Novità Di Gennaio Parte I. Rolling Stones, Dropkick Murphys, Pere Ubu, Wooden Wand, Rita Chiarelli E Altro

rolling stones crossfire.jpgdropkick murphys signed and sealed.jpgpere ubu lady from shangai.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Prime uscite discografiche del 2013, già da martedì prossimo 8 gennaio (non in Italia) cominceranno a uscire i primi titoli interessanti. Con l’inizio dell’anno, nella prima decina di giorni usciranno molti nuovi CD che usufruiranno della finestra dei 50 anni di diritti d’autore (almeno nel Regno Unito), ovvero, molti titoli classici “minori” di Beatles, Dylan, Presley, Cash e di vari altri nomi importanti verranno pubblicati, non con i titoli e le copertine originali (non tutti) ma con la fatidica scritta “Original Recording”, per cui, occhio alla penna, rischiate di ricomprarvi per l’ennesima volta gli stessi dischi, sia pure ad un prezzo budget. La maggior parte saranno su etichetta Hallmark, anche con marchio Pickwick, soprattutto il materiale del gruppo RCA/CBS, quindi ora Sony/BMG: il 1° di Dylan uscirà sia per la Hallmark, come anche per la Xtra Records con il titolo Bob Dylan And The New Folk Movement con 12 canzoni aggiunte di Joan Baez, Dave Van Ronk, Judy Collins e Bob Gibson, tre a testa, queste le due copertine…

bob dylan 1st album.jpgbob dylan and the new folk movement.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Il fenomeno non è nuovo, ma ora siamo arrivati alla fatidica fine del 1962, quando nascevano i primi LP di successo e il mercato passava dal R&R e la musica pop più spensierata, ai primi gruppi e cantautori. Per esempio anche i Beatles rientrano in questo giro (con grande “gioia” dei collezionisti”): questo Beatles Early Years, appunto della Hallmark, è in pratica il disco con Tony Sheridan, ma per la “finestra” di fine 1962 comprende come bonus anche Love Me Do e P.S. I Love, il primo singolo di ottobre ’62…

beatles early years.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Usciranno anche molti album del primo periodo Motown, Meet The Supremes, Marvelettes Smash Hits ’62, The Jazz Soul Of Little Stevie Wonder…

meet the supremes.jpgmarvelettes '62.jpglittle stevie wonder.jpg

 

 

 

 

 

 

 

E questi hanno anche tutti le copertine originali non solo la scritta “Original Recording”. Ma ci saranno anche titoli di Cliff Richard, Johnny Cash, Elvis Presley, James Brown, il primissimo album di Willie Nelson …And Then I Wrote, quando sembrava Mike Bongiorno da giovane, senza occhiali.

willie nelson and then i wrote.jpg

 

 

 

 

 

 

 

E moltissimi altri titoli. Quindi, stando attenti alle fregature, anche materiale molto interessante, ad un prezzo che dovrebbe arrivare “al massimo” sull’equivalente di 6-7 euro, non so se arriveranno anche in Italia ma in rete si trovano con facilità.

Ma veniamo alle primi “vere” novità di questo 2013. Li vedete effigiati ad inizio Post.

Partiamo con l’attesissimo DVD ( o Blu-Ray) Crossfire Hurricane dei Rolling Stones. La loro prima biografia ufficiale in video completa, dalle origini ai giorni nostri, con Bill Wyman, Brian Jones e Mick Taylor tutti presenti nel vortice dell’uragano che gira sulla copertina del DVD ed il cui titolo è preso da un verso di Jumpin’ Jack Flash. L’escamotage del documentario, diretto da Brett Morgen, è che i “vecchi Stones”, Jagger, che è il coordinatore delle operazioni, Richards, Watts e Wood, non appaiono in video nelle interviste e nella narrazione, ma sono voci fuori campo. 142 minuti circa, la gran parte del materiale, dicono, mai vista, esce per la Eagle Rock (con sottotitoli pure in italiano, da noi uscirà verso fine gennaio, il 22 credo) e si preannuncia come un evento, l’ennesimo, per il 50° Anniversario della più grande Rock and Roll Band della storia. E i Beatles? Sarà l’anno buono per vedere finalmente Let It Be in DVD? Mah, sembrerebbe.

