Run Honey Run – Morcheeba feat. Bradley Burgess
  7. Angeline – Nicholas Barron
  8. Walk To The Water – John Smith
  9. Hurt In Your Heart – Judie Tzuke
  10. Road To Ruin – Jim Tullio
  11. John Wayne – Oh My God
  12. Rope Soul’d – The Blackships (feat. David McKellar)
  13. Back To Stay – Ultan Conlon
  14. Anna – Brendan Campbell
  15. Tearing and Breaking – Phil Collins         

Poi, appena esce il disco cercherò di approfondire il discorso dopo averlo ascoltato.

Bruno Conti

L’Ultimo Saluto Di Un “Vecchio Amico”. John Martyn – Heaven and Earth

john martyn heaven and earth.jpg

 

 

 

 

 

 

 

John Martyn – Heaven And Earth – Hole In The Rain Ltd

Iain David McGeachy, per tutti semplicemente John Martyn ha lasciato questa terra il 29 gennaio del 2009 in seguito ad una doppia polmonite. Questo Heaven and Earth, il suo testamento sonoro, esce a più di due anni dalla sua morte ed aveva comunque avuto una lunga gestazione. Secondo uno dei produttori Gary Pollitt questo disco esce esattemente come era stato concepito eccettuate delle piccole aggiunte effettuate dopo la scomparsa di Martyn.

Ad esempio l’aggiunta della seconda voce del suo grandissimo amico Phil Collins nell’iniziale Heel Of The Hunt un bel pezzo funky-jazz nello stile inconfondibile della seconda parte della carriera di John Martyn, quel Grace and Danger che narrava la fine della sua storia d’amore con la moglie Beverley, uscito nel 1980 e che vedeva appunto la partecipazione di Phil Collins alla batteria e alle armonie vocali, forse il disco che più di tutti seppe fondere la sua voglia di grande sperimentatore in ambito folk e rock con un suono più “facile” e comprensibile per tutti.

Ovviamente sia in quel disco (che peraltro Martyn considerava il suo migliore) che in questo siamo lontani dalla grandezza dei suoi dischi migliori, tipo Solid Air, Inside Out o One World, dove la sua voce e la sua chitarra spesso filtrata dalla pedaliera dell’Echoplex raggiungevano livelli di raffinatezza e ricerca sonora fantastici.

Il sottoscritto ha avuto un “incontro ravvicinato” con John Martyn nel maggio del 1979 in occasione del suo concerto italiano al Teatro di Porta Romana di Milano. Era un tour in solitaria ma con la sua chitarra e i pedali dell’Echoplex era in grado di creare sonorità ai limiti dell’incredibile. Personaggio “strano” e particolare, in bilico tra la poesia della sua canzoni e la brusca carnalità del suo essere scozzese, ricordo che entrando a metà pomeriggio nella sala deserta del teatro (davo una mano come collaboratore della radio che organizzava il concerto) per uno spuntino con un panino al salame seduto su una poltrona mi sentivo osservato e girandomi vidi un giovane uomo sulla trentina, riccioluto, i cui lineamenti mi dicevano qualcosa ma non sapevo chi era. Dopo avere guardato a lungo il mio panino mi si è avvicinato e mi ha borbottato qualcosa su dove poteva prendere il suddetto e dopo pochi minuti è rientrato con aria soddisfatta con spuntino al seguito e una quantità impressionante di lattine di birra che avrebbe consumato poi durante il concerto iniziando anche una gara di rutti con il pubblico e questo era nel suo personaggio. Naturalmente l’esibizione è stata stupenda!

La sua carriera da allora è stata ancora lunga e gloriosa con alti e bassi (soprattutto negli anni ’90) fino alla malattia del 2003 che lo ho portato all’amputazione della gamba, probabilmente generata dai lunghi anni di eccessi sul suo corpo. Lo spirito era ancora vivo e il suo ultimo album On The Cobbles uscito nel 2004 è stato quello che più di altri lo ha riavvicinato allo spirito dei primi dischi più “acustici” ottenendo anche ottimi riscontri dalla critica.

