Pink Floyd + Gov’t Mule, In Una Notte di Halloween del 2008 – Dark Side Of The Mule

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Gov’t Mule – Dark Side Of The Mule – 3 CD + DVD – Provogue/Mascot 09-12-2014

E parlando di cofanetti quadrupli dal vivo, non è ancora finita: i Gov’t Mule di Warren Haynes (and friends) sono in uscita la settimana prossima con questo concerto Live registrato nella notte di Halloween di fine ottobre 2008. Il box fa parte dei festeggiamenti per il 20° anniversario di attività del gruppo. Sono tre ore di concerto su 3 CD e pure nel DVD, che riportano l’intera esibizione di quella serata, compresi i 90 minuti di musica estrapolati dal repertorio dei Pink Floyd. Per chi si accontenta ne uscirà anche una versione singola, con un estratto del concerto all’Orpheum Theatre di Boston, contenente una selezione delle canzoni dei Pink.

https://www.youtube.com/watch?v=afLAgnBaV4A

Queste le tracking list di entrambi i formati:

Tracklisting 3CD+DVD:
Disc 1
1. Brighter Days
2. Bad Little Doggie
3. Brand New Angel
4. Gameface
5. Trane / Eternity’s Breath / St. Stephen Jam
6. Monkey Hill
7. Child Of The Earth
8. Kind Of Bird

Disc 2
1. One Of These Days
2. Fearless
3. Pigs On The Wing, Pt. 2
4. Shine On You Crazy Diamond, Pts. 1 – 5
5. Have A Cigar
6. Speak To Me
7. Breathe (In The Air)
8. On The Run
9. Time
10. The Great Gig In The Sky
11. Money
12. Comfortably Numb

Disc 3
1. Shine On You Crazy Diamond, Pts. 6 – 9
2. Wish You Were Here
3. Million Miles From Yesterday
4. Blind Man In The Dark

BONUS DVD
Features the entire performance in Stereo & 5.1!

Tracklisting 1CD:
1. One Of These Days
2. Fearless
3. Pigs On The Wing, Pt. 2
4. Shine On You Crazy Diamond, Pts. 1 – 5
5. Have A Cigar
6. Breathe (In The Air)
7. Time
8. Money
9. Comfortably Numb
10. Shine On You Crazy Diamond, Pts. 6 – 9
11. Wish You Were Here

Speriamo non ci siano altre “sorprese” prima di Natale!

Bruno Conti

Un Addio Con Stile! Pink Floyd – The Endless River

pink floyd the endless river cover

Pink Floyd – The Endless River  – Parlophone CD – CD + DVD – CD + BluRay

Se qualcuno all’inizio del 2014 mi avesse detto che l’anno si sarebbe chiuso con un nuovo disco dei Pink Floyd, avrei sottoposto il mio interlocutore al test per stabilirne il tasso alcolemico. Stiamo infatti parlando di una delle band più “pigre” e lente della storia del rock, con l’ultimo disco risalente ormai a vent’anni fa (The Division Bell), e con uno dei suoi elementi cardine, Richard Wright, passato a miglior vita nel 2008, al punto che nessuno li riteneva più neppure una band.

Nel 1993 però, durante le registrazioni di The Division Bell, i Floyd abbozzarono anche una serie di brani strumentali, che inizialmente pensavano di pubblicare con il titolo di The Big Spliff, ma poi non se ne fece più niente. Recentemente, pare su pressioni della compagna-liricista-manager Polly Samson, David Gilmour ha deciso di contattare il vecchio compagno Nick Mason (ovvero quello che resta dei Floyd, come tutti sanno Roger Waters lasciò la ditta trent’anni fa, all’indomani di The Final Cut) per rimettere le mani su quelle registrazioni e completarle per pubblicare il loro disco definitivo. Alle sessions del 1993/94 (dove era dunque presente ancora Wright), sono state aggiunte nuove parti strumentali e, in una sola canzone, anche parti cantate: il risultato, The Endless River, mette fine alla storia dei Pink Floyd con una serie di brani riusciti, nel puro spirito del gruppo, ed anche con un filo di malinconia. Pare infatti che non ci siano dubbi sul fatto che questo sarà l’ultimo progetto della band: Gilmour (che ha già un disco solista pronto per il 2015) è stato categorico, compreso il fatto che non ci saranno esibizioni dal vivo, mentre Mason dal canto suo ha lasciato una porta aperta…

(NDM: è di questi giorni la notizia che Carlo Conti ha invitato i Floyd ad esibirsi come ospiti al prossimo Festival di Sanremo. Chissà se i nostri sapranno resistere al fascino del Carlone nazionale: io spero che non vadano, dato che verrebbero pagati con soldi pubblici, e credo che il loro cachet sia superiore a quello di Gigi D’Alessio.

Mentre le vecchie sessions erano prodotte da Gilmour e Bob Ezrin, le parti aggiunte vedono in consolle anche Andy Jackson, Youth e l’ex Roxy Music Phil Manzanera, che appare anche come musicista insieme ai soliti noti (Guy Pratt, Jon Carin, Anthony Moore e Durga McBroom ai vocalizzi in un paio di pezzi). Quello che si nota al primo ascolto è che qui, più che nei due episodi precedenti che sembravano quasi album solisti di Gilmour (A Momentary Lapse Of Reason più di The Division Bell), il trio suona come una vera band, compatta ed ispirata e, paradossalmente, c’è molto più Wright ora che non è più tra noi che prima quando era ancora parte attiva del gruppo. Il disco, pur essendo strumentale al 98% (ma non lo definirei ambient come ha scritto qualcuno), non annoia assolutamente, anzi, se ascoltiamo ad occhi chiusi (se non vi addormentate è il modo migliore per ascoltare i Floyd), troviamo più di un rimando ai lavori classici della storica band: qualcuno parlerà di autocitazione, ma se comprate un disco dei Pink Floyd credo che vogliate ascoltare il loro classico suono, e non divagazioni di sorta.

Il CD è diviso in quattro mini-suites, come se fossero lati di un vecchio doppio LP, mentre sia nel DVD che nel BluRay troviamo tre tracce audio in più (TBS9, TBS14, Nervana

The Endless River si apre con Things Left Unsaid (titolo emblematico), inizio tipico con suoni d’atmosfera, rumori di sottofondo, voci che parlano e rimandi neanche troppo velati all’incipit di Shine On You Crazy Diamond; il pezzo confluisce in It’s What We Do, che in realtà è il prosieguo del brano precedente con più chitarre e l’aggiunta di Mason, e si chiude con Ebb And Flow, solo Gilmour più Wright al piano elettrico. Puro vintage Floyd, molto gradevole: la sensazione è quella di rivedere un vecchio amico che non sentivamo da tempo. Il secondo “lato” si apre con le sonorità spaziali di Sum, interrotte dalla chitarra distorta di David: echi sia da The Wall che da One Of These Days; in Skins c’è molto Mason (che infatti figura tra gli autori), la cupa Unsung è un breve intermezzo che porta alla bella Anisina, dalla melodia più aperta e quasi solare, con Gilmour spettacolare alla slide.

Dei sette pezzi che compongono la terza parte segnalerei senz’altro l’affascinante The Lost Art Of Conversation, scritta e dominata da Wright, la mossa e chitarristica Allons-Y (e qui siamo dalle parti di Run Like Hell), Autumn ’68, quasi ecclesiastica grazie all’uso del pipe organ, la fluida Talkin’ Hawkin’, ancora con Gilmour a farla da padrone. Qualcuno ha paragonato questo disco ad Ummagumma (la parte in studio), ma mentre là le parti soliste erano decisamente complesse e talvolta difficilmente digeribili, qui siamo di fronte a sonorità molto più eteree, leggere, gradevoli. La quarta ed ultima parte si contraddistingue per il brano finale, Louder Than Words, unico cantato del disco, una canzone discreta ed abbastanza scorrevole, ma direi nella media (e d’altronde quello bravo con le parole era Waters).