Nuovo album per i Dropkick Murphys, si chiama Signed And Sealed In Blood, l’etichetta è la Born & Bred Records via Universal, il produttore come al solito è Ted Hutt. Non manca la Deluxe Edition, che si trova solo sul loro sito, ma anche la versione per il download di iTunes avrà 3 brani in più. Data di uscita l’8 gennaio all over the world e il 15 da noi in Italia.Lo sto ascoltando in questi giorni e mi sembra buono, se riesco, recensione intorno al giorno dell’uscita, nel frattempo…

 

Tornano anche i Pere Ubu con il loro primo album “dance” della storia, uhm, argh (?!?!). Si chiama Lady From Shanghai, esce per la nuova etichetta, Fire Records, e la band di David Thomas festeggia i 35 anni dall’uscita del primo album The Modern Dance. Ed ora, scusate il gioco di parole hanno fatto, almeno dicono, un disco proprio di “dance moderna”! Boh, sentiremo, ma dai primi ascolti direi che non fa per me, anche se la parola dance è molto relativa per questo tipo di musica. In mancanza di video attuali vediamo (anzi sentiamo) come era la “Modern dance” 35 anni fa.

 

wooden wand blood oaths.jpgrita chiarelli music from the big house dvd.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Altri “clienti” della Fire Records sono i Wooden Wand, ossia James Jackson Toth e soci, che pubblicano un nuovo album, Blood Oaths Of The New Blues, in questo inizio di 2013, un seguito in scala minore e più rarefatta, rispetto a Briarwood dello scorso anno, ma con la stessa formazione e la stessa qualità. Ad un primo ascolto mi sembra molto bello…verificare please, qui sotto.

E per finire questo primo giro di uscite, esce anche il DVD Music From The Big House, un documentario girato nelle famosa Angola Prison, Louisiana State Penitentiary per chi gli vuole dare il suo nome. Avevo parlato della colonna sonora di questo documentario realizzata un paio di anni fa la-musica-rende-liberi-rita-chiarelli-music-from-the-big-hou.html, in termini più che positivi. Schiacciate sul link e leggete, poi se volete, sul mercato americano è uscito (anzi uscirà l’8 gennaio) anche il DVD per la MoMo Bay – Gaiam. Mi rendo conto che non sarà facile da reperire, nel caso accontentatevi del CD, anche se…questa è grande musica!

Per il primo aggiornamento anteprima novità del 2013 questo è tutto.

Bruno Conti

1000 E Non Più Mille! Vecchie Glorie 12. The Nighthawks – Damn Good Time!

nighrhawks damn.jpg

 

 

 

 

 

 

The Nighthawks – Damn Good Time! – Severn Records

Per molti è il nome di un quadro di Edward Hopper, per altri è il nome di un gruppo di jazz (senza il The) ma per gli appassionati di rock (e blues) The Nighthawks è il nome del gruppo che nel lontano 1972 venne fondato da Mark Wenner e Jimmy Thackery con l’aiuto di Jan Zukowski e Pete Ragusa. Con il ritiro un paio di anni fa di Ragusa, dopo il profetico Last Train To Bluesville, della formazione originale rimane solo il cantante e armonicista Wenner, ma è sufficiente?

Il chitarrista che, dopo una lunga serie di sostituti si è insediato (da qualche anno) al posto di Thackery è Paul Bell, il cui curriculum riporta che ha suonato in molte influenti band della zona di Washington, DC tra cui, per oltre dieci anni, quella del leggendario Tommy Lepson. Con tutto il rispetto, ma chi cacchio è? Sarà anche bravissimo, ma non aggiunge molto alla “storia” dei Nighthawks, a differenza, come ho detto in altre recensioni di dischi recenti del gruppo, del batterista Mark Stutso che ha suonato per un paio di decadi con i Drivers proprio di Jimmy Thackery. Questa volta mi sembra che il gruppo abbia recuperato parte della propria proverbiale grinta (sempre presente nei concerti dal vivo): sarà l’approdo in una delle etichette storiche indipendenti del blues americano come la Severn che ha messo a disposizione il suo produttore ed ingegnere storico, David Earl, per questo Damn Good Time, sarà la scelta del materiale con un giusto rapporto tra cover, anche inconsuete, e materiale originale, ma il disco mi sembra che funzioni in modo onesto. Tutti si alternano al canto e ad armonizzare e il repertorio scorre tra una cover blues-rock di un Presley minore, come Too Much, con il gruppo trainato dall’armonica di Wenner e sembrano i Blasters in una buona serata (una volta era viceversa) e poi il “treno” rock della tirata Who You’re Workin’ For, un brano che porta la firma dell’ottimo Billy Price, lui sì una piccola leggenda del blue-eyed soul e a lungo cantante nel gruppo di Roy Buchanan e nella propria band, tutt’ora in circolazione, bello l’assolo di Bell.