La sua voce in quel disco, e anche in questo, non era più (o non completamente) quel meraviglioso strumento in grado di spazialità e di “slurring” (ovvero la capacità di scivolare da una nota all’altra senza soluzione di continuità nella stessa emissione vocale che è diverso dal melisma): in questo disco, echi del vecchio splendore (sia pure su note più basse) si riscontrano nella bellissima ballata notturna che dà il titolo a questo CD Heaven and Earth, dove la voce di John Martyn improvvisa quasi fosse un jazzista sul tappeto del basso di Alan Thompson e la batteria di Arran Ahmun, con gli interventi del sax di Martin Winning e delle tastiere di Spencer Cozens quasi come ai vecchi tempi, sette minuti di pura magia che rendono ancora più triste la sua dipartita.

Non tutti i brani sono a questo livello: nove in tutto e abbastanza lunghi, ogni tanto il suono si perde in coordinate più banali, come in Stand Amazed dove la fisarmonica dell’amico Garth Hudson, l’elettrica di John Martyn e sax e piano elettrico non riescono a mascherare una certa ripetitività anche nell’uso di voci femminili di supporto non brillantissime, tra funk morbido quasi soul e voglia di improvvisare quasi a tempo di tango, il tutto un po’ irrisolto e tirato per le lunghe, “rimprovero” finale al cane Gizmo lasciato a testimoniare l’aria “familiare” di queste registrazioni avvenute nella sua casa di Woolengrance Thomastown in Irlanda.

Detto dell’ottima title-track, l’intro pianistico di Bad Company e alcuni interventi pungenti della elettrica di Martyn non sempre salvano il brano dalla “invadenza” delle voci femminili e il suo falsetto non è più vellutato come un tempo. I tempi più mossi di Could’ve Told You Before I Met You ci regalano la voce “legata” (sarebbe la traduzione ma slur rende meglio l’idea)  del nostro amico che si avvicina allo splendore dei tempi andati salendo e scendendo con grande vigore. In Gambler fa capolino anche una chitarra acustica, il basso fretless è in primo piano e i suoni più sommessi e raccolti ricordano il sound anni ’80, non il migliore ma sempre rispettabile nella sua discografia. 

Can’t Turn Back The Years è una cover di un brano di Phil Collins e la voce grave e profonda di John sovrasta dall’alto della sua classe quella di Collins per una ballata che riafferma la malinconia insita nella sua musica, tratto che aveva in comune con il vecchio “amico” Nick Drake con il quale condivideva questa passione per i sentimenti umani più autunnali e tristi. Bella canzone, anche se i coretti del buon Filippo non mi convincono a fondo, ma il brano è suo e quindi…

Un synth ci introduce ad un’altra bella ballata, Colour, ancora con echi del vecchio splendore nelle improvvisazioni vocali di Martyn ma senza raggiungere i vertici della sua produzione migliore, comunque anche nel suo “crepuscolo” si mangiava il 90% dei suoi concorrenti (forse solo con l’eccezione di Van Morrison e pochi altri).

L’ultimo brano, Willing To Work, è forse il migliore del lotto, con derive jazz vocali quasi al limite dello scat con una chitarra elettrica che riprende sonorità care al Martyn di One World o Inside Out. Anche se l’effetto jam ogni tanto prende il sopravvento sulla forma canzone in questo brano la sua capacità improvvisativa e vocale ricorda le sue migliori e uniche qualità.

Non un capolavoro ma un “saluto” a chi ha amato e seguito la sua musica lungo tutti questi anni da uno dei musicisti più “originali” degli ultimi 40 anni. Sarà quello finale?