The Endless River non sarà il capolavoro di una carriera, ma se davvero sarà il passo di addio dei Pink Floyd, lo ricorderemo come un commiato fatto con classe e buon gusto.

Marco Verdi

P.S: Roger Waters ha tenuto a far sapere con un comunicato che lui non era in nessun modo coinvolto in questo progetto. Secondo me, proprio perché è una sorta di omaggio a Wright (e con le vecchie divergenze paiono ormai appianate), si doveva fare di più per coinvolgerlo almeno in un brano. Ma poi forse è vero che alla fine non si sarebbe parlato d’altro

L’Ultimo Atto Ufficiale? A Novembre Pink Floyd – The Endless River

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Pink Floyd – The Endless River – Parlophone/Warner Uk – Columbia/Sony USA – CD – Deluxe CD+DVD – Deluxe CD+Blu-Ray – 2 LP

Siamo forse all’epilogo definitivo della carriera ufficiale dei Pink Floyd? Qui e nel titolo del post di punti di domanda ne andrebbe tutta una serie, ma probabilmente, salvo futuri ripensamenti di Roger Waters, o anche degli altri, questa dovrebbe essere l’ultima pubblicazione ufficiale di materiale “nuovo” ed inedito del leggendario gruppo di Londra. L’annuncio a sorpresa di questa nuova uscita era arrivato con un tweet di Polly Sampson datato 5 luglio che annunciava per ottobre l’uscita di un nuovo album del gruppo con il titolo The Endless River, ricordando anche che sarebbe stato il canto del cigno di Rick Wright. Nel frattempo l’uscita ufficiale si è spostata al 10 novembre nell’ancora Regno Unito, all’11 negli Stati Uniti e Italia, e in date limitrofe in altri paesi del mondo.

pink floyd the endless river vinile

Mancava il doppio vinile nella serie delle immagini.

Tracklist
Side 1
Things Left Unsaid
It’s What We Do
Ebb And Flow

Side 2
Sum
Skins
Unsung
Anisina

Side 3
The Lost Art Of Conversation
On Noodle Street
Night Light
Allons-y (1)
Autumn’68
Allons-y (2)
Talkin’ Hawkin’

Side 4
Calling
Eyes To Pearls
Surfacing
Louder Than Words

Si tratta di un disco quasi completamente strumentale, tratto dalle stesse sessions del 1993 di The Division Bell, ed sarebbe potuto uscire anche all’epoca con il titolo The Big Spliff, ma era stato “congelato” e ora vede la luce con nuove registrazioni aggiunte effettuate da David Gilmour e Nick Mason nel corso del 2013, oltre all’aggiunta di alcune parti vocali di Durga McBroom Hudson, vecchia collaboratrice storica della band e di Gilmour.

david gilmour durga mcbroom

In particolare in un brano chiamato Louder Than Words, a cui la Sampson ha aggiunto un nuovo testo, il tutto prodotto da David Gilmour, Phil Manazanera, Youth e Andy Jackson. Comunque questa è la lista dei brani definitiva, ovviamente delle versioni Deluxe, che avranno 39 minuti di materiale extra, audio e video (riprese delle sessions ai Britannia Row e Astoria Studios, oltre a materiale fotografico inserito nel DVD), tre tracce musicali e sei video…

1. Things Left Unsaid
2. It’s What We Do
3. Ebb and Flow
4. Sum
5. Skins
6. Unsung
7. Anisina
8. The Lost Art of Conversation
9. On Noodle Street
10. Night Light
11. Allons-y (1)
12. Autumn ’68
13. Allons-y (2)
14. Talkin’ Hawkin’
15. Calling
16. Eyes to Pearls
17. Surfacing
18. Louder Than Words

Deluxe Edition bonus tracks:
TBS9
TBS14
Nervana
Anisina
Untitled
Evrika (a)
Nervana
Allons-y
Evrika (b)

Devo dire che all’inizio ero abbastanza scettico sul risultato finale, pensando a qualcosa di “raccogliticcio”, ma leggendo le varie notizie che sono apparse poco alla volta in rete (per esempio la presenza di un assolo dell’organo della Royal Albert Hall, registrato nel 1969, l’utilizzo di David Crosby e Graham Nash in un altro brano, firmato da Gilmour e quel poco che si sente nel trailer) potrebbe anche essere un disco interessante. Qualche perplessità ha suscitato il ruolo di Polly Sampson, Mrs. Gilmour, che nei fans più sfegatati ha rievocato una sorta di effetto Yoko Ono, per la scritta “Pink Floyd feat. Rick Wright & Polly Sampson”, ma non credo sarà così, per l’ultima volta in studio insieme di David Gilmour, Nick Mason Richard Wright. Vedremo, ma soprattutto sentiremo.

Primo, brevissimo, assaggio sopra e qui qualche pirla che si è divertito https://www.youtube.com/watch?v=yvEzQn9izD4 e https://www.youtube.com/watch?v=3KmHbYDfRAk

Bruno Conti

Altro Grande Doppio Album Southern Dal Vivo (Ma Anche Triplo)! Blackberry Smoke – Leave A Scar Live North Carolina

blackberry smoke leave a scar cd dvd

Blackberry Smoke – Leave A Scar Live North Carolina – 2CD o DVD 3 Legged Records – 2 CD+DVD Earache Records

Alla luce del recente, ottimo, Early Morning Shakes pensavo che la punta di diamante del nuovo southern rock statunitense fossero i Whiskey Myers http://discoclub.myblog.it/2014/02/18/vero-southern-rock-whiskey-myers-early-morning-shakes/ . E invece devo ricredermi, con questo doppio CD dal vivo i Blackberry Smoke si aggiudicano lo scettro di nuovi re del rock sudista https://www.youtube.com/watch?v=UaGoEPx1yyc . Gli ingredienti ci sono tutti, capelli lunghe, barbe, cappelli (per quanto nel live il batterista Brit Turner esibisca una vistosa bandana), ma soprattutto tante belle canzoni, tredici delle quali (tutte praticamente) provengono dal loro ultimo album di studio del 2012, The Whippoorwill, disco pubblicato anche in Inghilterra dalla Earache con due tracce in più (ed in effetti, a metà agosto, la stessa etichetta ha edito la versione europea di questo Live, con il CD ed il DVD in una unica confezione https://www.youtube.com/watch?v=ZKCKERcqbF0 , il cosiddetto Combo, altrimenti reperibile solo sul loro sito a 40 dollari). Ultimo dettaglio tecnico: per i misteri della tecnologia, il DVD, che come tipo di supporto può contenere più materiale rispetto al CD, riporta solo 18 brani contro i 22 del doppio album, per cui se trovate il combo meglio.

blackberry smoke 1

Tornando ai Blackberry Smoke, un altro lato distintivo della formazione è quello di provenire da Atlanta, Georgia, una delle capitali della buona musica, nel Sud degli USA. Rodato da circa 250 date all’anno il gruppo arriva all’appuntamento con il classico doppio dal vivo nel migliore dei modi: questo Leave A Scar Live In North Carolina non ha nulla da invidiare ai grandi dischi live doppi che, chi più chi meno, hanno fatto la storia del genere, Live At Fillmore East degli Allman Brothers, Where We All Belong della Marshall Tucker Band (va bene, c’era anche materiale di studio https://www.youtube.com/watch?v=a4Fr5US7Iqs !), One More From The Road dei Lynyrd Skynyrd, il doppio degli Outlaws e quello dei Molly Hatchet, aggiungiamo qualche capitolo delle varie Volunteer Jam di Charlie Daniels, per illustrare anche un lato più country rock che appartiene pure ai Blackberry Smoke, in virtù delle collaborazioni passate con Zac Brown, Jamey Johnson e George Jones, controbilanciato dal rock stonesiano alla Black Crowes o Georgia Satellites, che ogni tanto affiora nei loro brani.