Damn Good Time è un bel brano di impianto errebì, cantato dal batterista Stutso con i coretti del gruppo che conferiscono una aura soul, niente di straordinario ma molto piacevole. Johnny Castle, il bassista, ci regala una gradevole Bring Your Sister che ci porta nei territori power-pop del primo Nick Lowe. Send For Me era uno dei brani più “mossi” del repertorio di Nat King Cole, si fa per dire, la versione blues-swing cantata da Wenner non aggiunge molto all’originale. Minimum Wage è un altro dei brani originali presenti nel disco, scritta dalla coppia Nardini/Stutso e cantata da quest’ultimo, mi sembra senza mordente. Meglio il boogie di Georgia Slop dal repertorio di Jimmy McCracklin, brillante e vivace. Night Work  è un altro brano preso dal repertorio di Billy Price, con il quale i Nighthawks hanno lavorato, al di là del solido lavoro dell’armonica di Wenner l’originale era decisamente meglio. Anche Let’s Work Together di Wilbert Harrison, ma tutti la ricordano nella versione dei Canned Heat, ha un buon lavoro alla slide di Paul Bell oltre alla solita armonica, marchio di fabbrica del gruppo, però gli originali anche in questo caso erano migliori. Smack Dab In The Middle me la ricordavo in una grande versione di Ry Cooder, qui è fatta come uno swingettino innocuo. Meglio Down To My Last Million Tears ancora dell’accoppiata Nardini/Stutso, però siamo sempre lontani dal furore della vecchia band, il tempo passa per tutti. Uguale il discorso per Heartbreak Shake, sempre della stessa coppia, più orientata verso il R&B tinto di blues, onesta e ben suonata come il resto del CD, ma è sufficiente?

Bruno Conti  

P.S Il nome criptico del Post odierno vuole solo ricordare ai fedeli lettori (e anche a quelli non fedeli) che questo è il millesimo Post inserito nel Blog (in poco più di due anni, quindi una media di più di uno al giorno dal 2 novembre 2009, data di inizio). Nessuna velleità trionfalistica, un semplice dato statistico considerato che l’esatto numero lo ricavo solo io dai dati “privati” e il titolo è scaramantico, visto che ha portato bene per i due millenni che si sono susseguiti da allora!

Disco Misterioso? Roy Orbison – The Last Concert

roy orbison the last concert.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Roy Orbison – The Last Concert – December 4 1988 – Eagle/Edel

Mistero perché, si chiederà l’attento lettore?

Intanto per le misteriose vie della discografia, perché esce nel 22° anniversario dalla sua scomparsa? Mah!

Negli Stati Uniti era peraltro uscito lo scorso anno e solo per il dowload era disponibile dal 2008 ma di non facile reperibilità: tre uscite, tre incassi, foto di copertina leggermente diverse in ogni edizione e i fans comprano e scuciono.

Anche mettersi d’accordo su luogo dove si è tenuto il concerto? Il Cd dice Cincinnati, altri dicono Akron, Ohio, altri ancora, pare chi c’era afferma che la località fosse Highland Heights, Ohio in un teatro, non oso chiedere il nome per non avere altre sette versioni.

Il concerto è sicuramente di importanza storica in quanto Roy Orbison sarebbe morto solo due giorni dopo all’età di 52 anni. Quindi quelli che ne magnificano la voce (e hanno ragione) ma poi dicono “perfino nei suoi ultimi giorni”, dicono delle fregnacce visto che non era certo un anziano (Paul McCartney, Brian Wilson e perfino Mick Jagger per non parlare di Pinetop Perkins, 97 anni, cosa dovrebbero dire?).

Altro particolare negativo è il tipo di mixaggio, fatto da un rimbambito (soprattutto nei primi brani), con la voce delle coriste in primo piano che spesso copre quella di Orbison, la batteria e le tastiere invadenti. Capisco che questa registrazione non era destinata, probabilmente, ad essere pubblicata, ma si poteva fare meglio con la tecnologia disponibile.

Se dei suoi contemporanei Presley, Cash, Lewis e Perkins si è detto che erano il Million Dollar Quartet, lui, che pure incideva per la Sun records i suoi 250.000 dollari forse non li valeva? Certo che sì!

Una delle più straordinarie voci della storia del Rock’N’Roll, in possesso di una estensione di quattro ottave, ideale per le sue ballate strappalacrime ma in grado anche di cantare pezzi scatenati come pochi altri.

Ai tempi della sua morte stava vivendo una seconda giovinezza, dopo anni di tragedie, prima con i Traveling Wilburys (Dylan, Petty, Harrison e Lynne) e poi con l’album Mistery Girl che conteneva pezzi scritti in collaborazione con U2, Costello e Jeff Lynne che l’aveva fatto conoscere anche alle nuove generazioni.

Ma tutto era (ri)cominciato con quello straordinario concerto e DVD (e CD) chiamato A Black and White Night, dove alcuni dei massimi luminari della musica rock gli rendono omaggio con grande deferenza e partecipazione: ripresi appunto in bianco e nero, ci sono Jackson Browne, T-Bone Burnett, Elvis Costello, Kd Lang, Bonnie Raitt, Jd Souther, Bruce Springsteen, Tom Waits e Jennifer Warnes, disposti a suonare anche il campanello di casa pur di partecipare alla serata.