Bruno Conti

Novità di Novembre Parte I – Big 4, Good Charlotte, Brian Eno, 7 Walkers, Phil Collins, Bon Jovi

big 4 metallica.jpgbon jovi greatest hits.jpggood charlotte Cardiology.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Per cominciare mi scuso per l’errore nell’ultimo post inserito relativo alle novità che erano ovviamente di ottobre (ho provveduto a correggere) e passo a quelle di novembre. Alcune di quelle principali sono già state trattate a partire dalla ristampa di Band On The Run passando per il nuovo Elvis Costello e confermo l’uscita per martedì-mercoledì (c’è di mezzo la festività di Ognissanti) ma ne rimangono alcune interessanti a partire dal mexaboxone dedicato ai Big 4 ovvero Metallica, Slayer, Megadeth e Anthrax per la gioia di tutti i metallers esce il 3 novembe questo cofanetto di 5 CD + 2 DVD Live From Sofia, Bulgaria che è il concerto completo tenuto il 22 giugno 2010. Questa è la versione Deluxe ma ne escono anche una versione “solo” in 2 DVD o in 2 BluRay.

Esce anche ulteriore raccolta di Bon Jovi si chiama Greatest Hits – The Ultimate Collection è un doppio CD pubblicato sempre dalla Universal, contiene anche 4 nuove canzoni registrate appositamente per questo disco. Per i masochisti ne esce anche una versione singola con la metà dei brani e solo 2 canzoni nuove. La versione in DVD, che dura oltre tre ore, sembra la più interessante perché oltre a contenere i videoclip più noti propone anche una valanga di brani registrati dal vivo (in effetti sono lo gli stessi 17, ma in concerto). Quindi un totale di 34 brani.

Per gli amanti dei Good Charlotte, la EMI pubblica il 2 novembre il nuovo album Cardiology.

phil collins going back dvd.jpgbrian eno.jpg7 walkers.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Se non vi è bastata la versione in studio di Phil Collins Going Back la Eagle Vision (Edel per l’Italia, ma la settimana dopo) pubblica il 2 novembre la versione registrata in concerto al Roseland Ballroom NYC questi sono i brani contenuti:

TRACK LISTING
1) Intro: Signed, Sealed, Delivered 2) Ain t Too Proud To Beg 3) Girl (Why You Wanna Make Me Blue) 4) Dancing In The Street 5) (Love Is Like A)
Heatwave 6) Papa Was A Rollin Stone 7) Never Dreamed You d Leave In Summer 8) Jimmy Mack 9) You ve Been Cheating 10) Do I Love You
11) Loving You Is Sweeter Than Ever 12) Going To A Go-Go 13) Blame It On The Sun 14) Ain t That Peculiar 15) Too Many Fish In The Sea
16) You ve Really Got A Hold On Me 17) Something About You 18) The Tears Of A Clown 19) Nowhere To Run 20) In My Lonely Room
21) Take Me In Your Arms, Rock Me A Little While 22) Uptight (Everything s Alright) 23) Going Back 24) Talking About My Baby 25) You Can t
Hurry Love 26) My Girl Bonus Features: Interview with Phil Collins – Rehearsal footage for the live shows with Phil Collins commentary.

Brian Peter George St. John le Baptiste De La Salle Eno (chissà perché mi viene sempre in mente Chico di Zagor), per gli amici Brian Eno pubblica il suo nuovo disco di musica elettronica, Small Craft On A Milk Sea. Etichetta Warp distr. Self, uscita 2 novembre.

Quel gruppo che si chiama 7 Walkers uscirà solo negli States per la Response Records (ma import arriva anche da noi). E’ interessante perché si tratta di un mini supergruppo (so che è una contraddizione di termini ma rende l’idea) formato dal batterista dei Grateful Dead Bill Kreutzmann, dal chitarrista “voodoo” Papa Mali, dal bassista dei Meters George Porter Jr.. Ospite Willie Nelson, i testi sono di Robert Hunter. New Orleans Funky.

Alla prossima.

Bruno Conti

Novità Di Settembre Parte I. Phil Collins, Robert Plant, Linkin’ Park, Seal, Sharon Corr, Grinderman, Mavis Staples Eccetera

phil collins singles box set.jpgphil collins going back special edition.jpgrobert plant band of joy.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Dopo la pillola di qualche giorno fa con alcuni aggiornamenti sulle uscite dei primissimi giorni di settembre veniamo alle altre uscite importanti.