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Un altro dei punti di forza del gruppo è Charlie Starr, cantante carismatico, ottimo autore, seconda chitarra solista, in possesso di una voce che ti può accarezzare nelle ballate o nei pezzi country, dove assume, di volta in volta, tonalità alla Steve Earle, Russell Smith o Bob Seger, o travolgerti con la sua grinta e potenza, nei pezzi più duri e tirati. La formazione si completa con il fratello di Brit, Richard Turner al basso, l’eccellente tastierista Brandon Still, uno dei migliori sentiti nel genere dai tempi del southern classico, concludendo con il chitarrista Paul Jackson, solista sia di quantità, ottimo il lavoro ritmico, sia a livello virtuosistico, una via di mezzo tra Rossington e Collins. A conferma che il repertorio del gruppo è solido e ricco di ottimi brani (pur avendo da attingere per il momento solo da tre dischi di studio, più due EP), non ci sono cover, con una eccezione, che poi vediamo: il concerto si apre con una variazione sul tema classico del patto con il diavolo, questa volta è Shakin’ Hand With The Holy Ghost, ed è subito grande rock, Black Crowes meets Lynyrd, la voce potente e antemica di Starr in primo piano, e tutta la band che rocca e rolla, piano e organo, le due chitarre stonesiane https://www.youtube.com/watch?v=4PWv0qyrxic  e sudiste, wah-wah innestato per Jackson, una sola canzone e ci hanno già ammaliato, potenza e classe subito in evidenza, senza soluzione di continuità si passa a Sanctified, altro esempio di rock ad alta componente di ottani. Testify viene dal primo album, Bad Luck Ain’t No Crime, altro brano molto cantabile, riff rocciosi e ritornello che entra subito in circolo, intermezzo di piano e poi le chitarre iniziano a scambiarsi fendenti con Still che saltella anche all’organo.

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Good One Comin’ On è il primo rockin’ country della serata, qui Starr ricorda moltissimo Russell Smith dei grandissimi Amazing Rhythm Aces, e anche il resto della band non scherza, con la prima slide che fa la sua apparizione. Come Good One apriva l’ottimo Little Piece Of Dixie, così Six Ways To Sunday apriva The Whippoorwill, e qui scatta il boogie, entrano le sonorità alla Lynyrd Skynyrd https://www.youtube.com/watch?v=GFOBID5OXaM , compreso il classico fischio, adatte anche per essere cantate tutti in compagnia, con la birra che scorre a fiumi. Primo intermezzo elettro-acustico con il puro outlaw country della godibilissima Ain’t Got The Blues, deliziosa, come pure Lucky Seven dove le chitarre riprendono a ruggire, ma sempre in un ambito country. Pretty Little Lie è un’altra bella ballatona con uso di slide, che si inserisce in questa porzione più rilassata del concerto che finisce quando parte il riff alla Humble Pie o Black Crowes, fate voi, di Restless, chitarre nuovamente “cattive”, ritmica che inizia a picchiare, la voce sale, si chiama rock, ragazzi miei, e anche Up In Smoke non è male, la band è partita e non li ferma nessuno, riff a destra e a manca, chitarre in overdrive, questi non scherzano. Crimson Moon, il pezzo scritto con Zac Brown, è uno “strano” incrocio tra chitarre alla Zeppelin e lirico southern https://www.youtube.com/watch?v=DW-jKoV_kAI , mentre The Whippoorwill è semplicemente una grande canzone, atmosfere tra i Pink Floyd più bucolici e la West Coast classica, inserite sul tipico sound sudista della band, con grandi risultati anche nella bellissima parte centrale strumentale, con le twin guitars di Starr e Jackson in azione https://www.youtube.com/watch?v=oWCGyBf9bRY . Son Of The Bourbon, viene da uno degli EP ed è country puro e non adulterato  .

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Fine del primo CD, il secondo è anche meglio, forse da 4 stellette: in Everybody’s Knows She’s Mine, grazie anche all’ondeggiante pianino alla Payne di Still, sembra di ascoltare i Little Feat, seguito da una bellissima One Horse Town, che potrebbe essere un brano del miglior Steve Earle cantato da Russell Smith. Ancora dall’EP Honky Tonk Bootlegs una stupenda e malinconica country song come Lesson in A Bottle, e poi Ain’t Much Left Of Me, un grandissimo pezzo rock che non ha nulla da invidiare ai migliori Black Crowes o alle grandi band rock sudiste del passato, un crescendo pazzesco con il gruppo che si scatena in un turbinio di chitarre e tastiere, con la voce di Starr che tiene insieme il tutto https://www.youtube.com/watch?v=_kr9rejHcE4 . Ci si avvicina al gran finale e scatta il rock’n’roll con una rocciosa Leave A Scar, ritmi vorticosi ed energia pura, tra scariche devastanti di chitarre elettriche, poi elevate all’ennesima potenza nella rutilante Sleeping Dogs, un insieme di picchi e vallate di puro rock che sfociano in una parte centrale dove sembra di ascoltare i Grateful Dead inseriti in un contesto southern e poi, dal nulla, arriva l’omaggio ai maestri Allman Brothers, con una lunga citazione di Midnight Rider, prima di rilanciare ancora una volta con un finale a tempo di boogie. E non è  finita, ci sono ancora, (ma non nel DVD) un’altra fusione tra Led Zeppelin e sapori sudisti in Payback’s A Bitch, e Up The Road, una nuova meravigliosa ballata southern che ricorda certe cose epiche della Band, con la chiusura del secondo CD affidata a Shake Your Magnolia, un altro dei loro cavalli di battaglia che mette il suggello su questo album, uno dei migliori Live dell’ultima decade, keep on rockin’!

Bruno Conti         

Se Non Ci Fossero Bisognerebbe Inventarli! Phish – Fuego

phish fuego

Phish – Fuego – Jemp Records

Avevo letto in rete, come di consueto, pareri contrastanti sul nuovo album dei Phish Fuego (sempre titoli brevi che si ricordano con facilità, al contrario delle canzoni), per la verità, fino ad ora, negativi solo un paio, un sito italiano, Rootshighway e la webzine Tiny Mix Tapes, per il resto tutti hanno parlato in termini, più o meno, positivi di questa nuova fatica della band del Vermont. Già deponeva a loro favore il fatto di avere scelto un produttore esterno come Bob Ezrin, poi anche la scelta degli studi dove registrare, parte a Nashville, parte ai famosi Fame Studios di Muscle Shoals in Albama e infine nel Barn in Vermont, a casa. Il loro problema, se tale vogliamo definirlo, è sempre stato quello che i dischi di studio, undici fino ad ora, non sempre sono stati stati all’altezza delle loro leggendarie esibizioni dal vivo, problema peraltro comune a quasi tutte, anzi direi tutte, le jam bands. Ma non si può neppure dire che si sia trattato di brutti dischi o solo accozzaglie di idee in attesa di essere trasfigurate dalle esecuzioni in concerto (ogni tanto; magari), questo Fuego, il dodicesimo, a parere di chi scrive, è una delle loro migliori opere, o così mi pare https://www.youtube.com/watch?v=NNaOM5YZB0c !