E questo, nel formato che preferite: CD, Dvd, Bluray, Vhs è il concerto da avere. Se volete una raccolta, la doppia Essential Roy Orbison della Bmg/sony potrebbe andare bene. Oppure se siete più “ricchi”, anche di spirito, il Box Quadruplo The Soul Of Rock and Roll della Legacy Sony con 107 brani non dovrebbe mancare in una discoteca che si rispetti. Questi 3 sono i dischi da 5 stellette, poi ci sono una miriade di altri a partire a ritroso da quelli citati.

E questo? Nella seconda parte, misteriosamente, la qualità sonora migliora nettamente e Roy Orbison sconfigge anche le invadenti coriste in una micidiale versione di Crying, con alcuni acuti incredibili che ne certificano la straordinaria potenza vocale. Ma anche le versioni di Ooby Dooby, il suo primo successo, un R&R reso con una grinta da giovinetto e il gruppo finalmente al suo servizio che gira a mille con chitarrista e pianista che si guadagnano lo stipendio ma anche il batterista. In precedenza in Mean Woman Blues dove il chitarrista rilascia un notevole assolo, sale e scende con la voce dal falsetto al suo famoso marchio di fabbrica, quel minaccioso “Rrrrrrrrrrrrr” che scatena le folle.

A proposito di folle, secondo me anche gli applausi sono fasulli, presi da un altro concerto ed aggiunti ad arte, suonano “strani”, da grande spazio e non da teatro, magari sbaglio. Blue Bayou sarebbe un grande brano, ma le coriste e il pianista, qui alle prese con una tastiera elettronica fanno del loro meglio per rovinarlo, come fanno nell’uno-due iniziale di Only The Lonely, Leah, dove sono veramente insopportabili anche per i problemi tecnici di cui sopra. Non male Candyman, con un’armonica pimpante suonata dallo stesso Orbison e molto buona la  conclusiva Oh, Pretty Woman dove il leggendario Rrrrrrrrrr si scatena di nuovo in tutta la sua potenza.

Ma la seconda parte è comunque tutta all’altezza dellìa sua fama: Go, Go, Go (Down The Line) è ancora dello scatenato Rock and Roll, It’s Over è un’altra della sua melodrammatiche ballate (che tanto hanno influenzato lo Springsteen degli esordi), anche se quella tastiera sarebbe da eliminare in una esplosione termonucleare insieme alla coriste, ma che voce ragazzi!

Ottime anche la breve Working The man e la deliziosa Lana. Secondo chi c’era inspiegabile l’assenza di Running Scared che chiudeva il concerto. Solo per fans e ammiratori (che è più o meno la stessa cosa). Allora diciamo, soprattutto per collezionisti instancabili.

Bruno Conti

Adesso lo sapete!! Parte I

Visto che la rubrica si chiama Non tutti sanno che…, questo è un post domenicale un po’ ozioso, vai con le curiosità, se piace la rubrica poi ci torniamo (ormai parlo come il Papa).

Partiamo dai Beatles. Quale canzone Frank Sinatra era solito eseguire regolarmente nei suoi concerti dedicandola alla memoria di John Lennon?

Questa era facile, peccato che era di George Harrison!
Dai Beatles a Elvis. Quale è stato il primo singolo di Presley a raggiungere il numero uno nelle classifiche, inglesi però?

L’8 gennaio 2010 Elvis avrebbe compiuto 75 anni. Per l’occasione la RCA pubblicherà (distribuzione Sony/BMG) un box di 4cd intitolato Elvis 75 Good Rockin’ Tonight con 100 canzoni, secondo voi uscirà anche in Italia, prima di Natale? Non fa parte delle domande.

Questa è un po’ più difficile: Bruce Springsteen, Elvis Costello e Dave Grohl quale brano hanno eseguito insieme ai Grammy del 2003?

 

E il vecchio Bob? Sapete che Lay Lady Lay avrebbe dovuto essere usata nella colonna sonora di un famoso film, quale?

Questa sotto è quella che hanno usato nell’Uomo da Marciapede. La canta Harry Nilsson ma l’ha scritta il grande Fred Neil, Dylan è arrivato in ritardo.


Ma scusa e gli Stones? un attimo che arrivo: di chi è quell’assolo di slide mirabile e serpentino in Sister Morphine da Sticky Fingers?

Per il primo giro erano abbastanza facili, la prossima volta aumenteranno le difficoltà.

Ah dimenticavo, ovviamente il chitarrista era Ry Cooder.

Bruno Conti