Filippo Phil Collins rompe un silenzio che durava da 8 anni, interrotto solo da alcune antologie e live, con il nuovo disco Going Back: devo dire che non ha avuto alcun problema a calarsi in questa nuova prospettiva del mercato che vuole edizioni a iosa di ogni nuovo disco e quindi non si è fatto mancare niente (la sua casa discografica ovviamente).

Si tratta, come da titolo, di un album che raccoglie una nutrita serie di cover che risalgono alla sua adolescenza, soprattutto materiale Motown e Soul in generale con qualche concessione al pop di quegli anni (Goin’ Back di Carole King/Byrds, Some of Your Loving di Dusty Springfield). Questo nella versione standard con 18 brani, poi c’è la versione Deluxe CD+DVD con 25 brani e il DVD con il dietro le scene, ci fa vedere il suo studio di registrazione, la sua casa, durata 90 minuti, avrà una casa grande! Non manca la versione doppio vinile, ma attenzione, questo mancava, c’è anche il cofanetto con 15 7″ (i vecchi 45 giri) per un totale di 30 brani (lato A e B). Quindi per avere la versione con il maggior numero di brani occorre comprare questa versione e avere un giradischi ancora funzionante, anche a 45 giri, complimenti al geniale pensatore! Prezzo oltre i 40 euro.

Questo è il contenuto del Box, per deduzione arrivate al contenuto delle versioni in CD:

1.HEATWAVE / IN MY LONELY ROOM
2.STANDING IN THE SHADOWS / SOMETHING ABOUT YOU
3.GIRL / AIN’T TOO PROUD TO BEG
4.GOING TO A GOGO / TEARS OF A CLOWN
5.NOWHERE TO RUN / JIMMY MACK
6.LOVE IS HERE / YOU KEEP ME HANGING ON
7.AIN’T THAT PECULIAR / TOO BUSY THINKING ABOUT MY BABY
8.TALKING ABOUT MY BABY / YOU’VE BEEN CHEATING
9.PAPA WAS A ROLLING STONE / DON’T LOOK BACK
10.GOING BACK / SOME OF YOUR LOVING
11.BLAME IT ON THE SUN / NEVER DREAMED YOU’D LEAVE
12.UPTIGHT / LOVING YOU IS SWEETER
13.TAKE ME IN YOUR ARMS / TOO MANY FISH IN THE SEA
14.DANCING IN THE STREET / YOU REALLY GOT A HOLD ON ME
15.DO I LOVE YOU / MY GIRL (Live From New York)

Data di uscita dovrebbe essere il 14 settembre.

Anche Robert Plant torna con un nuovo disco che non è l’annunciato secondo capitolo con Alison Krauss ma la rifondazione del suo primo gruppo degli anni ’60, i Band of Joy: della formazione originale non c’è più nessuno, ovviamente, ma sono più che degnamente sostituiti da…Buddy Miller, che oltre a suonare la chitarra co-produce il tutto con T-Bone Burnett, Darrell Scott, altro grande musicista che suona una miriade di strumenti a corda (e che è notevole cantautore anche in proprio, ottimo il doppio A Crooked Road di qualche mese fa), nonché, dulcis in fundo, la grande Patty Griffin che non fa rimpiangere Alison Krauss e che quest’anno ha pubblicato l’ottimo Downtown Church patty-griffin-downtown-church-o-forse-no.html, sempre prodotto da Buddy Miller ( i due, con l’aiuto di Emmylou Harris e Shawn Colvin hanno anche girato gli States come Three Girls and their Buddy, registrando anche una puntata di Soundstage, veramente molto bella e che ho goduto appieno). Il disco di Robert Plant con i Band Of Joy è veramente bello ed uscirà il 14 settembre per la Universal, mi riprometto di tornare a parlarne più diffusamente prima dell’uscita, ma le recensioni, al momento, sono tutte ottime.

linkin park a thousand suns limited.jpggrinderman 2 deluxe.jpggrinderman heathen child.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Per gli amanti del rock duro, sempre il 14 settembre, esce il nuovo disco dei Linkin’ Park, A Thousand Suns, co-prodotto con Rick Rubin (che in questo caso viene ricordato come produttore di Metallica, Slayer, Red Hot Chili Peppers ma che ha prodotto anche Johnny Cash, Neil Diamond e le Dixie Chicks, tra mille altri, “Un uomo per tutte le stagioni”). Naturalmente (ormai è un rito) non manca la limited edition con DVD, con il Making Of dell’album. Distribuzione Warner Music.