phish 1

Un disco compatto, dieci brani, meno di cinquantacinque minuti di musica, con l’unico pezzo lungo, quello da jam band tipica, la title-track Fuego, quasi dieci minuti di classic Phish, posto in apertura, con i suoi continui e vorticosi cambi di tempo, un inizio vagamente beatlesiano, poi sprazzi zappiani, intrecci vocali e strumentali subito complessi e dall’aura quasi progressiva che confluiscono nei soli lirici ed aerei di Trey Anastasio. The Line, sempre con ottimi intrecci vocali (caratteristica più marcata rispetto al passato in questo album), sia le voci soliste che quelle di supporto intrecciate, con risultati complessi ma anche assai piacevoli all’ascolto, un pop ricercato e ben realizzato https://www.youtube.com/watch?v=mX6kUM4Guro . Pure Devotion To A Dream ha questi intrecci tra il pop più raffinato e la voglia della improvvisazione, tipo i Grateful Dead più leggeri, canzoni che spesso sono canovacci per le future esibizioni live, ma anche costruzioni sonore compiute, dove chitarre, tastiere ed una ritmica geniale ed inventiva come poche in circolazione si esaltano in un lavoro di gruppo che poi lascia spazio ad un assolo di Anastasio che molto ricorda il miglior Garcia, di cui viene ritenuto uno degli eredi più credibili, quella musica “cosmica” ma terrestre al tempo stesso.

trey anastasio

Altro brano notevole è Halfway To The Moon, l’unica firmata in solitaria da Page McConnell, il tastierista, che rilascia un ottimo assolo di piano acustico, su ritmi e progressioni di stampo più jazzistico, divagazioni armoniche tastiere-chitarra e le immancabili armonie vocali. I tre brani successivi costituiscono il contributo di Trey Anastasio dal lato compositivo: Winterqueen, scritta con Tom Marshall, è sempre questa miscela di pop raffinato e fruibile al tempo stesso, con strumenti e voci ben delineate dalla produzione di Ezrin, che prefersice la cura dei particolari rispetto al suono d’insieme, forse brano che a tratti diviene indulgente, ma si riprende nella parte strumentale dove fanno capolino anche dei fiati e il suono della solista di Anastasio è quantomai efficace. Sing Monica ha una andatura più rock con un call and response tra le voci moltiplicate di Trey e quelle degli altri, si tratta del brano più breve ma non per questo meno compiuto, con il “solito” assolo di chitarra a nobilitarlo. 555, ancora di Anastasio, con Scott Murawski, un brano che esplora il lato più funky e nero della band, non per nulla registrato ai Fame Studios, tra chitarre wah-wah (che si lasciano andare nel finale), coretti femminili, di nuovo i fiati, l’organo di McConnell, esplora il lato più ludico del sound della band https://www.youtube.com/watch?v=kl1Od2fkeYQ .

phish waiting all night

Waiting All Night, di nuovo firmato dal gruppo al completo, come i primi tre, se non lo avevo ricordato, potrebbe ricordare i Beatles o CSNY, ma anche gli Xtc, in trasferta ai Caraibi, musica rock ma con vaghe cadenze latine, i soliti curatissimi intrecci vocali e strumentali, il tutto reso nello stile unico dei Phish https://www.youtube.com/watch?v=mmxHvGCo2wQ . Wombat illustra il lato più goliardico della formazione, “stupido”, gli americani dicono “goofy”, che in Italia potrebbe suonare come “Pippesco”, nell’accezione Disneyana, non il Pippo nazionale, tra liriche nonsense, vocine e vocione improbabili come pure parte della strumentazione, con ritmi funky e spezzati che ci conducono sempre dalle parti del Zappa più sardonico e il funk più sofisticato, musica che ha già avuto il suo collaudo con il concerto di Halloween dello scorso anno. Posta in conclusione Wingsuit è probabilmente quella che preferisco, una meravigliosa e morbida ballata in bilico tra i Pink Floyd “spaziali” e la West Coast di Crosby & Co, con arrangiamenti complessi, deliziose armonie vocali, le tastiere liquide di McConnell e un fantastico assolo di Trey Anastasio, il tutto a conferma che questi giovanotti di belle speranze si sono trasformati in una delle migliori rock band dell’orbe terracqueo https://www.youtube.com/watch?v=oAKWyptfQB8 , dal vivo eccezionali, in studio più che adeguati alla loro fama, con un disco che arrivando al settimo posto delle classifiche di Billboard ha fatto bene anche a livello commerciale!

Bruno Conti

Cofanetti Vicini E Lontani, Sempre Tantissimi, E Cari! Who, Emerson Lake and Palmer, Deep Purple, Oasis, Bon Jovi, Pink Floyd, Jethro Tull E Altro

14777euro

Forse le cifre in euro che si vedono maneggiate qui sopra sono esagerate, comunque molti cofanetti costano veramente cari, non per l’oggetto in sé, ma spesso per i contenuti strettamente musicali. Vediamone alcuni che sono già usciti in questo mese di maggio, stanno per uscire a giugno o usciranno anche più avanti. Mentre al momento parrebbe confermato il quadruplo di CSN & Y 1974 per l’8 luglio, addirittura con il prezzo che pare in discesa intorno ai 50-60 euro (ma si spera in ulteriore calo) e viene annunciato per il 29 luglio (ma non ci sono ancora immagini) l’edizione in 6 CD Deluxe e definitiva (si spera, sarà la quarta volta che lo ricompro) di The 1971 Fillmore East Recordings dell’Allman Brothers Band su etichetta Mercury/Universal, disponibile anche come triplo Blu-Ray Audio o in 4 LP. Il prezzo indicativo del box negli Stati Uniti è intorno agli 80 dollari mentre in Europa pare che costerà intorno ai 55-60 euro. Ma quando avrò le liste definitive sarò più preciso. Tra l’altro il 29 luglio sono annunciati in uscita anche un Eric Clapton & Friends The Breeze An Appreciation Of JJ Cale, pubblicato dall’etichetta di Eric, la Bushbranch/Surfdog via Universal, con la partecipazione di Tom Petty in 3 brani, Mark Knopfler in 2 , John Mayer in 3, Willie Nelson & Derek Trucks in un paio, e altri artisti, anche qui poi vi darò la lista dei brani e relativi artisti. Sempre lo stesso giorno, per la Reprise, è in uscita anche il nuovo Tom Petty, Hypnotic Eye. Per il momento, alla rinfusa, vediamo cosa è uscito e cosa uscira a livello box.

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The Who – Quadrophenia Live In London – 5 Discs Set Deluxe edition 2CD+DVD+Blu-Ray Video+Blu-Ray Audio – Universal 10-06-2014

Un po’ vi mancava il classico megacofanetto dedicato agli Who? Questa volta si tratta della registrazione del concerto tenuto a Londra nel 2013 in occasione del 40° Anniversario dalla di uscita del disco originale. Alla fine del concerto sono inseriti alcuni classici della band di Pete Entwistle e Roger Daltrey. Il cofanetto, in uscita ufficiale fra un paio di settimane (anche se da informazioni avute da chi scrive questa versione Superdeluxe dovrebbe uscire verso fine mese, le altre confermate per il 10 giugno), raccoglie tutte la varie versioni, ma volendo saranno disponibili anche tutti i diversi formati, 2 CD, Blu-ray Video, DVD e Blu-Ray Audio, che riporta una nuova versione 5.1 Dolby Surround dell’intero album del 1973 https://www.youtube.com/watch?v=MYeCll0kX58 . Il boxone dovrebbe costare dai 100-105 euro in su, è a forma di fanale di Vespa, in metallo, come vedete qui sopra, mentre le singole edizioni avranno dei prezzi molto più abbordabili. Per tutte, questo il contenuto:

Quadrophenia Live in London (All formats except 1973 version)

  • I Am The Sea
  • The Real Me
  • Quadrophenia
  • Cut My Hair
  • The Punk And The Godfather
  • I’m One
  • The Dirty Jobs
  • Helpless Dancer
  • Is It In My Head?
  • I’ve Had Enough
  • 5:15
  • Sea And Sand
  • Drowned
  • Bell Boy
  • Doctor Jimmy
  • The Rock
  • Love Reign O’er Me

Bonus Performances

  • Who Are You
  • You Better You Bet
  • Pinball Wizard
  • Baba O’Riley
  • Won’t Get Fooled Again
  • Tea & Theatre

Quadrophenia 1973 studio album in 5.1 (blu-ray audio)

    • I Am The Sea
    • The Real Me
    • Quadrophenia
    • Cut My Hair
    • The Punk And The Godfather
    • I’m One
    • The Dirty Jobs
    • Helpless Dancer
    • Is It In My Head?
    • I’ve Had Enough
    • 5:15
    • Sea And Sand
    • Drowned
    • Bell Boy
    • Doctor Jimmy
    • The Rock
    • Love Reign O’er Me

Il 12 e 19 maggio sono rispettivamente usciti i cofanetti dedicati a Brain Salad Surgery degli Emerson, Lake And Palmer e Made in Japan dei Deep Purple:

elp brain salad surgerydeep purple made in japan box

La Super Deluxe, quella in sei dischi, di Brain Salady Surgery, ha il seguente contenuto:

Super Deluxe Edition box set (6-disc) – Sony Music

CD1: Original album https://www.youtube.com/watch?v=x6Cf0-C11CQ , remastered.

CD2: The Alternate Album

  • Karn Evil 9 – Third Impression Original Backing Track
  • Jerusalem First Mix
  • Still …You Turn Me On First Mix
  • Toccata *Previously Unreleased
  • Karn Evil 9 – First Impression (part one) *Previously Unreleased
  • Karn Evil 9 – First Impression (part two) *Previously Unreleased
  • Karn Evil 9 – Second Impression *Previously Unreleased
  • Karn Evil 9 – Third Impression *Previously Unreleased
  • Excerpts From Brain Salad Surgery NME Flexi Disc
  • When The Apple Blossoms Bloom In The Windmills Of Your Mind I’ll Be Your Valentine B-Side Single (K13503)
  • Brain Salad Surgery B-Side Single (K10946)
  • Brain Salad Surgery Instrumental
  • Karn Evil 9 (3rd Impression) Diff Version
  • Karn Evil 9 (3rd Impression) Instrumental

CD3: New stereo version of album.

DVD-A: Original album in new 5.1 mix and also @24bit; the new high resolution stereo mixes @ 24bit.

DVD: Feature-length documentary featuring highlights of the 1973 World Tour.

LP: 180gms heavyweight vinyl of the original album, remastered.

E con 70-80 euro ve la cavate. Oppure, con meno di 20 euro vi prendete la versione tripla, che comprende i primi 2 CD del box e il DVD audio.

dp_sticker made in japan

Quello dei Deep Purple – Made In Japan – EMI/Universal è decisamente più costoso (i 100 euro, almeno in Italia, si superano abbondantemente, anche se ho visto che nel Regno Unito è calato intorno agli 80 euro), però, francamente, al di là della confezione, molto bella, il contenuto non è esaltante: come vedete dallo sticker qui sopra, i primi 3 CD riportano i concerti del 15-16-17 agosto del 1972 a Osaka, già usciti in un triplo a special price della Emi negli anni ’90, che conteneva anche gli encore non ripetuti delle tre serate, ora raccolti in un unico CD, il quarto, dove vi beccate gli stessi pezzi ripetuti più volte. Il DVD è un documentario di un’ora, con del materiale live mai visto, il 45 giri con Smoke On The Water non è epocale, mentre il libro effettivamente è molto bello. Volendo esiste anche la versione in nove vinili, quella in doppio CD, con il remix 2013 più tutti i bis, doppio LP o Pure Audio Blu-ray. Se i soldi non vi mancano, vedete voi. Il disco è un classico del rock https://www.youtube.com/watch?v=qNqhFnqowkI , però…

oasis definitely maybe front oasis definitely maybe inside

Oasis – Definitely Maybe – Sony/Bmg 6 discs and memorabilia 19-05-2014

Devo dire che molti siti inglesi non hanno amato molto questa edizione Super Deluxe del primo album degli Oasis, sono arrivati a parlare di ” A Bag of Shite”, una borsa di m…., e visto il contenuto (qui sopra, la borsetta c’è) in rapporto al prezzo non gli si può dare torto. Il contenuto, in inglese, che fa più scena, è il seguente:

  • • 3CDs
  • • 2 x heavyweight vinyl, Gatefold LP sleeve with inner bags
  • • 56 page hardback coffee table book with exclusive sleeve notes
  • • 12 x 12” print
  • • Tote bag
  • • Enamel keyring
  • • Badge set
  • • Set of 5 postcards
  • • Exclusive 7″

Possiamo dire “non eccitante”! In rapporto al fatto che questa “bella robina” la fanno pagare l’equivalente di 150 euro e oltre. Anche in rapporto al fatto che il triplo CD, questo sotto:

oasis definitely 3 cd

ha lo stesso contenuto musicale, ma costa sette volte meno, tra i 20 e i 25 euro.

DISC ONE – THE ORIGINAL ALBUM https://www.youtube.com/watch?v=ZlLKcrC-iL0

  • 1. ROCK ‘N’ ROLL STAR
  • 2. SHAKERMAKER
  • 3. LIVE FOREVER
  • 4. UP IN THE SKY
  • 5. COLUMBIA
  • 6. SUPERSONIC
  • 7. BRING IT ON DOWN
  • 8. CIGARETTES & ALCOHOL
  • 9. DIGSY’S DINNER
  • 10. SLIDE AWAY
  • 11. MARRIED WITH CHILDREN

 DISC TWO – B-SIDES AND EXTRA TRACKS https://www.youtube.com/watch?v=4Q5o5m-_Eto

  • 1. COLUMBIA (WHITE LABEL DEMO)
  • 2. CIGARETTES & ALCOHOL (DEMO)
  • 3. SAD SONG
  • 4. I WILL BELIEVE (LIVE)
  • 5. TAKE ME AWAY
  • 6. ALIVE (DEMO)
  • 7. D’YER WANNA BE A SPACEMAN?
  • 8. SUPERSONIC (LIVE)
  • 9. UP IN THE SKY (ACOUSTIC)
  • 10. CLOUDBURST
  • 11. FADE AWAY
  • 12. LISTEN UP
  • 13. I AM THE WALRUS (LIVE GLASGOW CATHOUSE JUNE ‘94)
  • 14. WHATEVER
  • 15. (IT’S GOOD) TO BE FREE
  • 16. HALF THE WORLD AWAY

 DISC THREE – UNRELEASED DEMOS, OUT-TAKES AND LIVE RECORDINGS https://www.youtube.com/watch?v=wEwgL8UE_BY

  • 1. SUPERSONIC (LIVE AT GLASGOW TRAMSHED)
  • 2. ROCK ‘N’ ROLL STAR (DEMO)
  • 3. SHAKERMAKER (LIVE PARIS INSTORE)
  • 4. COLUMBIA (EDEN STUDIOS MIX)
  • 5. CLOUDBURST (DEMO)
  • 6. STRANGE THING (DEMO)
  • 7. LIVE FOREVER (LIVE PARIS INSTORE)
  • 8. CIGARETTES & ALCOHOL (LIVE AT MANCHESTER ACADEMY)
  • 9. D’YER WANNA BE A SPACEMAN? (LIVE AT MANCHESTER ACADEMY)
  • 10. FADE AWAY (DEMO)
  • 11. TAKE ME AWAY (LIVE AT MANCHESTER ACADEMY)
  • 12. SAD SONG (LIVE AT MANCHESTER ACADEMY)
  • 13. HALF THE WORLD AWAY (LIVE, TOKYO HOTEL ROOM)
  • 14. DIGSY’S DINNER (LIVE PARIS INSTORE)
  • 15. MARRIED WITH CHILDREN (DEMO)
  • 16. UP IN THE SKY (LIVE PARIS INSTORE)
  • 17. WHATEVER (STRINGS)

E per quello che, giustamente, è considerato il miglior album degli Oasis (con il successivo Whats The Story…Morning Glory), potrebbe anche valerne la pena.