Stesso giorno, altra casa, sempre la Mute non più EMi ma distribuita in Italia dalla Self, esce il secondo dei Grinderman, Grinderman 2, esatto! Anche qua versione Deluxe che si limita alla confezione, che nella prima tiratura conterrà un libretto di 60 pagine e un poster. Il vinile, viceversa contiene un libretto da 16 pagine e il CD!! Ma per complicare il tutto, la settimana prima uscirà un mix 12″ in vinile rosso, Heathen Child che contiene una collaborazione con Robert Fripp dei King Crimson, inedita nell’album Ma allora ditemelo che mi in…zzo come l’automobilista di Gioele Dix!

seal 6 commitment.jpgsharon corr.jpgmavis staples you are not alone.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Sempre il 14 settembre (giornata ricca) sono attesi anche il nuovo Seal, 6 Committment e il primo album solista di Sharon Corr (la sorella violinista del gruppo irlandese), intititolato Dream Of You. Entrambi distribuzione Warner e senza versioni “strane”.

Per la Anti/Epitaph/Self esce anche il nuovo, atteso album di Mavis Staples You’re Not Alone, prodotto da Jett Tweedy dei Wilco, che ha anche scritto due nuovi brani per l’occasione. Non mancano cover di Randy Newman, John Fogerty e babbo Pop Staples, oltre ad una versione del traditional In Christ There Is No East or West che ricordo in una strepitosa versione strumentale di John Fahey.

blackmore's night.jpgjamey johnson the guitar song.jpgnina hagen personal jesus.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Altre uscite di metà mese. Il nuovo Blackmore’s Night, Autumn Sky, il primo per la propria etichetta Spineform, distribuzione Universal… non manca naturalmente la moglie di Blackmore, Candice Night, anche perchè se no dovrebbero cambiare nome (ho fatto la battuta!, dico sempre, non vorrei che si offenda qualche fan).

Jamey Johnson è un ottimo cantautore country (ma di quello di qualità) e questo The Guitar Song, di cui si dice un gran bene, è il suo terzo album, un doppio, diviso in White Album e Black Album, 25 canzoni registrate negli studi di Jimmy Buffett. Disco country dell’anno?

Eccola di nuovo! Nina Hagen con un nuovo album, Personal Jesus (negli altri paesi europei è già uscito da un mesetto): c’è il brano dei Depeche Mode, ma anche Gospel e Blues Tradizionale oltre che una versione di All You Fascists Bound To Lose di Woody Guthrie, per un disco che non finisce mai di stupire.

Per oggi potrebbe bastare anche se mi sono dimenticato di citare il nuovo Jerry Lee Lewis Mean Old Man che esce la settimana prossima, il 7 settembre, stranamente in due versioni, una da 10 e una da 18 brani(proprio mentre sto scrivendo il post mi dicono che il 7 uscirà solo la versione normale, la digipack deluxe settimana dopo), entrambe singole non è chiaro a chi sia destinata quella con 8 brani in meno? Misteri della discografia. Sono della partita Ronnie Wood, Eric Clapton, James Burton, Mick Jagger e Keith Richards, ma in brani diversi. E ancora Tim McGraw, Jon Brion, Slash, Kid Rock, Sheryl Crow, Merle Haggard, Shelby Lynne, Gillian Welch, Solomon Burke, Ringo Starr, John Mayer, John Fogerty, Willie Nelson, Mavis Staples, Robbie Robertson e Nils Lofgren. E quanti ce ne sono! Veramente per tutti i gusti. E pare che sia molto bello. 71 anni ma non molla, prodotto dal batterista Jim Keltner esce per la Verve/Universal.

jerry lee lewiis mean old man.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Il meglio del resto del mese alla prossima!

Bruno Conti