Bon Jovi New Jersey SDE_3D_2

Tornando alle uscite prossime, questo è solo un triplo, Bon Jovi New Jersey Island/Universal 2CD+DVD (ma ci sarà anche la doppia Deluxe abituale), in uscita il 1° Luglio, sarà il primo di una serie di ristampe che usciranno quest’annno per festeggiare il 30° Anniversario della band. Il contenuto sembra interessante:

DISC 1: NEW JERSEY (original album, remastered) + bonus tracks
1. Lay Your Hands On Me
2. Bad Medicine
3. Born To Be My Baby
4. Living In Sin
5. Blood On Blood
6. Homebound Train
7. Wild Is The Wind
8. Ride Cowboy Ride
9. Stick To Your Guns
10. I’ll Be There For You
11. 99 In The Shade
12. Love For Sale
Bonus Tracks:
13. The Boys Are Back In Town (Cover of the Thin Lizzy classic; previously released on Stairway To Heaven/Highway To Hell compilation; released in the U.K. as a 12” single B-side)
14. Love Is War (B-side from Living In Sin single)
15. Born To Be My Baby (Acoustic Version; previously released as a b-side in Japan)

DISC 2: The ‘SONS OF BEACHES’ Demos
(All tracks on DISC 2 are previously unreleased)
1. Homebound Train
2. Judgment Day
3. Full Moon High
4. Growin’ Up The Hard Way
5. Let’s Make It Baby
6. Love Hurts
7. Backdoor To Heaven
8. Now And Forever
9. Wild Is The Wind
10. Stick To Your Guns
11. House Of Fire
12. Does Anybody Really Fall In Love Anymore?
13. Diamond Ring

DISC 3 (DVD):
1. ‘ACCESS ALL AREAS: A ROCK & ROLL ODYSSEY’
Directed by Wayne Isham.
The original 1990 88-minute documentary of the band’s epic 16-month world tour in support of the NEW JERSEY album; includes rare backstage, on-the-road, and live concert footage.
First time released in the U.S. on DVD format https://www.youtube.com/watch?v=F_DXH6oyp44
2. MUSIC VIDEOS From the NEW JERSEY album
All directed by Wayne Isham
– Bad Medicine (1st Version)
– Born To Be My Baby
– I’ll Be There For You
– Lay Your Hands On Me
– Living In Sin
– Blood On Blood
– Bad Medicine (2nd Version)

Il prezzo dovrebbe essere poco sopra i 30 euro per la versione tripla e poco sopra i 20 per la versione doppia (senza il DVD, che era uscito come VHS nel 1990, ma mai in formato digitale).

pink floyd division bell box

Questa, per “maniaci sessuali” del vinile e dei Pink Floyd, è una versione settupla di The Division Bell, per il 20° anniversario dall’uscita originale dell’album avvenuta nel 1994, verrà pubblicato in edizione limitata il 30giugno/1°Luglio, costerà un botto (penso intorno ai 120 euro, ma non sono certo) e conterrà:

un doppio vinile rimasterizzato da Doug Sax dai nastri originali analogici, con tutte le versioni full length (durata piena) in quanto erano state abbreviate per fare stare tutto su un disco singolo ai tempi, copertina apribile con grafica di Hipgnosis/StormStudios.

sette pollici su vinile rosso di Take It Back

sette pollici su vinile chiaro di High Hopes

dodici pollici su vinile blu di High Hopes con disegno “rovesciato” con il laser sul lato B del disco Keep Talking

il CD della versione remaster del 2011 uscita nella serie “Discovery”

Il Blu-Ray con la versione HD dell’album e la versione mai pubblicata in 5.1 Dolby Surround, più il nuovo video per Marooned diretto da Aubrey Powell sempre a Hipgnosis https://www.youtube.com/watch?v=P7YMI39sObY .

Quindi il tutto decisamente per collezionisti.

jethro tull a passion play

Per finire questo giro dedicato ai cofanetti, come vedete dal manifestino qui sopra Steven Wilson ha lavorato anche su A Passion Play dei Jethro Tull, sempre in uscita, in versione espansa, questa volta su Rhino UK (ormai la Warner si è accaparrata il catalogo Chrysalis):

2CD/2DVD Tracklisting

CD 1
A Passion Play(A new Steven Wilson stereo mix)

1. Lifebeats/Prelude
2. The Silver Cord
3. Re-Assuring Tune
4. Memory Bank
5. Best Friends
6. Critique Oblique
7. Forest Dance #1
8. The Story Of The Hare Who Lost His Spectacles
9. Forest Dance #2
10. The Foot Of Our Stairs (2 extra verses found on the end of the multi-track reel have been added back in)
11. Overseer Overture.
12. Flight From Lucifer
13. 10.08 to Paddington
14. Magus Perde
15. Epilogue

CD 2
The Château d’Hérouville Sessions (A new Steven Wilson stereo mix)

https://www.youtube.com/watch?v=iJscWNaZOpE

1) The Big Top
2) Scenario
3) Audition
4) Skating Away
5) Sailor
6) No Rehearsal
7) Left Right
8) Solitaire
9) Critique Oblique (Part I)
10) Critique Oblique (Part II)
11) Animelee (1st Dance) [Instrumental]
12) Animelee (2nd Dance) [Instrumental]
13) Law Of The Bungle (Part I)
14) Tiger
15) Law Of The Bungle (Part II)

DVD 1 (Audio & Video)
Contains:
A Passion Play mixed to 5.1 DTS and AC3 Dolby Digital surround sound and PCM 96/24 PCM stereo.
A flat transfer from the original master at PCM 96/24 stereo
Video clips of ‘The Story Of The Hare Who Lost His Spectacles’ an intro and outro film used in the Passion Play tour of 1973.

DVD 2 (Audio only)
Contains:
The Château d’Hérouville Sessions mixed to 5.1 DTS and AC3 Dolby Digital surround sound
PCM 96/24 PCM stereo

Uscirà anche il doppio vinile, solo con il disco originale nel nuovo mix stereo. Certo, il secondo CD sembra molto interessante (e anche il primo) ma se uno non è un audiofilo del resto se ne poteva fare anche a meno (a parte i filmati). Ma le ristampe di Wilson di King Crimson e Jethro Tull, funzionano così, quindi prendere o lasciare. Stessa data, 1° di Luglio.

E’ tutto, alla prossima!

Bruno Conti

Un Cantautore “Infinitamente Prezioso” ! Damien Jurado – Brothers And Sisters Of The Eternal Son

damien jurado brothers and sisters

Damien Jurado – Brothers And Sisters Of The Eternal Son – Secretly Canadian 2CD Deluxe Edition

Ho sempre pensato che ci sono nomi che girano come un segreto ben custodito, qualcuno li conosce bene, qualcuno li ha sentiti nominare, la maggior parte li ignora del tutto, e questi nomi sarebbe ora che uscissero dall’anonimato, per la musica che fanno: Damien Jurado, per chi scrive, è un esempio perfetto, quindici anni di carriera, undici dischi con questo ultimo lavoro (più EP e varie raccolte), che spaziano dal cantautorato più “puro” (Rehearsals For Departure (99), a quello più “impuro” come la triade iniziata con Saint Bartlett (10), Maraqopa (12), e questo di cui che stiamo parlando http://www.youtube.com/watch?v=frnWPrDu9CU .

damien jurado 1

Jurado è un originale songwriter proveniente da Seattle, con un “background” formato da varie collaborazioni con diverse formazioni, ma la carriera solista di Damien comincia verso la metà degli anni ’90 quando esordisce con la prestigiosa Sub Pop Records con Waters Ave S (97), il citato Rehearsals For Departure (99), Ghost Of David (00), I Break Chairs (02). Finito il sodalizio con la casa di Seattle, si accasa con la Secretly Canadian, e con questa etichetta pubblica Where Shall You Take Me? (03),This Fabulous Century (04), On My Way To Absence (05),Caught In The Trees (08), e gli ultimi album Saint Bartlett (10) http://discoclub.myblog.it/2010/06/07/damien-jurado-saint-bartlett/ , Live At Landlocked (11), Maraqopa (12), tutti sotto la produzione del multistrumentista Richard Swift (membro degli Shins, e fondamentale per il suo cambiamento artistico).

damien jurado 2

Per chi segue Damien Jurado, non dovrebbe essere una sorpresa che il suo “sound” ultimamente sia distante anni luce dagli esordi, e lo si nota subito sin dal primo brano Magic Number, che anche in questo album c’è qualcosa di diverso. E la riprova arriva subito con la dolce psichedelia di Silver Timothy http://www.youtube.com/watch?v=A4sQz6Y5g88 , la cantilena struggente di Return To Maraqopa e Jericho Road http://www.youtube.com/watch?v=PNHTmqAny3U  , fino alla splendida Metallic Cloud, che più la sento e più mi ricorda, a tratti, Wish You Were Here dei Pink Floyd http://www.youtube.com/watch?v=NDEc8SVXeS0 . Dopo una prima parte pazzesca, con Silver Donna e Silver Malcolm si viaggia dalle parti delle ultime produzioni di Nick Cave, mentre con Silver Katherine e Silver Joy si manifesta il Jurado più classico, si chiude infine con una Suns In Our Mind dall’incedere “younghiano” http://www.youtube.com/watch?v=wEde9mDtwtw . Il bonus CD della Deluxe Edition, presenta due brani inediti e sei versioni acustiche alternate, con accompagnamento di cori femminili.

damien jurado 3

Con questo Brothers And Sisters Of The Eternal Son, i due compari Damien Jurado e Richard Swift firmano il vertice della “trilogia”, con dieci piccole gemme che riescono a trasmettere delle emozioni autentiche, con armonie lente e toccanti, in equilibrio tra folk, rock e pop psichedelico.

La musica di Damien Jurado probabilmente non è per tutti, ma sicuramente merita più attenzione e visibilità di quella avuta finora, e questo lavoro è uno dei dischi più belli, originali e spiazzanti di questi primi mesi dell’anno, e scusate se è poco.

grande bellezza jurado

NDT: Il singolo Everything Trying (dall’album Caught In The Trees) è incluso nella colonna sonora del film La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, candidato ai prossimi Oscar http://www.youtube.com/watch?v=6GVhGX93fsc .

Tino Montanari  

Novità Di Agosto Parte Ia. Civil Wars, Vince Gill & Paul Franklin, Explosions In The Sky, Frankie Miller, David Clayton-Thomas

the civil wars.jpgvince gill & paul franklin.jpgprince avalanche soundtrack explosions in the sky.jpg

 

 

 

 

 

 

Riprendiamo la rubrica delle anticipazioni discografiche (a breve scadenza, le altre, le più importanti e sfiziose, arrivano a raffica, con molto anticipo) con le uscite del 5 agosto e un CD che era sfuggito,  pubblicato qualche tempo fa, molti altri titoli hanno avuto e avranno un loro spazio a parte specifico e poi ci sarà una sorta di “ripasso” delle vacanze con alcuni dischi interessanti di cui non ero riuscito ad occuparmi, ma che penso meritino una recensione più approndita.

Come potete notare, sui mercati intermazionali le pubblicazioni di novità, a differenza dell’Italia, dove tutto tace, si intensificano e nelle prossime settimane usciranno, ad esempio, anche Jimmy Buffett, Tedeschi Trucks band e altro materiale interessante, ma ne parliamo al momento opportuno, ossia nei prossimi giorni.

Partiamo con un terzetto eterogeneo di novità.

I Civil Wars lo scorso anno vinsero due Grammy per il loro primo album Barton Hollow, peraltro già uscito una prima volta nel 2011 e poi ripubblicato nel 2012 dalla Sony, che aveva rilevato il loro contratto, con alcune tracce aggiunte. Poi, a novembre, nel bel mezzo di una tournéè promozionale e della registrazione del secondo album, il duo annunciò che si prendeva una pausa a tempo indefinito per “inconciliabili differenze di ambizione”. Considerando che i due, Joy Williams e John Paul White erano stati anche una coppia a livello sentimentale non era difficile capire da potevano provenire queste frizioni. Poi però, nel corso del 2013, prima è uscita una colonna sonora prodotta da T-Bone Burnett con la loro partecipazione e ora questo album eponimo, “postumo”? Il disco, che è prodotto in parte da Rick Rubin e in parte da Charlie Peacock, il loro primo produttore, è comunque bello, come si evince da altri album nati da separazioni e rotture come Rumors dei Fleetwood Mac o l’ultimo di Richard & Linda Thompson (nel primo album c’era già un brano che si chiamava Poison and Wine, una premonizione?).  Esce per la Sony, che, evidentemente, per evitare di rimanere con il cerino in mano, lo mette comunque sul mercato. Lo sto ascoltando in questi giorni, recensione a breve.

Vince Gill ha una produzione alquanto ondivaga che alterna buoni album a dischi decisamente più commerciali. Gli ultimi due, Guitar Slinger e ora questo Bakersfield in coppia con Paul Franklin, fanno parte di quelli buoni. Si tratta di un disco di materiale tratto dal repertorio di Buck Owens e Merle Haggard che facevano parte del cosiddetto “Bakersfield Sound” rivale, negli anni ’60, del suono più caramelloso e commerciale che veniva da Nashville. Franklin è quel bravissimo musicista che suona la pedal steel guitar, slide e dobro in qualche migliaio di dischi di musica country registrati nelle ultime decadi, Gill pure, ma questa volta, anche in virtù del repertorio scelto, tra i classici Together Again e The Bottle Let Me Down, hanno centrato decisamente l’obiettivo: se amate il genere, ovviamente! Distribuzione MCA Nashville/Universal.

Prince Avalanche è un film di cui non so molto, se non che, su suggerimento di Chris Hrasky degli Explosions In The Sky è ambientato in Texas, Bastrop State Park. La colonna sonora è stata scritta da David Wingo, appunto con gli Explosions In The Sky, è totalmente strumentale, esce domani in America per la Temporary Residence e, a differenza dei dischi precedenti del gruppo, ha un sound meno elettrico, più “bucolico”, sempre leggermente psichedelico ma tipo i Pink Floyd primi anni ’70, con inserti orchestrali in una struttura prevalentemente acustica. Comunque non mi sembra male da quello che ho sentito.

frankie miller live at rockpalast.jpgfrankie miller live at rockpalast dvd.jpgdavid clayton-thomas a blues.jpg

 

 

 

 

 

 

Un paio di personaggi dal passato.

Il primo è uno dei miei cantanti preferiti, Frankie Miller, e questo cofanetto, triplo CD o doppio DVD è una piacevolissima sorpresa. Esce per la Mig Music si chiama Live At Rockpalast e contiene tre concerti:

DVD 1 Traclisting:
Ain’t Got No Money
Zap Zap
Be Good To Yourself
A Fool In Love
It’s All Coming Down Tonight
Angels With Dirty Faces
To Dream The Dream
Danger Danger
Standing On The Edge
The Jealous Kind
A Woman To Love
Down The Honky Tonk
Bad Case Of Loving You
Don’t Stop
Let’s Spend The Night Together

DVD 2 Tracklisting:
Rockpalast Capture (Peter Ruchel)
A Fool In Love
Brickyard Blues
Papa Don’t Know
When I’m Away From You
A Woman To Love
Cold Turkey
Ann Elisabeth Jane
Fallin’ In Love
When Something Is Wrong With My Baby
Be Good To Yourself
Ain’t Got No Money
The Fire Down Below
Down The Honky Tonk
Little Queenie
Let’s Spend The Night Together

Il CD triplo è anche meglio perché contiene ancora più materiale, questo è il retro della copertina, dove potete leggere titoli dei brani, anni di registrazione e musicisti utilizzati:

frankie miller live at rockpalast back.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inutile dire, grandissimo cantante, alla pari con i primi Eric Burdon, Joe Cocker, Rod Stewart e, aggiungerei, Paul Rodgers e il primissimo Robert Palmer, quello di Alan Bown Set e Vinegar Joe con Elkie Brooks, nonché dei primi album solisti Sneakin’ Sally Through The Alley, registrato in quel di New Orleans con Meters e Lowell George, e che sembra un disco dei Little Feat e Pressure Drop, con tutti i Little Feat, che verranno ristampati in un doppio dalla Edsel a fine mese. Notizia nella notizia. Rock Got Soul!

Anche David Clayton-Thomas viene dal passato, altra voce formidabile, è stato per moltissimi anni il cantante dei Blood, Sweat And Tears. Il nuovo album, A Blues For The New World, è già uscito da qualche tempo, su Antoinette Records distr. Universal Music Canada, quindi non di facile reperibilità, per usare il solito eufemismo. Blues con fiati di buona fattura, come di consueto.

Fine della prima parte, domani gli altri titoli.

Bruno Conti

Epigoni Canadesi. Matt Mays – Coyote

matt mays coyote.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matt Mays – Coyote – Sonic Records/Warner Canada

Matt Mays è un onesto e vibrante cantautore e rocker canadese, questo Coyote è il suo quinto album, nel nativo Canada è già uscito da alcuni mesi e nella primavera Mays è andato negli States a promuoverlo, come opening act per i Gaslight Anthem. Forse, anzi sicuramente, non è uno di quelli di prima fascia, ma dalle canzoni di Coyote si percepisce una capacità di scrittura quasi innata, un amore per il rock classico e per la musica della sua terra, Neil Young in primis, quando le chitarre sono lasciate libere di viaggiare. Anche le influenze della musica californiana, West Coast e rock sono presenti, come è stato per altri suoi compatrioti che lo hanno preceduto.

Il disco è stato concepito e realizzato tra Canada, Stati Uniti (New York) e Messico e si lascia ascoltare con grande piacere. Accompagnato da una piccola pattuglia di musicisti che lo seguono fedelmente da alcuni anni, Matt Mays si destreggia con uguale abilità tra pezzi rock come l’iniziale Indio che ha quel sound tipicamente 70’s del rock californiano più classico, tornato di moda con Jonathan Wilson, i Dawes e molti altri gruppi della Bay Area, chitarre spiegate, ritmi serrati, belle armonie vocali, tastiere appena accennate, un pizzico di psichedelia morbida e qualche tocco di latin rock che lo avvicina più a Stills che a Young, ma le coordinate sonore sono quelle. Airstrike è un breve intermezzo psicofunky tra chitarre e percussioni che introduce la sinuosa Ain’t That The Truth dove acustiche e organo cercano di farsi largo tra le elettriche e il cantato riverberato di Mays che ha un che di epico nel suo svilupparsi. Take It On Faith, altro singolo potenziale come la precedente, è tipicamente alla Neil Young, fino alle pieghe più recondite dell’assolo di chitarra, che viene dai dischi del canadese con i Crazy Horse, la classe è minore ma la grinta non manca. Come nel caso di Jonathan Wilson anche Matt Mays deve avere una passione nascosta per i Pink Floyd più acustici, l’inizio sembra preso da Wish You Were Here, ma anche il country-rock cosmico, ben rappresentato dalla pedal steel avvolgente, ha un suo perché in Loveless, bella ballata dolente.

Dull Knife ha di nuovo il groove tipico dei brani di Young, questa volta quelli mid-tempo e scanditi tipici del Neil di metà anni ’70, On the beach e Zuma, e anche se la voce è diversa, ricca di echi e “doppiata”, ci sono punti in comune, piccolo tocco di genio nel solo in punta di wah-wah, molto suggestivo. Drop The Bombs, fin dal titolo, ha quel pizzico di rock sound alla U2, ma non convince troppo, Rochambo è un altro di quei brevi intermezzi sperimentali che Mays semina nel disco, ma non ha molto senso, spezza solo il ritmo. Slow Burning Luck è viceversa un altro bel brano rock, ricco di grinta e di belle armonie, mi ha ricordato i brani dei primi BoDeans o del T-Bone Burnett cosmico dell’Alpha band, altri hanno intravisto qualcosa dei Blue Rodeo, non male comunque, anche se una bella coda chitarristica ci sarebbe stata bene, magari dal vivo.

Nuovamente un breve intermezzo, questa volta alla Beatles dell’album Bianco, meno di due minuti per una “strana” Madre e Padre che precede un’altra bella canzone come Zita , rock solare alla Fleetwood Mac targati Buckingham. Fresca e divertente anche Stoned, tipicamente da highway, questa sì, per il sottoscritto, tra Blue Rodeo e il Tom Petty solo, con un breve break di armonica molto pertinente. Armonica che rimane anche per la successiva Queen Of Portland Street,un brano acustico cantato molto bene da Mays che non sempre mi persuade nelle sue evoluzioni vocali, ma in questo brano ha la giusta convinzione e il tono più appropriato, che dire, bella! Chase The Light, nuovamente con una chitarra acustica appena accennata, una pedal steel di supporto e poco altro, è una folk ballad semplice semplice ma di grande fascino e conclude degnamente un album che gli amanti del buon rock apprezzeranno.

Bruno Conti       

Nel Suo Campo Era Un Maestro! – Storm Thorgerson 1944-2013

 

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Nel mondo della musica mondiale una parte sicuramente fondamentale, specie con il formato LP, è sempre stata rappresentata dall’artwork delle copertine dei dischi, e tra i principali capiscuola in questo settore vi era senza dubbio l’inglese Storm Thorgerson, scomparso ieri a soli 69 anni dopo una lunga malattia.

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Il nome di Thorgerson sarà per sempre legato a doppio filo (anche triplo) a quello dei Pink Floyd, avendo progettato, sia come membro dello studio Hipgnosis (di cui fu uno dei fondatori) negli anni ’60 e ’70, sia come freelance negli anni a seguire, circa il 90% delle copertine della band inglese: opere ormai entrate nell’immaginario collettivo come il prisma di The Dark Side Of The Moon, il maiale volante di Animals, l’uomo che brucia di Wish You Were Here, le immagini concentriche all’infinito di Ummagumma, anche se forse la mia preferita rimane la fila interminabile di letti di A Momentary Lapse Of Reason.

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Forse però pochi sanno che Thorgerson collaborò con una serie lunghissima di altri artisti, fra cui Peter Gabriel (i primi tre album da solista), i Led Zeppelin (Houses Of The Holy, Presence e In Through The Out Door), i Black Sabbath (Technical Ecstasy, non tra le sue opere migliori), gli Scorpions, i Phish (il live Slip, Stitch And Pass), i Rainbow, i Dream Theater, fino in tempi più recenti ai Mars Volta e agli ultimi due lavori a sfondo blues della Steve Miller Band.

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Un artista per il quale il termine geniale una volta tanto non era sprecato, uno stile visionario e sicuramente ispirato dal surrealismo di Magritte o Dalì, con la particolarità non comune di rendere le sue opere originali ma dove allo stesso tempo il suo tocco era immediatamente riconoscibile.

Ora che non è più tra noi potrà finalmente osservare da vicino il lato oscuro della luna.

Rest In Peace.

Marco Verdi